Come ho stravolto la mia vita - cap. 4 Pussy power

di
genere
tradimenti

Mentre andavamo per la prima volta insieme da un cliente, a poche ore dall’inizio di tutto.
Marco: “Susy pensavo che avresti mollato prima, a questo punto voglio sentire come usi questa bella linguetta così impertinente” “il cliente di oggi te lo passo dai miei, è un affare già a buon punto, tu gli darai la botta finale, ti frutterà più di € 10.000, ti piace l’idea?”
Rimango in silenzio, ma penso che sono senza mutande, sento la stoffa ruvida dei pantaloncini, dovrò fare la civetta con il cliente, dovrò fare un pompino a Marco come ricompensa e ci guadagnerò € 10.000, come una proposta indecente che accetterò, mi eccito e mi do per la prima volta nella mia vita della troia.
Ancora una volta mi sorprende, come se sapesse cosa stavo pensando: “Cosa ti eccita di più di questa situazione? però stavolta fammi il favore di essere sincera”
Ci penso un attimo e dico: “L’essere svestita così forse, ma anche guadagnare così tanti soldi”.
Francesco: “Bugiarda, la cosa che ti eccita di più è inginocchiarti davanti a me e farmi sentire quanto riesci ad essere brava con la lingua”
Forse è vero, mi dico tra me e me, ci penso tutto il viaggio.
Il cliente non mi toglie l’occhi di dosso, recito la parte, faccio la smorfiosa, trovo anche il modo di appoggiarmi a lui e il massimo della porcaggine la raggiungo, sulla scala retrattile quando dico: “ prima le signore, per fortuna ho i pantaloncini senno davo spettacolo, ma questi tacchi non sono fatti per le soffitte” il cliente risponde: “Signorina lei è uno spettacolo vestita in qualsiasi modo”.
Mentre torniamo in spider in ufficio Marco mi guarda sorridente, credo di averlo stupito in positivo, infatti mi dice: “Stasera festeggia con il nerd, sulla scala pensavo che svenisse quando ci hai messo il culo in faccia” poi mi domanda: “in bagno avevi goduto?” gli faccio segno con la testa di no.
“Profumavi di sesso, adesso capisci che potere hai?”
Ed io: “pussy power”.
La sera al rientro di Luca gli salto addosso e facciamo sesso, ma per tutta la notte pensavo che avrei dovuto avere un rapporto orale con Marco, ma adesso non mi faceva così pensiero, una parte di me aveva voglia di farlo godere, mi vergognavo di queste sensazioni, ma c’erano inutile negare e aumentavano pure di ora in ora.
Dopo una settimana firmammo il compromesso, 850.000€ di villa, una meraviglia, una piscina con una vista sulle colline toscane, la provvigione Marco la fece caricare tutta a me, 12.750€ di bonus.
Vado da lui raggiante, e gli dico “Marco non so come ringraziarti, anzi lo so bene, e rido insieme a lui, ma non trovo giusto che tu non abbia una parte della provvigione, il cliente era già tuo, senza di te non ci sarei riuscita ”
Lui sorridente mi fa: “vorrai dire che me ne farai due”.
Gli risposi con un “chissà” sorridente e malizioso, “so che domani, che era venerdì parti per il week end in compagnia, quando vuoi che paghi il mio pegno”
Ancora più sorridente mi dice: “questo fine settimana mi servono parecchie energie, è un problema se facciamo la prossima settimana”.
Ed io, come se si trattasse di un chilo di pane: “Quando vuoi” tra me penso dodicimilasettecentocinquanta euro per un pompino, che forse gli avrei fatto gratis, che troia sto diventando.
Nel pomeriggio con nostra sorpresa rimaniamo soli in ufficio, la recepsionist aveva un permesso per una visita, e mentre esce il titolare, ho i capezzoli che si rizzano e la passera che inizia a pulsare, il corpo aveva capito prima della mente.
Passano pochi secondi che Marco: “Cambio di programma, caffè e pompino ti va?”
Non mi vergogno a dire: “certo tutor”
Ho gli ormoni a mille, non penso alle conseguenze, non penso a Luca, penso solo alle mie sensazioni ed emozioni, penso alla carriera, penso al guadagno, penso che ho voglia di farlo, mi meraviglio di quanta voglia di farlo abbia.
Mentre sono alla macchinetta a fare i caffè sento che mi dice: “Bambolina portamelo in topless”
Lui è andato nella stanza del capo, girare con le tette di fuori per l’ufficio sono sensazioni forti, è seduto in poltrona a cazzo ritto, è depilato sulle palle, ho i capezzoli che mi esplodono, mi fanno male da quanto sono duri.
“Che visione celestiale” mi dice
Butto giù il mio caffè e mi inginocchio, è bello largo,
Marco: “Lo sai vero che hai iniziato una trasformazione che ti porterà ad essere una donna molto diversa dalla sfigata di una settimana fa?”
In ginocchio con le tette di fuori e il suo cazzo in mano sento la mia voce che dice: “Marco sono consapevole ed era ed è il mio obiettivo, ti stai per godere il meritato premio del tuo aiuto, ed è vero che, come mi hai detto in macchina, farti questo mi eccita, mi sento così diversa”
Francesco: “diversa, più precisamente?”
Io: “così troia” ed inizio a leccarlo, chiudo gli occhi, ma una vocina dentro mi dice di riaprirli, di guardargli il cazzo bene e alzo pure lo sguardo da vera geisha reggendo il suo.
“Così troia” penso che non me l’ero mai detto a voce alta, l’avevo pensato tra me e me, ma nemmeno nelle porcate con i miei ex, qualcuno aveva usato parole offensive, ma io mai, le pensavo ma non avevo il coraggio di dirle.
Marco mi sembra apprezzare parecchio, fino ad oggi il sesso orale non credevo fosse il mio forte, non mi ha mai ispirato più di tanto, ma la situazione unita alle forti emozioni del periodo, ad un certo punto ho creduto che riuscissi a venire senza nemmeno toccarmi.
Gli dico: “Andiamo in bagno a finire” non obietta, forse una parte di me avrebbe voluto essere obbligata a fare ancora di più, magari farlo venire sulle tette nude, penso anche che mi potrebbe prendere la testa e non permettermi di togliermi mentre sgorga tutto il suo seme.
Io mi copro il seno passando dalla stanza che da sulla vetrina sulla strada, lui viene eretto a piedi nudi, davanti al lavello, del bagno dell’antibagno, mi chino e continuo il mio lavoro di lingua, quando capisco che è vicino, lo sego dicendogli: “sono stata brava?”
Marco sorride, mi metto dietro di lui per poterlo segare a due mani, con la sinistra gli prendo i testicoli in mano, ho i capezzoli che strusciano nella sulla schiena, lo sto quasi mungendo, Jhonny mi aveva insegnato la posizione.
Mi metto di lato passandogli con la sinistra tra le gambe impugnandoli i coglioni, lo sto mungendo, gode con schizzi potenti e abbondanti, ha davvero un bel cazzo, lungo sui 17/18 cm, ma soprattutto alla base molto più largo di quello di Luca che lo fa sembrare più grosso.
Lo ringrazio di non aver preteso di più, e lui mi dice: “che i patti sono patti, il prossimo pagamento sarà più gustoso”.
Non ci vuole un genio per capire cosa gli dovrò fare, mi dovrei scandalizzare, lo dovrei odiare, ma invece non dico che lo amo, ma ha iniziato a piacermi il giochino, parecchio.
Continua.......
.......................................................................................................................
Mi piace aiutare le Persone, soprattutto le coppie, dalla vita ho ricevuto tanto, voglio dare incondizionatamente. Prima consulenza gratuita per coppie, per saperne di più: amicosegreto@tutanota.com
scritto il
2023-07-27
2 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.