Mia madre la mia amante 2
di
AASD43
genere
incesti
Stavamo bevendo il caffè, mia madre e io, seduti in soggiorno e parlavamo del più e del meno. Improvvisamente le chiesi come facesse a fare l'amore con due uomini: con mio padre e con me. Mi ripose che di mio padre non era più innamorata, mentre di me sì e sempre di più. E poi mi disse che a mio padre tirava molto poco oppure lei trovava scuse tipo mali di testa o dolori inesistenti. Oltre ad altre cose che preferiva non dirmi. Con la sedia mi avvicinai a lei e le misi una mano sotto la gonna sulla figa."Mi hai fatto venire una voglia matta di figa, ma non di una figa qualunque. E' la tua figa che ho sempre in mente, giorno e notte. Mi sei proprio entrata nel sangue. Con le tue tette, il tuo culo, le tue gambe. Sono proprio innamorato di te. E quando non posso chiavarti per placare le mie voglie corro in bagno e mi sego, almeno per un po' mi calmo". "Anche a me piace molto far l'amore con te. Anch'io, quando non riusciamo a scopare, mi faccio un bel po' di ditalini. Non ti sei accorto?". "No -le risposi- ma la prossima volta che ti capita, chiamami che mi faccio una sega con te". "Anzi, me la farai tu e prima di sborrare me lo prenderai in bocca che ti riempirò di sperma". "In questo momento, solo a guardarti, mi fai venire voglia". "Che ne diresti di fare una bella chiavata?". "Sì, va bene -mi rispose- anch'io, amore mio, ho sempre voglia di te". E andammo, tutti e due, nei nostri rispettivi bagni. Quando ebbi finito di lavarmi, uscii dal bagno e andai in camera da letto di mia madre. La trovai distesa sul letto completamente nuda.Mi spogliai anch’io e mi distesi di fianco a lei. Con una mano sulle tette e due dita nella figa iniziai a pastrugnarla. Lei ansimava e sospirava, poi mi disse: “Dai,ficcamelo dentro, lo voglio tutto”. Naturalmente l’accontentai, Entrò tutto come avessi usato un lubrificante: aveva la figa bagnatissima e bollente. Le chiesi se le piacesse e mi rispose che stava già sborrando. Sentii il cazzo che si bagnava. Mi infilò la lingua in bocca e la fece roteare un sacco di volte mentre mi infilava il suo dito medio nel culo. Poi mi disse: “Leccami la figa”. La feci scorrere su di me, supino, e quando ebbi la figa all’altezza della bocca la fermai e iiziai a leccarghiela per bene. Lei ansimava e godeva e ora sborrava di brutto. Mi stava bagnando tutto il cazzo. Si girò improvvisamente e si mise pancia a terra dicendomi: "Dai, adesso ficcamelo nel culo, Voglio godere con il tuo cazzo fra le chiappe". "Sì, amore mio" -le risposi- ma prima ho voglia di leccarti tette e capezzoli". Le presi le tette nelle mani e cominciai ad accarezzarle. Poi presi in bocca i capezzoli e mentre si indurivano e diventavano gonfi, li infilai quattro dita nella figa e feci dentro e fuori per un bel po'. A quel punto mia madre si mise a urlare dal godimento. Passammo tutto il pomeriggio a chiavare. E la sera? Mah, forse avremmo scopato ancora.
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