Mamma con la mania della pulizia della casa.

di
genere
incesti

Abituata dai suoi genitori fin da piccola ad esercitarsi nella pulizia della casa, è
rimasta legata a quel vizio anche da sposata. Era quasi una tortura in casa, papà spesso s'incazzava a quel tipo di schiavitù, mettere tutto a posto quando si finisce di usarlo, pattine sotto le scarpe, il bagno igienicamente accogliente e tanto altro.
Questa sua mania le è costata cara, stava pulendo la mensola di copertura della cucina,
era in alto, ha dovuto usare la scala, io ero nella mia camera non mi sono accorto, d'un
tratto ho sentito un frastuono, sono intervenuto immediatamente. Era caduta dalla scala,
distesa a terra, urlava per il dolore. L'intervento del 118 è stato immediato. Nulla di
grave, rottura del femore con interessamento del bacino. Papà quando è arrivato in ospedale, ha saputo cosa era successo, incazzato come mai, non l'ha neanche salutata ed è tornato al lavoro. Dopo tre giorni è stata dimessa con impossibilità a muoversi, tutore
alla gamba, insomma una tragedia. Papà non la finiva più di maledire la sua mania di pulire il pulito, praticamente ha lasciato nelle mie mani l'assistenza di mamma. Quello
che un figlio può fare per la mamma è almeno pari a quella che la mamma ha fatto per il figlio. Tutto sulle mie spalle. Cucinare, pulire la casa secondo i suoi desideri ed infine provvedere alla sue necessità compresa la pulizia personale. La differenza di età tra me e mamma era di appena diciassette anni, mi avevano concepito molto in fretta.
I primi giorni con molta cautela, la pulizia personale era riferita alla superficialità,
non poteva essere così a lungo andare ci sarebbero state delle conseguenze, era lei stessa a chiedermi di intervenire con maggiore libertà sul suo corpo. Abbiamo iniziato col seno, mi guardava e rideva, dava la colpa al solletico che avvertiva, con la figa è
stato diverso, quando la lavavo chiudeva gli occhi, non rideva, respirava forte. Ogni giorno, quello che all'inizio si faceva di rado, ora era diventata una sua necessità giornaliera. Le necessità fisiologiche le espletava sotto i miei occhi, mi voleva sempre vicino. C'eravamo scambiati perfino i letti io e papà, lui comunque non la poteva scopare perché doveva stare immobile mamma, comunque non l'avrebbe toccata per quanto era incazzato. La distanza tra me e mamma si era accorciata di molto, le richieste per farmi intervenire sul suo corpo diventavano ogni giorno più pressanti. Non avevo alternative, eseguivo a volte titubante, altre non scioltezza. "Dani devo chiederti una cosa che solitamente ha fatto tuo padre, ora vista la sua presa di posizione non voglio neanche
chiederglielo. Depilare la figa è un mio vezzo, ora mi da prurito perché stanno ricrescendo i peli, per favore aiutami" "Mamma tanto ormai quasi la vedo più io la tua figa che papà" E' scoppiata a ridere, mi sono armato dell'attrezzatura ed ho eseguito.
Abituato alla mia barba in formazione non mi è stato difficile, quando ha voluto che le
spalmassi la crema emolliente ho avvertito un brivido alla schiena, Spalmare la crema
sulla figa equivale ai preliminari prima della scopata ed infatti, emetteva dei piccoli
gemiti, mi diceva di massaggiare anche dentro, ormai parlava a tratti quasi sussurrando.
Era un dovere proseguire, la dovevo portare all'orgasmo, è successo quasi subito, era
eccitata al massimo. Ha voluto la mia mano sulla sua "Grazie amore di mamma, non resistevo più, è stata una liberazione" Il problema diventava mio, il cazzo mi scoppiava
"Mamma vado in bagno, sono eccitato anch'io" "Ma no avvicina quel meraviglioso cazzo alla mia bocca, sborra liberamente, fammi sentire il tuo sapore" Anche a me è durato pochissimo "E' molto buona, il sapore è ottimo" l'eccitazione ci aveva sopraffatti, in quei momenti non ti rendi conto di quello che fai, mi aspettavo una dose di pentimento
da parte sua, invece "Tesoro di mamma ora lo facciamo tutti i giorni, almeno mi dai un poco di piacere compensando le mie sofferenze. Il nostro rapporto da assistenziale è
divenuto sessuale, da ogni azione ne ricavava piacere. La masturbazione era un obbligo giornaliero per entrambi. E' andata direttamente all'argomento "Amore di mamma, appena
sarò in grado di muovermi voglio il tuo cazzo nella figa, ora rischierei in queste
condizioni, non mi posso muovere, ma è la prima cosa che voglio appena sono in grado,
fino ad allora dovremo proseguire così. Tuo padre non deve sospettare nulla, quindi in
sua presenza siamo madre e figlio, in sua assenza siamo due amanti che si desiderano fortemente". Godeva mamma, era sempre eccitata, mi voleva vicino, era tempo di vacanza
la scuola era chiusa, ha scelto proprio il momento adatto per cadere. Quel nostro agire
ha alleviato di molto la sua sofferenza, è diventato un piacere. Circa trenta giorni
di immobilità, trenta giorni, di masturbazioni e pompini. Non ha resistito oltre, molto
prima della guarigione prevista ha voluto il cazzo nella figa, lei inerte sul letto,
io nelle mie contorsioni per non farle male, abbiamo scopato, quella sborra che prima ingoiava ora la riversavo nella figa. Mi diceva che godeva più con me che con papà, forse
per la trasgressione. E' guarita finalmente, ha ripreso i rapporti con papà la notte,
di giorno ero io il sostegno sessuale, era strafelice la notte scopava con papà il giorno con me, chissà quante mamme avrebbero voluto trovarsi in quella situazione. Si spingeva
sempre oltre mamma, a volte eccitava papà sotto i miei occhi, lui la respingeva, io
fingevo di non capire. Quando mi ha chiesto come avrebbe preso papà se avesse saputo
quello che facevamo io e lei, ho risposto diretto "Ci manderà via" "Io invece penso
che accetterebbe, ed io avrei due cazzi contemporaneamente" "Mamma sei pazza da legare,
io non mi sento di scopare con te e papà insieme" "Riflettici, quel giorno che sarai pronto sarò io a convincere tuo padre". Procediamo senza coinvolgere papà, lui non si
accorge perché mamma sessualmente lo distrugge, stiamo bene così.

scritto il
2023-09-28
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