Rossella - Capitolo 10
di
duke69
genere
dominazione
Rimanemmo incuriositi dalle parole di Ettore fino a che inviò un messaggio con il suo smartphone e poco dopo si udì bussare alla porta: si trattava di Alex che si era presentato con indosso solo un accappatoio, che successivamente lasciò cadere a terra mostrando il suo fisico nudo perfettamente scolpito. Il viso di Rossella si fece rosso dalla vergogna e di fatto anch’io mi sentii un po’ a disagio considerando che stavo facendo la parte del cornuto. Tuttavia Ettore, osservate le nostre espressioni, ci rasserenò consigliandoci di lasciarci andare e assicurandoci che ce la saremo spassata tutti e quattro. Così, mentre Ettore illustrava tutti gli attrezzi presenti in camera, Alex teneva Rossella abbracciata da dietro e con una mano massaggiava la sua passera. Rossella inizialmente tentò di scansarsi ma Ettore la fulminò con lo sguardo umiliandola un’altra volta:
“Troia! Lasciati masturbare: sappiamo tutti che questo è quello che ti piace!
Rossella si bloccò e Alex proseguì nella sua opera:
“Ti farò urlare e sborrare davanti al tuo uomo!”
Queste furono le parole che sentii sussurrare (ma non troppo) ad Alex all’orecchio di Rossella che diventò ancora più rossa dall’imbarazzo. Intanto Alex incominciava a penetrarla con due dita e continuava a stuzzicarla pizzicandole un capezzolo. Successivamente, Rossella fu bloccata in una gogna rimanendo a novanta gradi alla mercé di Alex, che la scopava furiosamente, e di me ed Ettore che ci alternavamo scopandola in bocca e smorzando orgasmi che si strozzavano nella sua gola chiusa dai nostri cazzi.
Ad un certo punto Ettore si avvicinò al viso di Rossella dandole un bacio sulla bocca, al quale lei partecipò con trasporto, quindi le gridò in faccia:
“Ti piace essere scopata così?”
“Oh siii! Oddio!!! mi sta sfondando…e sto venendo di nuovo…”
“Sborra tesoro! Per il momento godi con la fica…il tuo culetto è priorità del mio amico Bruno e spero ti possa sverginare al più presto, perché stai sicura che poi vorrò allargartelo per bene…”
“VENGOOO!!! SIIIII…mhmm … CAZZO!!!”
Prima di scaricarci tutti e tre sulla sua faccia le procurammo diversi orgasmi e provammo ogni tipo di attrazione BDSM che si trovava in quella stanza. Successivamente, mentre Rossella si faceva una doccia, io ed Ettore chiacchierammo un po’ di Rossella, della situazione che si era venuta a creare e del suo futuro di cui Ettore voleva farne parte… in qualche modo:
“…Rossella è una promettente schiava, ma ha bisogno di fare esperienze più estreme per rendersene conto, hai visto anche tu la sua attitudine non appena ha ricevuto ordini ed era incredibilmente bagnata solo a vivere quei preliminari…”
“Si, cazzo se me ne sono reso conto! e non ti dico quante volte ho fantasticato su queste situazioni, convinto che non si sarebbero mai realizzate! Porca puttana, più le davi degli ordini e la chiamavi troia e più mi scoppiava l’uccello…ma che cosa intenderesti fare?”
“Io ben poco, purtroppo non avrei molto tempo da dedicarle…anche se mi devi promettere di portarla da me non appena le hai fatto il culo; me la sarei inculata oggi stesso ma ho troppo rispetto per te, amico…
Conosco un tizio, non siamo amici strettissimi ma ho un buon rapporto di lavoro e di fiducia: si chiama Leonardo ed è un sadico bastardo, sicuramente sarà in grado di piegare Rossella e renderla una donna assolutamente sottomessa, che ne pensi?”
“Ti dirò che mi piacerebbe che diventasse la mia schiava, ma devo parlare con lei e capire che cosa realmente vuole: il suo comportamento di questi due giorni mi ha spiazzato, piacevolmente intendo. Tuttavia, ho bisogno di sentirmi dire da lei quello che anche tu hai interpretato…in ogni caso, le farò il culo prima di quanto pensi e poi te la porterò per condividerla nuovamente…”
Alla sera rientrammo a casa e nel viaggio in auto discutemmo delle due giornate al centro:
“…è evidente che comunque sei turbata da quanto accaduto, qual è il problema?”
“Il problema è che…ho paura! …paura di quello che potrei fare, che la situazione potrebbe sfuggirmi di mano e che potrei perdere il controllo…più di quanto è successo!”
“Ok, ma hai anche ammesso che ti è piaciuto!”
“È vero ed è proprio questo il problema: è come se percorressi una strada nel buio più totale non essendo sicura della meta, ma con la convinzione di non poter più tornare indietro…non so se ho reso l’idea…”
“Penso che stia esagerando, siamo adulti e vaccinati e possiamo scegliere anche di fermarci…io credo che tu debba prendere coscienza che questa è la tua vera natura!”
“Forse…non lo so, sono un po’ confusa, ma tu, qual è la tua posizione? Mi sembra ti sia piaciuto che fossi trattata come una troia, sottomessa e abusata da altri uomini, dovresti sentirti tradito o decisamente un cornuto, non ti ha dato fastidio?”
“Affatto! Vederti in quello stato mi dava una eccitazione mai provata prima e penso che godrei di più nel vederti ancor più sottomessa…ho sempre desiderato vederti in situazioni estreme, abusata e umiliata, costretta a fare cose che hai sempre ripugnato o che mai ti sarebbero venute in mente”
“Ah!!!...... ma perché non me lo hai mai detto?”
“Beh, non stiamo insieme da molto e poi una cosa del genere ti avrebbe probabilmente allontanato da subito; credo che non siano cose che si possano decidere a tavolino e che perciò vadano vissute. Solo in questo modo possono far vacillare le proprie convinzioni morali e tu ne sei un esempio! Ma tu che cosa mi dici di Ettore? Lui vorrebbe rivederti, …e tu lo vorresti?”
“Uff…cazzo sì! Mi vergogno a dirlo ma… mi eccita il modo in cui mi tratta! …il suo sguardo, il suo tono di voce e poi anche fisicamente…mi ha fatto sentire una troia in ogni istante in cui mi stava vicino!”
Una volta a casa ci occupammo ognuno delle proprie cose, rientrammo a lavoro e ci rivedemmo nuovamente nel weekend che trascorremmo serenamente senza grosse emozioni. Il lunedì successivo Rossella mi chiamò per dirmi che aveva ricevuto un pacco regalo da parte di Ettore, si trattava di tre plug anali di dimensioni diverse e di un tubetto di gel lubrificante. All’interno c’era un bigliettino con un messaggio scritto in calce e firmato da Ettore:
Voglio il tuo culo! Preparalo! Comincia da oggi con quello più piccolo, inseriscilo e rimuovilo per dieci volte ogni sera prima di andare a dormire e tienilo tutto il giorno, a partire da quando esci al mattino per andare a lavoro. Hai sei giorni per usarli tutti e tre, al settimo giorno ti fai inculare da Bruno. Dopo che ti avrà sverginato mi invierai il seguente messaggio: il culo della tua troia è pronto per ogni tuo sfizio.
Rossella diceva di avere provato degli strani brividi di piacere nel leggere e rileggere il messaggio, al punto che il comando in sé era passato in secondo piano, ovviamente fino al momento dell’inserimento del primo plug anale…Nei primi giorni di impiego la sentivo nervosa e infastidita da quella nuova presenza che la accompagnava per tutta la giornata: in auto, in ufficio, nella pausa pranzo e nelle pause caffe, mentre parlava al telefono o mentre si trovava in riunione. Mi rivelò tuttavia che godeva di quella masturbazione anale, che le piaceva toglierlo alla sera e che provava piacere nel reinserirlo subito dopo anche per più volte di seguito.
Trascorsi quei giorni di preparazione la inculai con grande soddisfazione, all’inizio gridò un poco, poi riuscì a rilassarsi e anche a prendere l’iniziativa, aprendo il diametro dello sfintere anale e spingendo il culo verso di me, una volta che l’uccello era dentro per metà iniziai a pomparla lentamente fino a prendere un buon ritmo, durante il quale arrivavo costantemente a fine corsa con le palle che sbattevano sulle sue natiche. Il dolore, seppur diminuito durante il proseguo dell’amplesso, non le consentì di godere in modo completo e quindi di avere un orgasmo, che invece raggiunse solo più tardi masturbandosi furiosamente. Io non durai troppo: era ancora molto stretta e non essendo abituato le sborrai dentro.
Arrivò quindi il momento di ritornare da Ettore.
Avevamo appuntamento a casa sua per il pomeriggio. Io e Rossella eravamo eccitati perché, al di là di ciò che Ettore aveva promesso a Rossella, ci aspettavamo una nuova sorpresa da parte del padrone di casa. Intanto, durante il viaggio in macchina il fastidio che il tappo anale dava a Rossella era motivo di ulteriore eccitazione:
“Oddio!! Questo plug è dannatamente stimolante e mi sta facendo impazzire di desiderio…”
“…quello di un cazzo vero?”
“OH SI !!! se non fosse che siamo in ritardo ti avrei chiesto di fermarti da qualche parte!”
Per un attimo la guardai come se non avessi capito e come se quelle parole non fossero realmente uscite dalla sua bocca. Aveva una tale faccia da zoccola…! Non dissi niente e dopo cinque minuti imboccai una stradina di campagna accostando l’auto dietro a dei cespugli.
“Scendi troia! Mi hai praticamente pregato e quindi avrai la tua razione di cazzo nel culo!”
Scese rapidamente dalla macchina si tolse il plug che le feci tenere in bocca, la feci inchinare a novanta gradi sul cofano dell’auto, quindi tirai fuori l’uccello dalla lampo e la inculai in men che non si dica. Le piantai tutto l’uccello dentro in due colpi facendola urlare, quindi la martellai con violenza:
“FOTTIMI MAIALE!!!”
“Non vedevi l’ora, VERO TROIA???”
“SIII!!! INCULAMI FORTE, PORCO!!!”
Non l’avevo mai sbattuta con sì tanta veemenza, cosi come non avevo mai avuto modo di sentirla così porca, perché continuò per tutto il tempo a incitarmi di scoparla più fortemente. Dopo pochi minuti sborrai dentro il suo culo con l’uccello ben piantato in profondità.
Le infilai nuovamente il plug facendo in modo che tutto lo sperma depositato all’interno non potesse uscire, quindi inviai un messaggio a Ettore:
“Ciao Ettore, arriviamo tra una quarantina di minuti. Una sosta è stata necessaria per farcire il culo di Rossella”
La sua risposta non si fece attendere:
“Ok. Ottimo! Così la troia arriverà con il culo lubrificato anche dalla tua sborra…!”
Finalmente dopo quasi due ore giungemmo presso la casa di Ettore, una villetta immersa nel verde in un paesino a mezzora di auto dal centro benessere. Rossella era come sempre uno spettacolo: scarpette nere con tacchi vertiginosi, gonna in pelle nera poco lunga fino a metà coscia, camicetta bianca in raso, scollata abbastanza per mostrare un decolté da urlo, oltretutto potenziato da uno splendido reggiseno push-up in pizzo di colore bianco. Sotto la gonna aveva un micro-perizoma che parzialmente copriva il plug anale che decorava il suo rotondissimo culo.
Ettore aprì il cancello di casa e ci fece parcheggiare all’interno del vialetto, quindi mi strinse la mano e andò a baciare quella di Rossella:
“Sei splendida!”
Tenendola afferrata per un braccio la allontanò da sé per ammirarla meglio, quindi la tirò nuovamente verso di sé e le diede un bacio in bocca, breve ma appassionato. Restai lì vicino, in disparte e un po’ a disagio, osservando Rossella che, chiudendo gli occhi, era rimasta come incantata dall’accoglienza calorosa di Ettore.
“Forza andiamo dentro, così beviamo un caffè e vi presento una persona che è ansiosa di conoscere Rossella”.
“Troia! Lasciati masturbare: sappiamo tutti che questo è quello che ti piace!
Rossella si bloccò e Alex proseguì nella sua opera:
“Ti farò urlare e sborrare davanti al tuo uomo!”
Queste furono le parole che sentii sussurrare (ma non troppo) ad Alex all’orecchio di Rossella che diventò ancora più rossa dall’imbarazzo. Intanto Alex incominciava a penetrarla con due dita e continuava a stuzzicarla pizzicandole un capezzolo. Successivamente, Rossella fu bloccata in una gogna rimanendo a novanta gradi alla mercé di Alex, che la scopava furiosamente, e di me ed Ettore che ci alternavamo scopandola in bocca e smorzando orgasmi che si strozzavano nella sua gola chiusa dai nostri cazzi.
Ad un certo punto Ettore si avvicinò al viso di Rossella dandole un bacio sulla bocca, al quale lei partecipò con trasporto, quindi le gridò in faccia:
“Ti piace essere scopata così?”
“Oh siii! Oddio!!! mi sta sfondando…e sto venendo di nuovo…”
“Sborra tesoro! Per il momento godi con la fica…il tuo culetto è priorità del mio amico Bruno e spero ti possa sverginare al più presto, perché stai sicura che poi vorrò allargartelo per bene…”
“VENGOOO!!! SIIIII…mhmm … CAZZO!!!”
Prima di scaricarci tutti e tre sulla sua faccia le procurammo diversi orgasmi e provammo ogni tipo di attrazione BDSM che si trovava in quella stanza. Successivamente, mentre Rossella si faceva una doccia, io ed Ettore chiacchierammo un po’ di Rossella, della situazione che si era venuta a creare e del suo futuro di cui Ettore voleva farne parte… in qualche modo:
“…Rossella è una promettente schiava, ma ha bisogno di fare esperienze più estreme per rendersene conto, hai visto anche tu la sua attitudine non appena ha ricevuto ordini ed era incredibilmente bagnata solo a vivere quei preliminari…”
“Si, cazzo se me ne sono reso conto! e non ti dico quante volte ho fantasticato su queste situazioni, convinto che non si sarebbero mai realizzate! Porca puttana, più le davi degli ordini e la chiamavi troia e più mi scoppiava l’uccello…ma che cosa intenderesti fare?”
“Io ben poco, purtroppo non avrei molto tempo da dedicarle…anche se mi devi promettere di portarla da me non appena le hai fatto il culo; me la sarei inculata oggi stesso ma ho troppo rispetto per te, amico…
Conosco un tizio, non siamo amici strettissimi ma ho un buon rapporto di lavoro e di fiducia: si chiama Leonardo ed è un sadico bastardo, sicuramente sarà in grado di piegare Rossella e renderla una donna assolutamente sottomessa, che ne pensi?”
“Ti dirò che mi piacerebbe che diventasse la mia schiava, ma devo parlare con lei e capire che cosa realmente vuole: il suo comportamento di questi due giorni mi ha spiazzato, piacevolmente intendo. Tuttavia, ho bisogno di sentirmi dire da lei quello che anche tu hai interpretato…in ogni caso, le farò il culo prima di quanto pensi e poi te la porterò per condividerla nuovamente…”
Alla sera rientrammo a casa e nel viaggio in auto discutemmo delle due giornate al centro:
“…è evidente che comunque sei turbata da quanto accaduto, qual è il problema?”
“Il problema è che…ho paura! …paura di quello che potrei fare, che la situazione potrebbe sfuggirmi di mano e che potrei perdere il controllo…più di quanto è successo!”
“Ok, ma hai anche ammesso che ti è piaciuto!”
“È vero ed è proprio questo il problema: è come se percorressi una strada nel buio più totale non essendo sicura della meta, ma con la convinzione di non poter più tornare indietro…non so se ho reso l’idea…”
“Penso che stia esagerando, siamo adulti e vaccinati e possiamo scegliere anche di fermarci…io credo che tu debba prendere coscienza che questa è la tua vera natura!”
“Forse…non lo so, sono un po’ confusa, ma tu, qual è la tua posizione? Mi sembra ti sia piaciuto che fossi trattata come una troia, sottomessa e abusata da altri uomini, dovresti sentirti tradito o decisamente un cornuto, non ti ha dato fastidio?”
“Affatto! Vederti in quello stato mi dava una eccitazione mai provata prima e penso che godrei di più nel vederti ancor più sottomessa…ho sempre desiderato vederti in situazioni estreme, abusata e umiliata, costretta a fare cose che hai sempre ripugnato o che mai ti sarebbero venute in mente”
“Ah!!!...... ma perché non me lo hai mai detto?”
“Beh, non stiamo insieme da molto e poi una cosa del genere ti avrebbe probabilmente allontanato da subito; credo che non siano cose che si possano decidere a tavolino e che perciò vadano vissute. Solo in questo modo possono far vacillare le proprie convinzioni morali e tu ne sei un esempio! Ma tu che cosa mi dici di Ettore? Lui vorrebbe rivederti, …e tu lo vorresti?”
“Uff…cazzo sì! Mi vergogno a dirlo ma… mi eccita il modo in cui mi tratta! …il suo sguardo, il suo tono di voce e poi anche fisicamente…mi ha fatto sentire una troia in ogni istante in cui mi stava vicino!”
Una volta a casa ci occupammo ognuno delle proprie cose, rientrammo a lavoro e ci rivedemmo nuovamente nel weekend che trascorremmo serenamente senza grosse emozioni. Il lunedì successivo Rossella mi chiamò per dirmi che aveva ricevuto un pacco regalo da parte di Ettore, si trattava di tre plug anali di dimensioni diverse e di un tubetto di gel lubrificante. All’interno c’era un bigliettino con un messaggio scritto in calce e firmato da Ettore:
Voglio il tuo culo! Preparalo! Comincia da oggi con quello più piccolo, inseriscilo e rimuovilo per dieci volte ogni sera prima di andare a dormire e tienilo tutto il giorno, a partire da quando esci al mattino per andare a lavoro. Hai sei giorni per usarli tutti e tre, al settimo giorno ti fai inculare da Bruno. Dopo che ti avrà sverginato mi invierai il seguente messaggio: il culo della tua troia è pronto per ogni tuo sfizio.
Rossella diceva di avere provato degli strani brividi di piacere nel leggere e rileggere il messaggio, al punto che il comando in sé era passato in secondo piano, ovviamente fino al momento dell’inserimento del primo plug anale…Nei primi giorni di impiego la sentivo nervosa e infastidita da quella nuova presenza che la accompagnava per tutta la giornata: in auto, in ufficio, nella pausa pranzo e nelle pause caffe, mentre parlava al telefono o mentre si trovava in riunione. Mi rivelò tuttavia che godeva di quella masturbazione anale, che le piaceva toglierlo alla sera e che provava piacere nel reinserirlo subito dopo anche per più volte di seguito.
Trascorsi quei giorni di preparazione la inculai con grande soddisfazione, all’inizio gridò un poco, poi riuscì a rilassarsi e anche a prendere l’iniziativa, aprendo il diametro dello sfintere anale e spingendo il culo verso di me, una volta che l’uccello era dentro per metà iniziai a pomparla lentamente fino a prendere un buon ritmo, durante il quale arrivavo costantemente a fine corsa con le palle che sbattevano sulle sue natiche. Il dolore, seppur diminuito durante il proseguo dell’amplesso, non le consentì di godere in modo completo e quindi di avere un orgasmo, che invece raggiunse solo più tardi masturbandosi furiosamente. Io non durai troppo: era ancora molto stretta e non essendo abituato le sborrai dentro.
Arrivò quindi il momento di ritornare da Ettore.
Avevamo appuntamento a casa sua per il pomeriggio. Io e Rossella eravamo eccitati perché, al di là di ciò che Ettore aveva promesso a Rossella, ci aspettavamo una nuova sorpresa da parte del padrone di casa. Intanto, durante il viaggio in macchina il fastidio che il tappo anale dava a Rossella era motivo di ulteriore eccitazione:
“Oddio!! Questo plug è dannatamente stimolante e mi sta facendo impazzire di desiderio…”
“…quello di un cazzo vero?”
“OH SI !!! se non fosse che siamo in ritardo ti avrei chiesto di fermarti da qualche parte!”
Per un attimo la guardai come se non avessi capito e come se quelle parole non fossero realmente uscite dalla sua bocca. Aveva una tale faccia da zoccola…! Non dissi niente e dopo cinque minuti imboccai una stradina di campagna accostando l’auto dietro a dei cespugli.
“Scendi troia! Mi hai praticamente pregato e quindi avrai la tua razione di cazzo nel culo!”
Scese rapidamente dalla macchina si tolse il plug che le feci tenere in bocca, la feci inchinare a novanta gradi sul cofano dell’auto, quindi tirai fuori l’uccello dalla lampo e la inculai in men che non si dica. Le piantai tutto l’uccello dentro in due colpi facendola urlare, quindi la martellai con violenza:
“FOTTIMI MAIALE!!!”
“Non vedevi l’ora, VERO TROIA???”
“SIII!!! INCULAMI FORTE, PORCO!!!”
Non l’avevo mai sbattuta con sì tanta veemenza, cosi come non avevo mai avuto modo di sentirla così porca, perché continuò per tutto il tempo a incitarmi di scoparla più fortemente. Dopo pochi minuti sborrai dentro il suo culo con l’uccello ben piantato in profondità.
Le infilai nuovamente il plug facendo in modo che tutto lo sperma depositato all’interno non potesse uscire, quindi inviai un messaggio a Ettore:
“Ciao Ettore, arriviamo tra una quarantina di minuti. Una sosta è stata necessaria per farcire il culo di Rossella”
La sua risposta non si fece attendere:
“Ok. Ottimo! Così la troia arriverà con il culo lubrificato anche dalla tua sborra…!”
Finalmente dopo quasi due ore giungemmo presso la casa di Ettore, una villetta immersa nel verde in un paesino a mezzora di auto dal centro benessere. Rossella era come sempre uno spettacolo: scarpette nere con tacchi vertiginosi, gonna in pelle nera poco lunga fino a metà coscia, camicetta bianca in raso, scollata abbastanza per mostrare un decolté da urlo, oltretutto potenziato da uno splendido reggiseno push-up in pizzo di colore bianco. Sotto la gonna aveva un micro-perizoma che parzialmente copriva il plug anale che decorava il suo rotondissimo culo.
Ettore aprì il cancello di casa e ci fece parcheggiare all’interno del vialetto, quindi mi strinse la mano e andò a baciare quella di Rossella:
“Sei splendida!”
Tenendola afferrata per un braccio la allontanò da sé per ammirarla meglio, quindi la tirò nuovamente verso di sé e le diede un bacio in bocca, breve ma appassionato. Restai lì vicino, in disparte e un po’ a disagio, osservando Rossella che, chiudendo gli occhi, era rimasta come incantata dall’accoglienza calorosa di Ettore.
“Forza andiamo dentro, così beviamo un caffè e vi presento una persona che è ansiosa di conoscere Rossella”.
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