La coguar ed il figliolo prodigo
di
gfranco
genere
sentimentali
Mi sono appena appisolato per la movimentata nottata passata con la Amira o meglio perchè stanco. Sento il cellulare suonare. Mi sveglio come uno zombi, probabilmente ho anche le occhiaie vistose. Penso subito alla Amira, ma dato che mi ha mandato un messaggio dicendomi che veniva giù stasera (lui ritorna domani sera)...non riuscivo ad intuire chi era...forse la stupida ed ossessionate richiesta di cambiare compagnia telefonica. Accidenti...la signora di sotto, quella che a volte mi fa da mamma e mi sgrida considerandomi un bambino cresciuto in mezzo ai guai. La signora Margherita, prossima ai 60 anni (in realtà ha sempre nascosto l'età), penso ne abbia almeno 55, vuole il solito favore. Lei mi deve tenere la scala ed io le devo cambiare la lampadina al led del salotto. La signora che a mio giudizio peserà attorno ai 70 chili è curvy, ovvero fa parte di quelle donne un pò in carne, ma non obese...spesso piacione e molto ricercate dai giovani in cerca di novità. Con lei passo per birbantello alla ricerca di affetto e spesso cerco di corteggiarla. Ho l'impressione, anzi la certezza che lei mi prenda un pò in giro: dà l'impressione di volermela dare e quando ne sono quasi certo si tira indietro. Dice che il marito da vivo la faceva cornuta e che lei non ha mai sentito, se non raramente il bisogno di straviarsi e replica che la lasci stare perchè non ha più esigenze strane, tanto più di trovarsi con un bambinone che le gira attorno. Su questo ho molti dubbi. L'ultima volta che le ho leccato la vagina, godeva di brutto e come godeva. Per poco non ho consumato la mia lingua quando con entrambe le mani, quasi violentandomi, spingeva il mio volto contro il suo pube. Avevo paura di restare soffocato. Secondo me ha da parte qualche uccellone di plastica e sempre secondo me lo usa, eccome. Sono entrato da lei tutto era pronto, sono salito sulla scala e le ho fatto i miei complimenti per i suoi grandi seni, che da quassù sembravano ancora più sodi. Mi ha subito rimproverato, minacciandomi di farmi cadere e di portarmi ad ingessare. Finalmente metto la lampadina...per fortuna funziona, anche se emette una luce quasi fredda. Da lassù vedo un mondo diverso e faccio finta di avere visto un grosso e lungo uccello di gomma nascosto sopra la vetrina. Allora la prendo in giro, in merito alle sue esigenze sessuali. Mi guarda quasi fulminandomi e probabilmente appena sceso ci saranno problemi seri per il sottoscritto, che dovrà subire qualche sberla, nella migliore delle ipotesi. Prima di fare l'ultimo scalino della scala faccio finta di perdere l'equilibrio e mi avvinghio attorno a lei per evitare che alzi le mani su di me. Cadiamo assieme sul tappeto e mi metto a lottare per tenerla bloccata ed evitare la sua sicura cattiva reazione. Dopo qualche minuto di lotta succede una cosa che non mi aspettavo. Per mesi l'ho inutilmente corteggiata ed ora per terra, forse in un momento di pazzia, comincia a spogliarsi e mi bacia. Sento suonare le campane a festa, sono perplesso. Mi mette un dito davanti alla bocca come per farmi tacere, sicuramente non sopporta le mie battute demenziali e preferisce il silenzio. Io la spoglio e lei spoglia me. E'una bella donna, due tette attorno alla sesta misura, non cadenti, ma naturali. Poi mi bacia...e come bacia bene per essere da tempo fuori uso. Stringe forte il mio pisello e lentamente lo sollecita, fino a che diventa lungo e duro...poi apre le gambe e mi aiuta con una mano ad infilarlo nella sua vagina ancora rasata, ma grande....la prima volta che vedo una vagina così grande. Certo non è una pista di atteraggio, ma è immensa. Me ne ero quasi accorto l'altra volta che l'ho leccata. E' grande almeno il doppio rispetto a quella di Amira, che di suo ha già una bella toppa. Entro velocemente in lei, come se dovessi punirla per i suoi no, vado avanti ed indietro quasi con furore. Lei geme, geme ancora. Sembra sia stata morsa da uno scorpione: dopo anni di inattività è come esplosa. Spero che il suo capiente buco non mi divori il pisello. Si dimena in continuazione...mai accaduto a me una cosa simile. Deve veramente godere da matta e ci sta prendendo gusto. Spinge con le mani la mia faccia contro i suoi grandi seni..speriamo di non soffocare. Poi mi dice di bere il suo latte, di mordere i suoi capezzoli. In un momento di lucidità dico a me stesso: ma quale latte? Non ne ho visto neanche una goccia, ma per accontentarla la tratto da poppatoio. Dopo un quarto d'ora circa, mentre lei ha diversi orgasmi, le vengo dentro, scaricando tutto il mio sperma. Mi fermo e mettendomi con la faccia davanti al buco della vagina, guardo se lo sperma cola esternamente. Per almeno un minuto il buco della vagina rimane aperto, ci potrebbero passare dentro senza fatica due o tre dita...è la prima volta dopo un amplesso che mi capita di vedere la vagina ancora aperta. Poi vedo colare lo sperma e lei va in bagno. Che pomeriggio da matti, dovrò dire alla Amira che mi farò frate e quindi astinenza dalla carne..senò così spompato rischio di fare brutta figura. Non mi sono mai sentito così spompato...alla faccia del bicarbonato di sodio....e pensare che la vedovella non aveva esigenze sessuali (a suo dire). Per tutto il tempo che l'ho cavalcata sembrava una puledra agitata che sentiva il pisellone del puledro dentro di lei. Si è rivestita, mi ha ringraziato, doveva andare al lavoro, la signora dott.sa commercialista. Volevo quasi confessarle di avere messo l'attack al suo garage, nel goffo tentativo che , invitato a cena, lei me la avrebbe data nel ripagare il mio lavoro, atto a riparare la porta. Ho pensato poi di tacere. Va beh che è ricca come molti commercialisti, ma di sicuro mi metteva in conto i 65 euro della nuova serratura. Per fortuna, questa volta ho messo la chiave dentro di lei...e dato che le piaceva da matti, spero che decida di farmi bere dai suoi seni, visto che la cosa le piace e mi ha tenuto immobilizzato sulle sue tette per quasi un quarto d'ora.
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