Il mio vizietto - 20 (continua)
di
LanA
genere
fisting
Il fallo saliva e scendeva in modo graduale, entrando in profondità, e quando usciva rimaneva sempre in parte dentro di lei.
La osservavo; i suoi occhi si spalancarono all’improvviso.
Mi resi conto che lei, ancora prima di me, aveva visto l’altra sua aguzzina arrivare con in mano un fallo ben più enorme di quello che la stava montando.
Fermarono la macchina, e una volta sfilato il fallo, venne sostituito con quello nuovo.
Il solo fatto di infilarglielo senza il movimento della macchina la fece urlare, nonostante avesse la bocca tappata.
Io non credo di non aver mai aver preso una roba del genere, e considerando che lo stava facendo tutto in una sera era già tanto che non finisse all’ospedale.
Quando venne avviata la macchina, iniziarono con un movimento lento, che gli permise di assuefarsi alla dilatazione del mega dildo, per poi aumentare in modo tale da farla urlare.
Credo urlasse non solo di piacere; gli scendevano le lacrime sul viso, oltre a una riga nera di rimmel che gli segnava il suo bel viso, che era scosso da forti spasmi dovuti al trattamento in corso.
La donna che mi assistiva prese un vibratore e glielo mise sul clitoride.
Con due dita iniziò a masturbarla internamente, fino a quando non esplose nuovamente in un orgasmo accompagnato da una ennesima fontana, che andò a colpire in faccia la sua masturbatrice.
Poi proseguì infilando l’intera mano destra dentro di lei.
Dopo qualche momento, la sfilarono dal dildo, alzandola con le funi in modo inaspettato.
Il suo buco del culo si mostrò a tutti, era oscenamente dilatato.
Venne slegata e fatta sdraiare sul letto, o per meglio dire si lasciò andare sfinita.
Non venne nemmeno più legata, in quello stato non era più in grado di far resistenza alcuna.
Chi è questa donna chiesi?
La risposta fu un secco: ha importanza? Che te ne frega, fagli vedere come si prendono tre cazzi in culo e il tuo lavoro è finito.
Non dovevo fare domande.
Si avvicinarono al letto i mandinghi in attesa di entrare in azione.
Io iniziai a spompinare un paio di cazzi, i primi che mi arrivarono a tiro, e gli altri se li godeva la mia amica.
Quello che stavamo facendo era un trailer di cosa avrebbero fatto alla signora, con la differenza che con lei non avrebbero avuto nessun riguardo.
Mi fecero montare i due maschi, che per primi mi avevano avvicinata.
Feci sdraiare sul letto uno, e l’altro mi prese da dietro.
Lei guardava e vedeva come venivo presa in mezzo a loro.
Ero abituata, infatti venivo chiamata per girare video di sesso estremo, anche se non violenti come poteva esserlo questa sera, ma sempre piuttosto estremi nel loro contesto.
Feci segno ad altri due di avvicinarsi, e iniziai a succhiarli.
Allo stesso tempo vidi la donna dire ad uno dei due qualcosa, e quando si spostò, lui venne dietro di me e iniziò a spingere il suo cazzo nella figa dove già c’era l’altro.
Ebbi un mancamento momentaneo, non avevo previsto questa azione.
Quando mi ripresi, dopo qualche minuto, si tolsero da dietro, e uno si sdraiò da parte all’altro, in modo da mettere i loro cazzi uno di fronte all’altro.
Quando mi fossi messa sopra di loro, li avrei impalati insieme.
La osservavo; i suoi occhi si spalancarono all’improvviso.
Mi resi conto che lei, ancora prima di me, aveva visto l’altra sua aguzzina arrivare con in mano un fallo ben più enorme di quello che la stava montando.
Fermarono la macchina, e una volta sfilato il fallo, venne sostituito con quello nuovo.
Il solo fatto di infilarglielo senza il movimento della macchina la fece urlare, nonostante avesse la bocca tappata.
Io non credo di non aver mai aver preso una roba del genere, e considerando che lo stava facendo tutto in una sera era già tanto che non finisse all’ospedale.
Quando venne avviata la macchina, iniziarono con un movimento lento, che gli permise di assuefarsi alla dilatazione del mega dildo, per poi aumentare in modo tale da farla urlare.
Credo urlasse non solo di piacere; gli scendevano le lacrime sul viso, oltre a una riga nera di rimmel che gli segnava il suo bel viso, che era scosso da forti spasmi dovuti al trattamento in corso.
La donna che mi assistiva prese un vibratore e glielo mise sul clitoride.
Con due dita iniziò a masturbarla internamente, fino a quando non esplose nuovamente in un orgasmo accompagnato da una ennesima fontana, che andò a colpire in faccia la sua masturbatrice.
Poi proseguì infilando l’intera mano destra dentro di lei.
Dopo qualche momento, la sfilarono dal dildo, alzandola con le funi in modo inaspettato.
Il suo buco del culo si mostrò a tutti, era oscenamente dilatato.
Venne slegata e fatta sdraiare sul letto, o per meglio dire si lasciò andare sfinita.
Non venne nemmeno più legata, in quello stato non era più in grado di far resistenza alcuna.
Chi è questa donna chiesi?
La risposta fu un secco: ha importanza? Che te ne frega, fagli vedere come si prendono tre cazzi in culo e il tuo lavoro è finito.
Non dovevo fare domande.
Si avvicinarono al letto i mandinghi in attesa di entrare in azione.
Io iniziai a spompinare un paio di cazzi, i primi che mi arrivarono a tiro, e gli altri se li godeva la mia amica.
Quello che stavamo facendo era un trailer di cosa avrebbero fatto alla signora, con la differenza che con lei non avrebbero avuto nessun riguardo.
Mi fecero montare i due maschi, che per primi mi avevano avvicinata.
Feci sdraiare sul letto uno, e l’altro mi prese da dietro.
Lei guardava e vedeva come venivo presa in mezzo a loro.
Ero abituata, infatti venivo chiamata per girare video di sesso estremo, anche se non violenti come poteva esserlo questa sera, ma sempre piuttosto estremi nel loro contesto.
Feci segno ad altri due di avvicinarsi, e iniziai a succhiarli.
Allo stesso tempo vidi la donna dire ad uno dei due qualcosa, e quando si spostò, lui venne dietro di me e iniziò a spingere il suo cazzo nella figa dove già c’era l’altro.
Ebbi un mancamento momentaneo, non avevo previsto questa azione.
Quando mi ripresi, dopo qualche minuto, si tolsero da dietro, e uno si sdraiò da parte all’altro, in modo da mettere i loro cazzi uno di fronte all’altro.
Quando mi fossi messa sopra di loro, li avrei impalati insieme.
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