Susanna

di
genere
etero

L’enorme capella era delicatamente appoggiata sulle mie labbra socchiuse… Eravamo in sintonia, lascivi, desiderosi di restare in quel lembo di tempo senza tempo. La saliva bagnava la sua pelle e le mie labbra scivolavano attorno alle forme del suo glande in modo naturale mentre Jack allungando la mano “parlava” col mio clitoride…
Dico parlava perché era una conversazione vera propria. Tocchi delicati, mirati, pressioni sul pube, a pochi centimetri dal clitoride, il dito che scivola, si ferma, risale, riparte con più foga, arriva lui, lo supera, timidamente si infila nella fessura, ne riesce bagnato, lo massaggia, risale, no, scende, scivola, non capisco più niente, le sensazioni si trasmettono alla mia bocca, alle mie labbra, alla mia lingua. Entrambi, abbiamo sussulti, siamo stabili nel piacere, sappiamo che non c’é fretta.
Jack mi teneva per I capelli. Accompagnava il mio desiderio di cazzo, non mi sfiorava, la sua mano sulla nuca era quasi come una carezza. Il piacere procurato dalla sua mano mi distraeva. Avrei voluto dedicarmi al suo maestoso cazzo, baciarlo, amarlo, succhiarlo, spompinarlo. Ma questa scopata era diversa… Era vera.
Jack diceva di essere “diverso” quando lo conobbi. Mi fece sorridere questa sua affermazione. Tutti sono diversi. Ma se si dovesse considerare che la pelle nera rende diversi, allora Jack lo era davvero. Un bel uomo, alto e piazzato, con degli occhi curiosi, e la risposta sempre pronta. Lo avevo conosciuto su Tinder da oltre un anno, ma Tinder é una trappola per illusi o per disperati che confonde tutti. In quel tutti avevo messo Jack anche se mi sembrava interessante. Poi una settimana fa, chissà come mai, mi aveva riscritto. Avevo risposto per pura noia, ed ora non lo rimpiangevo.
1,80 per 68 chilogrammi, mora con i cappelli ricci e bella ragazza dicono, non ho mai avuto problemi a rapportarmi specie dopo il divorzio. Fortunatamente senza figli, avevo riversato la frustrazione di anni in un mondo trasgressivo che stava cominciando ad annoiarmi per la banalità che iniziavo a riscontrarci. Gli uomini all’inizio sono quasi tutti “leoni”. Poi… finisce che li inculi tu. Per gioco comprai anche lo strap on, le manette, la sex machine e mille altri aggeggi. Ma mi piace il cazzo, mi piace prendere bene il cazzo, in tutti i modi, mi piace goderlo, sentirlo che pulsa nella mia figa, che mi apre il culo, mi piace stringerlo in me e sentirlo crescere fino ad esplodere, mi piace il tempo del cazzo nella mia figa, infinito. Mi piace il cazzo poi… I cazzi sono diversi, tanto diversi. Comunque, una grande scopata di questi tempi, é quasi una chimera. Detto questo, ritorno a Jack…
Il suo cazzo risplendeva nella penombra. Lo presi con tutte le due mani e rimasi in ammirazione per un pò mentre continuava a toccarmi. Poi mi alzai e mi sedetti su di lui dandogli la schiena. Sentii le sue mani che si infilavano sotto le mie natiche e cominciare a darmi il ritmo. C’era una canzone di Lauren Hill che passava e naturalmente sposato quel ritmo. Tenevo gli occhi chiusi e sentivo i capelli che accarezzavano la mia schiena mentre andavo su e giu… “Sei splendida…” La voce rauca di Jack mi eccito ancor di più ed accelerai il ritmo dimenticandomi di Lauryn Hill fino a raggiungere un orgasmo cosi forte da squirtare oltre il cazzo che era ancorato in me. Jack mise un dito sulla mia schiena e delicatamente mentre ero scossa dagli spasmi mi accarezzò delicatamente. Non fece altro che prolungare la mia goduria.
Mi alzai e mi girai verso di lui. Mi sorrise e mi invitò a sedere sul suo cazzo. Era completamente bagnato come parte del divano ed a terra. Avevo difficoltà a credere che fossi stata io. Ma ancor di più, stentavo a credere che avessi ancora voglia. Eppure, erano gia passate almeno cinque ore. Ho sempre desiderato un cazzo cosi. Un cazzo che mi vuole e mi desidera cosi tanto da “sposare” la mia figa. Intuivo di essere un pozzo di piacere, piaceri che avevo cercato in mille cazzi, sfiorato a volte, creduto di aver vissuto, ma questa realtà rasenta il sogno.
Sensualità, dolcezza e decisione alla volta, convinzione, desiderio, persino un pizzico di amore ed odio. Questo é il sesso, non un interpretazione personale. Mentre il mio corpo ricominciava a vibrare del cazzo di Jack in me, realizzai la grande donna che sono, la meravigliosa puttana nascosta sotto le spoglie della “signora” voluta da una società che mi rattrista. Chi sa farti godere, sa farti vivere. Guardai meglio il viso di Jack, cercando dei segni di una vita passata, ombre nel suo sguardo, mi stavo interessando a lui, chiaramente e senza vergognarmi perché facendomi godere aveva attirato la mia. Anche il suo modo felino di muoversi mi affascinava. Considero l’erotismo alla pari delle penetrazione, amo sentire il soffio del respiro altrui sulla mia pelle, é vento di passione, le mani che mi toccano, prendono, afferrano, accarezzano, sollevano, girano, amo essere donna senza se ne ma. Sarà una dote? O consapevolezza diversa, non saprei. Il mio corpo sa, ma racconta in modo diverso; brividi, emozioni, passato, presente, ero io seduta su un cazzo. E quel cazzo vibrava. Jack stava venendo, il suo cazzo era percorso si spasmi il che lo faceva sembrare un vibratore in me. Venni violentemente insieme a lui ed ebbi l’istinti di alzarmi di colpo. Lo squirt fu cosi forte da bagnare dalla testa ai piedi Jack che nel mentre aveva un getto cosi potente da raggiungere il mio viso ed i miei cappelli.
Rimanemmo cosi per un quarto d’ora. Appagati dalla magia. Poi ci alzammo ed andammo a lavarci nel grande bagno. Dallo specchio sotto la doccia, guardai le mani di Jack che si poggiavano sulla mia schiena, mi spingevano a mettermi a pecora, e vidi il suo mostruoso membro risuscitato che si preparava ad entrarmi dentro sotto il getto della doccia….
scritto il
2024-05-02
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