Un vagabondo fortunato 6

di
genere
zoofilia

Premessa: racconto puramente di fantasia.
spero vi piaccia! grazie per la lettura!

Passarono alcuni mesi, io tutti i giorni avevo un appuntameno fisso con il mio cane rosso, dopo scuola mi recavo nella piazzetta, c'erano casi in cui era già li a montare una nuova cagna, non l'ho mai visto con la stessa, in questi casi appoggiavo la cartella e mi toglievo le mutandine, e da lontano mi masturbavo senza disturbarli, una volta smontato e finito il rapporto il maschio mi lasciava pulire il suo attrezzo; altre volte invece arrivavo prima e allora potevo assistere a tutto il processo di accoppiamento, e visto che la mia presenza veniva subito accettata anche dalla cagna potevo sdraiarmi sotto di loro per assistere più da vicino, leccare le parti intime dei due durante la monta e massagiare quei meravigliosi testicoli pieni di seme, ricevevo in faccia quel suo seme quando usciva dalla vagina e venivo leccata dal mio cagnone, ovviamente poi pulivo lo stesso il suo pene, non ho provato a spingermi oltre, un pò per paura, non ero ancora convinta, un pò perchè portandosi dietro sempre nuove amanti non trovavo lo spazio da offrirmi a lui.
Il cane però mi spingeva sempre a fare qualcosa in più, andare più vicina, baciarlo con la lingua e la bocca aperta sia prima dell'accoppiamento che durante, mi guardava e abbaiava una volta e io capivo cosa volesse da me, così lo baciavo oppure lo leccavo durante l'accoppiamento, così facendo mi ritrovavo spesso a leccare anche la vulva della cagna, pulirlo sempre dopo il rapporto, in più continuava a mettere il muso tra le mie gambe ed annusarmi e leccarmi, lo vedevo quasi come un rituale che dovevo sopportare per entrare nel suo harem di femmine, o magari aspettava che io fossi completamente disponibile alle sue cure, fatto sta che da nostro primo incontro erano passati più di sei mesi e tutto il nostro rapporto che inizialmente vedevo come aberrante, sporco, e cervavo in tutti i modi di combattere il mio stesso corpo, ora lo cercavo di continuo, lo desideravo e nei giorni di pausa da scuola andavo li ad aspettarlo anche parecchie ore prima, masturbandomi lentamente per tutto il tempo dell'attesa.
Quella piccola piazzetta e quel vicolo stretto erano dei luoghi ideali dove nascondersi, sembrava che tutti i passanti andassero dritti senza neanche accorgersi del piccolo spazio tra le abitazioni, era la mia piazzetta segreta.
In quei tempi di attesa iniziai a mettere in ordine la spazzatura che si era accumulata, c'erano vecchie casse, delle assi abbandonate probabilmente per la costruzione delle abitazioni, dei teli mezzi marci, ed alcune coperte muffite.
Con queste cianfrusaglie e andando nelle fattorie vicine a recuperare delle altre cose sempre rotte e da buttare ma in uno stato migliore riuscii a costruire una veranda di fortuna, un telo sorretto da quattro pali ancorata ad una casa tramite dei chiodi ed al terreno da delle corde e dei paletti, così che anche durante la pioggia potevo recarmi li ad aspettare.
Nei primi momenti i cani si tennero lontani dalla nuova costruzione ma poi ci entrarono per compiere il loro rapporto, le coperte stese per terra rendeva il mio stare in ginocchio o sdraiata più piacevole e meno fretto, in più il seme che colava sopra impregnava la stoffa così che gli odori si accumulavano lasciando l'ambiente ancora più eccitante per il mio naso, e probabilemtne anche per quello degli animali che continuavano ad annusare qua e la la stoffa.
Anche nei giorni di pioggia il maschio iniziò a trotterellare sotto la tenda ed ad agitarsi per asciugarsi, in quei giorni non compiva rapporti, forse perchè mancava la parte di preliminari dove si giravano intorno, così semplicemente il maschio arrivava scodinzolando, veniva sotto insieme a me, si agitava tutto soddisfatto, richiedeva il suo bacio in bocca e poi si accucciava affianco a me a riposare.
In quei momenti ripensai spesso al nostro rapporto, al cambiamento che avevo avuto e che a quanto pareva non era ancora del tutto compiuto.
Agli odori e ai sapori che avevo sentito ed assaggiato, inizialmente l'odore dell'alito del cane non mi piaceva, era troppo forte e cattivo, caldo, ma pian piano superai quella fase e adesso mi sembrava piacevole e lo accettavo senza pensarci, anzi mi eccitava aprire la bocca per accoglire la sua lunga e grossa lingua ruvida, anche il sapore del sesso, inizialmente inebriata dal desiderio non ci avevo fatto caso, ma quando l'emozione svanì mi accorsi di ogni sfumatura del gusto di sperma e di cazzo e non mi piacque molto, troppo forte, ma anche quella fase la superai e ora come prima ma con più coscenza mi piaceva leccarlo e berlo.
Il nostro rapporto, o almeno da parte mia, da euforico e pieno di emozioni si era fatto più tranquillo, normale, ma forse ancora più intenso, non riuscivo ancora bene ad identificare cosa provavo, ma sapevo che era forte, intenso, profondo, e volevo assolutamente proseguire lungo quel sentiero inesplorato.
Chiaramente non avevo raccontato a nessuno delle mie esperienze, ma quando tra le mie compagne e amiche spuntava qualche discorso un pò spinto, parlando di ragazzi non mi sentivo così esclusa, ingnorante, mi sentivo parte del gruppo, anche io avevo assaggiato lo sperma, o fatto una "pompa" come la chiamavano, che invece di un essere umano io avevo un cane non mi importava, anzi mi sembrava fosse un valore aggiunto, un bonus che avevo ricevuto solo io.
Così durante il bidet dopo il rapporto ci mettevo ancora più impegno e dedizione ricevendo in dono altro seme e il suo pene che ci metteva molto tempo a rientrare nella guaina così che lo avevo a disposizione per le mie cure.
scritto il
2023-10-10
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