Il mio vizietto - 4 (continua)
di
LanA
genere
fisting
In cuor mio speravo che a quel punto si fermassero, invece iniziarono il solito giro, chi spingeva dentro al culo e chi si accontentava di entrare nella figa, non sapevo quantificare il tempo che stava trascorrendo.
Per fortuna in questa fase si erano fatti avanti quelli meno dotati, e la maggior parte finiva per schizzarmi in men che si dica da qualche parte del mio corpo.
Pensavo di aver fatto tutto quella sera, e che di più non si potesse fare, quando la solita voce mi sussurrò
“adesso viene il bello”.
Cosa significava mi chiedevo, con quello che avevo già fatto non sembrava che ci potesse essere altro, già mi sentivo sfinita.
Avrei voluto chiudere lì la festa, ma loro non la pensavano come me, anzi proprio il contrario, quello che mi aspettò me lo ricorderò a lungo ancora.
Uno si sistemò sotto di me e infilò l’uccello nel culo in quella posizione, e davanti intuii che qualcuno stava per entrare.
Sentii colare il lubrificante dalla vagina verso il canale posteriore, dove si era già sistemato nella zona del culo.
Questi iniziò a premere contro il mio buco del sedere, ma nonostante fosse tutta sera che entravano da lì, aveva difficoltà ad entrare.
Da dietro la maschera intravvidi la pelle dell’uomo; si trattava di un uomo di colore.
Il tempo di pensare ai pali di certi neri, che mi sentii squarciata tanto che emisi un urlo di dolore e nonostante la pallina in bocca, in quel momento capii che era ancora possibile mi potessero fare urlare ulteriormente. Non potevo dare niente per scontato.
Il ragazzo di colore iniziò a muoversi dentro di me, mi sentivo mancare, non capivo più niente.
Non distinguevo cosa fosse dolore e cosa piacere, ansimavo e dimenavo le mani legate alla catena, ma non c’era niente da fare, non si fermava.
Improvvisamente fu quello sotto di me a togliersi e a darmi il sollievo tanto sperato, finendo con lo svuotare tutto ciò che aveva sulla mia faccia.
Qualcuno disse al nero di prendere il suo posto dietro di me, me lo mise nella vagina e un altro si fece avanti.
Vidi che era di colore pure lui.
Entrò anche lui doppiando la vagina, erano tutte e due enormi almeno 30cm di uccello e non so quanto grossi, mi sentivo tutta ripiena mi fecero godere ancora.
Poi quello sotto si tolse dal davanti e lo infilò nuovamente nel culo, e l’altro continuò a pompare nella mia figa, fino a quando lo tolse e iniziò a spingere contro lo sfintere.
Considerando la massa dei due ero molto preoccupata, vero che avevano già fatto strada prima e il culo era ormai dilatato, ma qualche dubbio mi teneva in ansia.
Quando lo mise nella porta posteriore anche lui, nuovamente urlai e nuovamente mi sentii squarciare il culo.
I due mi stavano allargando lo sfintere come nessuno aveva mai fatto prima d’ora, mi sembrava di non poter sopportare quell’intrusione che non mi permetteva di ragionare.
Il dolore venne sopraffatto nuovamente dal piacere misto ad una forte sensazione di essere spaccata in due, e nel momento in cui mi lasciarono per andare a svuotare la loro sborra sul mio viso, mi sentii svuotata e al tempo stesso venni inondata di sperma come non mai.
Quanto era passato da quando avevano iniziato? non mi rendevo conto, quasi come se tutto si svolgesse in una dimensione parallela alla realtà.
In quegli attimi, dopo aver subito l’ennesima ‘violenza’ dai due neri, pensai quanto troia fossi.
Mi ero fatta montare da non so quanti uomini, che mi avevano aperta davanti e didietro in qualsiasi modo.
Oramai il clou della serata era passato, e sentivo di quando in quando arrivare schizzi di sborra da tutte le parti.
Presumevo che il tutto stesse volgendo al termine.
D’un tratto sentii il tocco della mano femminile appoggiarsi sul mio clitoride, probabilmente la stessa che mi aveva aperto la strada in quella serata.
Piano piano iniziava a farsi strada nella vagina, e in breve la penetrò con tutta la mano.
Non era un a mano molto grande, e continuava a muovere la mano dentro di me.
Alcuni uomini mi fecero girare a carponi, e contemporaneamente sentii che un cazzo spingeva sul buco del culo fino ad entrare.
Si mosse per poco, perché subito mi venne all’interno del culo.
Quando si sfilò, la mano che stava nella mia vagina, iniziò a farsi strada nel mio buchetto ben oliato.
A quel punto, e con il mio più grande stupore, sentii la mano infilarsi completamente nel mio culo.
Poi, contemporaneamente infilò anche l’altra mano nella vagina, fistandomi in un doppio fist entusiasmante.
La donna si muoveva in modo sincronizzato davanti e dietro, fino a che ebbi un terribile orgasmo con tanto di squirt che mi fece fremere tutta.
A quel punto la donna sfilò le mani, e finalmente pensai fosse davvero tutto finito.
Venni fatta adagiare sulla panca, ero sfinita, svuotata, il dolore era misto al piacere avuto.
A quel punto ero distrutta, esausta, non ce l’avrei fatta a fare più niente, le gambe non mi reggevano più, ero arrivata al traguardo della mia maratona.
Sentii che mi staccavano le manette dai polsi, mi tolsero il morso e mi pulirono dallo sperma che mi aveva ricoperta tutto il corpo.
Poi mi coprirono con un accappatoio, e venni presa di peso e portata via.
Mi sentii adagiare all’interno di un’auto, e la voce di mio marito mi chiese se tutto andasse bene.
Non ebbi la forza di rispondere tanto ero stanca e spossata.
Poi sentii che parlava con qualcuno all’esterno che lo salutava.
Mi addormentai.
Arrivati a casa mi gettai nel letto e crollai in un sonno profondo, quasi come se tutto fosse stato un sogno o un incubo.
Per fortuna in questa fase si erano fatti avanti quelli meno dotati, e la maggior parte finiva per schizzarmi in men che si dica da qualche parte del mio corpo.
Pensavo di aver fatto tutto quella sera, e che di più non si potesse fare, quando la solita voce mi sussurrò
“adesso viene il bello”.
Cosa significava mi chiedevo, con quello che avevo già fatto non sembrava che ci potesse essere altro, già mi sentivo sfinita.
Avrei voluto chiudere lì la festa, ma loro non la pensavano come me, anzi proprio il contrario, quello che mi aspettò me lo ricorderò a lungo ancora.
Uno si sistemò sotto di me e infilò l’uccello nel culo in quella posizione, e davanti intuii che qualcuno stava per entrare.
Sentii colare il lubrificante dalla vagina verso il canale posteriore, dove si era già sistemato nella zona del culo.
Questi iniziò a premere contro il mio buco del sedere, ma nonostante fosse tutta sera che entravano da lì, aveva difficoltà ad entrare.
Da dietro la maschera intravvidi la pelle dell’uomo; si trattava di un uomo di colore.
Il tempo di pensare ai pali di certi neri, che mi sentii squarciata tanto che emisi un urlo di dolore e nonostante la pallina in bocca, in quel momento capii che era ancora possibile mi potessero fare urlare ulteriormente. Non potevo dare niente per scontato.
Il ragazzo di colore iniziò a muoversi dentro di me, mi sentivo mancare, non capivo più niente.
Non distinguevo cosa fosse dolore e cosa piacere, ansimavo e dimenavo le mani legate alla catena, ma non c’era niente da fare, non si fermava.
Improvvisamente fu quello sotto di me a togliersi e a darmi il sollievo tanto sperato, finendo con lo svuotare tutto ciò che aveva sulla mia faccia.
Qualcuno disse al nero di prendere il suo posto dietro di me, me lo mise nella vagina e un altro si fece avanti.
Vidi che era di colore pure lui.
Entrò anche lui doppiando la vagina, erano tutte e due enormi almeno 30cm di uccello e non so quanto grossi, mi sentivo tutta ripiena mi fecero godere ancora.
Poi quello sotto si tolse dal davanti e lo infilò nuovamente nel culo, e l’altro continuò a pompare nella mia figa, fino a quando lo tolse e iniziò a spingere contro lo sfintere.
Considerando la massa dei due ero molto preoccupata, vero che avevano già fatto strada prima e il culo era ormai dilatato, ma qualche dubbio mi teneva in ansia.
Quando lo mise nella porta posteriore anche lui, nuovamente urlai e nuovamente mi sentii squarciare il culo.
I due mi stavano allargando lo sfintere come nessuno aveva mai fatto prima d’ora, mi sembrava di non poter sopportare quell’intrusione che non mi permetteva di ragionare.
Il dolore venne sopraffatto nuovamente dal piacere misto ad una forte sensazione di essere spaccata in due, e nel momento in cui mi lasciarono per andare a svuotare la loro sborra sul mio viso, mi sentii svuotata e al tempo stesso venni inondata di sperma come non mai.
Quanto era passato da quando avevano iniziato? non mi rendevo conto, quasi come se tutto si svolgesse in una dimensione parallela alla realtà.
In quegli attimi, dopo aver subito l’ennesima ‘violenza’ dai due neri, pensai quanto troia fossi.
Mi ero fatta montare da non so quanti uomini, che mi avevano aperta davanti e didietro in qualsiasi modo.
Oramai il clou della serata era passato, e sentivo di quando in quando arrivare schizzi di sborra da tutte le parti.
Presumevo che il tutto stesse volgendo al termine.
D’un tratto sentii il tocco della mano femminile appoggiarsi sul mio clitoride, probabilmente la stessa che mi aveva aperto la strada in quella serata.
Piano piano iniziava a farsi strada nella vagina, e in breve la penetrò con tutta la mano.
Non era un a mano molto grande, e continuava a muovere la mano dentro di me.
Alcuni uomini mi fecero girare a carponi, e contemporaneamente sentii che un cazzo spingeva sul buco del culo fino ad entrare.
Si mosse per poco, perché subito mi venne all’interno del culo.
Quando si sfilò, la mano che stava nella mia vagina, iniziò a farsi strada nel mio buchetto ben oliato.
A quel punto, e con il mio più grande stupore, sentii la mano infilarsi completamente nel mio culo.
Poi, contemporaneamente infilò anche l’altra mano nella vagina, fistandomi in un doppio fist entusiasmante.
La donna si muoveva in modo sincronizzato davanti e dietro, fino a che ebbi un terribile orgasmo con tanto di squirt che mi fece fremere tutta.
A quel punto la donna sfilò le mani, e finalmente pensai fosse davvero tutto finito.
Venni fatta adagiare sulla panca, ero sfinita, svuotata, il dolore era misto al piacere avuto.
A quel punto ero distrutta, esausta, non ce l’avrei fatta a fare più niente, le gambe non mi reggevano più, ero arrivata al traguardo della mia maratona.
Sentii che mi staccavano le manette dai polsi, mi tolsero il morso e mi pulirono dallo sperma che mi aveva ricoperta tutto il corpo.
Poi mi coprirono con un accappatoio, e venni presa di peso e portata via.
Mi sentii adagiare all’interno di un’auto, e la voce di mio marito mi chiese se tutto andasse bene.
Non ebbi la forza di rispondere tanto ero stanca e spossata.
Poi sentii che parlava con qualcuno all’esterno che lo salutava.
Mi addormentai.
Arrivati a casa mi gettai nel letto e crollai in un sonno profondo, quasi come se tutto fosse stato un sogno o un incubo.
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