La mia amica di Londra - 4
di
Kazuo97
genere
trio
[segue da La mia amica di Londra 3]
L’amica di Caterina era di una bellezza mozzafiato, e capii subito che era abituata a essere oggetto degli sguardi di uomini e donne. Poco sopra il metro e settantacinque, con un seno prosperoso, lunghi capelli ricci e neri come la notte, gambe lunghe e affusolate, era vestita con un tubino bianco molto semplice. Sospettavo non indossasse biancheria intima, ma lo sguardo veniva catturato immediatamente dai suoi occhi: azzurri, quasi gelidi, con un magnetismo incredibile. Mi squadrò da capo a piedi, come a confermare qualche descrizione fatta da Caterina, poi mi fissò negli occhi: quello sguardo era così indiscutibilmente carico di desiderio che feci fatica a parlare per dirle “benvenuta, entra pure”.
Si presentò come Arianna, e per qualche minuto scherzammo, come a rompere il ghiaccio. Le offrii il caffè, e forse perché avevo abbassato un po’ la guardia mi spiazzò chiedendo: “Caterina mi ha detto che le hai leccato la fica da gran maestro, e venendo da lei è un gran complimento. Ma si sa che la giuria non può essere composta da una sola persona, quindi direi di cominciare da lì.”
Mi girai, stupefatto da quel discorso così diretto, e stavo pensando di risponderle a tono, ma nel frattempo che rimettevo la caffettiera a posto lei si era spogliata. Mi ero sbagliato: sotto il tubino aveva qualcosa in effetti… era un perizoma di pizzo che lasciava veramente poco spazio all’immaginazione. I semi, scoperti, erano tra i più belli che avessi mai visto. Guardai Caterina, che si stava mordendo le labbra dall’eccitazione, e aveva iniziato a toccarsi.
Mi avvicinai ad Arianna, e la baciai con forza, mentre con le mani tastavo il suo culo sodo e perfettamente rotondo. Feci cenno a Caterina, e iniziammo una sorta di bacio a tre, con le lingue che si intrecciavano senza una logica, seguendo il desiderio animalesco. Sollevai Arianna, e la posai sul banco della cucina. Caterina inizio a baciarla e a carezzarle I capezzoli, mentre io mi chinavo verso il perizoma e, scostandolo un po’, iniziavo a leccare anche Arianna. La doppia stimolazione era evidentemente molto piacevole, perché poco dopo la sentii gemere di piacere. In un lampo decisi di provare ad avvicinarmi anche all’ano, massaggiandolo delicatamente con un dito inumidito dai suoi umori. Non ero sicuro che sarebbe stata una buona idea, e invece appena inserito il dito dentro la sentii tremare di piacere, scossa dall’orgasmo.
“Ora che abbiamo rotto il ghiaccio” dissi mentre Arianna era ancora in preda a piccole convulsioni “potremmo spostarci in camera. Cate fai tu gli onori di casa?”
Caterina mi guardò con un desiderio ancora più forte di prima, e mentre aiutava Arianna a scendere e alla accompagnava in camera mi sussurrò “a me non l’hai fatto ieri, com’è che il trattamento speciale lo fai alle altre?”
“Perché a te ho riservato un trattamento ancora migliore!”
Mentre camminavano verso la camera, nude, guardavo i loro culi, così diversi e così belli, e mi venne voglia di prenderle prima ancora che arrivassero. Mi avvicinai, facendo sentire il fallo a entrambe; ci fu uno scambio di sguardi così carico di tensione sessuale che quasi venni nelle mutande. Me le tolsi, e ci mettemmo sul letto. Io steso, con Arianna che mi cavalcava, Caterina che mi si era seduta in faccia, e le loro lingue che si intrecciavano. Incoraggiato dalle parole di Caterina mentre la leccavo per l’ennesima volta, iniziai a spostarmi verso l’ano, finché non iniziai a leccarla avidamente, e le dita la masturbavano. L’eccitamento era veramente troppo, e non so come riuscii a mugolare “vengo” mentre avevo le chiappe di Caterina spalmate sul viso. Arianna di spostò, e mi prese il fallo il bocca, masturbandomi. Venni copiosamente, inondandole la bocca, e dal rumore capii che aveva inghiottito tutto. Nel frattempo Caterina era arrivata di nuovo all’orgasmo, e schizzò i suoi umori sul mio petto. Si spostò anche lei, fradicia ed esausta per l’ennesimo picco di piacere, e mentre cercavo di riprendere fiato le vidi mentre limonavano, scambiandosi i fluidi miei e di Caterina.
“Penso di aver bisogno di una piccola pausa, vi dispiace se mi riposo un po’ è vi guardo? Siete entrambe così belle…”
“Mettiti sulla poltrona, te lo faremo ritornare di marmo in cinque minuti, vedrai” mi disse Arianna.
La guardai intensamente, e il suo sguardo ricambiato ebbe un effetto sorprendentemente eccitante. Mi tornò il cazzo duro quasi all’istante, e le dissi: “vediamo se sai far godere Caterina come me. Cate sdraiati, Arianna fammi vedere che sai fare”
Caterina ridacchiò, e si stese sulle lenzuola, aprendo bene le gambe per accogliere Arianna. Io mi misi dietro di lei, e le diedi qualche pacca sul culo, era veramente spettacolare. Poi iniziai lentamente a penetrarla, massaggiandole l’ano. Volevo che capisse che sarei andato anche lì prima o poi, ma mi precedette: si spostò, facendomi uscire dalla sua fica grondante e, prendendomi il cazzo in mano, lo posizionò sul buco del culo. Iniziai molto lentamente, per paura di farle male, ma scoprii ben presto che doveva esserci abituata, perché nonostante le mie dimensioni riuscì a entrare abbastanza facilmente. La presi per i fianchi, affondando colpi sempre più decisi. Vedere mentre scopavo Arianna il volto di Caterina era una cosa incredibile. Si mordeva le labbra, si torturava I capezzoli, e gemeva a ogni colpo della lingua della sua amica. Diedi ancora un po’ di colpi, poi Arianna si accorse che stavo per venire, e disse a Caterina: “adesso lo prendi anche tu il suo sperma troietta”.
Mi si avvicinarono, e mentre Arianna emmi masturbava Caterina si preparava con la bocca ad accogliere il mio seme. Venni molto poco, considerando che ero già venuto poco prima, ma fu incredibilmente forte per me. Mi lasciai crollare sul letto, mentre Arianna e Caterina limonavano, scambiandosi il mio sperma tra le lingue.
“Ora veramente è il caso che mi riposi un po’, sennò Caterina poi rimane a secco…”
“Eh no! Riposati e ricaricati, qua non è che invito le mie amiche e poi non ci prendo nulla!”
Sorrisi e mi lasciai andare sul cuscino, pensando che la giornata in fondo era appena iniziata…
[segue]
L’amica di Caterina era di una bellezza mozzafiato, e capii subito che era abituata a essere oggetto degli sguardi di uomini e donne. Poco sopra il metro e settantacinque, con un seno prosperoso, lunghi capelli ricci e neri come la notte, gambe lunghe e affusolate, era vestita con un tubino bianco molto semplice. Sospettavo non indossasse biancheria intima, ma lo sguardo veniva catturato immediatamente dai suoi occhi: azzurri, quasi gelidi, con un magnetismo incredibile. Mi squadrò da capo a piedi, come a confermare qualche descrizione fatta da Caterina, poi mi fissò negli occhi: quello sguardo era così indiscutibilmente carico di desiderio che feci fatica a parlare per dirle “benvenuta, entra pure”.
Si presentò come Arianna, e per qualche minuto scherzammo, come a rompere il ghiaccio. Le offrii il caffè, e forse perché avevo abbassato un po’ la guardia mi spiazzò chiedendo: “Caterina mi ha detto che le hai leccato la fica da gran maestro, e venendo da lei è un gran complimento. Ma si sa che la giuria non può essere composta da una sola persona, quindi direi di cominciare da lì.”
Mi girai, stupefatto da quel discorso così diretto, e stavo pensando di risponderle a tono, ma nel frattempo che rimettevo la caffettiera a posto lei si era spogliata. Mi ero sbagliato: sotto il tubino aveva qualcosa in effetti… era un perizoma di pizzo che lasciava veramente poco spazio all’immaginazione. I semi, scoperti, erano tra i più belli che avessi mai visto. Guardai Caterina, che si stava mordendo le labbra dall’eccitazione, e aveva iniziato a toccarsi.
Mi avvicinai ad Arianna, e la baciai con forza, mentre con le mani tastavo il suo culo sodo e perfettamente rotondo. Feci cenno a Caterina, e iniziammo una sorta di bacio a tre, con le lingue che si intrecciavano senza una logica, seguendo il desiderio animalesco. Sollevai Arianna, e la posai sul banco della cucina. Caterina inizio a baciarla e a carezzarle I capezzoli, mentre io mi chinavo verso il perizoma e, scostandolo un po’, iniziavo a leccare anche Arianna. La doppia stimolazione era evidentemente molto piacevole, perché poco dopo la sentii gemere di piacere. In un lampo decisi di provare ad avvicinarmi anche all’ano, massaggiandolo delicatamente con un dito inumidito dai suoi umori. Non ero sicuro che sarebbe stata una buona idea, e invece appena inserito il dito dentro la sentii tremare di piacere, scossa dall’orgasmo.
“Ora che abbiamo rotto il ghiaccio” dissi mentre Arianna era ancora in preda a piccole convulsioni “potremmo spostarci in camera. Cate fai tu gli onori di casa?”
Caterina mi guardò con un desiderio ancora più forte di prima, e mentre aiutava Arianna a scendere e alla accompagnava in camera mi sussurrò “a me non l’hai fatto ieri, com’è che il trattamento speciale lo fai alle altre?”
“Perché a te ho riservato un trattamento ancora migliore!”
Mentre camminavano verso la camera, nude, guardavo i loro culi, così diversi e così belli, e mi venne voglia di prenderle prima ancora che arrivassero. Mi avvicinai, facendo sentire il fallo a entrambe; ci fu uno scambio di sguardi così carico di tensione sessuale che quasi venni nelle mutande. Me le tolsi, e ci mettemmo sul letto. Io steso, con Arianna che mi cavalcava, Caterina che mi si era seduta in faccia, e le loro lingue che si intrecciavano. Incoraggiato dalle parole di Caterina mentre la leccavo per l’ennesima volta, iniziai a spostarmi verso l’ano, finché non iniziai a leccarla avidamente, e le dita la masturbavano. L’eccitamento era veramente troppo, e non so come riuscii a mugolare “vengo” mentre avevo le chiappe di Caterina spalmate sul viso. Arianna di spostò, e mi prese il fallo il bocca, masturbandomi. Venni copiosamente, inondandole la bocca, e dal rumore capii che aveva inghiottito tutto. Nel frattempo Caterina era arrivata di nuovo all’orgasmo, e schizzò i suoi umori sul mio petto. Si spostò anche lei, fradicia ed esausta per l’ennesimo picco di piacere, e mentre cercavo di riprendere fiato le vidi mentre limonavano, scambiandosi i fluidi miei e di Caterina.
“Penso di aver bisogno di una piccola pausa, vi dispiace se mi riposo un po’ è vi guardo? Siete entrambe così belle…”
“Mettiti sulla poltrona, te lo faremo ritornare di marmo in cinque minuti, vedrai” mi disse Arianna.
La guardai intensamente, e il suo sguardo ricambiato ebbe un effetto sorprendentemente eccitante. Mi tornò il cazzo duro quasi all’istante, e le dissi: “vediamo se sai far godere Caterina come me. Cate sdraiati, Arianna fammi vedere che sai fare”
Caterina ridacchiò, e si stese sulle lenzuola, aprendo bene le gambe per accogliere Arianna. Io mi misi dietro di lei, e le diedi qualche pacca sul culo, era veramente spettacolare. Poi iniziai lentamente a penetrarla, massaggiandole l’ano. Volevo che capisse che sarei andato anche lì prima o poi, ma mi precedette: si spostò, facendomi uscire dalla sua fica grondante e, prendendomi il cazzo in mano, lo posizionò sul buco del culo. Iniziai molto lentamente, per paura di farle male, ma scoprii ben presto che doveva esserci abituata, perché nonostante le mie dimensioni riuscì a entrare abbastanza facilmente. La presi per i fianchi, affondando colpi sempre più decisi. Vedere mentre scopavo Arianna il volto di Caterina era una cosa incredibile. Si mordeva le labbra, si torturava I capezzoli, e gemeva a ogni colpo della lingua della sua amica. Diedi ancora un po’ di colpi, poi Arianna si accorse che stavo per venire, e disse a Caterina: “adesso lo prendi anche tu il suo sperma troietta”.
Mi si avvicinarono, e mentre Arianna emmi masturbava Caterina si preparava con la bocca ad accogliere il mio seme. Venni molto poco, considerando che ero già venuto poco prima, ma fu incredibilmente forte per me. Mi lasciai crollare sul letto, mentre Arianna e Caterina limonavano, scambiandosi il mio sperma tra le lingue.
“Ora veramente è il caso che mi riposi un po’, sennò Caterina poi rimane a secco…”
“Eh no! Riposati e ricaricati, qua non è che invito le mie amiche e poi non ci prendo nulla!”
Sorrisi e mi lasciai andare sul cuscino, pensando che la giornata in fondo era appena iniziata…
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