Ginnastica Artistica - 2: la spaccata

di
genere
etero

[segue da Ginnastica Artistica - 1: l’acrobazia]

Arrivati al parcheggio della palestra ognuno di noi è salito sulla sua macchina, e si è diretto verso casa. Sentivo ancora sulle labbra il sapore del suo bacio, così inaspettato e passionale. Non ho fatto che pensare a quel bacio per tutto il viaggio è, una volta arrivato a casa, ho scritto un messaggio a Elena, per dirglielo, e per sapere se anche lei ci stava pensando.
Per tutta risposta mi ha inviato una foto delle sue mutandine, visibilmente bagnate. Ho avuto immediatamente una forte erezione, ma proprio mentre stavo per farmi una bella sega squilla il cellulare. È lei, mi dice che vuole venire a casa mia, subito. “Potremmo farci la doccia, visto che siamo appena usciti dalla palestra no?”, le dico per provocarla.
“Ottima idea, mi porto lo shampoo”.
Dieci minuti dopo il campanello suona, è lei, ancora con i body che usa per allenarsi. Apro la porta e mi salta in braccio, limonandomi con veemenza. Ci stacchiamo un momento per riprendere fiato e le dico “e le mutandine che mi hai inviato dove sono?”
“A casa no?”
“E allora cos’hai sotto il body?”
Sussurrandomi nell’orecchio mi dice “niente…”
La guardò con desiderio, e la porto verso il bagno: una volta dentro apro l’acqua per farla scaldare, e torno a limonare Elena, togliendomi la maglietta. Le sue mani passano su tutto il mio petto e la mia schiena, modellati in anni di allenamento intensi, e decido di fare lo stesso. Sotto il body non ha niente, così mi allontano un po’ per guardarla in tutta la sua splendida nudità. “Sei veramente una figa lo sai?”
Mi si avvicina, mi toglie i pantaloncini, e mi prende il cazzo in bocca, guardandomi negli occhi carica di desiderio. “L’acqua sarà calda ormai” le dico, prendendola per mano e facendola alzare in piedi, “perché non entriamo?”
Si gira e, sculettando, entra in doccia, facendomi segno di entrare. Non me lo faccio ripetere due volte, e mentre l’acqua calda bagna i nostri corpi nudi le mani di entrambi non fanno altro che muoversi dappertutto. “Dai prendimi adesso, non ce la faccio più!”
Allora la giro di schiena, e inizio a penetrarla lentamente da dietro, mentre le mie mani le stringono i capezzoli, e le sue si appoggiano al muro. Sento il suo orgasmo crescere sempre di più, sempre di più, finché le sue ginocchia cedono, nell’estasi del piacere.
Prendo il bagnoschiuma e la insapono, mentre ancora trema un po’ per l’orgasmo, la sciacquo, e la aiuto a uscire, per asciugarci. Ci baciamo, sentiamo entrambi che non abbiamo esaurito la voglia, e così con un cenno indico la camera da letto. Lei capisce al volo, e si dirige verso il letto, assicurandomi che le stia guardando il corpo nudo e ancora un po’ umido per la doccia.
[segue]
scritto il
2023-05-30
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