Il complesso di Giocasta
di
AASD43
genere
incesti
Tutti conoscono il complesso di Edipo ma pochi quello di Giocasta (l'amore di una madre per il figlio). A me è capitato ed è durato ben cinque anni: dai 18 ai 23 anni. Mia madre ha dovuto ricorrere a continue sedute con una psicologa che è riuscita, dopo un anno e mezzo, a guarirla. Vi racconto come sono andate le cose.
Avevo diciassette anni quando iniziarono le prime attenzioni strane di mia madre nei miei confronti. Per esempio, sceglieva delle calze autoreggenti a rete nere, si sedeva vicino a me su una sedia e, piano piano, se le infilava facendole scorrere verso l’alto. Subito, dalla prima volta , notai che era senza slip e le vedevo perfettamente la figa ma al momento non ci pensai e la cosa non mi infastidì; poi, quando ero seduto al tavolo a studiare, si chinava su di me e mi appoggiava un seno sulla spalla indugiando più tempo del necessario con la scusa di vedere cosa studiassi; poi girava completamente nuda per casa sculettando e andava avanti e indietro senza motivi apparenti. Insomma, faceva di tutto per provocare qualche reazione da parte mia. All’inizio non avevo capito che intenzioni avesse ma fu quando mio padre se ne andò di casa che le cose mi furono chiare. Una sera li sentii discutere in camera loro e capii che mio padre era veramente fuori dalla grazia di Dio. Captai solo qualche parola ma capii che mia madre non voleva più avere nessun tipo di rapporto fisico con lui perché si era innamorata di me.
La cosa mi scioccò non poco perchè mi sarei aspettato di tutto, anche che avesse un altro uomo ma non che mi volesse come amante ed ebbi paura, soprattutto di restare solo con lei. Quella sera stessa mio padre fece la valigia e se ne andò senza neppure salutare né me né mia madre. E penso che in quei momenti mi abbia odiato. A una certa ora salutai mia madre e le dissi che andavo a dormire. Mi guardò e mi chiese se volessi dormire con lei visto che mio padre se n’era andato e lei si sentiva sola. Le risposi no grazie e mi diressi verso la mia camera. Lei mi seguì e mi disse: “Non mi dai il bacio della buona notte?”. “Certo -le risposi- e mi avvicinai a lei”. Mi buttò le braccia al collo e mi infilò la lingua in bocca. Divenni di ghiaccio: la scostai e andai in camera mia.
L’indomani mattina (eravamo di sabato) mi alzai un po’ più tardi e trovai mia madre nuda in cucina che mi stava preparando la colazione. Pensai: adesso le tocco chiappe e figa. Voglio vedere le sue reazioni. Avevo passato una brutta notte perchè avevo continuato a pensare che, tutto sommato, avevo una bella donna disponibile in ogni momento con una bella figa, due belle tette, un bel culo e due belle gambe. Bastava che non pensassi che era mia madre e il gioco era fatto. Mi avvicinai a lei e le misi le mani sul culo. Si girò di scatto e mi prese in mano il cazzo dicendomi di chiavarla subito. La portai in braccio in camera da letto, Mi sdraiai vicino a lei e glielo ficcai dentro fino alle palle. Le dissi: "Volevi il mio cazzo? Prendilo da adesso è tutto tuo".
Avevo diciassette anni quando iniziarono le prime attenzioni strane di mia madre nei miei confronti. Per esempio, sceglieva delle calze autoreggenti a rete nere, si sedeva vicino a me su una sedia e, piano piano, se le infilava facendole scorrere verso l’alto. Subito, dalla prima volta , notai che era senza slip e le vedevo perfettamente la figa ma al momento non ci pensai e la cosa non mi infastidì; poi, quando ero seduto al tavolo a studiare, si chinava su di me e mi appoggiava un seno sulla spalla indugiando più tempo del necessario con la scusa di vedere cosa studiassi; poi girava completamente nuda per casa sculettando e andava avanti e indietro senza motivi apparenti. Insomma, faceva di tutto per provocare qualche reazione da parte mia. All’inizio non avevo capito che intenzioni avesse ma fu quando mio padre se ne andò di casa che le cose mi furono chiare. Una sera li sentii discutere in camera loro e capii che mio padre era veramente fuori dalla grazia di Dio. Captai solo qualche parola ma capii che mia madre non voleva più avere nessun tipo di rapporto fisico con lui perché si era innamorata di me.
La cosa mi scioccò non poco perchè mi sarei aspettato di tutto, anche che avesse un altro uomo ma non che mi volesse come amante ed ebbi paura, soprattutto di restare solo con lei. Quella sera stessa mio padre fece la valigia e se ne andò senza neppure salutare né me né mia madre. E penso che in quei momenti mi abbia odiato. A una certa ora salutai mia madre e le dissi che andavo a dormire. Mi guardò e mi chiese se volessi dormire con lei visto che mio padre se n’era andato e lei si sentiva sola. Le risposi no grazie e mi diressi verso la mia camera. Lei mi seguì e mi disse: “Non mi dai il bacio della buona notte?”. “Certo -le risposi- e mi avvicinai a lei”. Mi buttò le braccia al collo e mi infilò la lingua in bocca. Divenni di ghiaccio: la scostai e andai in camera mia.
L’indomani mattina (eravamo di sabato) mi alzai un po’ più tardi e trovai mia madre nuda in cucina che mi stava preparando la colazione. Pensai: adesso le tocco chiappe e figa. Voglio vedere le sue reazioni. Avevo passato una brutta notte perchè avevo continuato a pensare che, tutto sommato, avevo una bella donna disponibile in ogni momento con una bella figa, due belle tette, un bel culo e due belle gambe. Bastava che non pensassi che era mia madre e il gioco era fatto. Mi avvicinai a lei e le misi le mani sul culo. Si girò di scatto e mi prese in mano il cazzo dicendomi di chiavarla subito. La portai in braccio in camera da letto, Mi sdraiai vicino a lei e glielo ficcai dentro fino alle palle. Le dissi: "Volevi il mio cazzo? Prendilo da adesso è tutto tuo".
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