Brooklyn. Friday. Love.

di
genere
trio

Rossa, polpa compatta, croccante e succosa, tutta da mordere, da scoprire, forse il nome Big Apple viene perché é una cittá che tenta? Come la mela che tentó Eva? E se fosse stato Adamo a prenderla? Forse vivremmo in un mondo diverso.
Intanto la porto vicino alla bocca, la soppeso con cura, accarezzo la buccia, assaporo il profumo dolce ed invitante, mentro mi appresto a darle un mozzico, i miei occhi cercarono i suoi, lui rimane immobile, in attesa e, finalmente gli sguardi si incrociano, apro la bocca e ne divoro una parte. Il rumore del frutto , che si frantuma tra i miei denti, si sente nella stanza, secco, il suo sguardo su di me, la tentazione diabolica, una mela succulente e croccante.
- Ne vuoi una anche te?
Che? Mi risponde un po´sorpreso.
Prendo una mela dalla cesta e gliela lancio.
Eccomi a New York, a Brooklyn per la precisione, é decisamente la zona che piú preferisco della cittá, non tanto caotica come Manhattan, ha ancora quel fascino intimo che di solito manca in una città cosí grande, e solo determinati quartiere possono offrire.
Abbiamo preso un bel duplex a Dumbo, proprio tra i due ponti, Brooklyn e Manhattan, c'è una bella vista sullo skyline di NY e sull´East River, dall´altra parte del fiume tra i vari grattacieli si intravede anche la guglia del Chrysler building.
Mi ci vedo a vivere qua, e questo è anche uno dei motivi di questo breve viaggio qua con mio marito, senza figli al seguito questa volta, lui deve discutere con dei partners su un progetto che hanno, e c'è anche una possibilitá di trasferirsi qua per un periodo imprecisato.
Con noi c'è anche Luís, fratello maggiore della mia migliore amica , anche lui informatico come mio marito, e parte di questo progetto. Loro due negli anni sono diventati buoni amici. Ah, scordavo di menzionarlo, Luís è stato un mio ex, ma siamo rimasti sempre in buoni rapporti, e mio marito non si é mai fatto problemi, d'altronde sono fatti successi prima che lo conoscessi.
Fast forward al venerdì, il meeting è stato un successo, ed è il momento di celebrare.
Luís ha prenotato un tavolo per quattro da Savelli, un noto ristorante italiano che fa dell'ottimo cibo e cocktails ancora migliori, e per il dopo cena a ballare all House of Yes, il nome del locale giá fa auspicare ad una bella serata, un mix tra discoteca ed esibizioni degne del Cirque du Soleil.
Per la serata indosso un vestito nero a 3/4, aderente al punto giusto, maniche e colletto di pizzo, sempre nero, schiena parzialmente nuda, e le scarpe che mi sono comprata il giorno prima, décolleté nere, con tacco da 10 di JC, e naturlamente delle autoreggenti velate nere. Stasera mi sento in gran forma stasera e tanta voglia di giocare.
Da Savelli Luís si presenta con Sarah, anche lei una programmatrice, alta, snella, capelli neri corvini tirati su con un chinon, veramente una bella ragazza.
La cena scorre tranquilla, con il cameriere, un signore italiano oltre i 50 anni, che spogliava sia Sarah che me con gli occhi, facendo qualche allusione in italiano pensando che non capissi, e tanto per stuzzicarlo ogni volta che passava lo guardavo con i miei occhi da cerbiatta.
Finita la cena, ci prepariamo ad uscire, il cameriere con molta galanteria, e per guardarmi più da vicino, mi aiuta a mettere la giacca, cosicché faccio scivolare un bigliettino con un numero di telefono, e lasciamo il locale.
Una breve corsa in Taxi ed arriviamo all’House of Yes.
Entriamo e ci si presenta questo grande palcoscenico teatrale a grandezza naturale, si vede ogni sorta di identità culturale alternativa, e’ particolare, selvaggio, meraviglioso, come affermano "tutti sono i benvenuti".
La musica house e’ alta, tra sputa fuoco e danzatrici che volteggiano attaccati al soffitto l’atmosfera e’ molto eccitante. Mentre Luís e mio marito vanno a prendere un’altro drink io e Sarah balliamo insieme, neanche 2 minuti ed un paio di uomini ci girano attorno, cercando di attaccare bottone, sembrano i classici traders di Wall Street, sanno quello che vogliono, e come ottenerlo, e non sono neanche tanto male ad essere sincera.
Balliamo, uno dei due mette le braccia intorno alla mia vita. La sua testa poggia comodamente sulla mia spalla. Sento il suo respiro caldo. “You are so hot” mi bisbiglia all’orecchio. Mi sento eccitata, questo essere desiderata da uno sconosciuto mi provoca piccole esplosioni acquose dentro di me. Mi assale una voglia di sesso. Gli dico di aspettarmi al bagno in 5 minuti. Mi strizza l'occhio e sparisce tra la folla.
Dico a Sarah che ci vediamo più tardi, dietro di me vedo Luís con i drinks, prendo il mio Tequila Sunrise e lo bevo quasi tutto d’un fiato, e mi disperdo nella folla.
Guardo un po’ in giro, eccolo, mi guarda, vado verso di lui e gli infilo la lingua direttamente in bocca, sento le sue mani che mi afferrano il culo.
Sono in punta di piedi. Le sue labbra raggiungono il mio lobo dell'orecchio, ma la sua lingua ci arriva per prima. È il mio punto debole. Ogni volta che fa scivolare la lingua lungo i bordi del mio orecchio, le mie ginocchia si indeboliscono.
La mia mano scivola giu’ e sento la consistenza della mia provocazione, sento il vestito salire su, fino al bordo delle autoreggenti.
Siamo li, soli nella folla. La sua mano si infila tra le mie gambe e con due dita arriva a toccarmi gli slip, sente il piacere che trasborda gia’.
Mi fa “Ho voglia di te”
“Anche io, andiamo”
Mio marito mi prende la mano ed usciamo dal locale, taxi e dritti all’appartamento.
Nell’ascensore mi spinge con il ventre verso la parete a specchio. Chiudo i miei occhi. Le sue labbra tracciano uno strano percorso lungo le mie spalle, giù per la schiena, poi di nuovo su, abbracciandomi vicino alla spina dorsale; ogni contatto e’ un brivido. Voglio divincolarmi, per poter prendere in mano il gioco, ma le sue mani sono strette attorno ai miei polsi, più strette della presa di un granchio, tenendole vicino ai miei fianchi, ordinandomi di stare in piedi così come sono.
Mi tira su il vestito, scoprendo le autoreggenti fin arrivare al bordo dei miei glutei, poi le sue dita arrivano al lembo dei miei slip e li fa scivolare per terra.
Poi schiaccia il bottone dell’ascensore per portarci al 14esimo piano dove stava il nostro appartamento. Non ci mette molto ad arrivare al nostro piano, ma nel frattempo gia’ aveva controllato a fondo lo stato della mia micina.
Entriamo nell’appartamento, questa volta prendo le redini del gioco e lo spingo sul sofa, poi mi metto a cavalcioni su di lui, afferro il suo viso con entrambe le mani, le nostre lingue sono una un balia dell’altra, ansimanti, vogliose.
Nei tuoi occhi vedo lussuria, e di riflesso vedo la mia.
Le tue mani mi afferrano il culo ormai nudo, il vestito e’ ormai tirato su sopra i miei fianchi. Una mano arriva al lato del vestito e tiri giu’ lo zip, cosicché mi alzo e lo faccio scivolare alle mie caviglie, sono nuda dinnanzi a lui con solo le calze e le scarpe ancora indosso. Faccio per sfilarmi le scarpe ma mi chiedi di tenerle ai piedi.
Vengo vicino e gli divarico le gambe e mi inginocchio davanti a lui, gli sfilo le scarpe, slaccio la cinta dei pantaloni, faccio scendere la lampo.
La mia mano si infila nei boxer, ed eccolo tra le mie mani, in una magnifica erezione, lo guardo con soddisfazione. Poi sfilo i pantaloni per avere più liberta’ nei movimenti.
Inizio a masturbarlo lentamente, dalla cima fino alla base dei testicoli, il glande svetta bello e luccicante, le vene pulsano, sembra che mi stia chiamando a sé.
Sgrano gli occhi e spalanco la bocca, le mie labbra avvolgono il glande, per scendere lentamente fino a passare la corona del glande, li mi fermo e con la lingua comincio a girare intorno, cercando di stimolare ogni singola cellula.
Dai suoni di piacere che escono dalla sua bocca, capisco che apprezza, così affondo sull’asta, un profondo su e giu’, cercando di enfatizzare la suzione quando arrivo alla corona del glande. Dalla mia bocca escono dei suoni un po’ osceni, ma e’ musica per le nostre orecchie.
Al lato del sofa’, sul tavolino vedo una flaconcino di lozione per le mani, puo’ andare bene penso. Così lo faccio scivolare fuori dalla mia bocca, allungo la mano, prendo la lozione e me la spargo lentamente un po’ in mezzo al seno, giusto per facilitare lo scorrimento, poi mi avvicino a lui ed accolgo la sua asta nel mezzo.
Le tengo strette con le mani, il suo membro scivola con facilità, ed ogni volta che sbuca dalla scollatura, provo ad allungare la lingua, solleticando il glande.
Mi guarda negli occhi “Te quiero viciosa mia”. Poi mette le mani sotto le mie ascelle e mi solleva per mettermi a cavalcioni. Ci baciamo. Sento il suo cazzo all’entrata della vulva, strofinando sulle grandi e piccole labbra. Conosce la strada a memoria. Abbasso il bacino e lo sento entrare tutto dentro di me, senza alcuna resistenza.
Mi lascio andare, lui che mi afferra una tetta e la porta alla bocca per torturarmi il capezzolo.
Prendo l’altra mano e mi infilo due dita in bocca, simulando di fare un pompino.
Mi chiede “Ti piacerebbe provarlo?”
“Dopo essere stati all House of Yes, non posso che dirti di Si” gli rispondo
“Stasera mi sento traviesa”.
Nel frattempo lui aveva abbandonato la tetta, aveva preso un po’ di lozione e sparsa sulle dita.
Sento la mano avvicinarsi al mio fiorellino ed un dito comincia a massaggiarlo, sento che lo sta lubrificando bene con la lozione. Sento il polpastrello fare pressione, per poi lentamente farsi largo nello stretto passaggio.
Il mio corpo e’ assalito da scosse continue, la doppia, anzi tripla stimolazione e’ forte, potente, questo desiderio violento di libidine si impossessa di me completamente e mi fa volere di più.
Mi alzo un attimo, mi giro, e mi siedo di nuovo su di lui, appoggiandomi con la schiena sul suo petto ed il capo sulla sua spalla, chiudo gli occhi, prendo di nuovo il suo membro con la mano e lo faccio scivolare di nuovo dentro di me. Nella stanza avvolta dalla penombra riecheggia solo il suono della lussuria, il suono dei nostri corpi che si incontrano, che si uniscono. Detto i tempi, controllo la profondita’ di ogni affondo, sono padrona del mio piacere.
Lui da dietro mi afferra i seni, con le dita mi pizzica e tira un po’ i capezzoli.
Gemiti sempre più acuti escono dalla mia bocca, la sua mano sale sul collo e sulle labbra incomincio ad insalivarle bene.
Ma ecco una luce accendersi nel piccolo corridoio, ci fermiamo. Completamente nuda con solo le autoreggenti, le scarpe ancora ai piedi, con le gambe divaricate.
Mi presento così davanti a Luís.
Lui ci guarda con uno sguardo sornione “Allora queste sono tue?”
In mano aveva lo slip che mi aveva tolto mio marito in ascensore. Li avvicina al suo naso ed annusa profondamente.
“Continuate pure, io vado di sopra”.
Mi giro verso mio marito, uno sguardo tra di noi che diceva più di mille parole.
“Te quiero”
“Yo mas”
Mi alzo, con passo sicuro cammino verso di lui “Luís, vuoi giocare con noi?”
Lo prendo per la cravatta e lo conduco verso il sofà, e lo faccio sedere accanto a mio marito.
Nel suo sguardo vedo amore e voglia di trasgressione.
Slaccio i pantaloni a Luís, vedo la sua erezione nei boxers, lo tocco da sopra il sottile lembo di stoffa, tiro giu’ i boxers ed ecco saltare fuori come una molla.
Eccolo quel bel pene che più di una volta mi ha fatto godere, ecco quei testicoli ben depilati che più di una volta ho svuotato prima di sposarmi.
Mi sembra di vivere in un sogno, una delle mie fantasie erotiche più ricorrenti sta prendendo forma, e che modo migliore c'è di farlo se non combinare passato, presente e futuro?
Decido di riprendere da dove ero stata interrotta, mi metto di nuovo seduta su mio marito, lo bacio mordendogli il labbro superiore, con due dita lui si accerta dello stato d’eccitazione della mia passerina, e poi lo accolgo dentro di me.
Mi piego con il busto verso Luís, inizio a masturbalro con una mano, faccio fuori uscire il glande.
Sono pronta, la posizione e’ un po’ scomoda, ma non fa niente, in questo momento non importa. La mia bocca si accinge ad accogliere il secondo fallo dentro di me.
Tiro fuori la lingua, quasi come una rampa che indirizza il suo pene tra le mie labbra, chiudo gli occhi, assaporando ogni istante di questa situazione. Scorre all’interno, muovo la lingua a destra e sinistra, su e giu’. Sento le sue mani infilarsi tra i miei capelli, accompagnando il movimento della mia testa.
Sento le loro 4 mani sul mio corpo, quelle di mio marito sul culo, quelle di Luís sul mio capo, la sensazione paradisiaca che sto provando adesso e’ indescrivibile.
L’orgasmo non e’ lontano ad arrivare, aumento il ritmo della cavalcata, simultaneamente ed inconsciamente aumento il ritmo anche del pompino.
Luís mugula di piacere, mi dice di non fermarmi, i miei miagolii sono ovattati per ovvi motivi, mio marito mi stringe bene le natiche.
Non mi vedo, ma mi immagino in questa scena, quel mix di voyeurismo, esibizionismo e lecito tradimento, quel trasgredire alla consueta norma di coppia mi sta facendo toccare vette del piacere mai immaginate prima.
All'improvviso sento delle forti contrazioni, profonde, risalire dall’utero, e’ potente e’ unico, nel frattempo lascio la presa dal pene di Luís.
Sento il corpo tremolare, dalla testa ai piedi, la mente leggera come una piuma, mi accascio su mio marito, lo bacio. Non mi accorgo quasi che anche lui sta venendo copiosamente dentro di me. Giro il capo, prendo il pene di Luís ancora in tiro con la mano, un paio di sfregamenti ed ecco che esplode anche lui sul pavimento.
Sono esausta, specialmente mentalmente.
Rimaniamo ansimanti e senza parlare per qualche minuto. Guardo mio marito e lo abbraccio forte mentre lui ricambia. Luís si alza, mi dà un bacio sulla testa “Sei sempre fantastica” e sale in camera sua.
Noi due andiamo nella nostra stanza, mio marito si addormenta quasi subito, mentre io guardo il soffitto pensando a quello che e’ appena successo, alle emozioni provate fisiche e soprattutto mentali.
Decido di farmi una doccia, così salgo al piano di sopra, apro la porta del bagno e vedo Luís che è già sotto la doccia “Aquí estás tu?” e chiudo la porta dietro di me.






scritto il
2022-12-23
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