Domenica d'agosto

di
genere
sentimentali

Fa caldo e c'è molta umidità. La Bianca dorme indossando un paio dei miei boxer, dice che sono comodi e pratici. Meglio di quei soliti slip con qualche centimetro di stoffa. Mi chiedo come faccia la vagina a non scappare fuori da certi slip.
Mi sto svegliando e voglio dare un pò di pepe al nostro rapporto per evitare che sia monotono e scontato. Nel dormiveglia comincio a chiamare una ipotetica Maria.
Lei si sveglia di colpo e mi fà l'interrogatorio: un perfetto gendarme. Insiste per farmi "sputare" chi è questa fantomatica Maria, dove l'ho conosciuta, che ci facevo con lei nel sogno, se nel sogno era vestita o nò. Poi si accorge che la stavo prendendo in giro e per dispetto con la lingua comincia ad insalivarmi dappertutto.
Devo andare a fare la doccia. Subito mi segue e mi aiuta a lavarmi. Con il sapone passa la schiuma dappertutto. Mi insapona a lungo il pisello. Sollecitato dalle sue mani, diventa sempre più grosso. Con la bocca comincia ad ingoiare il mio scroto. Mi piace come lo lecca e lo fà sparire con le labbra, fin quasi in gola. Però mi sento un pò a disagio, dovesse decidere di mordere, mi staccherebbe i miei poveri testicoli.
Ormai il mio pisello sente il bisogno di rifugiarsi in qualche piccola caverna, le insapono per bene la vagina e i peli biondi del pube e poi sebbene in piedi, cerco di penetrarla. Non è facile farlo in piedi, ma ci riesco. Il pisellone entra ed esce oscenamente, mentre lei comincia a provare piacere. Siamo scomodi e la trasferisco di peso sul divano, facendo finta di fare uno sforzo, come a sollevare un quintale.
Riapre del tutto le cosce e sento che ha degli orgasmi rumorosi, fatti di gemiti...credo sia una donna molto calda. Poi lo tiro fuori e le riempio la peluria di sperma. Sospira, la sento felice.
Si riveste ed usciamo. Solito vestito corto, quasi a volere mostrare le sue gioie ai pochi passanti che incrociamo a piedi. Entriamo al bar sport, c'è Pierino, ho persino il dubbio che aspetti l'apertura del bar sino dalle cinque della mattina. Voglio vincere a carte e bere e mangiare con la Bianca a spese sue, del patentato impiccione. Chiedo alla Bianca un pò di collaborazione ovvero che sedendomi a fianco mostri un pò di cosce, poche, anche solo venti centimetri. Come pensavo ho vinto io, lui si straviava a guardarle le gambe ... faceva confusione al gioco. Uscendo la Bianca mi ha rimproverato per averla usata, ma le ho detto di non temere per il pisello moscio di Pierino, lui è come un cane che abbaia e non morte.
Ci siamo avviati verso casa, tenevo una mano sui suoi glutei, di fatto glieli palpavo e lei silenzio, mica si lamentava. Finalmente ho trovato il sistema per farla tacere.
scritto il
2023-08-27
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