Siamo tutti figli di Goldrake e Co
di
Vandal
genere
etero
Siamo tutti figli di Goldrake e Co
Jenny piegata a novanta sulla sponda della poltrona che gode come una maiala in corsa. Io, da dietro, che pompo come un forsennato, aggrappato ai suoi fianchi così esili ma forti. Sotto gli occhi severi e bluastro di Desslock di Gamilas.
Scopare Jenny in quel santuario di vecchie glorie giapponesi, aveva un che di stimolate. Nostalgia e goduriosa furia selvaggia. Le vengo dentro con un colpo di reni che quasi la fa finire giù sulla poltrona, bocconi “Porcaccia ladra” fa lei rimettendosi in piedi “Mi brucia tutto”
“Sì, idem” vado in bagno e beneficio del getto della doccia fredda per riportare alla quasi normalità
Jenny mi raggiunge subito dopo, sedendosi sul bidet
“Devo capire se quest’enfasi ti deriva dai tuoi eroi dell’adolescenza o perché ti piacciono le ninfette”
“Un po’ tutte e due” finisco il raffreddamento e mi do’ un’asciugata. Ciabatto nudo fino al salottino e mi lascio cadere sul divano “Ti servirà uno smacchiatore” dico osservando l’alzata della poltrona dove la stavo inculando
“Ah, poca roba” lei arriva barcollante e si lascia cadere vicino a me, prendendo a giocare con la pelle di daino “Allora, mentre aspettiamo che il missile centrale si ricarica, parlami di sfighe”
“Eh, no, questo argomento è meglio evitarlo”
“Ma no, parlavo delle sfighe nei cartoon. So che ce n’erano un po’. Tipo: Peline Story”
.
Ragazzina, ragazzina, lunga è la tua strada ma ce la farai diceva la canzone. “La storia inizia nella seconda metà dell'Ottocento. Durante un viaggio in India Edmond Paindavoine, figlio di un ricco industriale proprietario di uno dei più grandi cotonifici francesi, in disaccordo con il padre Vulfran sposa Mary Doressany, una ragazza anglo-indiana. Edmond viene ripudiato dal padre, che non accetta che la giovane nuora entri nella sua famiglia. Dal matrimonio nascerà Peline
La storia narra del lungo viaggio che la famiglia deve affrontare per tornare dal nonno di peline, nella speranza che si rimediano i rapporti. La sfiga qual è? Nel tragitto muore il padre, poi la madre. Alla fine Pelina arriva dal nonno e lo scopre in via di cecità e con un alto grado di stronzaggine. Ma, alla fine, il nonno imparerà ad apprezzare la nipote ed accoglierla in famiglia”
“Beh, non così devastante”
“Almeno da una parte, meno sfiga”
“Candy Candy?”
Lì c’è un ecatombe sul finale della serie. Il personaggio più simpatico della serie, quello che faceva invenzioni che non funzionavano mai, muore su un aereo nella prima guerra mondiale. L’altro fratello cade da cavallo. Allegria ma non me lo ricordo tanto bene.. C’era Remi ma, lasciamo perdere, pieno di tristezze e fatti funesti. Ovunque andava moriva qualcuno”
“Come Jessica Fletcher”
“Ecco, parlando di sfighe”
Lei ride. Là sotto qualcosa si è mosso. Non so, magari a parlare di anime jap sfigati mi ringalluzzisce un po’ “Anche lady Oscar si difendeva bene a furia di sfighe”
“Già, lei e il suo amato che si affiancano ai rivoluzionari, morendo durante la presa alla Bastiglia, uno colpito da un proiettile, l’altra di tisi.. Anche se..”
“Anche se?”
“Anche se, non si sa perché, Lei si risveglia statua pietrificata a Parigi dal Lupin terzo”
“Quindi, non solo robottoni?”
“Mo, mi sono informato successivamente. Mentre Lupin.. beh, era Lupin. My hero” rido
“Oh, wow” fa lei reggendomi il sesso “Un’altra cavalcata?” vi si impala sopra e comincia a muoversi, danzando sopra di me. Le unghie affondano nella mia spalla, con molta gioia e la sua fica comincia a divorarmi la pelle. Afferro più saldamente i suoi fianchi e non la mollo fino a che non esplodo nuovamente dentro di lei
La adagio piano a terra, rimanendo ancora dentro di lei, baciandola sul collo e sulle spalle “Sei una furia”
“Come il cavallo del west”
“Pura e selvaggia”
Sdraiati uno di fianco all’altra “Finiti i cartoni sfigos?”
Beh, c’era l’ape Magà ma, non ho mai visto una puntata. Ero più per l’ape Maia, più positiva”
“Fine delle sfighe?”
“Eh no. Ce n’era uno che li batteva tutti”
“Chi?”
“Zambot 3”
“Un robot?”
“Un robot componibile, tre ragazzi, contro mostri spaziali. Verso la fine diventano tutti kamikaze. Prima il padre di uno dei ragazzi. Poi la madre, tutta la famiglia che si schianta contro i cattivi. Poi due dei tre piloti dello Zambot, si gettano contro il nemico finale. Il protagonista e il suo cane affrontano il cattivo che si fa esplodere e, nell’onda d’urto, muore il cane lasciando il ragazzo illeso.”
“Cazzo”
“Ci sarà qualcos’altro ma, al momento, non mi sovviene nulla. Io ero per i lieti fine. C’erano i cattivi, c’erano i buoni. Combattevano, i buoni vincevano. Fine della storia”
“Buonista”
Mi giro, la bacio “A proposito di buonismo”
“Terzo round?”
“Avrei fame”
“Sono tutta tua”
“Fame di cibo. Poi fame di te”
“Uh uh, vecchio nostalgico. Attento con gli strapazzi”
“Dammi cibo e vedrai che qui dentro, il camino diventa un lanciafiamme”
Jenny piegata a novanta sulla sponda della poltrona che gode come una maiala in corsa. Io, da dietro, che pompo come un forsennato, aggrappato ai suoi fianchi così esili ma forti. Sotto gli occhi severi e bluastro di Desslock di Gamilas.
Scopare Jenny in quel santuario di vecchie glorie giapponesi, aveva un che di stimolate. Nostalgia e goduriosa furia selvaggia. Le vengo dentro con un colpo di reni che quasi la fa finire giù sulla poltrona, bocconi “Porcaccia ladra” fa lei rimettendosi in piedi “Mi brucia tutto”
“Sì, idem” vado in bagno e beneficio del getto della doccia fredda per riportare alla quasi normalità
Jenny mi raggiunge subito dopo, sedendosi sul bidet
“Devo capire se quest’enfasi ti deriva dai tuoi eroi dell’adolescenza o perché ti piacciono le ninfette”
“Un po’ tutte e due” finisco il raffreddamento e mi do’ un’asciugata. Ciabatto nudo fino al salottino e mi lascio cadere sul divano “Ti servirà uno smacchiatore” dico osservando l’alzata della poltrona dove la stavo inculando
“Ah, poca roba” lei arriva barcollante e si lascia cadere vicino a me, prendendo a giocare con la pelle di daino “Allora, mentre aspettiamo che il missile centrale si ricarica, parlami di sfighe”
“Eh, no, questo argomento è meglio evitarlo”
“Ma no, parlavo delle sfighe nei cartoon. So che ce n’erano un po’. Tipo: Peline Story”
.
Ragazzina, ragazzina, lunga è la tua strada ma ce la farai diceva la canzone. “La storia inizia nella seconda metà dell'Ottocento. Durante un viaggio in India Edmond Paindavoine, figlio di un ricco industriale proprietario di uno dei più grandi cotonifici francesi, in disaccordo con il padre Vulfran sposa Mary Doressany, una ragazza anglo-indiana. Edmond viene ripudiato dal padre, che non accetta che la giovane nuora entri nella sua famiglia. Dal matrimonio nascerà Peline
La storia narra del lungo viaggio che la famiglia deve affrontare per tornare dal nonno di peline, nella speranza che si rimediano i rapporti. La sfiga qual è? Nel tragitto muore il padre, poi la madre. Alla fine Pelina arriva dal nonno e lo scopre in via di cecità e con un alto grado di stronzaggine. Ma, alla fine, il nonno imparerà ad apprezzare la nipote ed accoglierla in famiglia”
“Beh, non così devastante”
“Almeno da una parte, meno sfiga”
“Candy Candy?”
Lì c’è un ecatombe sul finale della serie. Il personaggio più simpatico della serie, quello che faceva invenzioni che non funzionavano mai, muore su un aereo nella prima guerra mondiale. L’altro fratello cade da cavallo. Allegria ma non me lo ricordo tanto bene.. C’era Remi ma, lasciamo perdere, pieno di tristezze e fatti funesti. Ovunque andava moriva qualcuno”
“Come Jessica Fletcher”
“Ecco, parlando di sfighe”
Lei ride. Là sotto qualcosa si è mosso. Non so, magari a parlare di anime jap sfigati mi ringalluzzisce un po’ “Anche lady Oscar si difendeva bene a furia di sfighe”
“Già, lei e il suo amato che si affiancano ai rivoluzionari, morendo durante la presa alla Bastiglia, uno colpito da un proiettile, l’altra di tisi.. Anche se..”
“Anche se?”
“Anche se, non si sa perché, Lei si risveglia statua pietrificata a Parigi dal Lupin terzo”
“Quindi, non solo robottoni?”
“Mo, mi sono informato successivamente. Mentre Lupin.. beh, era Lupin. My hero” rido
“Oh, wow” fa lei reggendomi il sesso “Un’altra cavalcata?” vi si impala sopra e comincia a muoversi, danzando sopra di me. Le unghie affondano nella mia spalla, con molta gioia e la sua fica comincia a divorarmi la pelle. Afferro più saldamente i suoi fianchi e non la mollo fino a che non esplodo nuovamente dentro di lei
La adagio piano a terra, rimanendo ancora dentro di lei, baciandola sul collo e sulle spalle “Sei una furia”
“Come il cavallo del west”
“Pura e selvaggia”
Sdraiati uno di fianco all’altra “Finiti i cartoni sfigos?”
Beh, c’era l’ape Magà ma, non ho mai visto una puntata. Ero più per l’ape Maia, più positiva”
“Fine delle sfighe?”
“Eh no. Ce n’era uno che li batteva tutti”
“Chi?”
“Zambot 3”
“Un robot?”
“Un robot componibile, tre ragazzi, contro mostri spaziali. Verso la fine diventano tutti kamikaze. Prima il padre di uno dei ragazzi. Poi la madre, tutta la famiglia che si schianta contro i cattivi. Poi due dei tre piloti dello Zambot, si gettano contro il nemico finale. Il protagonista e il suo cane affrontano il cattivo che si fa esplodere e, nell’onda d’urto, muore il cane lasciando il ragazzo illeso.”
“Cazzo”
“Ci sarà qualcos’altro ma, al momento, non mi sovviene nulla. Io ero per i lieti fine. C’erano i cattivi, c’erano i buoni. Combattevano, i buoni vincevano. Fine della storia”
“Buonista”
Mi giro, la bacio “A proposito di buonismo”
“Terzo round?”
“Avrei fame”
“Sono tutta tua”
“Fame di cibo. Poi fame di te”
“Uh uh, vecchio nostalgico. Attento con gli strapazzi”
“Dammi cibo e vedrai che qui dentro, il camino diventa un lanciafiamme”
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Poesia senza titoloracconto sucessivo
Siamo tutti figli di…
Commenti dei lettori al racconto erotico