Il mio vizietto - 5 (continua)

di
genere
fisting

Erano passate già le undici di mattina, ero tutta indolenzita, sentivo i miei buchi ancora in fiamme.

Mi alzai, entrai nella doccia e ci rimasi a lungo come a dover lavar via tutto ciò che avevo passato la sera prima.

Quando uscii, mio marito era davanti alla doccia, e mi porse l’accappatoio, e poi mi strinse fra le sue braccia

“spero che non ti sia pentita di averlo fatto” mi sussurrò all’orecchio.

Amo mio marito, farei tutto per far piacere a lui, e anche questo in parte l’ho fatto per lui.

Però, ora che ho assaggiato certi pali, e i miei buchi sono più che sfondati, e potrei desiderare di continuare a volerli prendere per il mio piacere, da troia che sono.

Pensare che ora ho provato tutto quello che c’era da provare, e oramai abituata a certe misure davanti, e soprattutto didietro, mi viene difficile pensare di farne a meno.

Il film girato durante la gang bang è in mio possesso, e sta a me solo decidere se farlo mettere in circolazione o no.

Per ora, quando mio marito non era a casa, me lo sono rigustato riguardandolo, con un paio di vibratori nel culo, e uno davanti.

A pensarci bene potrei anche darmi al porno in modo professionale ora che la strada è stata aperta, per non dire spalancata.

Questa porta verrà ancora tappata con molti cazzi, e quello che pensavo fosse il massimo della perversione era solo l’inizio.

Dopo l’esperienza passata, quando a freddo recepisci cosa hai fatto, come ti sei comportata, affiorano i sensi di colpa, i dubbi di essersi spinta oltre.

Anche se non si trattava della prima esperienza di questo tipo, è grave almeno lasciarmi usare in ogni modo da loro, qualunque cosa avessero deciso di voler fare.

Passarono alcune settimane prima di essere contattata nuovamente da colui che era diventato il mio ‘pig-malione’, e chiamò direttamente casa.

Visto che mio marito si trovava al lavoro, ricevetti io la telefonata.

– Ciao, con voce suadente mi salutò e mi fece i convenevoli del momento, poi mi chiese se ero offesa per lo scherzetto che mi avevano fatto, e se mi fossi pentita di aver accettato questa situazione per certi versi molto pesante, come disse lui ‘ci siamo andati dentro di brutto, ma tuo marito aveva dato l’ok ‘.

– Risposi con un semplice tutto ok, se non avessi voluto farlo non sarei stata lì.

Non tergiversò e mi chiese se volessi girare un film hard professional , per una casa produttrice che va per la maggiore in questo momento, specializzata in genere anal.

Naturalmente sarei stata pagata.

Me lo fece notare per incentivare la mia decisione, e mi fece notare le mie abilità nella gang bang che avevo fatto e che secondo lui avrei potuto avere un certo successo, visto che non sono una ragazzina e sono disposta a tutto senza timori.

Tutto questo se mi fosse interessato provare ad andare avanti.

Mi resi conto subito che i convenevoli erano distanti mille miglia, e tutto era finalizzato allo scopo finale che in quel momento era il mio culo, che aveva dimostrato di sapersi adattare ad ogni situazione a cui era stato messo alla prova.

Di conseguenza era al centro dell’attenzione, ma ero comunque sorpresa di tanta attenzione nei miei confronti, sono una donna attraente ma ormai vicino alla quarantina e questo mi lasciava molto meravigliata in tal senso.

Oggi nel settore del porno ci sono le ragazzine dell’Est che la fanno da padrone, e alcune veramente disposte a tutto.

Risposi che ne avrei parlato con mio marito e poi gli avrei dato una risposta.
di
scritto il
2023-06-29
3 . 4 K
visite
1
voti
valutazione
6
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il mio vizietto - 4 (continua)

racconto sucessivo

Il mio vizietto - 6 (continua)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.