Papà

di
genere
incesti

Cinque anni fa, quando avevo quindici anni, mamma è mancata e da allora io e papà siamo rimasti da soli.
Lui non si è risposato e sono sicura che non abbia nemmeno avuto altre donne.
Io sono al secondo anno di sociologia, assomiglio molto a mamma, come lei sono minuta, ma ben fatta, bruna, begli occhi color nocciola, lui invece fa il carpentiere, è grande e grosso ma asciutto e muscoloso, ha ancora un fisico pazzesco, con due braccia che sembrano dei tronchi d’albero e delle mani enormi.
Unica concessione all’età che avanza sono i capelli e i peli del petto che sono sempre folti ma che stanno incominciando a ingrigire.
È estate e stiamo dando il bianco in casa, prima il soggiorno e ora camera mia, così da stasera dovrò dividere con lui il suo lettone.
Mi fa un po’ impressione stare nel posto di mamma, ma a lui non sembra dare nessun fastidio, anzi, mi pare addirittura contento.
Fa caldo e dormiamo seminudi ma distanti, lui in boxer e canotta, io invece indosso una camicetta da notte in seta grigio antracite che ho ereditato da mamma e sotto un paio di culotte sempre in seta.
Io dormo su un fianco dandogli la schiena in posizione quasi fetale, e lui a pancia in giù, con le braccia che stringono il cuscino.
Nel mezzo della notte mi sembra di avere particolarmente caldo, soprattutto alla schiena, sento anche un certo peso sulla pancia.
Mi sveglio e ci metto un po' a capire dove mi trovo, le finestre sono spalancate e una leggera brezza agita le tende di lino grezzo, fuori nei campi sento i grilli frinire, la luce della luna illumina la stanza gettando delle strane ombre tutto intorno.
Cerco di capire perché sento questo caldo alla schiena e mi rendo conto che è papà, si è fatto sotto e mi avvolge da dietro, il suo corpo possente aderisce al mio come se fossimo due cucchiai uno dentro l’altro.
Mi circonda con un braccio e mi ha posato una mano sul ventre.
Non so che fare, ho caldo e sono un po’ a disagio, ma non vorrei svegliarlo, tutto sommato è una situazione che non mi dispiace affatto, anzi, mi ci trovo benissimo.
Provo a muovermi appena appena, spingo un po’ con il sedere contro il suo ventre per vedere se si gira, ma non fa una piega.
Anzi mi stringe a se ancora di più, borbotta qualcosa di incomprensibile nelle mie orecchie
e sento che là in basso sta succedendo qualcosa che non dovrebbe proprio succedere, sono sicura di non sbagliarmi, ma sta avendo una bella erezione.
Sento chiaramente il suo pene eretto premere contro il mio fondoschiena.
Cavolo sto eccitandomi pure io, infilo una mano sotto l’elastico delle mutandine e con le dita mi sfioro le grandi labbra, e sento che sono già tutta bagnata.
Lentamente, cercando di non svegliarlo mi sfilo le mutandine dalle gambe, la scusa è che non voglio infradiciarle, ma in verità voglio potermi toccare più liberamente.
Sentire il suo pene eretto premere contro di me mi eccita sempre di più, mi tocco delicatamente con due dita facendo dei piccoli giri sulle grandi labbra, sfiorandomi il clitoride, sono un lago.
Lui mi stringe ancora di più, continuando a borbottare parole incomprensibili, adesso però ha cominciato a baciarmi con dolcezza il collo, l’orecchio e la parte tra la spalla e l’orecchio, quella dove sono più sensibile in assoluto, accelero i movimenti delle dita e premo più forte, poi mi fermo, il clitoride è diventato ipersensibile e sto rischiando di venire e non voglio, non ancora.
Abbasso una mano scendendo tra la mia schiena e il suo ventre, sento attraverso il tessuto dei boxer il suo cazzo duro e caldo, miseria se sembra grosso, dio che voglia, lo stringo delicatamente, lui geme nel sonno, cercando di fare più piano possibile gli tiro giù parzialmente i boxer, non è facile perché non voglio svegliarlo e la sua erezione si impiglia nell’elastico, ma poi ci riesco, finalmente il suo cazzo è completamente libero, lo sento bollente premere contro lo mie natiche, le allargo, prendo il suo cazzo con una mano, Dio mio se è grosso, ora ne ho la certezza, lo piego verso il basso in modo da portarmelo in mezzo alle gambe, ora mi preme tra le cosce e le grandi labbra, sempre più fradice, mi muovo leggermente, lui ancora dormendo, ma starà veramente dormendo? Risponde alle mie sollecitazioni, con dei brevi e lenti movimenti del bacino, mi sussurra ancora dolci parole nell’orecchio, ma adesso sono perfettamente comprensibili: “Ti desidero tesoro, perdonami, ma ti voglio, ti voglio troppo” “anche io ti voglio papà,” gli rispondo “e non sai quanto, prendimi, fammi tua, sono tua, sono sempre stata tua”.
Come fossi un fuscello mi gira a pancia sotto e si porta sopra di me, la parte inferiore del suo corpo aderisce alla mia, anche se si tiene parzialmente sospeso reggendosi sulle enormi braccia per non pesare troppo su di me.
Si è sfilato completamente i boxer.
Sento il suo cazzo muoversi avanti e indietro nel solco tra le mie natiche e poi, aiutandosi con da una mano, lo fa scendere e me lo fa strusciare tra le grandi labbra, sono fradicia, non sono mai stata così bagnata in tutta la mia vita, mai!
Sento le sue dita che aiutano le mie grandi e piccole labbra a dilatarsi e poi la punta del suo pene entrare lentamente, pochi centimetri e fermarsi, “tutto bene tesoro?” mi chiede in un sussurro, “mai stata meglio papà, prendimi, prendimi ora ti prego” gli rispondo, “voglio esserne tua” gli ripeto.
Senza dire altro spinge il suo cazzo un po’ più in profondità, poi lo ritira fuori quasi completamente e di nuovo lo spinge un poco più a fondo, penetrando dentro di me un centimetro alla volta, probabilmente non vuole farmi male, ma io sono talmente bagnata e ne ho talmente voglia che non provo altro che piacere, un piacere meraviglioso.
Ci vuole un po’ prima che il suo lungo cazzo, penetri completamente dentro di me, da lì in poi i suoi movimenti diventano regolari, sempre molto lenti ma profondi, molto profondi, un vero supplizio, ma un supplizio di piacere.
Non ci vuole molto perché senta arrivare l’orgasmo, mi aggrappo con le mani alle sue braccia che sono tese sopra di me, gli stringo i polsi, e gli dico di fermarsi, che non voglio ancora venire, che voglio venire insieme a lui.
Si china in modo da arrivare con la bocca vicino al mio orecchio e mi dice in un sussurro: “Non ci sperare tesoro, non ci penso nemmeno un po’ a fermarmi, è troppo bello e voglio darti tutto il piacere che posso” e continua imperterrito ad andare avanti e indietro con lo stesso ritmo lento, solo che adesso quando arriva in fondo spinge con forza.
Non resisto oltre, mi aggrappo più forte ai suoi polsi e mi lascio andare all’ondata di piacere che sta per sommergermi e vengo.
Vengo come non mi era successo, vengo con tutta me stessa, gemendo e ansimando scossa da una serie di ondate di piacere che non sembra avere fine.
Esausta mi lascio andare, ma lui continua a scoparmi sempre più profondamente e anche il mio orgasmo non cessa, e continuo a godere senza sosta, anche se meno intensamente di prima, allora cerco di far provare a far godere lui, quando il suo cazzo entra dentro di me stringo i muscoli della vagina e quando invece lo ritrae li rilasso, questo lavoro deve fare il giusto effetto perché dopo qualche spinta lo sento bloccarsi, fremere ed esclamare: “oh cazzo… siiiiiii cazzo, cazzo! Eccomi amore mio, ecco che vengo!”
Sento il suo cazzo vibrare, gonfiarsi e scaricarmi dentro tutto il suo amore, e poi lasciarsi andare lentamente fino a posare completamente il suo corpo sul mio, sussurrandomi nelle orecchie “Non sai quanto ti amo, mio tesoro”.
Continua...
di
scritto il
2023-08-18
1 5 . 1 K
visite
1 7
voti
valutazione
6.4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.