Una storiella per halloween
di
Vandal
genere
pulp
UNA STORIELLA PER HALLOWEEN
La vuoi sentire una storia paurosa? Allora mettiti comodo, qui, alla luce tremula di questo camino, su questa comoda poltrona, a sorseggiare sherry invecchiato di dieci anni.
Ecco, la nostra storia comincia con una casa: sì, come quella di quei film, tetra, lugubre, con la torretta e i pipistrelli che ci svolazzano attorno
In questa casa ci viveva una bella donna, una di quelle che non passano inosservate e che attraggono sguardi e pensieri sporchi ogni volta la si vede.
La signora in questione, chiamiamola Joelle, aveva un marito, un ricco proprietario terriero, padrone di mezza contea, il Re del Riso, lo chiamavano.
Dunque, siamo agli inizi degli anni 30 e il signor Re, torna da una battuta di caccia.
Destino vuole che, la sua auto ha un guasto a nemmeno un chilometro dalla villa e, con qualche bestemmia indirizzata a divinità varie, si accinge a fare l'ultimo tratto a piedi. C'era un freddo particolarmente trascurabile quel fine pomeriggio. Novembre era giunto con i suoi colori e i suoi odori.
Una volta giunto in villa, intirizzito e un po' stanco, non chiamò la moglie come faceva di solito quando rientrava. Aveva voglia di un fuoco nel camino e un bicchiere di grappa per scacciare il freddo.
Non sapeva che la moglie, in quel preciso istante, era in cima alla torretta della villa, tra le braccia del suo stalliere. Si dice che ci davano dentro a più non posso da parecchio tempo. Mentre il marito era fuori, o per caccia o per risi, lei si concedeva alla virilità del giovane stalliere che la cavalcava come un’indomita puledra.
E il sollazzo finiva quando udivano il rumore dell’auto del marito che rientrava. Dando loro tempo di ricomporsi e tornare nella loro immobile quotidianità
Ma, quella volta, con il guasto all’auto e il rientro a piedi, non poterono udire il rientro del Re
E, quando il Re arrivò alla base della scalinata che conduceva alla torretta, dove c’era lo sgabuzzino per riporre il fucile da caccia, udì il suono del tradimento.
Livido di rabbia, ma intenzionato a sfatare quanto ascoltato, Prese a salire le scale, fucile alla mano.
E lì, sulla soglia della stanza in cima alla torretta, vide i corpi nudi della moglie e dello stalliere, in possedimento amoroso all’apice orgasmico.
La moglie lo vide e urlò, scagliando lontano lo stalliere “Tu, lurida sgualdrina” sibilò il re puntandole contro il fucile
Lei gridò e alzò le mani come a proteggersi. Poi spostò il fucile e fulminò lo stalliere con una scarica di pallettoni diritti in petto. Poi sposto nuovamente il fucile e scaricò sulla moglie.
Si dice che rimase lì ad osservare quei corpi sanguinanti a lungo, prima di prendere la decisione di gettarsi di sotto, nella tromba delle scale.
Si dice che, ancora oggi, chiunque entri in quella casa, avverta i gemiti e i lamenti di quelle anime. E la risata ferale del re del riso
“Storia interessante” rispondo sorseggiando lo sherry “Ma io so che non andò così”
“Ah no e come andò?”
“Prego” porgo lo sherry al mio ospite “Rimani con me e ascolta ciò che ho da dire”
Continua?
HAPPY HALLOWEEn!
Cambiando i nomi, questa storia è ispirata ad una leggenda che circola dalle mie parte in Lomellina, provincia di Pavia.. Cercate su you tube “La villa degli amanti maledetti, Lomello”
E’ la più fotografata della Lomellina e in molti ci han ricamato la propria leggenda. Si dice che il fatto di sangue fosse accaduto intorno al 1912 ma, una cartolina storica attesta che la villa fu costruita agli inizi degli anni 30 e che il proprietario fosse vivo e vegeto
La vuoi sentire una storia paurosa? Allora mettiti comodo, qui, alla luce tremula di questo camino, su questa comoda poltrona, a sorseggiare sherry invecchiato di dieci anni.
Ecco, la nostra storia comincia con una casa: sì, come quella di quei film, tetra, lugubre, con la torretta e i pipistrelli che ci svolazzano attorno
In questa casa ci viveva una bella donna, una di quelle che non passano inosservate e che attraggono sguardi e pensieri sporchi ogni volta la si vede.
La signora in questione, chiamiamola Joelle, aveva un marito, un ricco proprietario terriero, padrone di mezza contea, il Re del Riso, lo chiamavano.
Dunque, siamo agli inizi degli anni 30 e il signor Re, torna da una battuta di caccia.
Destino vuole che, la sua auto ha un guasto a nemmeno un chilometro dalla villa e, con qualche bestemmia indirizzata a divinità varie, si accinge a fare l'ultimo tratto a piedi. C'era un freddo particolarmente trascurabile quel fine pomeriggio. Novembre era giunto con i suoi colori e i suoi odori.
Una volta giunto in villa, intirizzito e un po' stanco, non chiamò la moglie come faceva di solito quando rientrava. Aveva voglia di un fuoco nel camino e un bicchiere di grappa per scacciare il freddo.
Non sapeva che la moglie, in quel preciso istante, era in cima alla torretta della villa, tra le braccia del suo stalliere. Si dice che ci davano dentro a più non posso da parecchio tempo. Mentre il marito era fuori, o per caccia o per risi, lei si concedeva alla virilità del giovane stalliere che la cavalcava come un’indomita puledra.
E il sollazzo finiva quando udivano il rumore dell’auto del marito che rientrava. Dando loro tempo di ricomporsi e tornare nella loro immobile quotidianità
Ma, quella volta, con il guasto all’auto e il rientro a piedi, non poterono udire il rientro del Re
E, quando il Re arrivò alla base della scalinata che conduceva alla torretta, dove c’era lo sgabuzzino per riporre il fucile da caccia, udì il suono del tradimento.
Livido di rabbia, ma intenzionato a sfatare quanto ascoltato, Prese a salire le scale, fucile alla mano.
E lì, sulla soglia della stanza in cima alla torretta, vide i corpi nudi della moglie e dello stalliere, in possedimento amoroso all’apice orgasmico.
La moglie lo vide e urlò, scagliando lontano lo stalliere “Tu, lurida sgualdrina” sibilò il re puntandole contro il fucile
Lei gridò e alzò le mani come a proteggersi. Poi spostò il fucile e fulminò lo stalliere con una scarica di pallettoni diritti in petto. Poi sposto nuovamente il fucile e scaricò sulla moglie.
Si dice che rimase lì ad osservare quei corpi sanguinanti a lungo, prima di prendere la decisione di gettarsi di sotto, nella tromba delle scale.
Si dice che, ancora oggi, chiunque entri in quella casa, avverta i gemiti e i lamenti di quelle anime. E la risata ferale del re del riso
“Storia interessante” rispondo sorseggiando lo sherry “Ma io so che non andò così”
“Ah no e come andò?”
“Prego” porgo lo sherry al mio ospite “Rimani con me e ascolta ciò che ho da dire”
Continua?
HAPPY HALLOWEEn!
Cambiando i nomi, questa storia è ispirata ad una leggenda che circola dalle mie parte in Lomellina, provincia di Pavia.. Cercate su you tube “La villa degli amanti maledetti, Lomello”
E’ la più fotografata della Lomellina e in molti ci han ricamato la propria leggenda. Si dice che il fatto di sangue fosse accaduto intorno al 1912 ma, una cartolina storica attesta che la villa fu costruita agli inizi degli anni 30 e che il proprietario fosse vivo e vegeto
1
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La ragazzetta vien dalla campagnaracconto sucessivo
Sara
Commenti dei lettori al racconto erotico