Risvegli
di
Flying Kitty
genere
sentimentali
Il risveglio può variare notevolmente da persona a persona, da situazioni a situazioni, ma in generale è il momento in cui si passa dallo stato di sonno al pieno stato di coscienza al mattino, questa descrizione e’ più o meno quello che possiamo trovare su un dizionario
Solitamente, il risveglio inizia con il lentissimo ritorno alla consapevolezza del mondo circostante.
Prima di aprire gli occhi, si possono percepire suoni, rumori ed odori di ciò che ci circonda.
Poi, lentamente, si inizia a sentire il proprio respiro e a diventare consapevoli del proprio corpo, magari sentendo la sensazione di calore o freddo delle coperte.
Infine, si aprono gli occhi, e la luce del mattino inizia a filtrare nella stanza, o la luce a led della sveglia, rivelando gradualmente i dettagli dell'ambiente circostante.
Questo è il momento in cui si passa dalla quiete del sonno alla consapevolezza delle proprie azioni passate, presenti e future.
Ci sono quelle occasioni in cui apri leggermente gli occhi, e riconosci l’ambiente casalingo, senti una dolce melodia, magari il profumo del caffe’, senti una mano che ti accarezza sotto la camicia da notte, che scivola lenta, fino ad appoggiarsi sulle labbra, aspettando la rugiada mattutina per invitarla dentro, allarghi un po’ le gambe per accoglierla, quella mano conosce bene la strada e tutti gli angoli da stimolare ed in pochissimo tempo quel cocktail fatto di ossitocina, dopamina ed endorfine ti inonda il cervello.
Poi ci sono quelle occasioni in cui apri leggermente gli occhi, e riconosci l’ambiente casalingo, ti giri e lo vedi addormentato, magari solo con i boxers, e’ ancora estate, noti gli effetti del morning wood, non ti lasci sfuggire l’occasione per una golosa dose di proteine, lo prendi in mano dolcemente, ti accucci di lato, e lo fai sparire tra le labbra, ed aspetti di vederlo svegliarsi per vedere la sua reazione felice e beata, e continui cosi fino a farti inondare la bocca.
Poi ci sono le anche quelle occasioni in cui apri leggermente gli occhi, e non riconosci dove sei, noti una presenza nel letto, guardi bene e pensi “che cazzo e’ successo ieri sera?” lo riguardi, e a questo punto ci sono due varianti , riconosci l’errore, in silenzio prendi la tua roba, ti rivesti, controlli il cellulare di lui per vedere se c’e’ qualsiasi cosa di compromettente che cancelli, e poi esci di casa e ti allontani più rapidamente possibile nella più classica “walk of shame”, con i capelli arruffati, i vestiti sgualciti, ed il trucco mezzo sfatto.
La seconda variante, noti che l’errore non è stato poi tanto male, controlli sempre il cellulare, non si sa mai, poi lo risvegli infilando la mano nei boxers, aspetti che lui o il suo membro si svegli, non ha troppa importanza per il fine del risveglio, poi ti metti a cavallo e sei pronta per una bella cavalcata mattutina prima di salutarlo e a mai più riverderci.
Poi ci sono quei risvegli silenziosi, solitari, in cui apri leggermente gli occhi, ti rendi conto che sei nella ennesima stanza d’hotel, non sai bene dove, non sai bene che ore sono, il corpo ti dice una cosa, l’ora sull’orologio un altra, magari e’ troppo presto per qualsiasi cosa e ti metti a pensare all’ultima storia che hai letto, o a quel ultimo messaggio che hai ricevuto da una persona speciale, un messaggio che accende la fantasia, e senza accorgertene senti le tue mani che ti accarezzano tra le gambe immaginando che sia la sua a regalarti un piacevole risveglio.
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