La psicologa 2
di
Maschiobeta
genere
dominazione
Alla seduta successiva mi presentò con imbarazzo per le vicende della volta precedente, lei in modo molto professionale mi fa sedere sulla sedia a differenza del solito e mi spiegò la sua proposta.
“Ho una proposta da farti per rivoluzionare la nostra terapia, è una tecnica poco ortodossa ma penso che sarebbe utile per la tua situazione. Ovviamente è solo una proposta, se accetti possiamo anche cominciare da questa seduta, ma puoi anche prenderti tempo per pensarci”.
“Va bene, mi dica”.
“Vorrei estremizzare e mettere in scena le tue pulsioni per togliergli, in modo diciamo brutale, la loro carica di paura che ti impedisce di viverle e accettarle. Quindi ti propongo di fare la terapia cambiando un paio di aspetti”
“Quali?”
“Per prima cosa tu dovrai stare tutto il tempo completamente nudo”
Non potevo credere che l’avesse detto davvero. Da una parte era un sogno ma ne ero terrorizzato insieme, sarebbe stato troppo difficile liberarsi di ogni difesa in un contesto così professionale. Lei continuò senza aspettare sue risposte o commenti.
“Inoltre io avrò un atteggiamento un po' diverso, forse potrà sembrarti poco professionale ma è finalizzato a scopi puramente terapeuti. Diciamo che sarò libera di fare commenti e di dire cose che solitamente non sarebbero accettate in un contesto classico di seduta. Ho verificato il tuo desiderio di abbandonarti, in una modalità molto da sottomesso, io ti metterò nelle condizioni di sentirtici e vorrò verificare le tue dinamiche di eccitazione su cui ho già precise teorie, per farlo dovrò vedere sempre le reazioni del tuo corpo nudo e potrò apparirti un po' crudele, di certo assumerò un atteggiamento dominante. Non ci potrà essere nessun contatto fisico tra noi, quella sarà una barriera professionale, però ti potrei dare ordini che tu dovrai eseguire senza fiatare. Questa è la mia proposta. Accetti?”
Restai in silenzio e lei aggiunse un’ultima cosa.
“Puoi prenderti tempo per decidere, possiamo iniziare anche dalla prossima seduta”
“Quindi se accetto dovrò togliere tutti i vestiti?”
“Sì, è un problema? Di che hai paura?”
“Sono insicuro sul mio fisico, in particolare…”
“Sul pene?”
“Sì”
“Capisco, ma forse potresti essere insicuro anche su altre cose, scusami, non vorrei essere fraintesa e ora ti sto dicendo una cosa fuori da questa proposta, ti domando se in generale tu pensi che il tuo fisico sia più attraente di quello di qualunque altro uomo che esista nel mondo”
“No, chiaro, non lo penso, so che ci sono uomini più attraenti fisicamente”.
“Okay, quindi perché hai così paura del giudizio? Ti sto solo dicendo una cosa ovvia, chiaramente esistono uomini più dotati di te, parlo di ogni aspetto del tuo fisico”
“Sì, ha ragione”
“Credo che accettarti potrebbe aiutarti a dare di te una valutazione più obiettiva e scaricare della tensione da confronto con gli altri maschi che ti porti dentro. Hai un ego pesante, francamente poco giustificato, non fraintendermi, qui non sto dicendo che non vali molto, sto dicendo che potresti sperimentare in questo contesto una liberazione da questo che mi sembra un fardello piuttosto pesante e inutile da portare. Partiamo da questo: cosa temevi dell’amante della tua ragazza? Che fosse più dotato di te?”
“Sì”
“Hai dato a questa ragazza troppi messaggi ambigui, ti sei posto come maschio alfa che viveva il tradimento come un gioco ma poi le hai chiesto quanto fosse dotato l’uomo a cui permettevi di andarci a letto accettando la loro relazione, sai cosa ha pensato quando le hai fatto questa domanda?”
“No, che intende?”
“Che sei un maschio beta, davvero non capisci che è questo il messaggio che dai chiedendo ad una donna che ti tradisce della dotazione dell’amante?”
“Ha ragione, secondo lei io dovrei arrabbiarmi e cercare di impedirglielo e non focalizzarmi in modo feticista sulle superiorità dell’amante?”
“Qualcosa del genere. Prova a sperimentare questo desiderio di essere beta senza limiti, puoi farlo qui con me”.
“Va bene, accetto la sua proposta.”
“Sicuro? Mi vedrai cambiare appena mi confermerai questa decisione, hai capito bene i termini della seduta?”
“Sì, sono pronto”.
“Okay, togliti tutti i tuoi vestiti e consegnameli, li metterò nell’altra stanza, voglio che ti senta nudo senza nessuna possibilità di coprirti e che tu dipenda da me per riaverli, dovrai ubbidire a tutto, voglio che tu ti senta in obbligo a farlo”
Inizia a togliermi la maglietta e le scarpe, lei sembrava sorridere in modo un po' beffardo, rimango in mutande, avevo dei boxer bianchi non molto sexy, se avessi saputo avrei messo una biancheria più bella.
“Avanti, togliti anche quelli, vediamo come sei fatto per intero”
Abbasso i boxer in uno stato di grande turbamento e paura, sapevo l’effetto di quel disagio sul mio pene, sapevo che si sarebbe ritratto molto, sapevo che in quello stato sembrava il pene di un ragazzo in età prepuberale, che non arriva a coprire i testicoli.
Lei prese i vestiti, li tenne tutti in mano, prima di andarli a mettere nell’altra stanza mi chiese: “Hai freddo?”
“No”
“Ah okay, sicuro?” fece queste domande guardandolo direttamente tra le gambe.
Morivo dalla vergogna, incapace di muovermi o avere qualsiasi reazione, resto in piedi mentre lei portava i vestiti di là, poi tornò.
“Hai fatto bene a restare in piedi” lei si sedette alla solita poltrona davanti al divano.
“Prima di farti sdraiare sul divano, vorrei che facessi una camminata avanti e indietro per lo studio, voglio valutare bene il tuo fisico”.
Era incredulo e morto dalla vergogna, le chiedo impacciato dove dovessi camminare, lei quasi spazientita mi rispose: “Dai, fai una camminata, su, che aspetti, passa intorno al tavolo, voglio vederti dietro e davanti”. Essere valutato da lei e avere la sua attenzione era bellissimo, ma avevo paura di non essere abbastanza attraente, tenevo molto a lei e avrei fatto qualsiasi cosa pur di continuare ad avere la sua attenzione.
Dopo questa camminata molto imbarazzante mi fermai di nuovo in piedi dove ero prima, lei era seduta davanti a lui, era chiaro che senza un suo ordine non mi sarei seduto, aspettavo di sentire le sue valutazioni in piedi.
“Dunque, intanto vorrei sapere, tu come ti valuti? Dimmi come vedi il tuo fisico”
Tardavo a iniziare a parlare, come bloccato, lei mi incalzò e allora dissi qualche parola, ero totalmente annichilito, tenevo le spalle curve, l’istinto mi avrebbe spinto a coprirmi il pene con le mani ma sapevo che non potevo farlo, lei mi disse di stare più dritto con le spalle, di non stare gobbo.
“Penso di avere un pene più piccolo della media e di avere un fisico sul magro, non troppo muscoloso ma in linea”
“Che voto daresti al tuo fisico? Lasciamo stare il pene, intendo al resto”
“Sette e mezzo”
“Allora, voglio cominciare dal pene. Più piccolo della media? Sei serio? Sei mai stato in doccia con altri uomini?”
“Sì”
“Immagino che per come sei avrai ben guardato il pene degli altri maschietti”
“Sì, è vero”
“E come li hai valutati?”
“Spesso sono più grossi, a volte anche molto più grossi”
Lei sorrise, un sorriso strano, dolce e perfido insieme.
“Scusa ma si vede che io sono stata fortunata. Il tuo pene non è più piccolo della media, il tuo pene è il più piccolo, io non ho mai visto una cosa del genere, sono rimasta scioccata, ma guarda che ogni donna che ti ha visto nudo lo ha pensato. E’ come quello di un bambino, incredibile, anche adorabile, carino, ha una bella forma, poi sono belli i peni circoncisi, ma ti giuro, è proprio minuscolo, pazzesco. Pensavo che avessi un complesso inventato ma invece fai bene a preoccuparti. Ma ora parliamo del fisico. Io di darei al massimo un sei e mezzo, è vero sei alto e magro ma non hai molti muscoli, girati, ecco, il sedere è molto carino, quello sì, toccalo, voglio vedere se è sodo”.
Lui fece questa cosa imbarazzante di toccarsi il sedere davanti a lei.
“Datti delle pacche, sei molto tenero, comunque si, è un culetto bello sodo”
Quando mi rigirai dopo essermi sculacciato da solo, il piccolo pene non era più molle, stava iniziando a rizzarsi, lei quando lo vide sorrise ma per ora non disse niente a riguardo.
“Fammi vedere i muscoli, tendi il braccio”
Con il pene mezzo eretto mi sottoposi anche a questa valutazione umiliante, lei guardò ogni mio muscolo, mi fece anche piegare sulle ginocchia per vedere tendere i muscoli delle gambe, avrei voluto sia che non finisse mai, sia di essere a casa mia vestito, era una cosa stranissima, non avevo più la gestione delle mie emozioni e la lasciavo totalmente a lei.
“Allora, così come sei non va, io ti do al massimo sei e mezzo, però puoi migliorare, fare palestra, c’è una base da cui si può partire ma così sei troppo poco virile, non hai pettorali, sono quelli che ci piacciono in un uomo, così sei un ometto carino ma troppo poco maschio, al di là del pisellino”
Mi chiamò così e fu la goccia che provocò una erezione completa.
Lei rise “puoi smettere di fare i muscoli adesso” ero rimasto nella posa imbarazzante, incapace di muovermi senza un preciso ordine, era totalmente in mano sua.
“E’ corto ed è anche strettino, molto strettino. La natura non è proprio stata buona con te, non credi?”
“si, ha ragione, ho il pisello molto piccolo”
“Chiamalo pisellino, è più appropriato”
“Si, scusi, pisellino, non merita di essere definito un pisello”
“E cosa pensa una donna guardandoti nudo? Voglio che me lo dici”
“Che sono un minidotato, che è stata molto sfortunata e che non godrà molto a farlo con me”
Lei ora mi guarda tenera.
“Senti, capisci che tu sei questo? Ti rendi conto che hai ubbidito a tutto? Non ho mai visto un uomo così sottomesso e guarda che effetto ha avuto su di te questa cosa? Hai una erezione fortissima, probabilmente se ti sfiorassi verresti all’istante”
Sentii un formicolio, non si era mai sentito così esposto. Era sempre stato un uomo che a letto durava tanto e aveva scambiato questo con un grossa carica di virilità, ora capiva che non era quello, il problema è che a fare l’alfa non si eccitava come si stava eccitando ora a fare il beta, era solo questo, solo ora, con lei, era davvero coinvolto.
“La prossima volto porto un righello, sono curiosa di sapere le misure precise”
Poi ci fu un po' di silenzio, dopo lei mi chiese con fare dolce: “come ti senti adesso?”
Capii che lei era dentro i suoi pensieri, non poteva nascondere nulla neanche di quelli, erano esposti come i muscoli e il pene, dopo quella domanda capì come si sentiva, prima capiva solo l’imbarazzo.
“Mi sento molto bene”
“Bene, mi fa piacere. Hai visto? Puoi accettare questo, non succede niente, non crolla il mondo. Ci sono uomini nati per dominare e scopare e altri per essere al servizio delle donne e ubbidire, guarda che questo non fa di te un qualcosa che non ha diritto di esistere, lo capisci?”
“Si, credo di capire”.
“E’ fortunata la donna che trova un compagno come te”.
“Posso chiederle una cosa?”
“Sì, certo, dimmi”.
“Se le faccio una domanda lei risponde con sincerità o seguendo gli scopi della seduta?”
“Con sincerità, le sedute non sono una manipolazione, in questa dinamica io posso essere sincera e se mi fai una domanda al massimo non rispondo ma non ti dirò mai una cosa che non penso”.
“Lei starebbe con un sottomesso come me?”
“Sì”
“Dice davvero?”
“Sì certo. Per me sei un uomo adorabile e molto coraggioso, mi piacerebbe molto avere un maschio come te. Però non mi basteresti e tenderei ad essere diciamo crudele nel fartelo notare. Mi stimoleresti molto affetto ma anche molto desiderio di dominio, mi legherei molto alla sicurezza che mi darebbe avere pieno controllo della tua virilità, ti difenderei da chi ti tratta male senza il mio permesso. Ma sarei anche sfacciata nelle infedeltà, tutte le mie amiche saprebbero che sei in mio potere perché ne andrei orgogliosa moltissimo. In determinati contesti mi verrebbe voglia di umiliarti pubblicamente. Ti farei stare sempre nudo e inizierei ad addestrarti”
“Come mi vorrebbe addestrare?”
“Ti strapperei di dosso ogni rimasuglio di maschio alfa. Mai ti verrebbe permesso di venire, neanche con la masturbazione se prima non vengo io. Per addestrarti, non per cattiveria. E anche in quel caso non sarebbe scontato. Collegherei ogni tuo momento di piacere da orgasmo con pratiche umilianti legate al mio piacere, cosicché saresti tu per primo a volere i miei tradimenti. Ad esempio ti farei baciare la mia vagina solo dopo che un altro uomo mi ha scopata, ti farei venire solo dopo che hai baciato i miei piedi e fatto venire me o solo dopo che sono venuta con un altro uomo o solo dopo che mi hai massaggiato per un bel pò. Ti umilierei di fronte al mio amante, andrei a letto con il tuo capo e con i i tuoi amici”.
Dopo aver detto così venni, cercai di non sporcare niente facendo finire il mio seme sulla sua pancia ma due schizzi partirono incontrollabili prima che mettessi una mano per coprire e finirono poco sotto il viso. Era incredibile, di fronte a lei non avevo più controllo, mi sentivo libero dal bisogno di esibire una virilità attiva e questa sensazione mi esponeva come non ero mai stato esposto, ora avrei voluto seppellirmi ma tra le sue braccia, non sostenevo il suo sguardo ma era anche come sereno di poter fare vedere appieno cosa mi eccitava a lei.
“Cavoli però questa cosa che vieni senza toccarti dobbiamo risolverla, sei incredibile, con te è obbligatoria una gabbietta”
“Posso rivestirmi adesso?”
“No, abbiamo ancora quindici minuti, sdraiati sul lettino e non pulirti”.
L’eccitazione era sparita, aveva lasciato posto ad un pisello moscio e sporco di sperma, lei lo costrinse a restare esposto.
“Scusa ma non riesco a dirti che questa cosa che sei così aperto da venire in questo modo è favolosa, sei un cucciolo adorabile. A cosa stai pensando?”
“Al fatto che vorrei sparire dalla vergogna ma vorrei vivere tutto quello che mi ha detto e, scusi se lo dico ma vorrei che mi coccolasse, vorrei stare nel suo abbraccio”.
A lei venne un moto di eccitazione pazzesco che la spaventò, cercò di ricomporsi ma aveva i capillari dilatati, la vagina bagnata, temette che lui potesse accorgersene.
“Io mi chiedo come hai fatto a vivere facendo l’alfa, non per il pisello che tutte hanno pensato che fosse piccolo, intendo per la tua indole, sei bisognosissimo di protezione e controllo, sei il prototipo del maschietto beta, hai bisogno di essere amato con le tue mancanza, è pericolosa questa cosa, dobbiamo lavorarci, tu per una donna che ti tratta così ti butteresti nel fuoco”
“Si, ha ragione”
“Saresti l’uomo più fedele della storia, è proprio bella questa cosa, ma ti faresti anche umiliare senza ritegno mettendo a rischio tutta la tua vita quotidiana, potresti incontrare una donna che se ne approfitta”
“Si, non avrei mai neanche un pensiero su un’altra”
“Oddio adorabile. Ora voglio che tieni strette le tue palline, bravo così, arriva fino al limite di farti male, tirale. Ahahaha lo fai senza fiatare, oddio sei bellissimo. Ora ti racconto una cosa. Ma prima voglio che con l’altra mano ti metti un ditino nel buchino dietro”
Lui lo fece e iniziò ad ascoltare in quella posizione umiliante.
“Ci immaginiamo di essere una coppia e ti racconto una cosa immaginaria che è successa ieri sera, faremo spesso questo esercizio, serve a vedere cosa ha il potere di eccitarti di più”
“Va bene”
“Continua a tirare le palline, voglio vedere che un po' ti fa male, bravo, così” lei rise.
“Ti ricordi ieri sera quando parlavo con quel tipo?”
“Sì”
“La mia amica mi ha detto che ci guardavi tutto preoccupato, bloccato dalla gelosia, tra parentesi è una delle mie amiche che sa tutto di te, quando davanti a lei ti ho chiamato pisellino e sei diventato rosso ti sei preoccupato per niente, lei lo sa già. Comunque non è vero che mi sono solo fatta accompagnare al bagno dopo averci parlato, è entrato anche lui nel bagno delle donne e gli ho fatto un velocissimo pompino, oggi lo rivedo, ha un gran bel cazzo ed è stato brutale e maschio come piace a me, alla mia amica l’ho detto ieri sera, sai quando ci ho parlato in privato dopo averti baciato? Le ho raccontato del tipo, avrei dovuto farlo davanti a lei ma tu sembravi così in difficoltà”
“Lo ero”
“Ma non va bene, non devi più darmi questa sensazione negativa di paura, lo sai che scopo altri uomini, voglio che ti senti a tuo agio anche se ti do del pisellino di fronte alle amiche, sono un po' arrabbiata con te”
“Scusa, non succederà più, sono contento che hai trovato un maschio che ti piace e che la tua amica sappia di come sono sottomesso”
Lei ora lo guardava con tenerezza, aveva una gran voglia di abbracciarlo, era tenerissimo e il pisello era di nuovo diventato durissimo, era molto bello poterlo controllare così e vederlo così aperto e totalmente in suo potere, si stava eccitando troppo in questa seduta, temeva di perdere l’autocontrollo.
“Bene ora rivestiti pisellino, d’ora in poi ti chiamerò così durante le sedute, vado a prenderti i vestiti, indossali senza pulirti”.
Lui era venuto di nuovo.
“Ho una proposta da farti per rivoluzionare la nostra terapia, è una tecnica poco ortodossa ma penso che sarebbe utile per la tua situazione. Ovviamente è solo una proposta, se accetti possiamo anche cominciare da questa seduta, ma puoi anche prenderti tempo per pensarci”.
“Va bene, mi dica”.
“Vorrei estremizzare e mettere in scena le tue pulsioni per togliergli, in modo diciamo brutale, la loro carica di paura che ti impedisce di viverle e accettarle. Quindi ti propongo di fare la terapia cambiando un paio di aspetti”
“Quali?”
“Per prima cosa tu dovrai stare tutto il tempo completamente nudo”
Non potevo credere che l’avesse detto davvero. Da una parte era un sogno ma ne ero terrorizzato insieme, sarebbe stato troppo difficile liberarsi di ogni difesa in un contesto così professionale. Lei continuò senza aspettare sue risposte o commenti.
“Inoltre io avrò un atteggiamento un po' diverso, forse potrà sembrarti poco professionale ma è finalizzato a scopi puramente terapeuti. Diciamo che sarò libera di fare commenti e di dire cose che solitamente non sarebbero accettate in un contesto classico di seduta. Ho verificato il tuo desiderio di abbandonarti, in una modalità molto da sottomesso, io ti metterò nelle condizioni di sentirtici e vorrò verificare le tue dinamiche di eccitazione su cui ho già precise teorie, per farlo dovrò vedere sempre le reazioni del tuo corpo nudo e potrò apparirti un po' crudele, di certo assumerò un atteggiamento dominante. Non ci potrà essere nessun contatto fisico tra noi, quella sarà una barriera professionale, però ti potrei dare ordini che tu dovrai eseguire senza fiatare. Questa è la mia proposta. Accetti?”
Restai in silenzio e lei aggiunse un’ultima cosa.
“Puoi prenderti tempo per decidere, possiamo iniziare anche dalla prossima seduta”
“Quindi se accetto dovrò togliere tutti i vestiti?”
“Sì, è un problema? Di che hai paura?”
“Sono insicuro sul mio fisico, in particolare…”
“Sul pene?”
“Sì”
“Capisco, ma forse potresti essere insicuro anche su altre cose, scusami, non vorrei essere fraintesa e ora ti sto dicendo una cosa fuori da questa proposta, ti domando se in generale tu pensi che il tuo fisico sia più attraente di quello di qualunque altro uomo che esista nel mondo”
“No, chiaro, non lo penso, so che ci sono uomini più attraenti fisicamente”.
“Okay, quindi perché hai così paura del giudizio? Ti sto solo dicendo una cosa ovvia, chiaramente esistono uomini più dotati di te, parlo di ogni aspetto del tuo fisico”
“Sì, ha ragione”
“Credo che accettarti potrebbe aiutarti a dare di te una valutazione più obiettiva e scaricare della tensione da confronto con gli altri maschi che ti porti dentro. Hai un ego pesante, francamente poco giustificato, non fraintendermi, qui non sto dicendo che non vali molto, sto dicendo che potresti sperimentare in questo contesto una liberazione da questo che mi sembra un fardello piuttosto pesante e inutile da portare. Partiamo da questo: cosa temevi dell’amante della tua ragazza? Che fosse più dotato di te?”
“Sì”
“Hai dato a questa ragazza troppi messaggi ambigui, ti sei posto come maschio alfa che viveva il tradimento come un gioco ma poi le hai chiesto quanto fosse dotato l’uomo a cui permettevi di andarci a letto accettando la loro relazione, sai cosa ha pensato quando le hai fatto questa domanda?”
“No, che intende?”
“Che sei un maschio beta, davvero non capisci che è questo il messaggio che dai chiedendo ad una donna che ti tradisce della dotazione dell’amante?”
“Ha ragione, secondo lei io dovrei arrabbiarmi e cercare di impedirglielo e non focalizzarmi in modo feticista sulle superiorità dell’amante?”
“Qualcosa del genere. Prova a sperimentare questo desiderio di essere beta senza limiti, puoi farlo qui con me”.
“Va bene, accetto la sua proposta.”
“Sicuro? Mi vedrai cambiare appena mi confermerai questa decisione, hai capito bene i termini della seduta?”
“Sì, sono pronto”.
“Okay, togliti tutti i tuoi vestiti e consegnameli, li metterò nell’altra stanza, voglio che ti senta nudo senza nessuna possibilità di coprirti e che tu dipenda da me per riaverli, dovrai ubbidire a tutto, voglio che tu ti senta in obbligo a farlo”
Inizia a togliermi la maglietta e le scarpe, lei sembrava sorridere in modo un po' beffardo, rimango in mutande, avevo dei boxer bianchi non molto sexy, se avessi saputo avrei messo una biancheria più bella.
“Avanti, togliti anche quelli, vediamo come sei fatto per intero”
Abbasso i boxer in uno stato di grande turbamento e paura, sapevo l’effetto di quel disagio sul mio pene, sapevo che si sarebbe ritratto molto, sapevo che in quello stato sembrava il pene di un ragazzo in età prepuberale, che non arriva a coprire i testicoli.
Lei prese i vestiti, li tenne tutti in mano, prima di andarli a mettere nell’altra stanza mi chiese: “Hai freddo?”
“No”
“Ah okay, sicuro?” fece queste domande guardandolo direttamente tra le gambe.
Morivo dalla vergogna, incapace di muovermi o avere qualsiasi reazione, resto in piedi mentre lei portava i vestiti di là, poi tornò.
“Hai fatto bene a restare in piedi” lei si sedette alla solita poltrona davanti al divano.
“Prima di farti sdraiare sul divano, vorrei che facessi una camminata avanti e indietro per lo studio, voglio valutare bene il tuo fisico”.
Era incredulo e morto dalla vergogna, le chiedo impacciato dove dovessi camminare, lei quasi spazientita mi rispose: “Dai, fai una camminata, su, che aspetti, passa intorno al tavolo, voglio vederti dietro e davanti”. Essere valutato da lei e avere la sua attenzione era bellissimo, ma avevo paura di non essere abbastanza attraente, tenevo molto a lei e avrei fatto qualsiasi cosa pur di continuare ad avere la sua attenzione.
Dopo questa camminata molto imbarazzante mi fermai di nuovo in piedi dove ero prima, lei era seduta davanti a lui, era chiaro che senza un suo ordine non mi sarei seduto, aspettavo di sentire le sue valutazioni in piedi.
“Dunque, intanto vorrei sapere, tu come ti valuti? Dimmi come vedi il tuo fisico”
Tardavo a iniziare a parlare, come bloccato, lei mi incalzò e allora dissi qualche parola, ero totalmente annichilito, tenevo le spalle curve, l’istinto mi avrebbe spinto a coprirmi il pene con le mani ma sapevo che non potevo farlo, lei mi disse di stare più dritto con le spalle, di non stare gobbo.
“Penso di avere un pene più piccolo della media e di avere un fisico sul magro, non troppo muscoloso ma in linea”
“Che voto daresti al tuo fisico? Lasciamo stare il pene, intendo al resto”
“Sette e mezzo”
“Allora, voglio cominciare dal pene. Più piccolo della media? Sei serio? Sei mai stato in doccia con altri uomini?”
“Sì”
“Immagino che per come sei avrai ben guardato il pene degli altri maschietti”
“Sì, è vero”
“E come li hai valutati?”
“Spesso sono più grossi, a volte anche molto più grossi”
Lei sorrise, un sorriso strano, dolce e perfido insieme.
“Scusa ma si vede che io sono stata fortunata. Il tuo pene non è più piccolo della media, il tuo pene è il più piccolo, io non ho mai visto una cosa del genere, sono rimasta scioccata, ma guarda che ogni donna che ti ha visto nudo lo ha pensato. E’ come quello di un bambino, incredibile, anche adorabile, carino, ha una bella forma, poi sono belli i peni circoncisi, ma ti giuro, è proprio minuscolo, pazzesco. Pensavo che avessi un complesso inventato ma invece fai bene a preoccuparti. Ma ora parliamo del fisico. Io di darei al massimo un sei e mezzo, è vero sei alto e magro ma non hai molti muscoli, girati, ecco, il sedere è molto carino, quello sì, toccalo, voglio vedere se è sodo”.
Lui fece questa cosa imbarazzante di toccarsi il sedere davanti a lei.
“Datti delle pacche, sei molto tenero, comunque si, è un culetto bello sodo”
Quando mi rigirai dopo essermi sculacciato da solo, il piccolo pene non era più molle, stava iniziando a rizzarsi, lei quando lo vide sorrise ma per ora non disse niente a riguardo.
“Fammi vedere i muscoli, tendi il braccio”
Con il pene mezzo eretto mi sottoposi anche a questa valutazione umiliante, lei guardò ogni mio muscolo, mi fece anche piegare sulle ginocchia per vedere tendere i muscoli delle gambe, avrei voluto sia che non finisse mai, sia di essere a casa mia vestito, era una cosa stranissima, non avevo più la gestione delle mie emozioni e la lasciavo totalmente a lei.
“Allora, così come sei non va, io ti do al massimo sei e mezzo, però puoi migliorare, fare palestra, c’è una base da cui si può partire ma così sei troppo poco virile, non hai pettorali, sono quelli che ci piacciono in un uomo, così sei un ometto carino ma troppo poco maschio, al di là del pisellino”
Mi chiamò così e fu la goccia che provocò una erezione completa.
Lei rise “puoi smettere di fare i muscoli adesso” ero rimasto nella posa imbarazzante, incapace di muovermi senza un preciso ordine, era totalmente in mano sua.
“E’ corto ed è anche strettino, molto strettino. La natura non è proprio stata buona con te, non credi?”
“si, ha ragione, ho il pisello molto piccolo”
“Chiamalo pisellino, è più appropriato”
“Si, scusi, pisellino, non merita di essere definito un pisello”
“E cosa pensa una donna guardandoti nudo? Voglio che me lo dici”
“Che sono un minidotato, che è stata molto sfortunata e che non godrà molto a farlo con me”
Lei ora mi guarda tenera.
“Senti, capisci che tu sei questo? Ti rendi conto che hai ubbidito a tutto? Non ho mai visto un uomo così sottomesso e guarda che effetto ha avuto su di te questa cosa? Hai una erezione fortissima, probabilmente se ti sfiorassi verresti all’istante”
Sentii un formicolio, non si era mai sentito così esposto. Era sempre stato un uomo che a letto durava tanto e aveva scambiato questo con un grossa carica di virilità, ora capiva che non era quello, il problema è che a fare l’alfa non si eccitava come si stava eccitando ora a fare il beta, era solo questo, solo ora, con lei, era davvero coinvolto.
“La prossima volto porto un righello, sono curiosa di sapere le misure precise”
Poi ci fu un po' di silenzio, dopo lei mi chiese con fare dolce: “come ti senti adesso?”
Capii che lei era dentro i suoi pensieri, non poteva nascondere nulla neanche di quelli, erano esposti come i muscoli e il pene, dopo quella domanda capì come si sentiva, prima capiva solo l’imbarazzo.
“Mi sento molto bene”
“Bene, mi fa piacere. Hai visto? Puoi accettare questo, non succede niente, non crolla il mondo. Ci sono uomini nati per dominare e scopare e altri per essere al servizio delle donne e ubbidire, guarda che questo non fa di te un qualcosa che non ha diritto di esistere, lo capisci?”
“Si, credo di capire”.
“E’ fortunata la donna che trova un compagno come te”.
“Posso chiederle una cosa?”
“Sì, certo, dimmi”.
“Se le faccio una domanda lei risponde con sincerità o seguendo gli scopi della seduta?”
“Con sincerità, le sedute non sono una manipolazione, in questa dinamica io posso essere sincera e se mi fai una domanda al massimo non rispondo ma non ti dirò mai una cosa che non penso”.
“Lei starebbe con un sottomesso come me?”
“Sì”
“Dice davvero?”
“Sì certo. Per me sei un uomo adorabile e molto coraggioso, mi piacerebbe molto avere un maschio come te. Però non mi basteresti e tenderei ad essere diciamo crudele nel fartelo notare. Mi stimoleresti molto affetto ma anche molto desiderio di dominio, mi legherei molto alla sicurezza che mi darebbe avere pieno controllo della tua virilità, ti difenderei da chi ti tratta male senza il mio permesso. Ma sarei anche sfacciata nelle infedeltà, tutte le mie amiche saprebbero che sei in mio potere perché ne andrei orgogliosa moltissimo. In determinati contesti mi verrebbe voglia di umiliarti pubblicamente. Ti farei stare sempre nudo e inizierei ad addestrarti”
“Come mi vorrebbe addestrare?”
“Ti strapperei di dosso ogni rimasuglio di maschio alfa. Mai ti verrebbe permesso di venire, neanche con la masturbazione se prima non vengo io. Per addestrarti, non per cattiveria. E anche in quel caso non sarebbe scontato. Collegherei ogni tuo momento di piacere da orgasmo con pratiche umilianti legate al mio piacere, cosicché saresti tu per primo a volere i miei tradimenti. Ad esempio ti farei baciare la mia vagina solo dopo che un altro uomo mi ha scopata, ti farei venire solo dopo che hai baciato i miei piedi e fatto venire me o solo dopo che sono venuta con un altro uomo o solo dopo che mi hai massaggiato per un bel pò. Ti umilierei di fronte al mio amante, andrei a letto con il tuo capo e con i i tuoi amici”.
Dopo aver detto così venni, cercai di non sporcare niente facendo finire il mio seme sulla sua pancia ma due schizzi partirono incontrollabili prima che mettessi una mano per coprire e finirono poco sotto il viso. Era incredibile, di fronte a lei non avevo più controllo, mi sentivo libero dal bisogno di esibire una virilità attiva e questa sensazione mi esponeva come non ero mai stato esposto, ora avrei voluto seppellirmi ma tra le sue braccia, non sostenevo il suo sguardo ma era anche come sereno di poter fare vedere appieno cosa mi eccitava a lei.
“Cavoli però questa cosa che vieni senza toccarti dobbiamo risolverla, sei incredibile, con te è obbligatoria una gabbietta”
“Posso rivestirmi adesso?”
“No, abbiamo ancora quindici minuti, sdraiati sul lettino e non pulirti”.
L’eccitazione era sparita, aveva lasciato posto ad un pisello moscio e sporco di sperma, lei lo costrinse a restare esposto.
“Scusa ma non riesco a dirti che questa cosa che sei così aperto da venire in questo modo è favolosa, sei un cucciolo adorabile. A cosa stai pensando?”
“Al fatto che vorrei sparire dalla vergogna ma vorrei vivere tutto quello che mi ha detto e, scusi se lo dico ma vorrei che mi coccolasse, vorrei stare nel suo abbraccio”.
A lei venne un moto di eccitazione pazzesco che la spaventò, cercò di ricomporsi ma aveva i capillari dilatati, la vagina bagnata, temette che lui potesse accorgersene.
“Io mi chiedo come hai fatto a vivere facendo l’alfa, non per il pisello che tutte hanno pensato che fosse piccolo, intendo per la tua indole, sei bisognosissimo di protezione e controllo, sei il prototipo del maschietto beta, hai bisogno di essere amato con le tue mancanza, è pericolosa questa cosa, dobbiamo lavorarci, tu per una donna che ti tratta così ti butteresti nel fuoco”
“Si, ha ragione”
“Saresti l’uomo più fedele della storia, è proprio bella questa cosa, ma ti faresti anche umiliare senza ritegno mettendo a rischio tutta la tua vita quotidiana, potresti incontrare una donna che se ne approfitta”
“Si, non avrei mai neanche un pensiero su un’altra”
“Oddio adorabile. Ora voglio che tieni strette le tue palline, bravo così, arriva fino al limite di farti male, tirale. Ahahaha lo fai senza fiatare, oddio sei bellissimo. Ora ti racconto una cosa. Ma prima voglio che con l’altra mano ti metti un ditino nel buchino dietro”
Lui lo fece e iniziò ad ascoltare in quella posizione umiliante.
“Ci immaginiamo di essere una coppia e ti racconto una cosa immaginaria che è successa ieri sera, faremo spesso questo esercizio, serve a vedere cosa ha il potere di eccitarti di più”
“Va bene”
“Continua a tirare le palline, voglio vedere che un po' ti fa male, bravo, così” lei rise.
“Ti ricordi ieri sera quando parlavo con quel tipo?”
“Sì”
“La mia amica mi ha detto che ci guardavi tutto preoccupato, bloccato dalla gelosia, tra parentesi è una delle mie amiche che sa tutto di te, quando davanti a lei ti ho chiamato pisellino e sei diventato rosso ti sei preoccupato per niente, lei lo sa già. Comunque non è vero che mi sono solo fatta accompagnare al bagno dopo averci parlato, è entrato anche lui nel bagno delle donne e gli ho fatto un velocissimo pompino, oggi lo rivedo, ha un gran bel cazzo ed è stato brutale e maschio come piace a me, alla mia amica l’ho detto ieri sera, sai quando ci ho parlato in privato dopo averti baciato? Le ho raccontato del tipo, avrei dovuto farlo davanti a lei ma tu sembravi così in difficoltà”
“Lo ero”
“Ma non va bene, non devi più darmi questa sensazione negativa di paura, lo sai che scopo altri uomini, voglio che ti senti a tuo agio anche se ti do del pisellino di fronte alle amiche, sono un po' arrabbiata con te”
“Scusa, non succederà più, sono contento che hai trovato un maschio che ti piace e che la tua amica sappia di come sono sottomesso”
Lei ora lo guardava con tenerezza, aveva una gran voglia di abbracciarlo, era tenerissimo e il pisello era di nuovo diventato durissimo, era molto bello poterlo controllare così e vederlo così aperto e totalmente in suo potere, si stava eccitando troppo in questa seduta, temeva di perdere l’autocontrollo.
“Bene ora rivestiti pisellino, d’ora in poi ti chiamerò così durante le sedute, vado a prenderti i vestiti, indossali senza pulirti”.
Lui era venuto di nuovo.
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