Come sono diventata attrice
di
beast
genere
zoofilia
Vi voglio raccontare come sono diventata un’attrice di ZS.
A quel tempo avrò avuto sì è no 19 anni, frequentavo l’università e non avevo un ragazzo.
Soddisfacevo la mia sessualità da sola, toccandomi, in genere mentre guardavo dei video porno, lo so che in genere le ragazze non sono attratte dal porno, ma a me non fregava niente, mi piacevano e mi piaceva un sacco immaginarmi in certe situazioni, soprattutto le più strane.
Quelle che mi facevano letteralmente sballare erano le scene di donne che si facevamo scopare dai cani.
Non avevo ancora mai fatto nulla con nessun cane, in casa non ne avevamo e non avrei saputo dove reperirne uno, ma i video di zoofilia mi piacevano da pazzi e mi masturbavo guardandoli nella mia cameretta.
Ma non avrei mai potuto immaginare che cosa stavo rischiando, solo per aver frequentato certi siti.
Un pomeriggio aprendo la posta vidi uno strano messaggio, lo stavo spostando nel cestino e invece decisi di aprirlo, diceva più o meno così: “ciao Debora, non ti spaventare, attraverso i cookies abbiamo visto che guardi un sacco dei nostri video e volevamo chiederti se volevi venire una volta a vedere come li giriamo, non ti preoccupare, non dovrai partecipare, ma solo guardare.
Se sei interessata rispondi alla mail e ti diremo come fare per incontrarci, se no elimina il messaggio e non ti disturberemo più“
Presa dal panico lo cancellai immediatamente, preoccupata che qualcuno avesse potuto vedere quello che guardavo e soprattutto che avesse potuto risalire alla mia mail e alla mia identità.
Però dopo un paio di giorni andai a recuperarlo e, senza rendermi bene conto di quello che stavo facendo, risposi alla mail.
Morale della favola, mi trovai un pomeriggio della settimana successiva all’angolo di una via di Bolzano, in attesa che il mio fantomatico interlocutore si palesasse.
Ad un certo punto un macchinone dai vetri oscurati accostò, il finestrino si abbassò e venni invitata a salire a bordo.
Col cuore che batteva a mille salii sulla macchina.
Un bel tipo dai capelli lunghi fino alle spalle mi sorrise e mi disse che era molto contento che avessi accettato di conoscerli, che non me ne sarei pentita e mi sarebbe piaciuto vedere come si giravano i video che guardavo sempre, e per una volta sarei stata dall’altra parte dello schermo.
Uscimmo dalla città e ci dirigemmo verso la collina, stava diventando buio e devo dire che ero sempre più preoccupata di aver fatto una cazzata ad accettare, ma ormai era troppo tardi.
Finalmente arrivammo a destinazione, un enorme cancello automatico si aprì e ci fermammo davanti a una grande villa.
Il mio chauffeur mi fece galantemente scendere e mentre raggiungevamo la porta d’ingresso mi fece i complimenti dicendomi che ero proprio una gran bella ragazza.
In effetti devo dire di essere molto carina, lunghi capelli neri, un bel fisico con tutte le curve al posto giusto, belle labbra carnose e un paio di occhi luminosi color nocciola, avevo cercato di presentarmi al meglio, indossando un corto tubino di maglina nera che metteva in risalto il mio corpicino sinuoso.
Entrammo nell’ambiente principale della villa, il set era già pronto, con i riflettori per le luci e tutto il resto, Fausto, così aveva detto di chiamarsi il tipo, mi presentò agli altri, una donna di una cinquantina d’anni che disse di essere la truccatrice e tre uomini di mezza età che non sembrarono particolarmente interessati a me, ad esclusione di quello che aveva detto di essere il regista, un certo Roberto, che mi aveva squadrato dalla testa ai piedi, come se stesse valutando una macchina usata prima di acquistarla, cercando di capire se poteva essere un affare o una fregatura.
Mentre eravamo lì e mi stavo ambientando una delle porte si aprì e entrò lei, la protagonista femminile del film.
Non ci potevo credere, era Stray X la mia attrice preferita!
Lei non era come la maggior parte delle altre, si vedeva che lo faceva per passione e non per soldi, che gli piaceva proprio, tanto che uno poteva pensare che lo avrebbe fatto anche gratis.
Avevo visto e rivisto i suoi video decine di volte e non mi sembrava vero di conoscerla di persona.
Mi si fece incontro e si presentò con il suo vero nome, con un gran sorriso a incresparle le belle labbra coperte da un velo di rossetto.
Non sembrava affatto infastidita dalla mia presenza sul set, probabilmente era consapevole che nessuna avrebbe mai potuto rubarle la scena.
Era veramente bella, avrà avuto una trentina d’anni, capelli neri tagliati all’altezza delle spalle, la pelle liscia e vellutata, occhi luminosi color marrone, un po’ simili ai miei, il trucco era un po’ pesante ma sapevo che era necessario per le riprese.
La truccatrice le diede gli ultimi ritocchi, le passò un po’ di lucida labbra e poi
accesero le luci, lei si infilò una mascherina, ovviamente nera, che ricordava il muso di una cerbiatta e si tolse la vestaglia, sotto indossava un completo di lingerie nera veramente sexy, reggiseno e mutandine di pizzo, calze a rete e reggicalze, e ovviamente tacchi a spillo.
Il suo corpo meraviglioso sembrava risplendere, avvolto nella calda luce propagata dalle lampade di scena.
Era e si sentiva veramente figa, e si capiva che si era fatta bella per piacere a lui, al protagonista maschile del film.
Si sedette su un grande divano rosso, davanti a uno spesso tappeto che copriva il freddo pavimento di marmo del salone, in attesa che facessero entrare il suo partner.
Con le dita affusolate si accarezzava dolcemente il ventre, ogni tanto scendendo fino a infilarle sotto le mutandine per accarezzarsi le labbra della vagina, con movimenti lenti e sensuali.
Ma ecco che si aprì una seconda porta e finalmente entrò l’altro attore, un bellissimo alano nero, veramente prestante e muscoloso, così alto che mi arrivava all’ombelico, il corto pelo lucido, nero come la notte nascondeva a malapena i suoi muscoli possenti che guizzavano ad ogni minimo movimento.
Era molto agitato e il suo addestratore riusciva a trattenerlo a stento tirando un corto guinzaglio di cuoio.
Probabilmente era un cane già addestrato al genere di scena che avrebbe dovuto interpretare perché appena vide Stray che lo aspettava al centro della stanza, capì al volo e la sua agitazione crebbe ancora di più.
Il suo addestratore non riuscì più a contenere la sua voglia di scopare e venne trascinato verso il centro della scena, ma appena il cane raggiunse la sua futura partner, lei lo accarezzò dolcemente sussurrandogli qualcosa nelle grandi orecchie e lui, come fosse stato ipnotizzato si chetò all’istante.
“Girate” urlò il regista, che aveva capito di non poter perdere nemmeno un fotogramma dì quello che stava succedendo.
Stray X continuò ad accarezzarlo e fargli un sacco di complimenti, si avvicinò al suo muso bavoso e si fece leccare la faccia, aprendo addirittura la bocca per baciarlo con la lingua.
L’alano scodinzolava tutto contento e si godeva le carezze di Stray che, man mano diventavano sempre più audaci e dirette.
Gli accarezzò il possente torace, la pancia, il pene ancora moscio, gli prese in mano i grossi testicoli palpeggiandoli con gusto.
Mentre lo accarezzava con la destra, si infilò l’altra mano sotto l’elastico delle mutandine e ricominciò a toccarsi.
Evidentemente la vagina iniziò a sprigionare nell’aria il dolce profumo dei suoi umori e l’alano li percepì all’istante, ricominciò ad agitarsi, solo che questa volta lei non lo fermò, anzi, mentre lui le infilava il testone in mezzo alle gambe, lei gli chiese di laccargliela.
“Bravo Gunter” così si chiamava il cane, “bravo cagnolino, leccamela per bene” gli sussurrò, spostando con l’indice l’orlo delle mutandine in modo che la sua lingua avesse campo aperto.
Mi piaceva Stray X, perché lei non fingeva, a lei i cani piacevano veramente, con loro godeva davvero, mugolando di piacere, ma senza esagerare come fanno alcune attrici da strapazzo, che urlano come se fossero possedute, e ora stava godendo.
Tutti quanti, nella stanza, lo sapevano e lo potevano percepire chiaramente.
Uno dei cine operatori avvicinò la cinepresa in modo da riprendere bene il suo volto, lo sguardo offuscato e gli occhi roteanti per il piacere profondo, la bella bocca spalancata con un rivolo di saliva che le colava da un angolo, erano delle bellissime immagini e mi facevano eccitare da morire.
Il cane sembrava poter andare avanti a leccargliela in eterno, ma dopo qualche minuto di leccate sempre più profonde e sospiri sempre più acuti, Stray X lo fece fermare, voleva di più e decise di prenderselo.
Si girò su se stessa e si spostò su uno dei larghi braccioli, rimanendo a pancia in giù, con le ginocchia che non toccavano terra, in modo da essere all’altezza giusta per quel cane, così alto.
Rivolse il suo bel culo a Gunter, il quale non si fece pregare due volte per fare il suo dovere, le diede ancora due o tre leccate alla figa, giusto per gradire e le saltò sulla schiena.
Come ho detto si capiva che non era la prima volta che lo facevamo scopare con una donna, forse lo aveva già fatto anche con lei, perché non perse troppo tempo e gli bastarono quattro o cinque colpi esplorativi per trovare la strada d’accesso alla vagina, già abbondantemente lubrificata di Stray e cominciare a fotterla selvaggiamente, tenendola bloccata a sé con le possenti zampe anteriori.
Era una scena pazzesca, sul pc ne avevo viste a decine ma vedere una donna reale venire fottuta da un cane, così grosso per giunta, era tutta un’altra cosa.
Era molto più forte ed emozionante, che vederlo succedere dentro lo schermo, era quasi come essere al suo posto, non lo avrei dimenticato facilmente.
Pensavo che il regista avrebbe interrotto la scena per aggiustare le videocamere e riprendere più e più volte certi particolari, invece si limitava con dei cenni a indicare ai suoi tecnici cosa dovevano fare.
Stray e Gunter stavano scopando e gli altri, tutto intorno, si limitavano a registrare quella intensa scena d’amore.
La copula vera e propria durò pochi secondi, forse qualche minuto, Stray urlò per il piacere intenso e violento che le davano i colpi rapidi e sempre più violenti e per il grosso cazzo di Gunter che la penetrava sempre più a fondo, gonfiandosi dentro di lei.
Poi Gunter arrivò al culmine del suo piacere e si bloccò tenendola sempre con forza, riversandole all’interno qualche litro di sborra calda quindi si staccò facendo un sonoro “plopp” quando il nodo fuoriuscì dalla figa di Stray.
Ma gli bastò qualche minuto di riposo e ripartì alla carica, scopandola ancora e ancora, sembravano non averne mai abbastanza.
Stray cambiò posizione un paio di volte, sia per esigenze di scena, sia per poter godere di quell’enorme cazzo un più modi possibili.
In realtà, dopo la sesta o settima monta, lui si ritenne soddisfatto e si ritirò in disparte a leccarsi l’enorme pisello.
“Pausa per tutti” disse il regista, ma non sarebbe durata a lungo.
Gunter con trenta centimetri di lingua a penzoloni cercava di riprendersi, stando in piedi ansimando a distanza di un metro e mezzo, da lei, con il petto che andava su e giù come un mantice, ma Stray X ne voleva ancora, così scivolò giù dal divano e andò a sdraiarsi sotto la pancia del cane.
Si sollevò sui gomiti in modo da arrivare al suo enorme cazzo pulsante e afferratolo con due dita alla base del nodo lo tenne saldamente, in modo che non potesse sfuggirgli e se lo portò alla bocca.
Cominciò a baciarlo, a dargli delle brevi leccatine dappertutto, a succhiargli la punta e sputacchiando lo sperma man mano che la sua bocca si riempiva, poi lo prese in bocca e si mise a spompinarlo come si deve, la cosa piaceva a lei almeno quanto piaceva a lui.
Andò avanti un bel po’ toccandosi e masturbandosi voluttuosamente finché tutti noi non percepimmo che finalmente stava per avere l'ultimo orgasmo.
Fu così infatti, la vedemmo scuotersi e poi inarcare la schiena e venire, scossa da singulti incontrollabili.
Finalmente mollò il cazzo dell'alano e si rilassò completamente, accarezzandosi ancora per un po’ con una mano i seni e con l’altra la figa, molto dolcemente.
Le riprese giunsero velocemente al termine e i tecnici cominciarono a smontare e riporre l’attrezzatura.
L’addestratore di Gunter lo portò via esausto dalla stessa porta da cui erano entrati.
Lei giaceva ancora a terra finalmente appagata, coperta dallo sperma del cane, io avrei voluto parlarle e congratularmi e dirle quanto la stimavo, ma Fausto mi disse che era ora di andare, che se volevo mi avrebbe riportato l'indomani, quando avrebbero girato delle altre sequenze, sempre con la stessa protagonista.
Tornammo velocemente in città, la mia testa era confusa e mille pensieri mi turbinavano senza sosta, ma una cosa era chiara, domani ci sarei andata eccome!
Continua…
A quel tempo avrò avuto sì è no 19 anni, frequentavo l’università e non avevo un ragazzo.
Soddisfacevo la mia sessualità da sola, toccandomi, in genere mentre guardavo dei video porno, lo so che in genere le ragazze non sono attratte dal porno, ma a me non fregava niente, mi piacevano e mi piaceva un sacco immaginarmi in certe situazioni, soprattutto le più strane.
Quelle che mi facevano letteralmente sballare erano le scene di donne che si facevamo scopare dai cani.
Non avevo ancora mai fatto nulla con nessun cane, in casa non ne avevamo e non avrei saputo dove reperirne uno, ma i video di zoofilia mi piacevano da pazzi e mi masturbavo guardandoli nella mia cameretta.
Ma non avrei mai potuto immaginare che cosa stavo rischiando, solo per aver frequentato certi siti.
Un pomeriggio aprendo la posta vidi uno strano messaggio, lo stavo spostando nel cestino e invece decisi di aprirlo, diceva più o meno così: “ciao Debora, non ti spaventare, attraverso i cookies abbiamo visto che guardi un sacco dei nostri video e volevamo chiederti se volevi venire una volta a vedere come li giriamo, non ti preoccupare, non dovrai partecipare, ma solo guardare.
Se sei interessata rispondi alla mail e ti diremo come fare per incontrarci, se no elimina il messaggio e non ti disturberemo più“
Presa dal panico lo cancellai immediatamente, preoccupata che qualcuno avesse potuto vedere quello che guardavo e soprattutto che avesse potuto risalire alla mia mail e alla mia identità.
Però dopo un paio di giorni andai a recuperarlo e, senza rendermi bene conto di quello che stavo facendo, risposi alla mail.
Morale della favola, mi trovai un pomeriggio della settimana successiva all’angolo di una via di Bolzano, in attesa che il mio fantomatico interlocutore si palesasse.
Ad un certo punto un macchinone dai vetri oscurati accostò, il finestrino si abbassò e venni invitata a salire a bordo.
Col cuore che batteva a mille salii sulla macchina.
Un bel tipo dai capelli lunghi fino alle spalle mi sorrise e mi disse che era molto contento che avessi accettato di conoscerli, che non me ne sarei pentita e mi sarebbe piaciuto vedere come si giravano i video che guardavo sempre, e per una volta sarei stata dall’altra parte dello schermo.
Uscimmo dalla città e ci dirigemmo verso la collina, stava diventando buio e devo dire che ero sempre più preoccupata di aver fatto una cazzata ad accettare, ma ormai era troppo tardi.
Finalmente arrivammo a destinazione, un enorme cancello automatico si aprì e ci fermammo davanti a una grande villa.
Il mio chauffeur mi fece galantemente scendere e mentre raggiungevamo la porta d’ingresso mi fece i complimenti dicendomi che ero proprio una gran bella ragazza.
In effetti devo dire di essere molto carina, lunghi capelli neri, un bel fisico con tutte le curve al posto giusto, belle labbra carnose e un paio di occhi luminosi color nocciola, avevo cercato di presentarmi al meglio, indossando un corto tubino di maglina nera che metteva in risalto il mio corpicino sinuoso.
Entrammo nell’ambiente principale della villa, il set era già pronto, con i riflettori per le luci e tutto il resto, Fausto, così aveva detto di chiamarsi il tipo, mi presentò agli altri, una donna di una cinquantina d’anni che disse di essere la truccatrice e tre uomini di mezza età che non sembrarono particolarmente interessati a me, ad esclusione di quello che aveva detto di essere il regista, un certo Roberto, che mi aveva squadrato dalla testa ai piedi, come se stesse valutando una macchina usata prima di acquistarla, cercando di capire se poteva essere un affare o una fregatura.
Mentre eravamo lì e mi stavo ambientando una delle porte si aprì e entrò lei, la protagonista femminile del film.
Non ci potevo credere, era Stray X la mia attrice preferita!
Lei non era come la maggior parte delle altre, si vedeva che lo faceva per passione e non per soldi, che gli piaceva proprio, tanto che uno poteva pensare che lo avrebbe fatto anche gratis.
Avevo visto e rivisto i suoi video decine di volte e non mi sembrava vero di conoscerla di persona.
Mi si fece incontro e si presentò con il suo vero nome, con un gran sorriso a incresparle le belle labbra coperte da un velo di rossetto.
Non sembrava affatto infastidita dalla mia presenza sul set, probabilmente era consapevole che nessuna avrebbe mai potuto rubarle la scena.
Era veramente bella, avrà avuto una trentina d’anni, capelli neri tagliati all’altezza delle spalle, la pelle liscia e vellutata, occhi luminosi color marrone, un po’ simili ai miei, il trucco era un po’ pesante ma sapevo che era necessario per le riprese.
La truccatrice le diede gli ultimi ritocchi, le passò un po’ di lucida labbra e poi
accesero le luci, lei si infilò una mascherina, ovviamente nera, che ricordava il muso di una cerbiatta e si tolse la vestaglia, sotto indossava un completo di lingerie nera veramente sexy, reggiseno e mutandine di pizzo, calze a rete e reggicalze, e ovviamente tacchi a spillo.
Il suo corpo meraviglioso sembrava risplendere, avvolto nella calda luce propagata dalle lampade di scena.
Era e si sentiva veramente figa, e si capiva che si era fatta bella per piacere a lui, al protagonista maschile del film.
Si sedette su un grande divano rosso, davanti a uno spesso tappeto che copriva il freddo pavimento di marmo del salone, in attesa che facessero entrare il suo partner.
Con le dita affusolate si accarezzava dolcemente il ventre, ogni tanto scendendo fino a infilarle sotto le mutandine per accarezzarsi le labbra della vagina, con movimenti lenti e sensuali.
Ma ecco che si aprì una seconda porta e finalmente entrò l’altro attore, un bellissimo alano nero, veramente prestante e muscoloso, così alto che mi arrivava all’ombelico, il corto pelo lucido, nero come la notte nascondeva a malapena i suoi muscoli possenti che guizzavano ad ogni minimo movimento.
Era molto agitato e il suo addestratore riusciva a trattenerlo a stento tirando un corto guinzaglio di cuoio.
Probabilmente era un cane già addestrato al genere di scena che avrebbe dovuto interpretare perché appena vide Stray che lo aspettava al centro della stanza, capì al volo e la sua agitazione crebbe ancora di più.
Il suo addestratore non riuscì più a contenere la sua voglia di scopare e venne trascinato verso il centro della scena, ma appena il cane raggiunse la sua futura partner, lei lo accarezzò dolcemente sussurrandogli qualcosa nelle grandi orecchie e lui, come fosse stato ipnotizzato si chetò all’istante.
“Girate” urlò il regista, che aveva capito di non poter perdere nemmeno un fotogramma dì quello che stava succedendo.
Stray X continuò ad accarezzarlo e fargli un sacco di complimenti, si avvicinò al suo muso bavoso e si fece leccare la faccia, aprendo addirittura la bocca per baciarlo con la lingua.
L’alano scodinzolava tutto contento e si godeva le carezze di Stray che, man mano diventavano sempre più audaci e dirette.
Gli accarezzò il possente torace, la pancia, il pene ancora moscio, gli prese in mano i grossi testicoli palpeggiandoli con gusto.
Mentre lo accarezzava con la destra, si infilò l’altra mano sotto l’elastico delle mutandine e ricominciò a toccarsi.
Evidentemente la vagina iniziò a sprigionare nell’aria il dolce profumo dei suoi umori e l’alano li percepì all’istante, ricominciò ad agitarsi, solo che questa volta lei non lo fermò, anzi, mentre lui le infilava il testone in mezzo alle gambe, lei gli chiese di laccargliela.
“Bravo Gunter” così si chiamava il cane, “bravo cagnolino, leccamela per bene” gli sussurrò, spostando con l’indice l’orlo delle mutandine in modo che la sua lingua avesse campo aperto.
Mi piaceva Stray X, perché lei non fingeva, a lei i cani piacevano veramente, con loro godeva davvero, mugolando di piacere, ma senza esagerare come fanno alcune attrici da strapazzo, che urlano come se fossero possedute, e ora stava godendo.
Tutti quanti, nella stanza, lo sapevano e lo potevano percepire chiaramente.
Uno dei cine operatori avvicinò la cinepresa in modo da riprendere bene il suo volto, lo sguardo offuscato e gli occhi roteanti per il piacere profondo, la bella bocca spalancata con un rivolo di saliva che le colava da un angolo, erano delle bellissime immagini e mi facevano eccitare da morire.
Il cane sembrava poter andare avanti a leccargliela in eterno, ma dopo qualche minuto di leccate sempre più profonde e sospiri sempre più acuti, Stray X lo fece fermare, voleva di più e decise di prenderselo.
Si girò su se stessa e si spostò su uno dei larghi braccioli, rimanendo a pancia in giù, con le ginocchia che non toccavano terra, in modo da essere all’altezza giusta per quel cane, così alto.
Rivolse il suo bel culo a Gunter, il quale non si fece pregare due volte per fare il suo dovere, le diede ancora due o tre leccate alla figa, giusto per gradire e le saltò sulla schiena.
Come ho detto si capiva che non era la prima volta che lo facevamo scopare con una donna, forse lo aveva già fatto anche con lei, perché non perse troppo tempo e gli bastarono quattro o cinque colpi esplorativi per trovare la strada d’accesso alla vagina, già abbondantemente lubrificata di Stray e cominciare a fotterla selvaggiamente, tenendola bloccata a sé con le possenti zampe anteriori.
Era una scena pazzesca, sul pc ne avevo viste a decine ma vedere una donna reale venire fottuta da un cane, così grosso per giunta, era tutta un’altra cosa.
Era molto più forte ed emozionante, che vederlo succedere dentro lo schermo, era quasi come essere al suo posto, non lo avrei dimenticato facilmente.
Pensavo che il regista avrebbe interrotto la scena per aggiustare le videocamere e riprendere più e più volte certi particolari, invece si limitava con dei cenni a indicare ai suoi tecnici cosa dovevano fare.
Stray e Gunter stavano scopando e gli altri, tutto intorno, si limitavano a registrare quella intensa scena d’amore.
La copula vera e propria durò pochi secondi, forse qualche minuto, Stray urlò per il piacere intenso e violento che le davano i colpi rapidi e sempre più violenti e per il grosso cazzo di Gunter che la penetrava sempre più a fondo, gonfiandosi dentro di lei.
Poi Gunter arrivò al culmine del suo piacere e si bloccò tenendola sempre con forza, riversandole all’interno qualche litro di sborra calda quindi si staccò facendo un sonoro “plopp” quando il nodo fuoriuscì dalla figa di Stray.
Ma gli bastò qualche minuto di riposo e ripartì alla carica, scopandola ancora e ancora, sembravano non averne mai abbastanza.
Stray cambiò posizione un paio di volte, sia per esigenze di scena, sia per poter godere di quell’enorme cazzo un più modi possibili.
In realtà, dopo la sesta o settima monta, lui si ritenne soddisfatto e si ritirò in disparte a leccarsi l’enorme pisello.
“Pausa per tutti” disse il regista, ma non sarebbe durata a lungo.
Gunter con trenta centimetri di lingua a penzoloni cercava di riprendersi, stando in piedi ansimando a distanza di un metro e mezzo, da lei, con il petto che andava su e giù come un mantice, ma Stray X ne voleva ancora, così scivolò giù dal divano e andò a sdraiarsi sotto la pancia del cane.
Si sollevò sui gomiti in modo da arrivare al suo enorme cazzo pulsante e afferratolo con due dita alla base del nodo lo tenne saldamente, in modo che non potesse sfuggirgli e se lo portò alla bocca.
Cominciò a baciarlo, a dargli delle brevi leccatine dappertutto, a succhiargli la punta e sputacchiando lo sperma man mano che la sua bocca si riempiva, poi lo prese in bocca e si mise a spompinarlo come si deve, la cosa piaceva a lei almeno quanto piaceva a lui.
Andò avanti un bel po’ toccandosi e masturbandosi voluttuosamente finché tutti noi non percepimmo che finalmente stava per avere l'ultimo orgasmo.
Fu così infatti, la vedemmo scuotersi e poi inarcare la schiena e venire, scossa da singulti incontrollabili.
Finalmente mollò il cazzo dell'alano e si rilassò completamente, accarezzandosi ancora per un po’ con una mano i seni e con l’altra la figa, molto dolcemente.
Le riprese giunsero velocemente al termine e i tecnici cominciarono a smontare e riporre l’attrezzatura.
L’addestratore di Gunter lo portò via esausto dalla stessa porta da cui erano entrati.
Lei giaceva ancora a terra finalmente appagata, coperta dallo sperma del cane, io avrei voluto parlarle e congratularmi e dirle quanto la stimavo, ma Fausto mi disse che era ora di andare, che se volevo mi avrebbe riportato l'indomani, quando avrebbero girato delle altre sequenze, sempre con la stessa protagonista.
Tornammo velocemente in città, la mia testa era confusa e mille pensieri mi turbinavano senza sosta, ma una cosa era chiara, domani ci sarei andata eccome!
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