Il mio vizietto - 19 (continua)
di
LanA
genere
fisting
Nel momento che mi girai, vidi che era pronto un altro dildo di dimensioni assai più grandi, a forma di cazzo.
Mi dissero di infilarglielo nella figa.
Verificai lo stato della sua lubrificazione, e per mia sorpresa vidi che era molto bagnata.
L’orgasmo precedente, e la dilatazione anale successiva, avevano fatto il loro dovere.
Presi a spingere, e la donna iniziò a lamentarsi, evidentemente non era mai stata allargata in quel modo.
Non poteva fare niente, le mani erano legate in appoggio sulla panca, mentre le gambe venivano tenute all’indietro sempre legate, e non le permettevano di fare altri movimenti.
In pratica aveva i suoi gioielli in bella mostra e alla nostra portata di mano.
Iniziai entrando senza forzare, ma una volta dentro, il movimento di scopata che gli imposi, non lo limitai alla dolcezza, anche perché vedevo che stava godendo, la troia.
Pensai “se ti piace vediamo dove arrivi”, e senza rendermene conto ci stavo provando gusto, tanto da rendermi conto di avere la mia gattina tutta fradicia.
Estrassi il plug che aveva nel culo, e mi feci dare un altro dildo simile a quello infilato nella figa.
Nemmeno il tempo di far chiudere il buchetto, (che ormai stava diventando bucone), che gli infilai dentro il grosso fallo.
L’altra donna aveva preso posizione tenendo l’altro dildo, in modo che non venisse spinto fuori.
Quando iniziai a spingere maggiormente, vidi dagli occhi della donna scendere le lacrime, ma non mi fermai.
Proseguii a spingere il dildo nel suo culo, fino a quando capii che non si sarebbe più mosso da dove era.
Dato il nostro movimento alternato, scatenammo in lei un orgasmo, o forse più.
Raggiunto il vertice del suo godimento, d’un tratto glieli sfilammo ambedue simultaneamente.
Le contrazioni si vedevano ad occhio nudo, aveva goduto nonostante il dolore che gli avevamo dato inizialmente.
Alternammo poi una serie di falli nei suoi pertugi, fino a quando si vedeva che certi diametri entravano senza fatica.
Venne allora portata davanti a lei la toys machine, con i due falli inseriti.
Mi resi conto che uno era di dimensioni ancora maggiori, e come era stato preparato, l’avrebbero infilato nel culo.
I due pali vennero appoggiati vicino a culo e figa, e poi con movimenti iniziali non veloci vennero fatti penetrare dentro di lei.
Per agevolarne l’entrata gli venne messo del liquido lubrificante sui i falli, per poi impostare una velocità maggiore.
La faccia della donna diceva tutto, doveva godere di certo, tanto da avere una serie di orgasmi multipli da come si contorceva e da come liquidi ed umori gli scendevano attraverso le gambe per finire sulla panca.
La macchina non lasciava alternativa, il suo moto perpetuo la portò ad uno squirting che fece uscire dalla figa il fallo.
Avendo nel culo l’altro palo, questo gli procurò una serie di spasmi incredibili.
Eiettò uno scroscio che sembrava una fontana, tanto era bagnata.
A quel punto venne fermata la macchina del sesso, e la donna già sembrava essere sul punto di non farcela più.
Purtroppo per lei, questo era solo il riscaldamento.
Venne slegata dalla panca, e accompagnata vicino alle funi che pendevano dal soffitto, e che scorrevano in carrucole appese.
Venne legata alle braccia con dei bracciali con degli anelli in metallo; lo stesso alle gambe.
In pratica, in base alla misura delle corde, poteva trovarsi appesa perpendicolare al pavimento, o come stavano facendo, in modo che il suo sedere fosse la prima cosa che potesse essere alla portata della seconda toys machine.
Per quanto sembrasse doloroso essere appesa in quella posizione con le corde che la tenevano legata per sostenerla e non fargli male più del dovuto, sotto le braccia le fu inserita una fascia, che legata ad una fune la teneva sollevata.
Posizionarono la macchina sotto di lei, e allentando le funi la portarono a misura del fallo che vi era montato.
Fissarono le funi, e gli infilarono l’enorme cazzo di gomma nel culo.
In quella posizione la macchina la sfondava senza nessuna possibilità di movimento, essendo appesa come un salame.
Mi dissero di infilarglielo nella figa.
Verificai lo stato della sua lubrificazione, e per mia sorpresa vidi che era molto bagnata.
L’orgasmo precedente, e la dilatazione anale successiva, avevano fatto il loro dovere.
Presi a spingere, e la donna iniziò a lamentarsi, evidentemente non era mai stata allargata in quel modo.
Non poteva fare niente, le mani erano legate in appoggio sulla panca, mentre le gambe venivano tenute all’indietro sempre legate, e non le permettevano di fare altri movimenti.
In pratica aveva i suoi gioielli in bella mostra e alla nostra portata di mano.
Iniziai entrando senza forzare, ma una volta dentro, il movimento di scopata che gli imposi, non lo limitai alla dolcezza, anche perché vedevo che stava godendo, la troia.
Pensai “se ti piace vediamo dove arrivi”, e senza rendermene conto ci stavo provando gusto, tanto da rendermi conto di avere la mia gattina tutta fradicia.
Estrassi il plug che aveva nel culo, e mi feci dare un altro dildo simile a quello infilato nella figa.
Nemmeno il tempo di far chiudere il buchetto, (che ormai stava diventando bucone), che gli infilai dentro il grosso fallo.
L’altra donna aveva preso posizione tenendo l’altro dildo, in modo che non venisse spinto fuori.
Quando iniziai a spingere maggiormente, vidi dagli occhi della donna scendere le lacrime, ma non mi fermai.
Proseguii a spingere il dildo nel suo culo, fino a quando capii che non si sarebbe più mosso da dove era.
Dato il nostro movimento alternato, scatenammo in lei un orgasmo, o forse più.
Raggiunto il vertice del suo godimento, d’un tratto glieli sfilammo ambedue simultaneamente.
Le contrazioni si vedevano ad occhio nudo, aveva goduto nonostante il dolore che gli avevamo dato inizialmente.
Alternammo poi una serie di falli nei suoi pertugi, fino a quando si vedeva che certi diametri entravano senza fatica.
Venne allora portata davanti a lei la toys machine, con i due falli inseriti.
Mi resi conto che uno era di dimensioni ancora maggiori, e come era stato preparato, l’avrebbero infilato nel culo.
I due pali vennero appoggiati vicino a culo e figa, e poi con movimenti iniziali non veloci vennero fatti penetrare dentro di lei.
Per agevolarne l’entrata gli venne messo del liquido lubrificante sui i falli, per poi impostare una velocità maggiore.
La faccia della donna diceva tutto, doveva godere di certo, tanto da avere una serie di orgasmi multipli da come si contorceva e da come liquidi ed umori gli scendevano attraverso le gambe per finire sulla panca.
La macchina non lasciava alternativa, il suo moto perpetuo la portò ad uno squirting che fece uscire dalla figa il fallo.
Avendo nel culo l’altro palo, questo gli procurò una serie di spasmi incredibili.
Eiettò uno scroscio che sembrava una fontana, tanto era bagnata.
A quel punto venne fermata la macchina del sesso, e la donna già sembrava essere sul punto di non farcela più.
Purtroppo per lei, questo era solo il riscaldamento.
Venne slegata dalla panca, e accompagnata vicino alle funi che pendevano dal soffitto, e che scorrevano in carrucole appese.
Venne legata alle braccia con dei bracciali con degli anelli in metallo; lo stesso alle gambe.
In pratica, in base alla misura delle corde, poteva trovarsi appesa perpendicolare al pavimento, o come stavano facendo, in modo che il suo sedere fosse la prima cosa che potesse essere alla portata della seconda toys machine.
Per quanto sembrasse doloroso essere appesa in quella posizione con le corde che la tenevano legata per sostenerla e non fargli male più del dovuto, sotto le braccia le fu inserita una fascia, che legata ad una fune la teneva sollevata.
Posizionarono la macchina sotto di lei, e allentando le funi la portarono a misura del fallo che vi era montato.
Fissarono le funi, e gli infilarono l’enorme cazzo di gomma nel culo.
In quella posizione la macchina la sfondava senza nessuna possibilità di movimento, essendo appesa come un salame.
3
voti
voti
valutazione
3.3
3.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il mio vizietto - 18 (continua)racconto sucessivo
Il mio vizietto - 20 (continua)
Commenti dei lettori al racconto erotico