Teresa e Luigi cap 9
di
simone27
genere
tradimenti
Teresa è rimasta inchiodata sulla poltrona di fronte a Luisa a causa della sua affermazione di voler andarsene, finora ha sempre creduto che lei dipendesse dalle sue scelte, mentalmente riconosce che nell'ultimo periodo ha solamente cercato il suo piacere fisico ma non ha tenuto conto delle necessità di Luisa che più di una volta le aveva messe in evidenza.
Teresa) Come posso dire e fare per farmi perdonare, so e me ne rendo conto solo adesso del male che t'ho fatto non cercando di dimostrarti il mio amore, dell'averti ignorata sistematicamente, non ho capito che avevi bisogno non solo d'amore ma anche di affetto, non ho compreso fino in fondo che dopo la tua trasformazione fisica maturata nei due anni, ti eri anche adeguata mentalmente, non ho dato peso al fatto che avevi anche iniziato a pensare da donna, non solo al comportamento, credo che questo sia stato il mio errore più grande.
All'inizio di tutto, quando t'ho costretta a fare la tua trasformazione, per me era una sorta di vendetta verso di te, e dato che ti sei adeguata in tutto, mi sono adagiata e dopo non ho modificato i miei modi, invece di renderti complice ho solo pensato a me escludendoti e non di farti sentire la mia amica del cuore.
Penso e spero che d'ora in poi possiamo modificare il nostro modo di vivere e convivere. Se sei disposta a provarci ci sono per te.
Detto questo, nel mentre ammette le sue colpe, Teresa scoppia in lacrime.
Teresa) Ho ancora una cosa da dirti rispetto al tuo corpo, ammetto di non aver notato il tuo seno, il tutto dovuto al fatto che non t'ho vista senza reggiseno, le poche volte che abbiamo fatto sesso, tu eri bocconi col reggiseno allacciato, poi mi rintanavo in camera mia, per me il mio compito era stato assolto. Anche questa è stata una mia grande colpa ma ora che me l'hai fatto notare, mi devi pur dire il motivo dell'aumento, anche se posso immaginarlo, credo tu volessi sentirti più donna e femmina, giusto?
Luisa) In parte è così ma la verità è che la seconda volta che il "TUO Cesare" è venuto a chiavarti qua, io ero im camera mia, ho sentito tutto, dai tuoi apprezzamenti sonori dovuti alle misure del suo strumento ma poi eravate in cucina e "lui" ha guardato tutte le mie foto, ricordi cosa ha detto? (Teresa fa cenno di no col capo) te lo rammento io, disse:" Se avesse il seno potrebbe essere una bellissima trans". Tu allora gli hai dato ragione. Nelle settimane successive ho deciso di fare l'aumento, volevo essere come te.
Quindi in conclusione, te lo ripeto, ho intenzione di modificare all'anagrafe il nome, il sesso non so per il momento ma voglio i documenti in regola in tutto e per tutto, per il resto vedrò cosa fare.
Teresa ricorda la situazione e fa "SI" con un cenno poi rimane seduta con le lacrime che le scendono.
Teresa) Credi sia possibile ripartire e ripensare alla nostra unione? Dammi la possibilità di correggere gli errori e di ricominciare una nuova vita insieme.
Luisa) Vedi, la persona che hai sposato, ora non esiste più, grazie a te mi hai fatto scoprire un modo di vivere diverso.
All'inizio ero terrorizzata, col mio carattere docile assieme al timore di perderti ho cambiato i miei atteggiamenti.
Nei mesi successivi ho preso confidenza con tutto arrivando a considerare il mio stato il solo sbocco naturale.
Poi è arrivata la noia, dovevo fare la casalinga e mi annoiavo, tu fuori a darti da fare in tutti sensi, mi hai dato un Pc e mi sono data da fare, con le mie conoscenze informatiche ho costruito dei gestionali e sono partita col mio lavoro.
Avendo contatti con persone diverse, il sentirmi donna mi ha costretta ad essere più energica.
Siamo ad oggi, visto che ho le prove dei tuoi numerosi tradimenti e anche il tuo comportamento dove sono stata solo un oggetto nelle tue mani, tu ti sei presa tutte le libertà alle mie spalle, ora ti dico che anche io ho il diritto di fare quello che voglio e senza dire come e cosa faccio, tu lo hai fatto per più di due anni. Non accetto di mettere in discussione questo, se lo accetti bene, altrimenti sai già cosa ho in mente di fare. (Teresa dice di si col capo) OK accettato.
Ora non voglio buttare tutto alle ortiche, penso che potremo darci una possibilità ma sei tu che devi cambiare atteggiamento, ne sarai capace? Sempre quando sarò libera da altri impegni. D'ora in poi ne avrò tanti.
Teresa) Dopo tutto questo tempo, ti chiedo solo una cosa, spero di riuscire, non riesco a diventare in un solo momento un'altra persona, mi devo adeguare, più di due anni ti danno una forma di abitudine, quella che devo sgretolare, me lo concedi?
Luisa) Devo farlo, almeno per un periodo facciamolo, vedremo più avanti il risultato.
Dopo tutti questi ragionamenti, scuse e pianti, fanno arrivare due pizze, mangiano guardandosi negli occhi, poi si mettono sul divano a vedere un pò di tv e non si concedono coccole. Quando è l'ora come fatto finora, ognuna va nella sua camera.
Alcuni minuti dopo, Teresa con addosso un baby-doll bussa alla porta di Luisa, lei è ancora vestita, il motivo per cui Teresa è lì é semplice, vuole vedere il seno di Luisa che si spoglia e lascia all'altra il compito di slacciarle il reggiseno. Lo guarda e lo accarezza, poi dice:" E' veramente bello, morbido, sei davvero completa" Cerca di baciarla ma Luisa non accetta e la manda nella sua camera.
Per Teresa è una notte strana, Luisa ha rifiutato i suoi baci, dopo due anni nei quali lei era stata bandita da quel letto, ora per la prima volta Teresa si sente sola e il letto le sembra vuoto.
Luisa nella sua camera ripensa a quello che sono gli avvenimenti dell'ultimo periodo, scoprire i pomeriggi di Teresa al motel, le sue mattine a tenere corsi, a Carlo che le ha fatto una corte serrata sfociata in un pomeriggio di sesso e ha scoperto la differenza tra la sodomizzazione di Teresa e l'amore che Carlo le ha fatto assaporare, la prima prettamente meccanica, l'altra molto dolce che l'ha fatta sentire desiderata.
Ora si tratta di ricominciare, non è facile, a carte scoperte si vedono tutte le crepe e le anomalie del comportamento, Teresa sta ancora cercando il modo di riavvicinarsi a me. Dopo il mio ragionamento, Carlo ha iniziato a cercare un alloggio che possa andare bene, che sia comodo e discreto. Non ho fretta ma intendo prendermi delle libertà.
Nel corso del tempo, Teresa mi ha sostituito 4 volte la gabbietta, ogni volta sempre più piccola, quella che indosso ora, praticamente ho il pisello schiacciato, è pari al pube, c'è solo il foro per la minzione, lo scroto che prima era dentro ad un anello, ora con la costrizione è diventato minuscolo, al punto che un perizoma della mia lingerie lo copre con facilità, se sono in costume da bagno gli attributi sono nascosti perfettamente. Dopo tutto questo credo che dovrei sentire un medico per capire cosa mi succederà e se tolta la costrizione, potrò riavere la mia funzionalità e le mie misure.
Non voglio che Teresa se ne occupi, ormai Carlo è diventato oltre che amico, il mio confidente, è lui che parlando col suo medico raccoglie informazioni ma cosa più importante, l'indirizzo di uno specialista che di sicuro mi vorrà vedere senza la gabbietta. Rovistando tra le cose di Teresa, ho trovato la seconda chiave, da un ferramenta ho fatto fare una copia. Ora posso andare dallo specialista, Carlo mi accompagna. Racconto la mia storia omettendo di essere stata costretta, il medico mi fa togliere tutto, mi esamina, dalla sua espressione deduco che qualche problema c'è, vuole delle analisi ma mi anticipa che il tempo di costrizione così prolungato e lo schiacciamento dei testicoli, secondo lui mi hanno reso sterile, forse pure impotente, lo dimostra il fatto che la manipolazione non ha fatto fare nessuna reazione, il referto degli esami dirà molto di più.
Faccio gli esami e dopo 20 giorni torno dal medico, li esamina e poi mi rivisita, nessuna reazione, la sua dichiarazioneè stata:" Mia cara Luisa, le posso dire che il suo apparato riproduttivo non funziona più, le palle non producono sperma, lei è sterile, forse lo era anche prima, può darsi che eliminando la costrizione lei possa riavere un pisello un pochino più grosso e lungo ma non tornerà alle dimensioni precedenti.
Rimetto la gabbietta, Teresa non deve sapere nulla di quello che ho fatto, è una cosa solo mia.
Alcuni giorni dopo in azienda, Carlo mi chiede com'è andata e gli racconto tutto, fa una faccia strana e in conclusione vuole sapere cosa farò con Teresa, gli dico che sta tentando un pò maldestramente di riavvicinarsi a me, sto al gioco ma sono io che pago il prezzo più alto.
Carlo) Tieni presente che se decidessi di separarti, con quello che ti ha detto il dottore, potresti rivalerti su di lei anche economicamente per il danno fisico, quello morale non credo, non puoi dimostrare l'obbligo dell'aumento del seno, vedi tu cosa vuoi fare.
In casa Teresa cerca di venirmi vicina, mentre sto cucinando mi accarezza i fianchi, la lascio fare, sono tentativi che fa, li accetto con la speranza che abbia il desiderio di fare davvero un passo vero verso di me.
Sono trascorsi diversi giorni, Teresa sta prendendo confidenza con me, ora mi rispetta, mi parla, cerca di essere più dolce, non mi dà più ordini ma mi chiede di tutto, come sto, come mi sento, se ho bisogno di qualche cosa, è molto più carina. Dopo aver mangiato e siamo sul divano, si appoggia a me, mi fa sentire il suo calore, inizia a piacermi, se continua così.....
Carlo ha trovato un monolocale, me l'ha fatto sapere col pc, ne approfitto per andarlo a vedere ma è quasi fuori città, la mia patente è da maschio, quindi non posso usare la mia auto, Carlo ne dovrà trovare uno più in centro.
Nel frattempo vado all'anagrafe a chiedere per il cambio del nome, mi servono dei documenti, ci vorrà del tempo.
Da quel pomeriggio non ho più fatto l'amore e ne sento la mancanza. Il giorno che devo andare in azienda mi preparo con una bella pulizia interna, Carlo sarà felice di fare l'amore con me, infatti appena termino il mio lavoro da lui, andiamo a casa sua, mangiamo pochissimo, abbiamo la camera che ci aspetta, dopo che siamo nudi, lo spompino, dopo la prima volta ci ho preso gusto e mi piace farlo, lui si bea del mio trattamento, non mi fa continuare, non vuole venire, mi unge il buchino e mi entra dentro piano piano, mi lascia un attimo per abituarmi e comincia il suo movimento, sono supina e mi bacia, mi piace un sacco, emetto liquido dalla gabbietta, sente che sto venendo col culo e non riesce a trattenersi, mi viene dentro, ci prendiamo un pò di tempo e Carlo mi vuole ancora, stavolta di fianco, mi fa venire, ci baciamo, continua ancora e veniamo assieme. Qualche coccola, poi mi rivesto e col taxi torno a casa.
Stasera dopo cena mentre siamo sul divano, Teresa mi chiede se può togliermi la gabbietta, lo vuole fare come segno di riavvicinamento, accetto, mi alza la gonna e con la chiave che porta al collo mi libera, me lo guarda, lo accarezza ma non succede nulla. Lei pensa che sia io che cerco di non reagire, insiste senza successo. La guardo e lei si rende conto che io non c'entro, che non mi rifiuto ma è una condizione contingente, abbassa lo sguardo e smette con le carezze, dopo un pò andiamo in camera, ognuna nella sua. Non so se accettrò di tornare in camera con lei.
Teresa) Come posso dire e fare per farmi perdonare, so e me ne rendo conto solo adesso del male che t'ho fatto non cercando di dimostrarti il mio amore, dell'averti ignorata sistematicamente, non ho capito che avevi bisogno non solo d'amore ma anche di affetto, non ho compreso fino in fondo che dopo la tua trasformazione fisica maturata nei due anni, ti eri anche adeguata mentalmente, non ho dato peso al fatto che avevi anche iniziato a pensare da donna, non solo al comportamento, credo che questo sia stato il mio errore più grande.
All'inizio di tutto, quando t'ho costretta a fare la tua trasformazione, per me era una sorta di vendetta verso di te, e dato che ti sei adeguata in tutto, mi sono adagiata e dopo non ho modificato i miei modi, invece di renderti complice ho solo pensato a me escludendoti e non di farti sentire la mia amica del cuore.
Penso e spero che d'ora in poi possiamo modificare il nostro modo di vivere e convivere. Se sei disposta a provarci ci sono per te.
Detto questo, nel mentre ammette le sue colpe, Teresa scoppia in lacrime.
Teresa) Ho ancora una cosa da dirti rispetto al tuo corpo, ammetto di non aver notato il tuo seno, il tutto dovuto al fatto che non t'ho vista senza reggiseno, le poche volte che abbiamo fatto sesso, tu eri bocconi col reggiseno allacciato, poi mi rintanavo in camera mia, per me il mio compito era stato assolto. Anche questa è stata una mia grande colpa ma ora che me l'hai fatto notare, mi devi pur dire il motivo dell'aumento, anche se posso immaginarlo, credo tu volessi sentirti più donna e femmina, giusto?
Luisa) In parte è così ma la verità è che la seconda volta che il "TUO Cesare" è venuto a chiavarti qua, io ero im camera mia, ho sentito tutto, dai tuoi apprezzamenti sonori dovuti alle misure del suo strumento ma poi eravate in cucina e "lui" ha guardato tutte le mie foto, ricordi cosa ha detto? (Teresa fa cenno di no col capo) te lo rammento io, disse:" Se avesse il seno potrebbe essere una bellissima trans". Tu allora gli hai dato ragione. Nelle settimane successive ho deciso di fare l'aumento, volevo essere come te.
Quindi in conclusione, te lo ripeto, ho intenzione di modificare all'anagrafe il nome, il sesso non so per il momento ma voglio i documenti in regola in tutto e per tutto, per il resto vedrò cosa fare.
Teresa ricorda la situazione e fa "SI" con un cenno poi rimane seduta con le lacrime che le scendono.
Teresa) Credi sia possibile ripartire e ripensare alla nostra unione? Dammi la possibilità di correggere gli errori e di ricominciare una nuova vita insieme.
Luisa) Vedi, la persona che hai sposato, ora non esiste più, grazie a te mi hai fatto scoprire un modo di vivere diverso.
All'inizio ero terrorizzata, col mio carattere docile assieme al timore di perderti ho cambiato i miei atteggiamenti.
Nei mesi successivi ho preso confidenza con tutto arrivando a considerare il mio stato il solo sbocco naturale.
Poi è arrivata la noia, dovevo fare la casalinga e mi annoiavo, tu fuori a darti da fare in tutti sensi, mi hai dato un Pc e mi sono data da fare, con le mie conoscenze informatiche ho costruito dei gestionali e sono partita col mio lavoro.
Avendo contatti con persone diverse, il sentirmi donna mi ha costretta ad essere più energica.
Siamo ad oggi, visto che ho le prove dei tuoi numerosi tradimenti e anche il tuo comportamento dove sono stata solo un oggetto nelle tue mani, tu ti sei presa tutte le libertà alle mie spalle, ora ti dico che anche io ho il diritto di fare quello che voglio e senza dire come e cosa faccio, tu lo hai fatto per più di due anni. Non accetto di mettere in discussione questo, se lo accetti bene, altrimenti sai già cosa ho in mente di fare. (Teresa dice di si col capo) OK accettato.
Ora non voglio buttare tutto alle ortiche, penso che potremo darci una possibilità ma sei tu che devi cambiare atteggiamento, ne sarai capace? Sempre quando sarò libera da altri impegni. D'ora in poi ne avrò tanti.
Teresa) Dopo tutto questo tempo, ti chiedo solo una cosa, spero di riuscire, non riesco a diventare in un solo momento un'altra persona, mi devo adeguare, più di due anni ti danno una forma di abitudine, quella che devo sgretolare, me lo concedi?
Luisa) Devo farlo, almeno per un periodo facciamolo, vedremo più avanti il risultato.
Dopo tutti questi ragionamenti, scuse e pianti, fanno arrivare due pizze, mangiano guardandosi negli occhi, poi si mettono sul divano a vedere un pò di tv e non si concedono coccole. Quando è l'ora come fatto finora, ognuna va nella sua camera.
Alcuni minuti dopo, Teresa con addosso un baby-doll bussa alla porta di Luisa, lei è ancora vestita, il motivo per cui Teresa è lì é semplice, vuole vedere il seno di Luisa che si spoglia e lascia all'altra il compito di slacciarle il reggiseno. Lo guarda e lo accarezza, poi dice:" E' veramente bello, morbido, sei davvero completa" Cerca di baciarla ma Luisa non accetta e la manda nella sua camera.
Per Teresa è una notte strana, Luisa ha rifiutato i suoi baci, dopo due anni nei quali lei era stata bandita da quel letto, ora per la prima volta Teresa si sente sola e il letto le sembra vuoto.
Luisa nella sua camera ripensa a quello che sono gli avvenimenti dell'ultimo periodo, scoprire i pomeriggi di Teresa al motel, le sue mattine a tenere corsi, a Carlo che le ha fatto una corte serrata sfociata in un pomeriggio di sesso e ha scoperto la differenza tra la sodomizzazione di Teresa e l'amore che Carlo le ha fatto assaporare, la prima prettamente meccanica, l'altra molto dolce che l'ha fatta sentire desiderata.
Ora si tratta di ricominciare, non è facile, a carte scoperte si vedono tutte le crepe e le anomalie del comportamento, Teresa sta ancora cercando il modo di riavvicinarsi a me. Dopo il mio ragionamento, Carlo ha iniziato a cercare un alloggio che possa andare bene, che sia comodo e discreto. Non ho fretta ma intendo prendermi delle libertà.
Nel corso del tempo, Teresa mi ha sostituito 4 volte la gabbietta, ogni volta sempre più piccola, quella che indosso ora, praticamente ho il pisello schiacciato, è pari al pube, c'è solo il foro per la minzione, lo scroto che prima era dentro ad un anello, ora con la costrizione è diventato minuscolo, al punto che un perizoma della mia lingerie lo copre con facilità, se sono in costume da bagno gli attributi sono nascosti perfettamente. Dopo tutto questo credo che dovrei sentire un medico per capire cosa mi succederà e se tolta la costrizione, potrò riavere la mia funzionalità e le mie misure.
Non voglio che Teresa se ne occupi, ormai Carlo è diventato oltre che amico, il mio confidente, è lui che parlando col suo medico raccoglie informazioni ma cosa più importante, l'indirizzo di uno specialista che di sicuro mi vorrà vedere senza la gabbietta. Rovistando tra le cose di Teresa, ho trovato la seconda chiave, da un ferramenta ho fatto fare una copia. Ora posso andare dallo specialista, Carlo mi accompagna. Racconto la mia storia omettendo di essere stata costretta, il medico mi fa togliere tutto, mi esamina, dalla sua espressione deduco che qualche problema c'è, vuole delle analisi ma mi anticipa che il tempo di costrizione così prolungato e lo schiacciamento dei testicoli, secondo lui mi hanno reso sterile, forse pure impotente, lo dimostra il fatto che la manipolazione non ha fatto fare nessuna reazione, il referto degli esami dirà molto di più.
Faccio gli esami e dopo 20 giorni torno dal medico, li esamina e poi mi rivisita, nessuna reazione, la sua dichiarazioneè stata:" Mia cara Luisa, le posso dire che il suo apparato riproduttivo non funziona più, le palle non producono sperma, lei è sterile, forse lo era anche prima, può darsi che eliminando la costrizione lei possa riavere un pisello un pochino più grosso e lungo ma non tornerà alle dimensioni precedenti.
Rimetto la gabbietta, Teresa non deve sapere nulla di quello che ho fatto, è una cosa solo mia.
Alcuni giorni dopo in azienda, Carlo mi chiede com'è andata e gli racconto tutto, fa una faccia strana e in conclusione vuole sapere cosa farò con Teresa, gli dico che sta tentando un pò maldestramente di riavvicinarsi a me, sto al gioco ma sono io che pago il prezzo più alto.
Carlo) Tieni presente che se decidessi di separarti, con quello che ti ha detto il dottore, potresti rivalerti su di lei anche economicamente per il danno fisico, quello morale non credo, non puoi dimostrare l'obbligo dell'aumento del seno, vedi tu cosa vuoi fare.
In casa Teresa cerca di venirmi vicina, mentre sto cucinando mi accarezza i fianchi, la lascio fare, sono tentativi che fa, li accetto con la speranza che abbia il desiderio di fare davvero un passo vero verso di me.
Sono trascorsi diversi giorni, Teresa sta prendendo confidenza con me, ora mi rispetta, mi parla, cerca di essere più dolce, non mi dà più ordini ma mi chiede di tutto, come sto, come mi sento, se ho bisogno di qualche cosa, è molto più carina. Dopo aver mangiato e siamo sul divano, si appoggia a me, mi fa sentire il suo calore, inizia a piacermi, se continua così.....
Carlo ha trovato un monolocale, me l'ha fatto sapere col pc, ne approfitto per andarlo a vedere ma è quasi fuori città, la mia patente è da maschio, quindi non posso usare la mia auto, Carlo ne dovrà trovare uno più in centro.
Nel frattempo vado all'anagrafe a chiedere per il cambio del nome, mi servono dei documenti, ci vorrà del tempo.
Da quel pomeriggio non ho più fatto l'amore e ne sento la mancanza. Il giorno che devo andare in azienda mi preparo con una bella pulizia interna, Carlo sarà felice di fare l'amore con me, infatti appena termino il mio lavoro da lui, andiamo a casa sua, mangiamo pochissimo, abbiamo la camera che ci aspetta, dopo che siamo nudi, lo spompino, dopo la prima volta ci ho preso gusto e mi piace farlo, lui si bea del mio trattamento, non mi fa continuare, non vuole venire, mi unge il buchino e mi entra dentro piano piano, mi lascia un attimo per abituarmi e comincia il suo movimento, sono supina e mi bacia, mi piace un sacco, emetto liquido dalla gabbietta, sente che sto venendo col culo e non riesce a trattenersi, mi viene dentro, ci prendiamo un pò di tempo e Carlo mi vuole ancora, stavolta di fianco, mi fa venire, ci baciamo, continua ancora e veniamo assieme. Qualche coccola, poi mi rivesto e col taxi torno a casa.
Stasera dopo cena mentre siamo sul divano, Teresa mi chiede se può togliermi la gabbietta, lo vuole fare come segno di riavvicinamento, accetto, mi alza la gonna e con la chiave che porta al collo mi libera, me lo guarda, lo accarezza ma non succede nulla. Lei pensa che sia io che cerco di non reagire, insiste senza successo. La guardo e lei si rende conto che io non c'entro, che non mi rifiuto ma è una condizione contingente, abbassa lo sguardo e smette con le carezze, dopo un pò andiamo in camera, ognuna nella sua. Non so se accettrò di tornare in camera con lei.
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