La psicologa 1

di
genere
dominazione


“Non si deve scusare, è perché è piccolo”
“Ti stai eccitando di nuovo?”
“Scusi, sì”
“Quindi basta fare riferimento alle tue dimensioni e inizi ad eccitarti in modo potente, vorrei che riflettessi ancora su questo. Come fai a pensare di vivere la tua vita sentimentale eliminando questo aspetto?”
“Nessuna donna vorrebbe un pisellino cornuto, magari starebbe con me per i soldi o per affetto o perché non trova di meglio ma nessuno potrebbe essere innamorata di me.”
“Ma non è assolutamente vero, ci sono molti vantaggi a stare con uno con tue dinamiche, le donne lo sanno”
“Lei non mi sta dicendo la verità, lei starebbe con uno come me?”
“Non si tratta di me”
“Come può dire che ci sono donne che lo vorrebbero?”
“Non è corretto questo piano di discussione, torniamo alle tue fantasie”
Era incredibile, lo stava di nuovo mettendo nelle condizioni di farlo eccitare e venire, lei si scoprì bagnata di fronte a questa situazione ma pensò che fosse professionale quella domanda e che poteva controllare la cosa.
Il suo pene era di nuovo eretto.
“Mi immagino di tornare e di trovare ancora lui in camera da letto”
“E poi che succede?”
“Resto di sotto in cucina, dopo poco lui scende, lei lo segue, io sono mogio in cucina, lui sembra tranquillo nel vedermi, evidentemente sa che sono un sottomesso, mi saluta, lei mi dice che sono maleducato, che devo offrire una birra all’ospite. Allora io chiedo scuso, chiedo all’istruttore cosa vuole da bere e gliela servo. Lui dice che deve scappare e lei lo accompagna alla porta.”
“La fantasia finisce qui?”
“A volte”
“In che senso a volte?”
“Beh di solito sono già venuto prima di questo punto”.
Lei a questo punto sorride, non riesce a trattenersi, chiede scusa.
“Dopo succede che andiamo in camera, vedo i preservativi per terra, lei mi dice di raccoglierli e buttarli, poi mi avvicino, sento odore di uomo sulla mia donna e cerco coccole, lei allora mi prende la mano, me la porta sul pene e mi dice di fare da solo che lei è troppo stanca, che se voglio mi guarda. Io le dico che vorrei che mi guardasse e anche che vorrei che mi stringesse le palle mentre mi tocco, lei lo fa e poi dolcemente mi chiede se voglio leccarla, io dico di sì. Lei mi dice che sono un cucciolo adorabile e mentre vengo leccando lei mi dice che il pene dell’istruttore era proprio grosso”
Alla fine del racconto lui stava per venire un’altra volta, lei gli chiese se stavolta riusciva a trattenersi, lui disse di sì.
“Ti toccherai pensando a quello che è successo oggi?”
“Sì” era bellissimo, lei non solo sapeva tutto, ora aveva anche vissuto il suo totale abbandono fisico, il suo potere su di lui e tutto senza perdere niente della fredda serietà professionale. Lei ripensò a quello che era successo e le venne una idea da proporgli per la seduta successiva...
scritto il
2023-12-18
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