Sfumature del cazzo
di
Judicael Ouango
genere
etero
Dopo l'uscita del film " Cinquanta sfumature di grigio", ci fu un panico mai visto nel mondo della trasgressione. Ogni italiano medio che finora si era represso si sentiva "giustificato" nel tentare di provare nuove cose. Da li...improvvisi "padroni", "mistress", "Slave", e ne passo.
I sexy shop si moltiplicarono e pure i locali "trasgressivi" cominciarono ad affacciarsi di più nel mondo dei "normali" tramite sociali come Facebook o instagram senza timore.
Fu allora che decisi di smettere. Troppo bordello, troppe cose fatte in modo meccanico, troppi desideri egoisti da realizzare usando banali corpi e non anime. Certamente c'é poesia sempre in una figa, ma quando non c'é modo di viverla appieno, quando non puoi dire intimamente dentro la figa ciò che sei, assume poco senso. Il mio cazzo é alla pari con me. Duro, ma morbido. E parla, esattamente come fa la figa, pulsano, battono, si uniscono non solo fisicamente, si prendono in una specie di limbo che dovrebbe essere il top dell'emozione.
Si, amo il sesso. Quello a partire da se stessi. La conoscenza del proprio corpo. Col dito, ho toccato ogni centimetro della mia pelle, per conoscerne i segreti, per capire dove si annidano i piaceri, anche i più infimi. Ho toccato me, per conoscere gli altri. O meglio, le altre. Il massimo della sensazione, é oltre il cazzo.
Il cazzo... Eccolo qui. È grande. Lungo e grosso. Nerbato. Mi piace che sia nerbato. Credo che stuzzichi la vagina. La vagina stuzzicata é meraviglia... Cosi abbondante che esce un abbondante crema bianca dalla fica che riempio ed in cui vado e vengo lentamente. Lei, a carponi, é immobile. Si bacia con la figlia. Sono splendide entrambe. Piene di amore per loro stesse e per atri. Apro forte le natiche della madre. A lei piace essere tenuta, si sente stabile. Poi, passo alla figlia mentre la madre ci versa dei drink. Mi lecca il cazzo tutto sporco dalla goduria della madre. E poi ci si siede sopra. "Quanto mi piace il tuo cazzo nero" mi sussurra all'orecchio mentre comincia ad andare su e giù. La mamma é tornata e ci osserva con due drink in mano ed un sorriso beato. La figlia si dimena su di me fino ad urlare ed alzarsi di botto. Dalla sua figa uscirono fiotti e fiotti di squirting mentre urlava. Misi la mano sul suo clitoride e squarto ancora. Poi, presi il mio drink mentre la mamma mi faceva un pompino e la figlia asciugava a terra...
Eccolo di nuovo il mio cazzo... in bocca ad una deliziosa ragazza salita sul treno un ora prima. Il treno non era pieno. L'avevo notata quando saliva perché era vestita da scolaretta ed accompagnata dai suoi genitori. Due persone di aspetto bonaria. Lei era slanciata e molto carina. Mi augurai che avesse un posto non lontano da me. Bingo, proprio di fronte a me. Le sorrisi appena si sedette. Per un ora, col terzo passeggero, parlammo di tutto di piu. Del mio paese africano di ordine, del lavoro, del tempo, eccetera. Poi, il terzo scese e rimanemmo in due. Ci intendevamo con lo sguardo. Lei era almeno un metro ottanta ed io passo il novanta. Volevamo fumare, ed andammo in cerca del bagno. Era quello dei disabili. Graande, pulito. La baciava appena entrammo. Ed immediatamente mi tolse i pannolini e lo prese in bocca. Poi si girò e mi offri il suo sontuoso sedere. Durò 5 cimenti prima che qualcuno venne a bussare... Cinque minuti di paradiso...
Il mio cazzo di nuovo in gioco. Ve l'ho detto, non si tratta solo di momento, o di voglia. È una fusione di mille cose assieme ed é difficile avere un quadro globale. Quel quadro che desidero... Ed eccolo di nuovo il mio cazzo. Questa volta tra due mani. Mi stava masturbando. Ed io stavo masturbando lei. Non ricordo nemmeno più il suo nome. Un incontro fortuito in discoteca. Poi, senza nemmeno chiedercelo eravamo usciti assieme e saliti in macchina mia. A casa, senza fretta avevamo proseguito con i drink. Lei aveva una gonna corta che le era risalito facendo vedere gli auto reggenti su due bellissime cosce. Anch'io avevo metro in mostro il mio atletismo indossando una maglietta smerciata e stretta... Ma non ci toccammo per oltre un ora. Parlammo e ridemmo tanto. Ci guardavamo però. Nemmeno tanto sotto occhi. Era un sesso mentale, inarrivabile per chi non ha una grande mente. I piccoli tocchi anche fortuiti erano grandi piaceri. Entrambi, sapevamo del nostro corpo, e di conseguenza, del corpo altrui.
Ci sfiorammo e toccammo ovunque, anche nel mentre la masturbavo o la leccava, o anche quando lei lo faceva. I nostri corpi erano estasiati dall'essere toccati ovunque. La luce era sufficiente per rivelare il contratto tra i nostri due corpi. Quando la penetrai, avevo la mano sulla sua schiena, le dita che vi scorrevano, lei accarezzava le mie palle. Entrai tutto in lei e rimasi immobile. Ci fu una danza incredibile tra i nostri due sessi. Rimasi cosi in lei per un quarto d'ora. Io in lei e le nostre mani che cercavano di cogliere sulle nostre pelle i brividi. Poi, lei mi prese il cazzo con una mano senza cambiare posizione. Sputò su una mano, se lo passò sull'ano, e si infilò tutto il mio cazzo fino in fondo...
Eccolo di nuovo il mio cazzo. È un monellaccio. Ma ha cultura. Non gli piace la folla. Non perché sia snob, ma ha bisogno di tanto tempo. Quel tempo che oggi e qui non avrà. È una bolgia, corpi nudi ovunque, cazzi in figa, uomini che scopano donne, donne che scopano uomini, falli finti e falli falsi che entrano senza sosta nei stessi buchi. Non c'é poesia. Il mio cazzo lo vuole. Si avvicina una signora. Non é bella. Mi invita. Declino gentilmente e se ne va. Poi si avvicina una ragazzina sovrappeso con le catene al collo e le manette ai polsi. Rifiuto gentilmente la sua proposta e mi consiglia di tornare in Africa. Sorrido, e continuo a guardare. Mi piace anche guardare. Anche quando il piacere ha un senso diverso, é sempre piacere. Osservo uomini che godono, nel metterlo e nel prenderlo. Donne cosi piene di cazzi attorno che non sanno piu cosa offrire. È un caos che non i appartiene, ma è piacevole. Perche percepisco comunque piacere. Il piacere é un lusso, sempre. Mi alzò e vado in bagno. Anche qui ci danno dentro. C'é un uomo seduto a terra con la testa riversata all'indietro sulla tazza del gabinetto. Ed una donna che con le gambe divaricate gli sta pisciando in bocca. La donna mi invita a pisciare in bocca all'uomo ma gentilmente declino. Entra un altro uomo e si protende per guardarmi il cazzo mentre faccio la pipi. Faccio la mia faccia dura e spero sia sufficiente. Lo é. Poi, vado direttamente in pareggio a prendere la mia macchina per andare a casa. Il mio cazzo duro da morire. Fortunatamente, la mia compagna era a casa addormentata. L'avrei svegliata dolcemente, e duramente.
Ah il mio cazzo... Quante ne ha potute combinare. Ma sempre con consapevolezza. Il mio cazzo é libertino, non ubriacone, non banale. È nero, ed é bello. A me piace. Piace anche alla tipa che ora sotto la consolle me lo sta succhiando. Mentre sto passando i dischi, vedo la sua chioma bionda che si alza e scende sulla mia verga. Il tavolo del Dj é alto e molto largo. Vuoto sotto, il che lo rende perfetto. Lei poi si girà, scarta le sue mutande, e se lo infila tutto dentro. Ebbi paura che qualcuno l'abbia sentita urlare e mi guardai tutt'attorno. Ma la musica era molto alta e nessuno si era accorto di niente. Muoveva il culo al ritmo della musica, era meraviglioso. Una situazione perfetta per quel monello del mio cazzo che cerca sempre emozioni estremi e complete. Lei era bella. Era salita sul palco per un selfie ed era rimasta. Poi, aveva fatto finta di perdere qualcosa e si era messa giù...poco dopo si era infilata sotto il tavolo, e poco dopo apriva la mia zip. Ora, a carponi, ballava ogni pezzo che mettevo inducendomi a cercarne di piu belli, di piu ritmati. Per un paio d'ore, rimase cosi a ballare, e per un paio d'ore, misi la musica più bella della mia vita.
I sexy shop si moltiplicarono e pure i locali "trasgressivi" cominciarono ad affacciarsi di più nel mondo dei "normali" tramite sociali come Facebook o instagram senza timore.
Fu allora che decisi di smettere. Troppo bordello, troppe cose fatte in modo meccanico, troppi desideri egoisti da realizzare usando banali corpi e non anime. Certamente c'é poesia sempre in una figa, ma quando non c'é modo di viverla appieno, quando non puoi dire intimamente dentro la figa ciò che sei, assume poco senso. Il mio cazzo é alla pari con me. Duro, ma morbido. E parla, esattamente come fa la figa, pulsano, battono, si uniscono non solo fisicamente, si prendono in una specie di limbo che dovrebbe essere il top dell'emozione.
Si, amo il sesso. Quello a partire da se stessi. La conoscenza del proprio corpo. Col dito, ho toccato ogni centimetro della mia pelle, per conoscerne i segreti, per capire dove si annidano i piaceri, anche i più infimi. Ho toccato me, per conoscere gli altri. O meglio, le altre. Il massimo della sensazione, é oltre il cazzo.
Il cazzo... Eccolo qui. È grande. Lungo e grosso. Nerbato. Mi piace che sia nerbato. Credo che stuzzichi la vagina. La vagina stuzzicata é meraviglia... Cosi abbondante che esce un abbondante crema bianca dalla fica che riempio ed in cui vado e vengo lentamente. Lei, a carponi, é immobile. Si bacia con la figlia. Sono splendide entrambe. Piene di amore per loro stesse e per atri. Apro forte le natiche della madre. A lei piace essere tenuta, si sente stabile. Poi, passo alla figlia mentre la madre ci versa dei drink. Mi lecca il cazzo tutto sporco dalla goduria della madre. E poi ci si siede sopra. "Quanto mi piace il tuo cazzo nero" mi sussurra all'orecchio mentre comincia ad andare su e giù. La mamma é tornata e ci osserva con due drink in mano ed un sorriso beato. La figlia si dimena su di me fino ad urlare ed alzarsi di botto. Dalla sua figa uscirono fiotti e fiotti di squirting mentre urlava. Misi la mano sul suo clitoride e squarto ancora. Poi, presi il mio drink mentre la mamma mi faceva un pompino e la figlia asciugava a terra...
Eccolo di nuovo il mio cazzo... in bocca ad una deliziosa ragazza salita sul treno un ora prima. Il treno non era pieno. L'avevo notata quando saliva perché era vestita da scolaretta ed accompagnata dai suoi genitori. Due persone di aspetto bonaria. Lei era slanciata e molto carina. Mi augurai che avesse un posto non lontano da me. Bingo, proprio di fronte a me. Le sorrisi appena si sedette. Per un ora, col terzo passeggero, parlammo di tutto di piu. Del mio paese africano di ordine, del lavoro, del tempo, eccetera. Poi, il terzo scese e rimanemmo in due. Ci intendevamo con lo sguardo. Lei era almeno un metro ottanta ed io passo il novanta. Volevamo fumare, ed andammo in cerca del bagno. Era quello dei disabili. Graande, pulito. La baciava appena entrammo. Ed immediatamente mi tolse i pannolini e lo prese in bocca. Poi si girò e mi offri il suo sontuoso sedere. Durò 5 cimenti prima che qualcuno venne a bussare... Cinque minuti di paradiso...
Il mio cazzo di nuovo in gioco. Ve l'ho detto, non si tratta solo di momento, o di voglia. È una fusione di mille cose assieme ed é difficile avere un quadro globale. Quel quadro che desidero... Ed eccolo di nuovo il mio cazzo. Questa volta tra due mani. Mi stava masturbando. Ed io stavo masturbando lei. Non ricordo nemmeno più il suo nome. Un incontro fortuito in discoteca. Poi, senza nemmeno chiedercelo eravamo usciti assieme e saliti in macchina mia. A casa, senza fretta avevamo proseguito con i drink. Lei aveva una gonna corta che le era risalito facendo vedere gli auto reggenti su due bellissime cosce. Anch'io avevo metro in mostro il mio atletismo indossando una maglietta smerciata e stretta... Ma non ci toccammo per oltre un ora. Parlammo e ridemmo tanto. Ci guardavamo però. Nemmeno tanto sotto occhi. Era un sesso mentale, inarrivabile per chi non ha una grande mente. I piccoli tocchi anche fortuiti erano grandi piaceri. Entrambi, sapevamo del nostro corpo, e di conseguenza, del corpo altrui.
Ci sfiorammo e toccammo ovunque, anche nel mentre la masturbavo o la leccava, o anche quando lei lo faceva. I nostri corpi erano estasiati dall'essere toccati ovunque. La luce era sufficiente per rivelare il contratto tra i nostri due corpi. Quando la penetrai, avevo la mano sulla sua schiena, le dita che vi scorrevano, lei accarezzava le mie palle. Entrai tutto in lei e rimasi immobile. Ci fu una danza incredibile tra i nostri due sessi. Rimasi cosi in lei per un quarto d'ora. Io in lei e le nostre mani che cercavano di cogliere sulle nostre pelle i brividi. Poi, lei mi prese il cazzo con una mano senza cambiare posizione. Sputò su una mano, se lo passò sull'ano, e si infilò tutto il mio cazzo fino in fondo...
Eccolo di nuovo il mio cazzo. È un monellaccio. Ma ha cultura. Non gli piace la folla. Non perché sia snob, ma ha bisogno di tanto tempo. Quel tempo che oggi e qui non avrà. È una bolgia, corpi nudi ovunque, cazzi in figa, uomini che scopano donne, donne che scopano uomini, falli finti e falli falsi che entrano senza sosta nei stessi buchi. Non c'é poesia. Il mio cazzo lo vuole. Si avvicina una signora. Non é bella. Mi invita. Declino gentilmente e se ne va. Poi si avvicina una ragazzina sovrappeso con le catene al collo e le manette ai polsi. Rifiuto gentilmente la sua proposta e mi consiglia di tornare in Africa. Sorrido, e continuo a guardare. Mi piace anche guardare. Anche quando il piacere ha un senso diverso, é sempre piacere. Osservo uomini che godono, nel metterlo e nel prenderlo. Donne cosi piene di cazzi attorno che non sanno piu cosa offrire. È un caos che non i appartiene, ma è piacevole. Perche percepisco comunque piacere. Il piacere é un lusso, sempre. Mi alzò e vado in bagno. Anche qui ci danno dentro. C'é un uomo seduto a terra con la testa riversata all'indietro sulla tazza del gabinetto. Ed una donna che con le gambe divaricate gli sta pisciando in bocca. La donna mi invita a pisciare in bocca all'uomo ma gentilmente declino. Entra un altro uomo e si protende per guardarmi il cazzo mentre faccio la pipi. Faccio la mia faccia dura e spero sia sufficiente. Lo é. Poi, vado direttamente in pareggio a prendere la mia macchina per andare a casa. Il mio cazzo duro da morire. Fortunatamente, la mia compagna era a casa addormentata. L'avrei svegliata dolcemente, e duramente.
Ah il mio cazzo... Quante ne ha potute combinare. Ma sempre con consapevolezza. Il mio cazzo é libertino, non ubriacone, non banale. È nero, ed é bello. A me piace. Piace anche alla tipa che ora sotto la consolle me lo sta succhiando. Mentre sto passando i dischi, vedo la sua chioma bionda che si alza e scende sulla mia verga. Il tavolo del Dj é alto e molto largo. Vuoto sotto, il che lo rende perfetto. Lei poi si girà, scarta le sue mutande, e se lo infila tutto dentro. Ebbi paura che qualcuno l'abbia sentita urlare e mi guardai tutt'attorno. Ma la musica era molto alta e nessuno si era accorto di niente. Muoveva il culo al ritmo della musica, era meraviglioso. Una situazione perfetta per quel monello del mio cazzo che cerca sempre emozioni estremi e complete. Lei era bella. Era salita sul palco per un selfie ed era rimasta. Poi, aveva fatto finta di perdere qualcosa e si era messa giù...poco dopo si era infilata sotto il tavolo, e poco dopo apriva la mia zip. Ora, a carponi, ballava ogni pezzo che mettevo inducendomi a cercarne di piu belli, di piu ritmati. Per un paio d'ore, rimase cosi a ballare, e per un paio d'ore, misi la musica più bella della mia vita.
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