L'attesa (racconto breve)
di
Anonima1981
genere
saffico
Tutto deve essere perfetto. Mi dirai che la perfezione non è di questo mondo, ma se così fosse come potresti esistere tu?
Tu sei la perfezione che cammina tra noi, inconsapevole dell’effetto che il tuo carnale passaggio esercita su noi mortali comuni…
Questa è la sensazione, l’effetto che tu, incantatrice creatura, hai generato prima nel mio animo e poi, ma non secondario, nel mio corpo….
Ho desiderato prima sentire la tua voce, quindi godere della mia presenza nei tuoi pensieri ma poi, invincibile e inarrestabile, è sopraggiunto, prevaricatore di ogni mia misera difesa, il desiderio potente di te, del tuo amore, della tua femminile fisicità…
Ora sono qui seduta sul divano, quello della nostra prima volta…la ricordi, vero?
La stanza è illuminata dal sole di primavera, nell’aria c’è già profumo di nuovo… e io aspetto impaziente..
Mi sono messa il vestito che abbiamo comperato insieme in quel negozio del centro, quello di lino con le maniche lunghe e abbottonato davanti… si, quello che ti piace così tanto aprire bottone dopo bottone…
Sotto ho messo un intimo chiaro, un piccolo slip e un reggiseno a balconcino che stringe i miei seni e li offre gonfi e morbidi allo sguardo, al tuo sguardo…
Perché non sei ancora qui?
Ogni rumore che sento sul pianerottolo di casa mi fa correre a guardare dallo spioncino… ma non sei tu…
Le mie gambe sono più lente del mio pensiero quando corro nella speranza che sia tu quella che apre la porta dell’ascensore e poi con un sorriso accennato ti avvicini alla porta per suonare…
Sorridi, lo so, perché sai che sono qui dietro a spiare….
Ogni tanto vado anche alla finestra che si affaccia sulla strada, spero sempre in un taxi che arriva e che ti porta da me..
Poi, ecco, arrivi… ti vedo uscire dall’ascensore e apro la porta proprio mentre allunghi la mano per suonare il campanello di casa…
Scivoli lieve oltre la porta e con il tuo profumo fiorito travolgi il mio corpo, la mente..
Ti volo tra le braccia, ridi radiosa e mi baci… come è stato possibile finora vivere senza di te..
Mi prendi per mano, accecata dalla tua luce mi guidi verso il divano del nostro primo inconfessato amore…
Sediamo, le mani intrecciate, gli occhi incollati… voglio dissetarmi alla tua fonte, voglio saziarmi di te…
Chiudo gli occhi inebriata dal tocco della tua mano tra i miei capelli, dalle dita che sfiorano le mie labbra e corrono leggere sul mio collo… sento il tuo dolce profumo quando appoggi le labbra sulla mia pelle nuda…
Mi riempio lo sguardo di te mentre slacci sicura i bottoni del mio vestito indossato per te… poi mi fai alzare, lo fai scivolare ai miei piedi e rimango così davanti a te, davanti ai tuoi occhi che ora vedo desiderosi di me..
Spogliami amore, lascia che nulla ostacoli le tue carezze, lascia che i brividi corrano sulla mia pelle…
Affonda il tuo viso nel mio piacere tanto atteso e desiderato…. Questo è il paradiso e tu sei il mio angelo…
Guarda, non c’è limite al nostro amore…solo e unico inconfessato amore giunto ora, quando il tempo sembrava quasi scaduto…
Ancora accecata, le lacrime scorrono salate sulle mie guance, sulle mie labbra…le asciugo senza rendermene conto mentre per la centesima volta rileggo il breve messaggio di addio con cui mi hai fatto morire…
Tu sei la perfezione che cammina tra noi, inconsapevole dell’effetto che il tuo carnale passaggio esercita su noi mortali comuni…
Questa è la sensazione, l’effetto che tu, incantatrice creatura, hai generato prima nel mio animo e poi, ma non secondario, nel mio corpo….
Ho desiderato prima sentire la tua voce, quindi godere della mia presenza nei tuoi pensieri ma poi, invincibile e inarrestabile, è sopraggiunto, prevaricatore di ogni mia misera difesa, il desiderio potente di te, del tuo amore, della tua femminile fisicità…
Ora sono qui seduta sul divano, quello della nostra prima volta…la ricordi, vero?
La stanza è illuminata dal sole di primavera, nell’aria c’è già profumo di nuovo… e io aspetto impaziente..
Mi sono messa il vestito che abbiamo comperato insieme in quel negozio del centro, quello di lino con le maniche lunghe e abbottonato davanti… si, quello che ti piace così tanto aprire bottone dopo bottone…
Sotto ho messo un intimo chiaro, un piccolo slip e un reggiseno a balconcino che stringe i miei seni e li offre gonfi e morbidi allo sguardo, al tuo sguardo…
Perché non sei ancora qui?
Ogni rumore che sento sul pianerottolo di casa mi fa correre a guardare dallo spioncino… ma non sei tu…
Le mie gambe sono più lente del mio pensiero quando corro nella speranza che sia tu quella che apre la porta dell’ascensore e poi con un sorriso accennato ti avvicini alla porta per suonare…
Sorridi, lo so, perché sai che sono qui dietro a spiare….
Ogni tanto vado anche alla finestra che si affaccia sulla strada, spero sempre in un taxi che arriva e che ti porta da me..
Poi, ecco, arrivi… ti vedo uscire dall’ascensore e apro la porta proprio mentre allunghi la mano per suonare il campanello di casa…
Scivoli lieve oltre la porta e con il tuo profumo fiorito travolgi il mio corpo, la mente..
Ti volo tra le braccia, ridi radiosa e mi baci… come è stato possibile finora vivere senza di te..
Mi prendi per mano, accecata dalla tua luce mi guidi verso il divano del nostro primo inconfessato amore…
Sediamo, le mani intrecciate, gli occhi incollati… voglio dissetarmi alla tua fonte, voglio saziarmi di te…
Chiudo gli occhi inebriata dal tocco della tua mano tra i miei capelli, dalle dita che sfiorano le mie labbra e corrono leggere sul mio collo… sento il tuo dolce profumo quando appoggi le labbra sulla mia pelle nuda…
Mi riempio lo sguardo di te mentre slacci sicura i bottoni del mio vestito indossato per te… poi mi fai alzare, lo fai scivolare ai miei piedi e rimango così davanti a te, davanti ai tuoi occhi che ora vedo desiderosi di me..
Spogliami amore, lascia che nulla ostacoli le tue carezze, lascia che i brividi corrano sulla mia pelle…
Affonda il tuo viso nel mio piacere tanto atteso e desiderato…. Questo è il paradiso e tu sei il mio angelo…
Guarda, non c’è limite al nostro amore…solo e unico inconfessato amore giunto ora, quando il tempo sembrava quasi scaduto…
Ancora accecata, le lacrime scorrono salate sulle mie guance, sulle mie labbra…le asciugo senza rendermene conto mentre per la centesima volta rileggo il breve messaggio di addio con cui mi hai fatto morire…
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