Screzi in famiglia
di
gfranco
genere
sentimentali
Da diversi giorni tra me e la Bianca era finita. Bella, giovane e sensuale...troppo per me. Tra di noi qualche piccolo contrasto o meglio incomprensione che ho sempre cercato di rimediare. La scorsa settimana ha fatto le valigie ed è andata da una collega. Non ho fatto piagnucolii perchè ...a pregare di solito si va a pregare solo in chiesa e non me la sono sentita di andare contro le sue scelte. Il fatto che mi abbia sbattuto la porta mi ha dato fastidio per la violenza del gesto.
D'altra parte, anche quando mi prudevano le mani non l'ho mai toccata e solo qualche volta per scherzo l'ho sculacciata, ma mai un gesto violento od altro, anche perchè non ha mai provato dolore fisico ed era quasi un gioco tra noi. Per diversi giorni mi sono sentito più libero, senza obblighi di sorta e sono uscito per divertirmi. Una sera ho trovato una bella e brava ragazza, disponibile al mio corteggiamento e la notte si è fermata da me. Abbiamo fatto l'amore ed è stato bello...ha riabilitato il mio pene, che cambiando il solito iter affettivo, mi ha dato la possibilità di fare felice il mio uccello, anche perchè mi sembrava molto pratica in materia, donandomi gesti e comportamenti da donna vissuta, più che da ragazza. Ci siamo dati il numero di cellullare e se son rose...fioriranno. Ha saputo destare in me qualcosa di nuovo e a differenza che con la Bianca, mi sono anche sentito padrone dei nostri coinvolgimenti sessuali. Cosa sanno fare le donne per renderci felici...
Si chiama Carla, ha quasi trenta anni e lavora da un notaio. Da lei che vive in mezzo alle pratiche notarili, potrò attingere molte domande nel suo campo.
Ma l'altra sera, verso le otto sento il campanello della porta, vado, apro e che ti trovo: la Bianca. Non poteva che essere che lei e più sensuale del solito. La scusa era che aveva dimenticato dei documenti, ma conoscendo la sua fantasia, mi è venuto il dubbio che stesse combinando qualcosa. Ha cominciato a lamentarsi dell'amica che la ospita, poi a lamentarsi di quelli che la infastidiscono e guarda caso sono spesso dei maschietti... A forza di bla, bla, ed ancora bla, bla mi ha scolato quasi mezza bottiglia di prosecco e poi l'ho sentita sempre più incerta nel parlare...bacco aveva operato e per paura di lasciarla andare in quelle condizioni, l'ho messa a letto, caricata di due coperte e mi sono accontentato di dormire sul divano, spesso compagno della mia solitudine. Me ne stavo a dormire bello e tranquillo, quando è arrivata lei con la scusa che sentiva freddo ed ho capito che dovevo riscaldarla...magari non era vero, ma avevo sonno e non mi andava di aprire bocca.
Si è scaldata accanto a me e poi da sorniona ha cominciato a giocherellare con me usando le tette, ma io che non volevo ritornare sui miei passi, mi sono girato nel letto come per rifiutarla. C'è rimasta male, ma le ho fatto capire che sbattendo la porta non poteva prendermi e lasciarmi a suo piacimento,usando il suo corpo bellissimo, per domarmi.
Alla mattina l'ho vista un pò seriosa, ho aspettato che si cambiasse ed uscisse dalla porta, fin dove l'avevo accompagnata. Mi ha chiesto se qualche volta posso farle compagnia, gli ho risposto di sì, ma di avvertirmi prima e di non fare improvvisata.
Ho capito che si sente scaricata e conoscendola bene, non è tipo da essere scaricata, troppo abituata a far perdere la testa ai maschietti, ma questa volta il suo corpo e la sua sensualità hanno trovato un muro. Come vorrei farmi frate in questo momento e non pensare più alle donne, specialmente a quelle che mi mettono nel sacco.
D'altra parte, anche quando mi prudevano le mani non l'ho mai toccata e solo qualche volta per scherzo l'ho sculacciata, ma mai un gesto violento od altro, anche perchè non ha mai provato dolore fisico ed era quasi un gioco tra noi. Per diversi giorni mi sono sentito più libero, senza obblighi di sorta e sono uscito per divertirmi. Una sera ho trovato una bella e brava ragazza, disponibile al mio corteggiamento e la notte si è fermata da me. Abbiamo fatto l'amore ed è stato bello...ha riabilitato il mio pene, che cambiando il solito iter affettivo, mi ha dato la possibilità di fare felice il mio uccello, anche perchè mi sembrava molto pratica in materia, donandomi gesti e comportamenti da donna vissuta, più che da ragazza. Ci siamo dati il numero di cellullare e se son rose...fioriranno. Ha saputo destare in me qualcosa di nuovo e a differenza che con la Bianca, mi sono anche sentito padrone dei nostri coinvolgimenti sessuali. Cosa sanno fare le donne per renderci felici...
Si chiama Carla, ha quasi trenta anni e lavora da un notaio. Da lei che vive in mezzo alle pratiche notarili, potrò attingere molte domande nel suo campo.
Ma l'altra sera, verso le otto sento il campanello della porta, vado, apro e che ti trovo: la Bianca. Non poteva che essere che lei e più sensuale del solito. La scusa era che aveva dimenticato dei documenti, ma conoscendo la sua fantasia, mi è venuto il dubbio che stesse combinando qualcosa. Ha cominciato a lamentarsi dell'amica che la ospita, poi a lamentarsi di quelli che la infastidiscono e guarda caso sono spesso dei maschietti... A forza di bla, bla, ed ancora bla, bla mi ha scolato quasi mezza bottiglia di prosecco e poi l'ho sentita sempre più incerta nel parlare...bacco aveva operato e per paura di lasciarla andare in quelle condizioni, l'ho messa a letto, caricata di due coperte e mi sono accontentato di dormire sul divano, spesso compagno della mia solitudine. Me ne stavo a dormire bello e tranquillo, quando è arrivata lei con la scusa che sentiva freddo ed ho capito che dovevo riscaldarla...magari non era vero, ma avevo sonno e non mi andava di aprire bocca.
Si è scaldata accanto a me e poi da sorniona ha cominciato a giocherellare con me usando le tette, ma io che non volevo ritornare sui miei passi, mi sono girato nel letto come per rifiutarla. C'è rimasta male, ma le ho fatto capire che sbattendo la porta non poteva prendermi e lasciarmi a suo piacimento,usando il suo corpo bellissimo, per domarmi.
Alla mattina l'ho vista un pò seriosa, ho aspettato che si cambiasse ed uscisse dalla porta, fin dove l'avevo accompagnata. Mi ha chiesto se qualche volta posso farle compagnia, gli ho risposto di sì, ma di avvertirmi prima e di non fare improvvisata.
Ho capito che si sente scaricata e conoscendola bene, non è tipo da essere scaricata, troppo abituata a far perdere la testa ai maschietti, ma questa volta il suo corpo e la sua sensualità hanno trovato un muro. Come vorrei farmi frate in questo momento e non pensare più alle donne, specialmente a quelle che mi mettono nel sacco.
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