Argo

di
genere
zoofilia

Sono le 8 del mattino quando squilla il campanello, è Gianni il mio vicino, lui e la moglie stanno partendo per una settimana di ferie e mi sono offerto di occuparmi di Argo, il loro cane.
Siamo buoni vicini di casa, anzi, siamo amici da anni e ho conosciuto Argo da quando è arrivato da loro qualche anno fa, ancora cucciolo.
Ora ha 4 anni ed è nel pieno dell’età adulta.
È un grosso molosso, incrocio tra un mastino napoletano e qualcos’altro, veramente imponente e massiccio e in genere mette un po’ di soggezione se non di paura a tutti, ma mi è molto affezionato e mi fa sempre un sacco di feste, io lo accarezzo e coccolo sempre e se sono sicura di non essere vista gli accarezzo anche gli attributi.
E che attributi, ha un arnese veramente grosso, per non parlare delle palle, belle rotonde e lisce, una vera delizia da accarezzare.
Ma ho sempre paura che mi becchino, per cui, purtroppo sono sempre coccole superficiali e veloci, giusto qualche palpatina.
Ma finalmente è giunta l'ora della loro partenza, Gianni mi lascia le chiavi e le ultime istruzioni e ci salutiamo.
Aspetto ancora una mezz’ora per essere sicura che non tornino indietro per qualche motivo e poi scendo al piano terra.
Naturalmente Argo ha sentito il rumore fuori dalla porta e quando entro è già sul chi va là.
Mi gira intorno, scodinzolando con quel buffo moncherino di coda.
È proprio un bel cagnone, alto, muscoloso, con un torace veramente possente e un bellissimo pelo, color grigio antracite.
Mi abbasso alla sua altezza e mi faccio leccare la faccia, apro la bocca e tiro fuori la lingua, cominciando a limonare con lui.
È la prima volta che lo faccio, ma lo sognavo da molto ed è bellissimo ed eccitante.
Basta questo a farmi bagnare come una fontana.
Comincio a carezzargli il petto e poi la pancia, lui scodinzola sempre più contento e vagamente eccitato.
Scendo ancora e arrivo al suo grosso arnese, glielo accarezzo per bene poi passo ai testicoli, belli tondi e pieni, li massaggio e palpeggio con gran godimento per entrambi, dio che bello.
Finalmente non ho nessuna paura di essere sorpresa in una azione non lecita e posso godermi con tutta calma questa prima fase esplorativa.
Lui sembra decisamente apprezzare le mie attenzioni perché si sta eccitando veramente, infatti sento il nodo formarsi e ingrossarsi sempre di più grazie alle mie carezze.
Infilo la testa sotto il suo petto e vedo che la punta del pene, rosa e lucida è uscita.
La tocco con due dita che vengono subito inondate da deboli schizzi di precum.
Mi porto le dita alla bocca e assaggio quel liquido vischioso, il sapore è acido e salato allo stesso tempo, mi piace e la mia eccitazione sale.
Ora avvicino la faccia a quella cappella appuntita e la sfioro con la lingua stimolandola con dei leggeri colpetti.
Altri getti liquidi e caldi mi colpiscono ripetutamente, la lingua, le labbra, le guance, la sua broda mi cola dal mento, lungo il collo e poi anche nel solco in mezzo ai miei seni tondi e sodi.
La prendo definitivamente tra le labbra, mentre con una mano lo masturbo dolcemente.
Il suo cazzo ora esce completamente, compreso il nodo, non è ancora arrivato al massimo delle dimensioni ma è così grosso che non riesco nemmeno a prenderlo tutto in bocca.
È comunque complicato perché lui si agita e vorrebbe copulare, continua a dare colpi di reni per scoparmi la bocca e io ho paura di fargli male con i denti.
Così mi alzo, lui è agitatissimo e mi gira intorno come un forsennato.
Mi sposto in soggiorno e lui mi segue zampettandomi intorno e uggiolando, con la bava che gli cola copiosamente dalla bocca e il grosso cazzo che gli sballonzola tra le gambe.
Sposto il tavolino che sta in mezzo ai divani e anche il tappeto, non voglio che lo imbratti tutto e l’odore delle sue eiaculazioni possa sorprendere Gianni e Anna al loro rientro.
Mi sfilo i pantaloni della tuta e le mutandine e mi metto a quattro zampe, lui mi è subito addosso, lo respingo e mi scanso un paio di volte, con l’intento di farlo eccitare ancora di più.
Il suo pene è quasi completamente rientrato e ora ne fuoriesce solo la punta, ma i getti di precum sono aumentati e sta schizzando dappertutto, soprattutto sui miei glutei e sulle mie cosce.
Sembra un pazzo, pazzo di voglia, decido che sia giunto il momento di accontentarlo e mi fermo mostrandogli il sedere, come se fossi una cagna in calore.
Lui mi annusa e comincia a leccarmi per bene, preparandomi come si deve alla monta.
E poi mi balza su, madonna quanto pesa!
Mi abbranca alla vita con le zampe anteriori, la sua presa è forte, mi immobilizza completamente senza lasciarmi alcuna possibilità di divincolarmi, mi sento completamente sua ed è bellissimo.
Sono la sua cagna, lui lo sa e mi tratta come tale.
Comincia a darmi dei colpetti esplorativi per cercare la strada giusta per penetrarmi.
Ma non sono una cagna in calore con la fica gonfia e dilatata, sono una donna, per cui trovare la direzione giusta per infilarmelo dentro non deve essere facilissimo, ma dopo qualche tentativo la imbrocca e le sue spinte si fanno subito più decise.
Lo sento entrare, prima solo la punta e poi, man mano che le spinte diventano più intense, lo sento penetrare più a fondo e aumentare di dimensione, adesso deve essere veramente cresciuto un casino, mi sembra enorme e mi fa godere da morire, percepisco anche il nodo, che sbatte contro le mie natiche e preme per entrare e poi a furia di spingere si fa largo tra le labbra della mia figa, entra e comincia anche lui a crescere a dismisura.
Dio mio che grosso, che goduria, mi piace da morire e comincio a masturbarmi con due dita.
Adesso che il nodo è entrato ed è al massimo della sua grandezza, Argo si ferma, mi blocca e mi stringe a sé con le zampe anteriori e mi immobilizza.
Sento il suo cazzo pulsare fortemente contro le pareti interne della mia vagina e cominciare a schizzare dei violenti e ripetuti getti di sborra bollente.
Va avanti per quasi un minuto e poi lo sento rilassarsi e attenuare la stretta ai mie fianchi,
La copula è terminata, Argo allora decidere di scendere e girarsi culo a culo, siamo sempre legati uno all’altro dal nodo, lo sento vibrare al ritmo del battito del suo cuore ancora accelerato, io sto per arrivare al culmine del piacere, ma mi fermo, non voglio ancora godere, tanto so già che a questa è solo la prima monta e che ne seguirà un’altra e un’altra ancora e voglio gustarmele tutte prima di lasciarmi andare e godere come quella cagna in calore che sono.
di
scritto il
2024-11-12
4 . 1 K
visite
6 9
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Avventure in cantiere

racconto sucessivo

Notte fonda
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.