Vacanza Studio

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genere
tradimenti

Una giornata estiva come tante altre, stiamo tutte e due in relax a prendere il sole, tu con il telefonino a chattare con il tuo moroso, io con il mio libro, La reina descalza.
Ormai sono 3 anni che sei una presenza fissa a casa nostra durante il mese di luglio, sei quasi come una nipote, sei qua per la consueta vacanza studio, alla Waldegrave school, a Twickenham, e purtroppo sara’ anche l’ultimo anno visto che hai compiuto 18 anni da poco, ma sarai sempre la benvenuta quando vorrai fare un giro da queste parti.
La tua famiglia ha scelto questa scuola perché è solo per ragazze, così hai meno distrazioni, almeno questo pensano a casa tua, e puoi dedicarti a migliorare il tuo inglese.
La vita londinese ti si addice, ti piace la città, ti piace il ritmo che c’e’, anche stare seduta a leggere e scrivere in quel caffè sotto il ponte di Richmond road, vedere la gente passeggiare con i cani, o giovani atleti facendo canottaggio lungo il Tamigi, ti piace passare in quel negozio di vestiti di seconda mano, dove cerchi sempre qualche capo d'abbigliamento vintage.
Il prossimo fine settimana saremo sole, il resto della mia famiglia è già in Spagna.
Sono riuscita a rimediare dei biglietti per il festival di Glastonbury, una collega ha avuto un contrattempo e mi ha lasciato 4 biglietti, così potremmo vedere una delle ultime esibizioni di Sir Elton John, Arctic Monkeys, Lana del Rey, Queens of Stonehenge e tanti altri.
Per l’occasione ho prenotato due notti in un tipico cottage inglese nella cittadina di Wells, per regalarti questo ultimo fine settimana nella maniera più Brit possibile, manca solo la pioggia, il fango e gli stivali Hunter.
La mattina dopo, prima di andare alle lezioni vieni da me, un po' intimidita "Senti Kitty, ieri mi ha scritto Ale, e mi ha detto che viene a Londra 5gg, il padre viene per lavoro, e lui lo accompagna..ecco, ti dispiace se lo passo con lui il fine settimana?"
Rimango un po' sorpresa, capisco benissimo che vuoi passare qualche giorno con lui, e poi non è che ti posso obbligare a venire, ma penso a voce alta "Ho 4 biglietti per il concerto, ed il cottage è abbastanza grande per accomodare il tuo boy ed il padre, potrebbero venire con noi"
"Davvero?? Sarebbe bellissimo, dopo lo chiamo, non dovrebbe essere troppo difficoltoso convincere il padre" dici con voce squillante.
Nel pomeriggio mi chiami tutta eccitata, mi dice che Ale ed il padre hanno accettato l'offerta per passare il fine settimana a Glasto, mi racconti che il padre era un po' restio ma una volta sentito che c'era Elton John a cantare si é convinto.
Nel primo pomeriggio di venerdì ci incontriamo alla stazione, mi introduci Ale e suo padre Franco.
Lui è un cinquantenne, anche se non li dimostra, capelli lunghi, castani, nessun pelo bianco e fisico abbastanza tonico, occhi verdi, ed un paio di occhiali con la montatura nera, un po´ alla Clark Kent, un nerd diciamo.
Dopo le presentazioni prendiamo la mia auto e ci dirigiamo verso il Somerset, circa 2h e mezza di viaggio da Londra.
Il viaggio lo passo conversando con Franco, un uomo molto interessante, con cui si può parlare di tutto, nelle due ore si parla di fotografia, anche lui e’ un amante di Sebastião Salgado, aneddoti di viaggi fatti, di cucina.
Dallo specchietto retrovisore vedo che voi due dietro non state fermi con quelle mani, come due adolescenti, poi con quel vestito vintage a fiori che hai comprato il giorno prima, lascia molto spazio alla manovra, figurati!
Non so se Franco se ne è accorto e fa finta di non vedere, sara’ abituato.
In serata arriviamo al cottage, che sorge tra i dolci pendii delle campagne del Somerset, circondato da una lussureggiante vegetazione e da un giardino ben curato.
E’ il classico edificio di pietra rustico rivestito con intonaco bianco, che contrasta splendidamente con le travi di legno scuro che ornano le finestre a ghigliottina, manca solo il tradizionale tetto di paglia, in questa zona e’ tipico il tetto a spiovente, coperto da tegole di terracotta, ma la sua atmosfera tipica rimane intatta..
Anche l’interno del cottage e’ pieno di charme con travi di legno che adornano il soffitto, il pavimento rivestito da assi di legno lucidate dal tempo e da morbidi tappeti colorati. I mobili in legno massello semplici ma eleganti, abbinati a morbidi cuscini e coperte, invitando a sedersi e rilassarsi.
Le camere da letto sono un nido di tranquillità, una stanza ha un letto a baldacchino con tende di chiffon che invita a sognare, mentre l’altra era piena di morbidi piumoni e cuscini che creano un'atmosfera di comfort.
Te sei estasiata, non ti saresti immaginata di passare una notte col tuo boy in un posto tanto romantico.
Nel cottage ci sono due stanze abbastanza grandi ed un divano letto, mentre decidiamo come sistemarci vedo i tuoi occhi dire “Io ed Ale nella stanza con il letto a baldacchino”
Franco si offre subito di dormire sul divano letto nel salone, voi due nella stanza con il baldacchino ed io mi prendo l'altra stanza con i mille cuscini.
Per la cena ci facciamo portare del cibo Indiano, tanto per mangiare qualcosa di "Tradizionale", Saag, Pollo Tandoori, Naan, niente di troppo speziato o troppo particolare, non vorrei poi che vi roviniate il concerto domani.
Dopo cena voi due vi ritirate nella vostra stanza, il sorriso che è stampato sul tuo volto mi dice tutto sulle tue intenzioni, gli amori giovanili vanno vissuti con tutta la passione e la spensieratezza possibile.
Cosi rimango sola con il Dr Franco, e più ci parlo piú fa uscire il suo fascino quasi enigmatico, finiamo la bottiglia di Ribera del Duero che avevamo preso per cena, poi lui mi chiede se mi importa se fuma un sigaro. Tira fuori dalla sua borsa una scatola con due sigari Montercirsto all’interno, sono molto grandi, più o meno 15cm di lunghezza e forse 2 di diametro.
“Mi fai compagnia?” chiede lui
“Jaja..no grazie..mi piace il profumo del sigaro ma non fumo, ho solo fumato qualche canna da ragazzetta”
Mi dice che ama il piacere dei piccoli momenti nella vita, e il fumo del sigaro e’ uno di quei piaceri che lo accompagna nelle serate tranquille.
Il sigaro brucia lentamente, lasciando un delicato aroma di legno e tabacco nell'aria, ogni boccata di fumo sembra portare con sé i pensieri che lo avevano tormentato durante la settimana lavorativa, come se il fumo si portasse via le preoccupazioni, lasciandolo libero di godere del momento presente.
Osservo le sue mani, abili nel maneggiare il sigaro, si muovevano con una grazia quasi danzante, mentre il suo sguardo si fa sempre più intenso, quasi mi perdo in quegli occhi enigmatici.
“Sicura che non vuoi provare?”
“Ok, dai, provo”
Prendo il grosso sigaro e lo appoggio sulle labbra ed inizio a tirare.
“Scusa se te lo dico, sara’ il vino che ho bevuto, ma sei decisamente sexy, vederti seduta sul sofà, con quel vestito corto, mentre maneggi quel sigaro”
Mi vedo riflessa su uno specchio e l'immagine e’ decisamente erotica, ma quella immagine e’ subito rovinata quando inalo un po’ di fumo ed inizio a tossire in maniera abbastanza goffa.
Mi alzo dal sofà per tossire meglio, lui si avvicina, i nostri corpi si sfiorano, la mia mano cade lungo il mio fianco e sbatte involontariamente sulla patta dei suoi pantaloni, e li noto una certa tensione, sposto subito la mano,
Provo ad improvvisare “Che bella serata è stata, non trovi? Peccato che e’ un po’ tardi”
“Assolutamente!” risponde lui “Non avrei mai immaginato di incontrare qualcuno così interessante. Hai reso questa serata davvero gradevole”.
“Grazie, sei molto gentile. Anche io mi sono sentita immediatamente a mio agio con te. C'è qualcosa di affascinante nella tua personalità che mi ha catturato fin dal momento in cui ti ho visto.”
“Sono davvero lusingato dalle tue parole. Mi sento allo stesso modo nei tuoi confronti. È come se ci fosse una connessione speciale tra noi due.”
“Sì, è strano come a volte si possa sentirsi così vicini a una persona appena conosciuta. Mi piace la tua sincerità e la tua capacità di ascolto. È rinfrescante trovare qualcuno con cui si può avere una conversazione così autentica.”
“Grazie, mi fa piacere che tu apprezzi queste qualità in me. È raro trovare qualcuno con cui ci si sente così a proprio agio.”
C’e’ una certa tensione erotica nell’aria, una parte di me dice di lasciarsi andare stasera, l’altra dice invece di trattenersi, ed e’ la parte più razionale a vincere. Così mi congedo e vado nella mia stanza per dormire.
Lui mi saluta con un velo di delusione, probabilmente anche lui avrebbe approfondito la conoscenza.
Mi metto la camicia da notte nera e mi metto a letto.
Faccio fatica a prendere sonno, un po’ per il caldo nella stanza, un po’ i pensieri che mi erano venuti prima, ma soprattutto il rumore che viene dalla stanza accanto; il letto a baldacchino e’ rumoroso e tu tanto silenziosa non sei, i tuoi gemiti, anche se contenuti, attraversano le mura che ci dividono.
Rido, e mi rendo conto che sono eccitata, magari se chiudo gli occhi e faccio scivolare la mano laggiù mi aiuta a conciliare il sonno.
Così faccio, mi accarezzo, sono gia’ bagnatissima, mi penetro con due dita, penso a lui, chissa’ che sta facendo, se gia’ dorme o magari si sta masturbando pensando a me, e se fosse? Non sarebbe ridicolo se ci stiamo donando piacere nelle rispettive stanze, mentre potremmo farlo insieme? Questa e’ la parte più spudorata di me che cerca di convincermi.
Ok, ok..posso scendere a prendere un bicchiere d’acqua e vedo che fa, probabilmente dorme beato.
Apro la porta, la moquette mi permette di scendere le ripide scale che si affacciano direttamente sul senza far rumore.
Sento un rumore ripetitivo, chaf, chaf, chaf..mi affaccio dall’ultimo scalino, ma si sta masturbando veramente anche lui?
Mentre osservo in silenzio non mi rendo conto che l’ultimo scalino e’ difettoso, appoggio il piede malamente e scivolo sugli scalini con il culo, facendomi scoprire.
Il Dr Franco si copre con il lenzuolo il membro eretto, “Kitty? Sei tu?”
“Si, scusa, avevo sete e sono scesa a prendere un bicchiere d’acqua”
“Che vergogna!” mi immagino la sua faccia tutta rossa, ma nella penombra non si nota.
Con tutta la mia sfacciataggine “Non ti fare problemi, continua pure, tolgo subito il disturbo, o ti serve una mano?”
Lui e’ ammutolito, prova a rispondere, ma non riesce a dire nulla, completamente spiazzato, si alza dal sofa’, ed il lenzuolo cade a terra, lasciandolo nudo, con il suo pene ben eretto.
Mica male il Dr Franco, penso, a questo punto non ci sono più freni, mi avvicino a lui, afferro la sua virilita’ ed appoggio le mie labbra sulle sue.
Risponde all’impulso, le nostre bocche già si stanno travolgendo. “E’ del primo minuto che ti ho vista che volevo farlo, mi hai fatto venire una voglia di scopare che non ti immagini”
Prende subito l’iniziativa, mettendomi una mano sulla mia figa accertandosi di quanto sono bagnata, e inizia a stuzzicarmela con un dito, mentre con l’altra mano mi afferra il culo.
Sembra un'altra persona adesso, sembra preso dalla fiamma della passione, anche il suo tono sembra più deciso, più autoritario.
Mi gira, mi spinge sul sof ae si inginocchia davanti a me, mi sfila le mutandine ed inizia a leccarmi la figa con una veemenza che non mi aspettavo, ma di cui non mi lamento, anzi, e’ proprio questo di cui avevo voglia, quello che cercavo, una sana scopata, essere presa senza troppi complimenti e godere senza vergogna.
Sento la sua bocca assaporare la mia femminilita’ , succhia, lecca, penetra, sa come far godere una donna. Mi mette le gambe sulle spalle, sento la lingua scivolare verso il mio fiorellino, dove si sofferma e dedica la stessa attenzione, questo e’ un trattamento che non ricevo spesso, sento la pressione della sua lingua sull’orifizio. Sento un mix di scosse e brividi che attraversano il mio corpo, un'eccitazione che mi manda il cervello in tilt.
“Ti piace, vero??”
Non rispondo, mugolo solamente, e tengo le mie mani ben ferme tra i suoi capelli lunghi.
Sento il piacere che sta montando, e proprio sul più bello si ferma. Si alza, mentre protesto per la mancata “chiusura”.
Prende il sigaro che era rimasto a meta’ sul posacenere, e lo riaccende.
“Vieni qua” mi dice con voce autoritaria, vado vicino a lui, scosta le spalline della camicia da notte, e fa scivolare il vestito alle mie caviglie.
Sono nuda con solo gli slip indosso “Che vuoi che ti faccia?”
“Succhiamelo”
Come in trance, mi inginocchio davanti a lui, me lo appoggia sul viso, alzo le mani per afferrarlo ma lui mi ferma “Niente mani, usa solo la bocca”
Obbedisco senza batter ciglio, inizio a leccarlo dai testicoli, li vedo pieni, gonfi "Prendili in bocca, fammi vedere che sotto quel viso angelico c’e’ un diavoletto ”
Li insalivo bene, apro bene la bocca e faccio appoggiare uno dei fagottini sulla lingua ed inizio a massaggiarli, li succhio, sono coperti da un po’ di peli, ma ciò non rovina il gioco.
Lascio la presa ed inizio a salire con la lingua, seguendo il rilievo della vena che pulsa forte, fino ad arrivare al glande, che e’ totalmente scoperto.
E’ sempre un bello spettacolo, lo annuso, mi alzo un po’ con le ginocchia per arrivare bene sulla punta, spalanco bene la bocca e lo avvolgo tra le mie labbra, come con il sigaro di prima, ed inizio a gustarmelo.
Sento il suo sapore un po’ acre, un sapore di uomo, faccio pressione con la lingua intorno alla corona, adoro giocare con quello scalino, stuzzicarlo con la lingua, premere con le labbra. Vedo dalla sua espressione che apprezza veramente. Poi faccio scorrere il suo membro bene dentro la mia bocca, mentre lui con la mano mi raccoglie i capelli, e li tira su.
Il suo bacino comincia a muoversi, accompagnando il movimento del mio lavoro, il movimento si fa più deciso e veloce, lo sento gemere “Che bocca che hai, mia moglie non mi fa mai scopare la sua bocca”
Preso dall’eccitazione inizia a spingere, e spingere, mi schiaccia quasi il viso contro il suo ventre, facendomi venire dei conati di vomito, che così in fondo non l’ho mai fatto arrivare.
Con le mani spingo il suo bacino, facendolo scivolare fuori dalla mia bocca, il suo cazzo duro e coperto da un mix di saliva e suoi umori, ci guardiamo negli occhi, quasi uno sguardo di sfida.
Senza rendermene conto gli dico “Ancora”, non so cosa mi sia preso, ma questa notte lo voglio fare rough, voglio essere presa, posseduta da questo uomo che conosco solo da poche ore.
Spalanco la bocca, tiro fuori la lingua, lui non si fa pregare e mi penetra la bocca senza complimenti. In automatico la mano destra scivola tra le cosce ed inizia a nuotare tra i miei umori, a titillare il mio bocciolo, mi sto regalando un orgasmo mentre lui fa i comodi suoi con la mia bocca.
Poi si ferma, mi tira su la testa tirandomi per i capelli e mi invita ad alzarmi, andiamo nella cucina, mi spinge contro le fredde mattonelle, sento i capezzoli irrigiditi di piacere che premono su quella parete, pressati come i miei seni.
Sento il suo corpo che si sistema dietro di me, i peli delle sue gambe muscolose graffiano la pelle surriscaldata delle mie cosce. La consistenza della sua erezione la sento contro di me, pulsando all'ingresso della mia micina mentre aspetta con esasperante pazienza di essere penetrata.
"Lo vuoi?" mormora la sua voce dal profondo del petto.
La sua mano sul mio collo mi massaggia un momento, la punta delle dita accarezza i muscoli tesi prima che la sua presa si rafforzi, sento la giugulare pulsare. "Sei pronta a farti scopare, piccola?"
"Sì. Sì, per favore," lo supplico, inarco la schiena, divaricando un po’ la gambe cercando di invitarlo a entrare dentro di me.
“Voglio sentirti implorare. Dimmi che vuoi il mio cazzo dentro di te”.
Sto tremando per un bisogno così feroce, una voglia carnale, quella voglia che sento gocciolare dal mio corpo e scende lungo le mie gambe.
“Per favore” singhiozzo. “Ti prego,. Fottimi. Ho bisogno che tu mi scopi. Voglio che tu mi riempia con il tuo cazzo.”
Il mio respiro si presenta in rantoli piagnucolosi acuti. Finalmente, con un suono simile ad un grugnito, lo fa scivolare dentro senza trovare resistenza alcuna, affondando nel mio corpo fino alla base della sua asta.
"Oh sì, oh sì", canto mentre lui scivola fuori, solo per tuffarsi di nuovo dentro di me ancora e ancora.
Il battito dei nostri corpi, un ritmo viscerale e antico.
Le mie dita dei piedi cercano di fare presa sul pavimento, faccio fatica a rimanere in equilibrio subendo le spinte martellanti del dottore.
Poi mi afferra le braccia, tirandole entrambe dietro la schiena, inchiodandomi per i polsi con una mano. L'altro lo usa per raccogliere i miei capelli e se li avvolge intorno al pugno come una corda, tenendomi la testa all'indietro esponendomi la gola.
Sono impotente,, una meravigliosa impotenza, deliziosamente intrappolata, sono tutta sua.
Il calore delle sua penetrazione manda continui impulsi all’ipotalamo, cerco di stringere la mia figa intorno al suo cazzo mentre i primi spasmi dell'orgasmo mi riempiono il cervello e si diffondono attraverso il mio grembo e verso l'esterno. I muscoli della mia figa si stringono intorno a lui che rabbrividisce e geme.
"Più forte", grido, come un mantra, "Più forte, spingi più forte".
Affondo i denti nel labbro inferiore mentre lui obbedisce, penetrandomi sempre più deciso.
Sta per venire, lo sento nei gemiti ansimanti che emette.
Nel martellamento disperato, il rumore delle sue cosce contro le mie, le sue dita che affondano nei miei polsi mentre mi tiene prigioniera, mi arrendo al mio orgasmo, lui al suo, stringendo e tremando e gridando mentre mi riempie del suo caldo e abbondante seme.
Lo sento bene dentro, lo sento pulsare ancora anche se ormai ha scaricato tutto il suo piacere.
Finalmente mi libera dalla sua presa, e fa scivolare lentamente il suo membro ancora duro fuori da me, appoggiata ancora contro la parete vedo le gocce del suo piacere colare sul pavimento, altre scivolano lungo le mie gambe.
Lui si siede sulla sedia di legno vicino al tavolo, stravolto come se avesse appena finito una battaglia.
Riprendo fiato e mi giro, lui mi dice con tono pacato “Domani ti fottero’ di nuovo!”
“No” rispondo nascondendo il mio sorriso.
“No?”
“Domani saro’ io a scoparti , ti cavalchero’ lentamente finché non sarai tu a implorarmi di venire”
Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia. “Buona notte dottore e sogni d’oro” e torno nella mia camera dopo aver recuperato la mia veste da notte
scritto il
2023-07-07
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