Il mio vizietto - 3 (continua)
di
LanA
genere
fisting
Vidi la donna allontanarsi, e all’improvviso le mani di qualcuno iniziarono a toccarmi.
Dissi quasi urlando ‘ma cosa state facendo??
Rimasi per un attimo incredula, non me lo aspettavo.
Pensai che qualcuno non sapesse che io fossi solo una comparsa; un approccio così traumatico non me lo sarei mai aspettato.
Sentii appoggiarsi un cazzo sulle labbra della mia figa, e poi un altro ancora.
Iniziarono a mettersi intorno a me solo uomini, non potevo sapere quanti fossero, portavo la maschera che mi limitava la vista, e forse era meglio così.
A quel punto avevo capito che ero io la star della serata.
Iniziarono a mettermi i loro cazzi in bocca, ogni movimento che facevo me ne trovavo uno a portata di bocca.
Ce n’erano di varie dimensioni, alcuni sembravano piccoli, ma alcuni avevano dimensioni da urlo direi, in tutti i sensi.
Bloccata nei ceppi, ero in loro balia; da un lato continuavano a porgermi cazzi in bocca.
Chi dava pacche sul culo e anche forti, chi tastava le tette, iniziarono ad insultarmi come meglio credevano, ‘troia vuoi godere’, ‘ti piace il mio cazzo’, e via dicendo.
Cercavo con lo sguardo di vedere mio marito, ma non ce la facevo, quel bastardo mi aveva fregata.
All’improvviso dalla parte posteriore della gogna qualcuno iniziò a farsi strada nella mia topa e a scoparmi, per poi lasciare spazio ad un altro a turno, facendo passaggi veloci e alternandosi.
Mi facevano montare un orgasmo dietro l’altro.
Si, perché non sono di legno, infatti nonostante tutto mi ero eccitata.
Il fatto di essere presa in quel modo mi eccitava, e godevo anche di brutto.
Capii in tutta la sua pienezza, quello che mio marito mi aveva detto, ero alla mercede del branco, e nessuno li avrebbe fermati.
Improvvisamente iniziò quello che più temevo.
Sentii che qualcuno stava spingendo per entrare da dietro.
Mi proposi di non irrigidirmi per non sentire più dolore di quello che già avrei dovuto sentire, e così fu.
Iniziarono a turno a mettermelo anche nel culo, alcuni non erano molto grossi e li sopportavo bene, mentre in alcuni casi sentii aprirsi il buco del culo sentendo che me lo stavano per sfondare.
Oramai il mio sfintere era talmente allenato, che non provavo alcun dolore tra un cambio e l’altro.
Sentii dire da qualcuno che avrei dovuto essere liberata
Si prodigarono per aprire la morsa dove ero stata imprigionata, mi presero le mani e mi ammanettarono.
Chi comandava mi stava tirando verso una panca, dove già si era sdraiato qualcuno.
Mi fecero montare sopra, sentii che le manette venivano agganciate ad una catena in alto e venni tirata su, rimanendo così nell’impossibilità di usare le mani.
Inoltre mi venne messo in bocca un morso con pallina in gomma, in modo da impedirmi di urlare.
Alcuni degli uomini mi tenevano per le gambe e i fianchi, in modo che non mi dimenassi.
Praticamente ero bloccata in ogni movimento, e anche se avessi voluto rifiutare di andare avanti, non sarebbe cambiato niente.
Il tempo di capire, e iniziarono a montarmi nuovamente nel dietro, ora però avendone anche uno davanti.
La sensazione era molto più forte, e se qualche volta non fossero stati così invasivi, in altri mi sarei sentita squarciata.
Oramai avevo perso la cognizione del tempo.
Mi stavo chiedendo quanto tempo era passato, e quanto sarebbero andati avanti ancora, non potevo capire cosa stesse succedendo.
Mi fecero togliere da sopra al tipo che aveva fatto da sostegno, un altro stava prendendo il suo posto.
Mi fecero girare, e l’uomo sulla panca mi penetrò nel culo di botto.
Mi sentii aprire il culo, nonostante fosse tutta la sera che entravano ed uscivano da quella porta.
Lui iniziò a darmi alcuni colpi, in modo che il cazzo scivolasse per bene in profondità da parte del mio impalatore.
Stavo godendo tantissimo, poi sentii all’orecchio:
‘ti stai divertendo troiona, ne vuoi di più?
Mi ero sentita squarciata, il suo grosso cazzo non era comune, e lo si sentiva quando stava per entrare, quasi a farmi pensare che per fortuna che il culo era stato preparato a dovere prima.
Qualcuno stava per entrare nella figa, che era spalancata da come ero tenuta aperta da chi mi reggeva le gambe.
Ormai sia davanti che dietro era tutto un fuoco, ma quanti erano?
Il tipo che era entrato in me in quel momento era molto dotato, sicuramente al pari di quello che mi stava da dietro.
Mi sentii riempire tutta come non mai, dopo qualche momento avvertii che si tolse dalla mia figa e gli aiutanti mi tirarono le gambe più in alto, non ebbi il tempo di capire cosa volessero fare, ma capii da sola il perché.
Sentii quella grossa mazza spingere anch’essa all’entrata del culo.
Avrei voluto dire di no, avrei voluto urlare di no, ma avevo la pallina in bocca che me lo impediva.
Inizialmente faceva fatica a penetrarmi, sentii schizzare del liquido lubrificante; quindi, nuovamente iniziò a spingere fino al momento che trovò la via per poter entrare in contemporanea all’altro.
In quel momento mi sentii mancare, urlai dal dolore nonostante la bocca fosse bloccata, tanto mi sentii sfondare.
Sentivo male, ma con il passare dei colpi, iniziai anche a sentire piacere, qualcosa di indescrivibile, tanto invasivo, quanto eccitante, tanto che ebbi un orgasmo.
A quel punto colui che mi penetrava dal davanti si tolse, uscì dal culo e scaricò tutto il suo liquido sulla mia pancia.
Dissi quasi urlando ‘ma cosa state facendo??
Rimasi per un attimo incredula, non me lo aspettavo.
Pensai che qualcuno non sapesse che io fossi solo una comparsa; un approccio così traumatico non me lo sarei mai aspettato.
Sentii appoggiarsi un cazzo sulle labbra della mia figa, e poi un altro ancora.
Iniziarono a mettersi intorno a me solo uomini, non potevo sapere quanti fossero, portavo la maschera che mi limitava la vista, e forse era meglio così.
A quel punto avevo capito che ero io la star della serata.
Iniziarono a mettermi i loro cazzi in bocca, ogni movimento che facevo me ne trovavo uno a portata di bocca.
Ce n’erano di varie dimensioni, alcuni sembravano piccoli, ma alcuni avevano dimensioni da urlo direi, in tutti i sensi.
Bloccata nei ceppi, ero in loro balia; da un lato continuavano a porgermi cazzi in bocca.
Chi dava pacche sul culo e anche forti, chi tastava le tette, iniziarono ad insultarmi come meglio credevano, ‘troia vuoi godere’, ‘ti piace il mio cazzo’, e via dicendo.
Cercavo con lo sguardo di vedere mio marito, ma non ce la facevo, quel bastardo mi aveva fregata.
All’improvviso dalla parte posteriore della gogna qualcuno iniziò a farsi strada nella mia topa e a scoparmi, per poi lasciare spazio ad un altro a turno, facendo passaggi veloci e alternandosi.
Mi facevano montare un orgasmo dietro l’altro.
Si, perché non sono di legno, infatti nonostante tutto mi ero eccitata.
Il fatto di essere presa in quel modo mi eccitava, e godevo anche di brutto.
Capii in tutta la sua pienezza, quello che mio marito mi aveva detto, ero alla mercede del branco, e nessuno li avrebbe fermati.
Improvvisamente iniziò quello che più temevo.
Sentii che qualcuno stava spingendo per entrare da dietro.
Mi proposi di non irrigidirmi per non sentire più dolore di quello che già avrei dovuto sentire, e così fu.
Iniziarono a turno a mettermelo anche nel culo, alcuni non erano molto grossi e li sopportavo bene, mentre in alcuni casi sentii aprirsi il buco del culo sentendo che me lo stavano per sfondare.
Oramai il mio sfintere era talmente allenato, che non provavo alcun dolore tra un cambio e l’altro.
Sentii dire da qualcuno che avrei dovuto essere liberata
Si prodigarono per aprire la morsa dove ero stata imprigionata, mi presero le mani e mi ammanettarono.
Chi comandava mi stava tirando verso una panca, dove già si era sdraiato qualcuno.
Mi fecero montare sopra, sentii che le manette venivano agganciate ad una catena in alto e venni tirata su, rimanendo così nell’impossibilità di usare le mani.
Inoltre mi venne messo in bocca un morso con pallina in gomma, in modo da impedirmi di urlare.
Alcuni degli uomini mi tenevano per le gambe e i fianchi, in modo che non mi dimenassi.
Praticamente ero bloccata in ogni movimento, e anche se avessi voluto rifiutare di andare avanti, non sarebbe cambiato niente.
Il tempo di capire, e iniziarono a montarmi nuovamente nel dietro, ora però avendone anche uno davanti.
La sensazione era molto più forte, e se qualche volta non fossero stati così invasivi, in altri mi sarei sentita squarciata.
Oramai avevo perso la cognizione del tempo.
Mi stavo chiedendo quanto tempo era passato, e quanto sarebbero andati avanti ancora, non potevo capire cosa stesse succedendo.
Mi fecero togliere da sopra al tipo che aveva fatto da sostegno, un altro stava prendendo il suo posto.
Mi fecero girare, e l’uomo sulla panca mi penetrò nel culo di botto.
Mi sentii aprire il culo, nonostante fosse tutta la sera che entravano ed uscivano da quella porta.
Lui iniziò a darmi alcuni colpi, in modo che il cazzo scivolasse per bene in profondità da parte del mio impalatore.
Stavo godendo tantissimo, poi sentii all’orecchio:
‘ti stai divertendo troiona, ne vuoi di più?
Mi ero sentita squarciata, il suo grosso cazzo non era comune, e lo si sentiva quando stava per entrare, quasi a farmi pensare che per fortuna che il culo era stato preparato a dovere prima.
Qualcuno stava per entrare nella figa, che era spalancata da come ero tenuta aperta da chi mi reggeva le gambe.
Ormai sia davanti che dietro era tutto un fuoco, ma quanti erano?
Il tipo che era entrato in me in quel momento era molto dotato, sicuramente al pari di quello che mi stava da dietro.
Mi sentii riempire tutta come non mai, dopo qualche momento avvertii che si tolse dalla mia figa e gli aiutanti mi tirarono le gambe più in alto, non ebbi il tempo di capire cosa volessero fare, ma capii da sola il perché.
Sentii quella grossa mazza spingere anch’essa all’entrata del culo.
Avrei voluto dire di no, avrei voluto urlare di no, ma avevo la pallina in bocca che me lo impediva.
Inizialmente faceva fatica a penetrarmi, sentii schizzare del liquido lubrificante; quindi, nuovamente iniziò a spingere fino al momento che trovò la via per poter entrare in contemporanea all’altro.
In quel momento mi sentii mancare, urlai dal dolore nonostante la bocca fosse bloccata, tanto mi sentii sfondare.
Sentivo male, ma con il passare dei colpi, iniziai anche a sentire piacere, qualcosa di indescrivibile, tanto invasivo, quanto eccitante, tanto che ebbi un orgasmo.
A quel punto colui che mi penetrava dal davanti si tolse, uscì dal culo e scaricò tutto il suo liquido sulla mia pancia.
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