Mollens

di
genere
saffico

Una crisi matrimoniale… La solita storia di corna… Subite per l’infatuazione di un marito per la nuova e giovane segretaria, sposata ma disponibile ad attività extracurriculari, e che mi avevano spinta ad organizzarmi le vacanze estive da sola…
Sapevo che la crisi, bene o male, sarebbe rientrata…lui aveva troppo bisogno di me ed io, in effetti di lui… non erano necessità economiche…no, di certo…lui guadagna bene di suo ed io, grazie al cielo, provengo da una famiglia benestante e ho già beneficiato di lasciti dei nonni paterni che hanno saltato una generazione ed hanno reso indipendenti i nipoti..
Tutto questo per dire che quest’anno ho affittato per i mesi estivi un bel villino primo novecento con un ampio giardino a Mollens….dov’è Mollens? In Svizzera, nel Canton Vallese, una piccola frazione di Crans Montana, meno di mille abitanti a dar retta a Wikipedia…
Passo le giornate leggendo e passeggiando nei boschi o curiosando negli ordinati paesini vicini… odorano di resina e di pulito, senti profumo di legna e di pane appena sfornato… La gente è gentile e riservata… ti guardano, è chiaro che si fanno domande su questa quarantenne bionda dall’accento italiano…
Ci sono turisti, non tanti per la verità visto il costo della vita da queste parti e poi un po’ di persone che vengono qui per vacanze stanziali… ricchi svizzeri, francesi e italiani…
Ho incontrato già alcune volte la ragazza che vive nella villa accanto alla mia, giovane, sui 25 anni, bella, alta, magra… un tipo che non si può non notare con quei suoi capelli corti castano chiari che sembrano sempre un po’ spettinati e rivelano invece, a un occhio più attento, il taglio sapiente di un qualche hair-stylist italiano…
So che mi ha notato anche lei per le strade del paese vicino e una volta o due l’ho incontrata, tutta sudata, che correva come una matta su un sentiero ombroso…
Poi, oggi, mentre mi annoiavo in giardino e coglievo qualche fiore da comporre in un vaso, ho sentito una musica allegra provenire dall’altra parte dell’alta siepe di ligustro (Alba ligustra cadunt, vaccinia nigra leguntur… ah, beati ricordi di scuola, Virgilio, le Bucoliche…) e, vergognandomi un po’, ho cercato un varco nel fitto intreccio per guardare dall’altra parte, nel giardino della villa accanto…
Eccolo, il buco, perfetto… un prato curato, un roseto, un rigoglioso e odoroso gelsomino, una fitta crescita di ortensie rosa e una piscina piastrellata in azzurro… lo specchio dell’acqua non rotto da nulla… sul bordo, di legno, la ragazza che incontro in paese o nei viottoli di montagna…
Probabilmente arrossisco…lo immagino dalla vampata di calore che mi sale in viso… sta prendendo il sole vestita di un paio di occhiali da sole… è sola, non riesco a staccare lo sguardo, percorro il suo corpo nudo… Dalla massa di capelli arruffati giù al naso diritto e alla bocca dalle morbide labbra… il collo lungo e sottile… due spalle tornite.. un braccio mollemente abbandonato nell’acqua, l’altro che accarezza l’erba al suo fianco…
I piccoli seni appena accennati… due capezzoli chiari già un poco eccitati da qualche pensiero nella mente impigrita… l’addome è liscio e teso e il ventre è nudo, senza ombra di peli, come quello di una bambina… ma bambina non è questa ragazza.. me lo dicono le cosce tornite e muscolose, frutto di anni di sport …
Non riesco a staccare gli occhi da lei, nemmeno quando solleva il busto, si siede e si toglie gli occhiali…
Mi ha visto (Dio, che vergogna!).. Sorride e mi saluta con la mano, senza mostrare il benchè minimo imbarazzo.. Poi senza che passi più di un minuto mi dice con voce squillante “Ma io ti conosco..ti ho vista in paese.. Perché non vieni qui? Sono sola, parliamo e nuotiamo…”
Faccio di si con la testa e in un attimo sono davanti al cancello che si apre appena sfioro il pulsante del video-citofono… Il tempo di fare due passi in un giardino incantato e pieno di fiori e subito lei mi viene incontro nella sua splendente e per nulla imbarazzata nudità…
“Ciao, io sono Stella…” sorride porgendomi la mano… E’ così giovane, penso. “Ciao, io sono Gaia”…
Mi prende per mano, come fossimo amiche da sempre, e mi guida verso la piscina… mi offre un bicchiere di limonata aspra e ghiacciata e si sdraia di nuovo invitandomi a fare lo stesso.. Mi sfilo il vestito leggero, stendo il mio telo giallo e mi sdraio a prendere il sole..
Sento su di me i suoi occhi ridenti.. ”Ma che fai? TI vergogni? Togli quell’inutile bikini, siamo tra donne…” Non sono abituata a stare nuda ma, un po’ titubante, mi slaccio il reggiseno e mi sdraio di nuovo con le tette nude sotto il sole che scotta… “Dovresti metterti un po’ di crema solare…hai le tette così bianche.. Prendi la mia, se vuoi…” mi sta guardando mentre comincia a parlare chiedendo se sono sposata, se ho figli… cosa faccio da quelle parti…
Ha un modo di fare che scioglie… le racconto di me e della mia crisi. Quando il sole comincia a calare siamo ormai in sintonia… ci parliamo, ridiamo, ci guardiamo… “Hai un bel corpo… perché lo nascondi?” mi dice quando sto per andare e mi abbraccia baciandomi forse un po’ troppo vicino alla bocca… che strana emozione sentirsi abbracciata da un corpo nudo di donna… “Ci vediamo domani…”
Ma domani piove…il cielo pieno di nubi tagliate da fulmini… l’aria rotta da tuoni improvvisi… Vago sotto l’ombrello alla ricerca di lei per le vie del paese… non ci siamo nemmeno scambiate il numero del telefono…
Torna il sole… e io torno da lei… siamo sdraiate vicine…ho saltato il fosso e sono nuda anch’io…
E’ strano sentire l’aria fresca che accarezza tutto il corpo senza ostacolo alcuno, è strano sentirla insinuarsi silenziosa e tentatrice tra le cosce e risalire fino alla tua intimità… Piacevole sentire il sole scaldare la pelle dei seni, ogni tanto una folata più fresca irrigidire i capezzoli … Stella mi parla di cose non importanti, ridiamo come due sceme, mi fa superare l’imbarazzo di sentire il suo braccio che sfiora il mio fianco…
Si allunga sopra di me per afferrare il bicchiere di acqua ghiacciata e limone…nel farlo il suo seno sfiora il mio.. sento un piccolo brivido insistito farsi strada lungo la schiena..
C’è silenzio intorno a noi, solo il vento in mezzo alle piante e il cinguettio di qualche uccellino… Stella ha smesso di parlare di cose di poco conto, la sua mano mi sfiora la mano… La prendo nella mia e subito le sue dita si incrociano alle mie…
Rimaniamo così, mano nella mano, in silenzio…forse mi assopisco al tepore del sole… quando apro gli occhi lei è appoggiata su un gomito e mi ritrovo a fissare due pezzi di cielo che mi guardano e una fila di denti che abbaglianti mi sorridono… Due poli opposti di una calamita si attraggono e come due poli le nostre bocche si allacciano in un timido bacio a labbra sfiorate… Poi Stella si ritrae e mi interroga muta…allungo un braccio e la tiro di nuovo verso di me…
Non sono io, di sicuro, questa donna che la sta baciando… ma è bello sentire la mia lingua che gioca con la sua…gli occhi aperti sui suoi… Sentire il suo corpo che si stende sul mio, le punte dei suoi seni che come piccoli chiodi bucano la mia pelle…
La sua piccola mano si insinua tra le mie cosce umide e che già trasmettono il mio desiderio.. Le dita di Stella prendono a giocare tra le labbra della mia intimità, curiosano sul mio clitoride che fa capolino alla ricerca di lei…
Non sono io, di sicuro, questa donna che desidera il corpo giovane di un’altra donna…che accarezza e stringe i suoi piccoli seni… che scende con la bocca a succhiare i capezzoli eretti…che risale con la lingua lungo il collo esile e snello e si impadronisce di nuovo della sua bocca…
Le dita di Stella sono ormai padrone della mia intimità calda e colma di umori… Dapprima titubanti e incerte hanno ormai preso vita e sicuro possesso. La bocca mi morde con delicatezza un seno, lo abbandono alle sue cure…mentre con le mani percorro e imparo a conoscere i dolci declivi e le morbide valli del suo giovane corpo…
Siamo in piena luce, nude al sole in questo luogo di fiaba…esposte a sguardi indiscreti e lascivamente curiosi..
Nulla importa ai nostri sensi incendiati dalle fantasie che si realizzano… alle nostre pelli che bruciano non per il sole ma per le carezze via via più convinte e sapienti…
Stella mi guarda quando sente il mio respiro arrestarsi…le sue dita scivolano ancora di più dentro il mio sesso….Stringo le cosce mentre sento il brivido caldo che precede l’orgasmo farsi strada verso il mio cuore e la mia mente…
“Sto per finire anch’io.. Gaia, tesoro, lasciati andare…” mi dice tremante la voce di Stella… e io cedo al suo invito e godo di un piacere che si allunga senza tempi e confini quando colgo il suo piacere bagnarmi il ventre come un liquido caldo, quando sento il suo inebriante profumo confondermi i sensi ancora di più…
Rimaniamo a lungo così, nude e vicine, mani tra le mani, occhi negli occhi… inconsapevoli del tempo che scorre, della luce del giorno che trascolora nella sua fine arancione.. nell’aria che da tiepida diventa fresca facendo increspare le pelli ancora sudate…
scritto il
2023-07-02
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