Teresa
di
simone27
genere
tradimenti
Ciao, sono Teresa una donna di 38 anni, alta 175 cm per 60 kg , occhi azzurri, capelli lunghi biondi, seno una terza e un lato B tonico su due gambe tornite.
Sono sposata con Anselmo che ne ha 39, da 10 anni, lui è un tipo robusto, 180 cm e pesa 80 kg, moro con i capelli corti e occhi marrone.
Lui è un gran lavoratore, dove lavora lo tengono in molta considerazione, spesso gli chiedono straordinari che non rifiuta mai di fare.
Io sono impiegata in un ufficio a contatto col pubblico per cui devo essere sempre presentabile ( truccata e vestita come si deve )ma ho tralasciato di dire che a me piace tanto il sesso, se fosse possibile scoperei di continuo, mio marito quando vado sull'argomento si mette a ridere e qualche volta mi dice pure che per un cazzo farei cose folli.
Dopo alcuni anni di matrimonio (non abbiamo avuto figli), i nostri rapporti intimi si sono appiattiti, scopiamo un paio di volte la settimana, il sabato e la domenica, raramente durante gli altri giorni.
Anselmo spesso torna a casa all'ora di cena, a me questo non va giù, dopo cena si mette comodo sul divano e gli scatta un pisolino, mi sento trascurata e me ne vado a dormire.
Mi capita di ricevere apprezzamenti galanti da qualche uomo che arriva in ufficio, solitamente non do peso alla cosa ma un pò per i motivi detti prima (essere sempre in calore e l'indifferenza di Anselmo, ultimamente tra le persone che mi fanno la corte c'è il tipo giusto, compatibilmente col mio lavoro gli dò un pò di corda, mi diverto a tenere in bilico l'uomo, alla fine non combiniamo nulla e il gioco termina lì).
Tempo fa, verso mezzogiorno (in ufficio ero sola) entra un cliente, un uomo molto attraente, dai modi gentili, mentre sto ultimando la sua pratica mi dice che ho degli occhi bellissimi quasi come il mio sorriso (dentro di me gongolo), poi mi domanda a che ora stacco e dove vado a pranzo. Rispondo che stacco alla mezza e solitamente mangio un panino in ufficio, lui allora mi invita a pranzare con lui in una trattoria non lontano e che non mi farà tardare al rientro.
Accetto, andiamo in trattoria, mangiamo qualcosa ma parliamo tanto, vuole sapere di me, mi dice che lo interesso, mi fa un sacco di complimenti, è tanto galante, mi riaccompagna in ufficio e prima di congedarsi mi chiede il numero di telefono e glielo dò.
Per tutto il pomeriggio mi sono sentita leggera, quasi euforica, la sua presenza, la sua verve, il suo dialogare tranquillo mi hanno dato una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Da quel giorno, tutti i giorni all'ora di pranzo, mi telefona, mi dice che gli basta sentire la mia voce per sentirsi meglio e per dare un senso alla sua giornata. Mi sento veramente lusingata ma evito di dirglielo, sono certa che l'ha capito comunque.
Dopo diversi giorni di chiamate comincia a venire in ufficio alla 12 precise, la scusa è quella di portarmi a pranzo, con lui mi sento bene, leggera, accetto sempre, così comincia la frequentazione con lui, ora ve lo presento: si chiama Fabio, ha tre anni più di me, alto come me, biondino riccio con occhi azzurri, slanciato, sorriso smagliante e modi estremamente gentili.
Mi ha decisamente attirata nella sua rete, per cui dopo settimane di dialoghi e pranzi siamo giunti al dunque, la domanda è stata:" Riesci a venire a casa mia per un aperitivo?" Sulle prime non ho risposto, ho pensato a come fare per riuscirci, la soluzione mi è stata data da Anselmo che mi ha telefonato per chiedermi di andare a casa subito dopo il lavoro per preparargli la valigia che deve stare fuori circa tre giorni.
Ho telefonato a Fabio per dirgli dell'evento e che avremmo potuto fare l'aperitivo in quei giorni.
Il giorno dopo Anselmo parte con un suo collega per quella trasferta, vanno abbastanza lontano. Lo stesso giorno Fabio mi telefona alle 12, gli dico che alle 17 esco dal lavoro e vado a casa a prepararmi e che ci troviamo alle 19 davanti la trattoria che a quell'ora sta chiudendo.
Mi metto tutta in tiro, durante la doccia, ripassata col rasoio alla ricrescita dei peli, poi lingerie da urlo rigorosamente di pizzo color lavanda, calze autoreggenti nere velatissime, taccio 12 nero e un tubino blu elettrico appena sopra il ginocchio, a completare un trucco leggero.
Arrivo all'appuntamento, lui è lì che mi aspetta, scendo dalla macchina e mi guarda con un sorriso smagliante, mi bacia sulle guance e mi dice di seguirlo con l'auto, lo faccio e dopo poco ci fermiamo davanti una villetta, scende, si avvicina alla mia macchina, scendo, mi prende per mano e mi accompagna dentro.
E' una bella casa, in salotto sul tavolo ci sono dei salatini, dentro il secchiello una bottiglia di prosecco e due flute di cristallo. Stappa la bottiglia e versa il vino nei bicchieri, me ne porge uno dicendo:" Alla mia anmica Teresa con la segreta speranza che il mio sogno si avveri".
Col suo modo di fare mi ha attirata nella sua rete, dopo aver brindato mi appoggia una mano su un fianco, mi attira a sè e io mi avvicino, mi bacia e io rispondo istintivamente accetto, lo stringo a me; il gioco sta per cominciare, piano piano mi toglie il tubino, io gli slaccio la camicia,, ora è a petto nudo, decisamente ha dei muscoli ben definiti, lui mi slaccia il reggiseno, io la cintura e l'allacciatura dei pantaloni che gli scendono ai piedi, con una semplice manovra si toglie anche le scarpe, mi guida in camera dove mi siedo sul letto, gli abbasso il boxer e senza usare le mani lecco la punta del suo cazzo che reagisce in pochi secondi, lo predo in bocca e inizio a muovermi, mi lascia fare per un pò ma non vuole venire, così mi fa smettere, stendere sul letto, toglie il perizoma, mi fa allargare le gambe e si dedica alla mia figa, con due dita me la apre e mi lecca dentro, muove la lingua come mi volese scopare, lo fa con lentezza, vuole che assapori il piacere che mi sta dando, quando sente che sono pronta, di colpo mi afferra il clitoride con due dita torcendomelo delicatamente, esplodo in un fragoroso orgasmo.
Adesso mi sale su e me lo infila dentro, lentamente ma fino in fondo, lo sento bene per il fatto che è più grosso e lungo di quello di Aselmo. Quando tocca il collo dell'utero sento una scossa che parte da lì, mi sale al cervello per ridiscendere, mi tremano le gambe e vengo, non sono mai venuta così in fretta, Fabio comincia a darmi dei colpi lenti ma profondi, io godo di continuo, non so per quanto tempo mi ha scopata, ormai lui sta per venire e mi chiede dove voglio che venga, rispondo che lo voglio in bocca, mi accontenta, con poche leccate me la riempie e io ingoio tutto, lo ripulisco per bene, ci alziamo e andiamo a brindare poi torniamo sul letto dove mi fa mettere bocconi, gli dà due colpi di mano ed è già pronto, me lo infila di nuovo, in questa posizione lo sento più di prima, ricomincio a venire, Fabio aumenta la velocità, mi tiene per i fianchi, ha timore che gli scappi ma non è possibile perchè cerco di contrastare le sue spinte arretrando col culo, in questo modo il mio utero mi fa impazzire, se ne accorge ma ora anche lui è al limite e mi chiede se può venirmi dentro, ora gli dico di si e mi allaga la figa.
Ora che ci siamo divertiti, ci rivestiamo e andiamo in pizzeria a mangiare, parliamo come due vecchi amici, gli racconto molto della mia vita matrimoniale, di Anselmo, di come sia ancora innamorato di me dopo dieci anni anche se la nostra vita sessuale è in calo sia in frequenza che in appagamento.
Nei tre giorni in cui ho potuto avere a mia libertà, con Fabio ho scopato di più che con mio marito in un anno intero.
Quando è tornato dalla trasferta ha trovato una Teresa un pò diversa dal solito, ancora affettuosa nei suoi confronti ma consapevole di quello che vuole.
La sera del suo rientro abbiamo fatto l'amore come era tempo che non facevamo, devo ammettere che mi ha risvegliato sensazioni sopite da tempo ma tutto questo è durato poco, siamo ricaduti nella nostra apatia.
In compenso sapendo i giorni dove Anselmo rimaneva al lavoro, potevo incontrare Fabio, ora non più alla villetta, la moglie è a casa, quindi andiamo in un B&B, non mi piace per nulla, per il semplice motivo che sono conosciuta e mi spiacerebbe se dovessero uscire dei pettegolezzi.
Ci telefoniamo di continuo, sto cominciando a provare qualcosa per lui, siamo sposati entrambi per cui non è possibile esternare i miei sentimenti.
Se Alfonso andrà nuovamente in trasferta dovrò pensare di far venire Fabio a casa mia.
Anselmo deve partire ancora, starà fuori per un paio di giorni, io e Fabio puntualmente ci troviamo, la prima sera lui arriva alle 19 e se ne va prima delle 23, la seconda sera verso le 21, ero carponi sul letto col cazzo di Fabio ben piantato dentro la mia figa, sento un leggero rumore ma non ci bado più di tanto, sto venendo, Fabio anche lui è al limite, mi dà alcune spinte possenti e viene, mi viene dentro poi si stende sul letto di fianco a me, solo in quel momento mi rendo conto che sulla porta della camera si è materializzato Anselmo che dallo stupore non riesce a dire nulla.
Quando lo vede, Fabio si alza, si riveste e se ne va veloce come il vento, credo tema una possibile reazione violenta di mio marito.
Sono ammutolita, non so cosa dire, se cercassi di scusarmi scatenerei la sua giusta ira per cui se la migliore difesa è l'attacco, lo accuso di avermi trascurata per anni, così la conseguenza è stata lo sfogo sessuale, con la sua scoperta, adesso la situazione è chiara.
Anselmo si siede sul divano, sguardo perso nel vuoto, mi faccio la doccia, poi in accappatoio mi siedo vicino a lui, aspetto che parli ma dato che lui rimane in silenzio mi alzo e vado in cucina a preparare qualcosa da mangiare, è tardi e siamo entrambi a stomaco vuoto. Mangio qualcosa e prendo il caffè poi vado in camera, cambio le lenzuola che porto in lavanderia e vado a letto.
Durante la notte mi sveglio ma lui non è a letto con me.
La mattina quando mi alzo, lui è già uscito, telefono alla sua azienda per sapere se è al lavoro, me lo confermano, mi tranquillizzo. Durante il giorno sento Fabio che mi consiglia di fare la dura, è sicuro che mio marito si adeguerà per amore mio.
Aspetto la sera, preparo la cena, mio marito rientra, si siede a tavola, mangia pochissimo poi mi chiede se con quell'uomo ho goduto, da quando va avanti la tresca, non mi chiede il perchè ma lo sa di suo.
Rispondo che ho goduto molto, che siccome fare l'amore con te è un caso, mi sono concessa a lui e ora che lo sai, continuerò ad avere rapporti con lui.
Anselmo incassa il colpo ma non risponde, così il giorno dopo racconto tutto a Fabio che gongola, mi dice di battere il ferro mentre è caldo, ho paura delle conseguenze, timore che possa usare le maniere forti con me ma Fabio è certo che non lo farà, anzi la cosa migliore può essere che lui se viene a casa a scoparmi, Anselmo l'accetterà.
Decido per il sabato sera, invito Fabio a cena, si presenta alle 19,30 con fiori e bottiglia, Anselmo ammutolisce, si guardano senza dire nulla, mio marito prende la giacca ed esce di casa.
Mangiamo poi dico a Fabio di andare via.
Sono sposata con Anselmo che ne ha 39, da 10 anni, lui è un tipo robusto, 180 cm e pesa 80 kg, moro con i capelli corti e occhi marrone.
Lui è un gran lavoratore, dove lavora lo tengono in molta considerazione, spesso gli chiedono straordinari che non rifiuta mai di fare.
Io sono impiegata in un ufficio a contatto col pubblico per cui devo essere sempre presentabile ( truccata e vestita come si deve )ma ho tralasciato di dire che a me piace tanto il sesso, se fosse possibile scoperei di continuo, mio marito quando vado sull'argomento si mette a ridere e qualche volta mi dice pure che per un cazzo farei cose folli.
Dopo alcuni anni di matrimonio (non abbiamo avuto figli), i nostri rapporti intimi si sono appiattiti, scopiamo un paio di volte la settimana, il sabato e la domenica, raramente durante gli altri giorni.
Anselmo spesso torna a casa all'ora di cena, a me questo non va giù, dopo cena si mette comodo sul divano e gli scatta un pisolino, mi sento trascurata e me ne vado a dormire.
Mi capita di ricevere apprezzamenti galanti da qualche uomo che arriva in ufficio, solitamente non do peso alla cosa ma un pò per i motivi detti prima (essere sempre in calore e l'indifferenza di Anselmo, ultimamente tra le persone che mi fanno la corte c'è il tipo giusto, compatibilmente col mio lavoro gli dò un pò di corda, mi diverto a tenere in bilico l'uomo, alla fine non combiniamo nulla e il gioco termina lì).
Tempo fa, verso mezzogiorno (in ufficio ero sola) entra un cliente, un uomo molto attraente, dai modi gentili, mentre sto ultimando la sua pratica mi dice che ho degli occhi bellissimi quasi come il mio sorriso (dentro di me gongolo), poi mi domanda a che ora stacco e dove vado a pranzo. Rispondo che stacco alla mezza e solitamente mangio un panino in ufficio, lui allora mi invita a pranzare con lui in una trattoria non lontano e che non mi farà tardare al rientro.
Accetto, andiamo in trattoria, mangiamo qualcosa ma parliamo tanto, vuole sapere di me, mi dice che lo interesso, mi fa un sacco di complimenti, è tanto galante, mi riaccompagna in ufficio e prima di congedarsi mi chiede il numero di telefono e glielo dò.
Per tutto il pomeriggio mi sono sentita leggera, quasi euforica, la sua presenza, la sua verve, il suo dialogare tranquillo mi hanno dato una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Da quel giorno, tutti i giorni all'ora di pranzo, mi telefona, mi dice che gli basta sentire la mia voce per sentirsi meglio e per dare un senso alla sua giornata. Mi sento veramente lusingata ma evito di dirglielo, sono certa che l'ha capito comunque.
Dopo diversi giorni di chiamate comincia a venire in ufficio alla 12 precise, la scusa è quella di portarmi a pranzo, con lui mi sento bene, leggera, accetto sempre, così comincia la frequentazione con lui, ora ve lo presento: si chiama Fabio, ha tre anni più di me, alto come me, biondino riccio con occhi azzurri, slanciato, sorriso smagliante e modi estremamente gentili.
Mi ha decisamente attirata nella sua rete, per cui dopo settimane di dialoghi e pranzi siamo giunti al dunque, la domanda è stata:" Riesci a venire a casa mia per un aperitivo?" Sulle prime non ho risposto, ho pensato a come fare per riuscirci, la soluzione mi è stata data da Anselmo che mi ha telefonato per chiedermi di andare a casa subito dopo il lavoro per preparargli la valigia che deve stare fuori circa tre giorni.
Ho telefonato a Fabio per dirgli dell'evento e che avremmo potuto fare l'aperitivo in quei giorni.
Il giorno dopo Anselmo parte con un suo collega per quella trasferta, vanno abbastanza lontano. Lo stesso giorno Fabio mi telefona alle 12, gli dico che alle 17 esco dal lavoro e vado a casa a prepararmi e che ci troviamo alle 19 davanti la trattoria che a quell'ora sta chiudendo.
Mi metto tutta in tiro, durante la doccia, ripassata col rasoio alla ricrescita dei peli, poi lingerie da urlo rigorosamente di pizzo color lavanda, calze autoreggenti nere velatissime, taccio 12 nero e un tubino blu elettrico appena sopra il ginocchio, a completare un trucco leggero.
Arrivo all'appuntamento, lui è lì che mi aspetta, scendo dalla macchina e mi guarda con un sorriso smagliante, mi bacia sulle guance e mi dice di seguirlo con l'auto, lo faccio e dopo poco ci fermiamo davanti una villetta, scende, si avvicina alla mia macchina, scendo, mi prende per mano e mi accompagna dentro.
E' una bella casa, in salotto sul tavolo ci sono dei salatini, dentro il secchiello una bottiglia di prosecco e due flute di cristallo. Stappa la bottiglia e versa il vino nei bicchieri, me ne porge uno dicendo:" Alla mia anmica Teresa con la segreta speranza che il mio sogno si avveri".
Col suo modo di fare mi ha attirata nella sua rete, dopo aver brindato mi appoggia una mano su un fianco, mi attira a sè e io mi avvicino, mi bacia e io rispondo istintivamente accetto, lo stringo a me; il gioco sta per cominciare, piano piano mi toglie il tubino, io gli slaccio la camicia,, ora è a petto nudo, decisamente ha dei muscoli ben definiti, lui mi slaccia il reggiseno, io la cintura e l'allacciatura dei pantaloni che gli scendono ai piedi, con una semplice manovra si toglie anche le scarpe, mi guida in camera dove mi siedo sul letto, gli abbasso il boxer e senza usare le mani lecco la punta del suo cazzo che reagisce in pochi secondi, lo predo in bocca e inizio a muovermi, mi lascia fare per un pò ma non vuole venire, così mi fa smettere, stendere sul letto, toglie il perizoma, mi fa allargare le gambe e si dedica alla mia figa, con due dita me la apre e mi lecca dentro, muove la lingua come mi volese scopare, lo fa con lentezza, vuole che assapori il piacere che mi sta dando, quando sente che sono pronta, di colpo mi afferra il clitoride con due dita torcendomelo delicatamente, esplodo in un fragoroso orgasmo.
Adesso mi sale su e me lo infila dentro, lentamente ma fino in fondo, lo sento bene per il fatto che è più grosso e lungo di quello di Aselmo. Quando tocca il collo dell'utero sento una scossa che parte da lì, mi sale al cervello per ridiscendere, mi tremano le gambe e vengo, non sono mai venuta così in fretta, Fabio comincia a darmi dei colpi lenti ma profondi, io godo di continuo, non so per quanto tempo mi ha scopata, ormai lui sta per venire e mi chiede dove voglio che venga, rispondo che lo voglio in bocca, mi accontenta, con poche leccate me la riempie e io ingoio tutto, lo ripulisco per bene, ci alziamo e andiamo a brindare poi torniamo sul letto dove mi fa mettere bocconi, gli dà due colpi di mano ed è già pronto, me lo infila di nuovo, in questa posizione lo sento più di prima, ricomincio a venire, Fabio aumenta la velocità, mi tiene per i fianchi, ha timore che gli scappi ma non è possibile perchè cerco di contrastare le sue spinte arretrando col culo, in questo modo il mio utero mi fa impazzire, se ne accorge ma ora anche lui è al limite e mi chiede se può venirmi dentro, ora gli dico di si e mi allaga la figa.
Ora che ci siamo divertiti, ci rivestiamo e andiamo in pizzeria a mangiare, parliamo come due vecchi amici, gli racconto molto della mia vita matrimoniale, di Anselmo, di come sia ancora innamorato di me dopo dieci anni anche se la nostra vita sessuale è in calo sia in frequenza che in appagamento.
Nei tre giorni in cui ho potuto avere a mia libertà, con Fabio ho scopato di più che con mio marito in un anno intero.
Quando è tornato dalla trasferta ha trovato una Teresa un pò diversa dal solito, ancora affettuosa nei suoi confronti ma consapevole di quello che vuole.
La sera del suo rientro abbiamo fatto l'amore come era tempo che non facevamo, devo ammettere che mi ha risvegliato sensazioni sopite da tempo ma tutto questo è durato poco, siamo ricaduti nella nostra apatia.
In compenso sapendo i giorni dove Anselmo rimaneva al lavoro, potevo incontrare Fabio, ora non più alla villetta, la moglie è a casa, quindi andiamo in un B&B, non mi piace per nulla, per il semplice motivo che sono conosciuta e mi spiacerebbe se dovessero uscire dei pettegolezzi.
Ci telefoniamo di continuo, sto cominciando a provare qualcosa per lui, siamo sposati entrambi per cui non è possibile esternare i miei sentimenti.
Se Alfonso andrà nuovamente in trasferta dovrò pensare di far venire Fabio a casa mia.
Anselmo deve partire ancora, starà fuori per un paio di giorni, io e Fabio puntualmente ci troviamo, la prima sera lui arriva alle 19 e se ne va prima delle 23, la seconda sera verso le 21, ero carponi sul letto col cazzo di Fabio ben piantato dentro la mia figa, sento un leggero rumore ma non ci bado più di tanto, sto venendo, Fabio anche lui è al limite, mi dà alcune spinte possenti e viene, mi viene dentro poi si stende sul letto di fianco a me, solo in quel momento mi rendo conto che sulla porta della camera si è materializzato Anselmo che dallo stupore non riesce a dire nulla.
Quando lo vede, Fabio si alza, si riveste e se ne va veloce come il vento, credo tema una possibile reazione violenta di mio marito.
Sono ammutolita, non so cosa dire, se cercassi di scusarmi scatenerei la sua giusta ira per cui se la migliore difesa è l'attacco, lo accuso di avermi trascurata per anni, così la conseguenza è stata lo sfogo sessuale, con la sua scoperta, adesso la situazione è chiara.
Anselmo si siede sul divano, sguardo perso nel vuoto, mi faccio la doccia, poi in accappatoio mi siedo vicino a lui, aspetto che parli ma dato che lui rimane in silenzio mi alzo e vado in cucina a preparare qualcosa da mangiare, è tardi e siamo entrambi a stomaco vuoto. Mangio qualcosa e prendo il caffè poi vado in camera, cambio le lenzuola che porto in lavanderia e vado a letto.
Durante la notte mi sveglio ma lui non è a letto con me.
La mattina quando mi alzo, lui è già uscito, telefono alla sua azienda per sapere se è al lavoro, me lo confermano, mi tranquillizzo. Durante il giorno sento Fabio che mi consiglia di fare la dura, è sicuro che mio marito si adeguerà per amore mio.
Aspetto la sera, preparo la cena, mio marito rientra, si siede a tavola, mangia pochissimo poi mi chiede se con quell'uomo ho goduto, da quando va avanti la tresca, non mi chiede il perchè ma lo sa di suo.
Rispondo che ho goduto molto, che siccome fare l'amore con te è un caso, mi sono concessa a lui e ora che lo sai, continuerò ad avere rapporti con lui.
Anselmo incassa il colpo ma non risponde, così il giorno dopo racconto tutto a Fabio che gongola, mi dice di battere il ferro mentre è caldo, ho paura delle conseguenze, timore che possa usare le maniere forti con me ma Fabio è certo che non lo farà, anzi la cosa migliore può essere che lui se viene a casa a scoparmi, Anselmo l'accetterà.
Decido per il sabato sera, invito Fabio a cena, si presenta alle 19,30 con fiori e bottiglia, Anselmo ammutolisce, si guardano senza dire nulla, mio marito prende la giacca ed esce di casa.
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