Il bull muratore 5
di
Maschiobeta
genere
tradimenti
Da quella sera presi a leccarla regolarmente, e più o meno il nostro momento di intimità era così. Ero io a desiderarlo di più, lei a volte era stanca, o forse si eccitava vedendo che quasi la supplicavo di guardarmi mentre mi toccavo. Mi raccontò altri particolari, l’aveva scopata anche nel culo e lei ogni mattina gli faceva un pompino in cucina, poi lo aspettava in camera o in piscina e lui dopo qualche ora di lavoro, sudato, la scopava, durava molto, lei diceva che era stravolta e a volte per farlo venire doveva restare buona a farsi scopare per così tanto tempo che le faceva male la vagina, con me non le era mai successo. Ovviamente i lavori si protrassero per una settimana in più. L’ultimo giorno dei lavori lei volle che io le dessi una prova definitiva che non avevo nessun risentimento verso questo ragazzo prestante che si scopava la mia donna nel mio letto da due settimane.
Gli diedi una lauta mancia e gli dissi: “grazie per il tuo lavoro, questi soldi sono anche per tutti i giorni in più che hai fatto, mi dispiace che sia stato un lavoro più faticoso e lungo del previsto, te ne saremo per sempre grati, siamo molto soddisfatti di quello che hai fatto”
Era una frase che avevamo più o meno concordato, io forse esagerai nel ringraziarlo.
Lui non sapeva ovviamente che io fossi a conoscenza della loro tresca, però sorrise e disse “è stato un vero piacere lavorare per voi”
Sara era a petto nudo disse:
“Anche io sono molto soddisfatta, hai fatto proprio un bel lavoro”
Poi se ne uscì con una frase che fu l’umiliazione finale, quella che suggellò il suo nuovo status di donna dominante: ”ah tesoro scusa, vai a prendermi il deodorante, non al negozio vicino, vai al supermercato”
“Ma ci metterò più di mezz’ora”
“Non c’è fretta, meglio se risparmiamo qualcosa, vai con calma”
Quando rientrai lui era ancora lì, lei mi disse che c’era un piccolo lavoro da finire, uscì non dopo che io lo ebbi ringraziato per lo scrupolo che aveva nel finire bene i lavori, non si parlò neanche di quale fosse stato il lavoro da finire. Dopo mi raccontò che si è fatta scopare da lui in cucina, in tutte le posizioni, che era eccitatissima a vedermi uscire tutto cucciolo e ubbidiente, ed era eccitante anche per me!
Una sera, quando Sara aveva già il pancione di qualche mese, tornò a cena marika. Io ero ormai un compagno sempre più affettuoso e premuroso, quella sera feci tutto io, gli servii anche un cocktail in piscina. Mi piaceva farlo. Non si parlò direttamente di quello che tutti e tre sapevamo ma Marika fece dei commenti molto lusinghieri su di me.
“Paolo sei l’uomo perfetto, il primo maschio davvero evoluto, è bellissimo quello che fai per Sara, dove si può trovare un maschietto come te? Lo voglio anche io!”
“beh vanno un po’ educati, però in effetti con lui è stato facile, è davvero un tesoro”
Dopo questo episodio divenne scontato che lei avesse il diritto di andare con altri uomini quando ne avesse voglia, mentre non ci fu neanche il bisogno di dirlo che per me invece ci doveva essere nei suoi confronti fedeltà assoluta.
Trovavamo eccitante anche il fatto che lei mi sgridasse se per caso anche solo guardavo un’altra (cosa che di solito non era neanche vera perché avevo occhi solo per lei). In realtà non abusò mai più di tanto del diritto di totale libertà sessuale, anche per evitare di legarsi emotivamente e per evitare che la gente sparlasse di me e di noi. Divenne una prassi più che altro durante le vacanze, lei puntava l’animatore più figo e prestante e andava a scoparselo mentre io guardavo il bimbo. La cosa che ci piaceva tantissimo era poi vedere questo amante tutta la settimana, lì lei si inventava qualche piccola parentesi di umiliazione e si faceva parecchio spavalda, tanto nessuno ci conosceva. L’apice fu quando una volta entrò in camera con uno di questi tori e di fronte a lui mi disse: “tesoro esci per un paio d’ore, prendi tu il bimbo al baby club, qui ne avremo per un po’” ma questa è un’altra storia.
Lei aveva rapporti non protetti ma ci stava attenta perché non volevamo altri figli, una volta però puntò un animatore di colore, io affrontai il discorso: “forse stavolta è meglio usare il preservativo”
“hahaha dici? Invece forse è il momento di fare il secondo”
Io rimasi di sasso.
“ma dai scherzo! Come potremmo giustificarlo? Comunque è interessante, se insistessi tu mi diresti di si, sei veramente l’uomo perfetto”.
Era vero, avrei accettato anche il figlio di colore.
Molti anni dopo sentii di nascosto una conversazione tra due mamme piuttosto inopportuna che parlavano di come mio figlio, ormai maggiorenne, avesse un rigonfiamento esagerato nel costume.
“Si vede che anche Paolo sarà ben messo”
Ecco, ora grazie al muratore avevo non solo una famiglia e una donna libera e felice ma anche la reputazione di superdotato!!
E guardando il fisico di mio figlio mi sentivo orgoglioso di aver cresciuto e accettato il seme del maschio alfa, ero contento che avesse voluto la mia donna dandole questo regalo prezioso.
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