Il bull muratore 2
di
Maschiobeta
genere
tradimenti
La sera altra sorpresa: la sua amica Marika era a cena da noi. Probabilmente era arrivata nel pomeriggio apposta per vedere il muratore e poi si era fermata a cena, non immaginavo che avevano un piano preciso e quella sera volevano tastare le mie reazioni ad alcune provocazioni.Dopo un po’ l’amica, con cui avevo molta confidenza, si rivolse direttamente a me e mi disse:“comunque paolo, oggi ho visto i bicipiti e gli addominali del vostro manovale e sono rimasta impressionata, ho pensato di spaccare qualcosa e chiamarlo anche da me haha”
io non abboccai alla provocazione e finsi tranquillità
“eh si, è un bell’uomo”
“bello, è un dio, non sei preoccupato che ti gira mezzo nudo per casa?”
“haha un po’ si, ma sai, mi fido di Sara”
“ok fai bene ma porcaccia, quando ti passa davanti a petto nudo e sudato può partire l’embolo, poi secondo me è anche superdotato”
Sara si mise a ridere
“che scema, e come fai a saperlo?”
“allora, intanto se ce l’avesse piccolo sarebbe troppo strano, ha proprio l’aria di uno sicuro di se e gli uomini sono sicuri di se quando ce l’hanno grosso, e poi si vede da quei pantaloni corti che lì c’è un pacco notevole, non dirmi che non te ne sei accorta e che non ci hai guardato perché saresti una bugiarda”
Io intervenni ostentando sicurezza
“in effetti mi piacerebbe sapere se ci hai guardato” risi ma forse si capiva che non ero del tutto rilassato.
“si, diciamo che immagino che abbia un pene molto grosso”
Poi l’amica disse una frase che mi pietrificò
“poi è anche tutta una questione di come si è abituati, scusa Paolo ma lo sai che noi due ci diciamo tutto, non è un mistero che tu da quel punto di vista hai qualche mancanza”
Rimasi senza parole, non pensavo che Sara avesse parlato così apertamente a lei del fatto che avevo un pisello piuttosto piccolo, mi aveva sempre detto che era perfetto per lei, adesso scoprivo che della cosa si era lamentata con l’amica.L’amica si accorse del mio superimbarazzo e ritrattò
“Scherzo, oddio scusa, parlo a caso"
Cambiammo argomento ma la sera mi arrabbiai con Sara.Lei all’inizio si mostrò premurosa e si scusò di aver parlato del mio pene con l’amica, poi però, vedendo che io continuavo a essere arrabbiato, si arrabbiò a sua volta.
“oh insomma, che problema è, che ossessione che avete voi uomini, ce l’hai piuttosto piccolo, chissene frega, ti rode solo che il muratore lo avrà il doppio del tuo, sei solo invidioso, che cosa da immaturo.”
Non solo per la prima volta mi disse che lo considerava piccolo ma mi fece anche sentire un adolescente insicuro ossessionato dal pene.Dopo le acque si calmarono e un sesso dolcissimo aiutò a risolvere tutte le tensioni. Parlammo di quanto ci amavamo e fu tutto bellissimo, prima di dormire però lei mi disse una cosa del tutto assurda ma al momento non so perché mi sembrò del tutto sensata, forse perché ero molto tranquillizzato dal momento intimo e pieno di amore che avevamo vissuto.
“senti, noi vorremmo tanto crescere un bimbo insieme, saremmo dei genitori perfetti, giusto?”
“si, penso di si”
“però abbiamo sto problema che non viene, ma se, trovassimo un altro modo”
Io non capivo
“forse potrebbe mettermi incinta un altro uomo, uno che non saprebbe mai di essere il padre”
“sei pazza?”
“pensaci, capisco che può sembrare strano ma… se trovassimo un uomo che mi attrae con un ottimo patrimonio genetico, un uomo che può mettermi incinta, poi il figlio sarebbe del tutto tuo”
Mi mise teneramente una mano sul pene
“so che per la vostra morale da maschietti non è facile da accettare ma io lo apprezzerei molto, sarebbe un gesto meraviglioso se accettassi…”
Io sentii il suo desiderio di essere madre e tutta la frustrazione che aveva per il fatto che non ero riuscito in due anni a metterla incinta, frustrazione che mi aveva sempre con amore nascosto. Avevo paura che ai suoi occhi sarei scaduto come uomo se avessi accettato questo ma lei mi guardava con occhi molto dolci, accarezzandomi il pene.
“non ti renderebbe meno uomo accettare che sia un altro…”
Non sapevo che rispondere.
“scusa per oggi Marika è fidata, non ne va a parlare in giro, volevamo verificare un po’ le tue reazioni, lei dice che tu hai un complesso di inferiorità verso il muratore, che senti un ancestrale paura perché è dentro casa tua e sta vicino alla tua donna, ne hai paura perché lo senti diciamo, più… boh dai è normale, c’è sempre uno più maschio e più virile di te, dovresti accettarlo senza vergognarti che non puoi essere sempre un alfa in ogni situazione. Io ho bisogno di te per crescere il bambino, ti amo, ma c’è bisogno anche di lui se vogliamo che la cosa sia possibile, non voglio che ci sottoponiamo a tutte quelle pratiche complicate per restare incinta, rovinerebbero il nostro rapporto. Io lo confesso, fisicamente sono attratta da lui, sarebbe un ottimo patrimonio un uomo che può mettermi incinta, poi il figlio sarebbe del tutto tuo”
Mi mise teneramente una mano sul pene
“so che per la vostra morale da maschietti non è facile da accettare ma io lo apprezzerei molto, sarebbe un gesto meraviglioso se accettassi…”
Io sentii il suo desiderio di essere madre e tutta la frustrazione che aveva per il fatto che non ero riuscito in due anni a metterla incinta, frustrazione che mi aveva sempre con amore nascosto. Avevo paura che ai suoi occhi sarei scaduto come uomo se avessi accettato questo ma lei mi guardava con occhi molto dolci, accarezzandomi il pene.
“non ti renderebbe meno uomo accettare che sia un altro…”
Non sapevo che rispondere.
“scusa per oggi Marika è fidata, non ne va a parlare in giro, volevamo verificare un po’ le tue reazioni, lei dice che tu hai un complesso di inferiorità verso il muratore, che senti un ancestrale paura perché è dentro casa tua e sta vicino alla tua donna, ne hai paura perché lo senti diciamo, più… boh dai è normale, c’è sempre uno più maschio e più virile di te, dovresti accettarlo senza vergognarti che non puoi essere sempre un alfa in ogni situazione. Io ho bisogno di te per crescere il bambino, ti amo, ma c’è bisogno anche di lui se vogliamo che la cosa sia possibile, non voglio che ci sottoponiamo a tutte quelle pratiche complicate per restare incinta, rovinerebbero il nostro rapporto. Io lo confesso, fisicamente sono attratta da lui, sarebbe un ottimo patrimonio genetico per nostro figlio”
Il mio pene durante questo discorso divenne di marmo.
“vedi, il tuo corpo sta già dicendo sì, marika dice che è la tipica eccitazione dalla paura del confronto con un altro maschio, io la trovo una cosa meravigliosa, mi fa sentire che mi desideri e che hai paura di perdermi, lei dice che una parte di te è eccitata dall’idea che il maschio alfa mi prenda, per questo abbiamo fatto quella cosa di metterti a confronto e vedere la reazione, lei aveva previsto che ti saresti ammutolito e che saresti diventato rosso, dice che è la reazione che indica che sei così evoluto da accettarlo, poi guardati” io guardai il mio pene “guarda come è duro a parlarne”.
Mi arresi e ammisi le mie paure
“si, soffro in confronto, so che è più attraente di me”
Lei mi guardava con dolcezza.
“Paolo ho bisogno che tu me lo dica”
Non so cosa mi prese ma mi stava guidando, sempre tenendo la mano sui miei genitali.
“va bene, è giusto che tu posso farlo con lui, non voglio impedirtelo”
Lei sorrise di un sorriso pieno, mi abbracciò e mi bacio teneramente.
“iniziamo domani, il pomeriggio sei a casa, io mi metterò in topless, per poterlo fare devo vedere che tu davvero lo accetti, devi essere pronto ad accettare il bambino che nascerà, faremo tutto per gradi.”
“ok, tesoro, farò come dici e non mi opporrò”
“bravo tesoro” e mi fece venire tra le sue mani.
Poi ci addormentammo e io avevo proprio l’idea di aver fatto una cazzata.
io non abboccai alla provocazione e finsi tranquillità
“eh si, è un bell’uomo”
“bello, è un dio, non sei preoccupato che ti gira mezzo nudo per casa?”
“haha un po’ si, ma sai, mi fido di Sara”
“ok fai bene ma porcaccia, quando ti passa davanti a petto nudo e sudato può partire l’embolo, poi secondo me è anche superdotato”
Sara si mise a ridere
“che scema, e come fai a saperlo?”
“allora, intanto se ce l’avesse piccolo sarebbe troppo strano, ha proprio l’aria di uno sicuro di se e gli uomini sono sicuri di se quando ce l’hanno grosso, e poi si vede da quei pantaloni corti che lì c’è un pacco notevole, non dirmi che non te ne sei accorta e che non ci hai guardato perché saresti una bugiarda”
Io intervenni ostentando sicurezza
“in effetti mi piacerebbe sapere se ci hai guardato” risi ma forse si capiva che non ero del tutto rilassato.
“si, diciamo che immagino che abbia un pene molto grosso”
Poi l’amica disse una frase che mi pietrificò
“poi è anche tutta una questione di come si è abituati, scusa Paolo ma lo sai che noi due ci diciamo tutto, non è un mistero che tu da quel punto di vista hai qualche mancanza”
Rimasi senza parole, non pensavo che Sara avesse parlato così apertamente a lei del fatto che avevo un pisello piuttosto piccolo, mi aveva sempre detto che era perfetto per lei, adesso scoprivo che della cosa si era lamentata con l’amica.L’amica si accorse del mio superimbarazzo e ritrattò
“Scherzo, oddio scusa, parlo a caso"
Cambiammo argomento ma la sera mi arrabbiai con Sara.Lei all’inizio si mostrò premurosa e si scusò di aver parlato del mio pene con l’amica, poi però, vedendo che io continuavo a essere arrabbiato, si arrabbiò a sua volta.
“oh insomma, che problema è, che ossessione che avete voi uomini, ce l’hai piuttosto piccolo, chissene frega, ti rode solo che il muratore lo avrà il doppio del tuo, sei solo invidioso, che cosa da immaturo.”
Non solo per la prima volta mi disse che lo considerava piccolo ma mi fece anche sentire un adolescente insicuro ossessionato dal pene.Dopo le acque si calmarono e un sesso dolcissimo aiutò a risolvere tutte le tensioni. Parlammo di quanto ci amavamo e fu tutto bellissimo, prima di dormire però lei mi disse una cosa del tutto assurda ma al momento non so perché mi sembrò del tutto sensata, forse perché ero molto tranquillizzato dal momento intimo e pieno di amore che avevamo vissuto.
“senti, noi vorremmo tanto crescere un bimbo insieme, saremmo dei genitori perfetti, giusto?”
“si, penso di si”
“però abbiamo sto problema che non viene, ma se, trovassimo un altro modo”
Io non capivo
“forse potrebbe mettermi incinta un altro uomo, uno che non saprebbe mai di essere il padre”
“sei pazza?”
“pensaci, capisco che può sembrare strano ma… se trovassimo un uomo che mi attrae con un ottimo patrimonio genetico, un uomo che può mettermi incinta, poi il figlio sarebbe del tutto tuo”
Mi mise teneramente una mano sul pene
“so che per la vostra morale da maschietti non è facile da accettare ma io lo apprezzerei molto, sarebbe un gesto meraviglioso se accettassi…”
Io sentii il suo desiderio di essere madre e tutta la frustrazione che aveva per il fatto che non ero riuscito in due anni a metterla incinta, frustrazione che mi aveva sempre con amore nascosto. Avevo paura che ai suoi occhi sarei scaduto come uomo se avessi accettato questo ma lei mi guardava con occhi molto dolci, accarezzandomi il pene.
“non ti renderebbe meno uomo accettare che sia un altro…”
Non sapevo che rispondere.
“scusa per oggi Marika è fidata, non ne va a parlare in giro, volevamo verificare un po’ le tue reazioni, lei dice che tu hai un complesso di inferiorità verso il muratore, che senti un ancestrale paura perché è dentro casa tua e sta vicino alla tua donna, ne hai paura perché lo senti diciamo, più… boh dai è normale, c’è sempre uno più maschio e più virile di te, dovresti accettarlo senza vergognarti che non puoi essere sempre un alfa in ogni situazione. Io ho bisogno di te per crescere il bambino, ti amo, ma c’è bisogno anche di lui se vogliamo che la cosa sia possibile, non voglio che ci sottoponiamo a tutte quelle pratiche complicate per restare incinta, rovinerebbero il nostro rapporto. Io lo confesso, fisicamente sono attratta da lui, sarebbe un ottimo patrimonio un uomo che può mettermi incinta, poi il figlio sarebbe del tutto tuo”
Mi mise teneramente una mano sul pene
“so che per la vostra morale da maschietti non è facile da accettare ma io lo apprezzerei molto, sarebbe un gesto meraviglioso se accettassi…”
Io sentii il suo desiderio di essere madre e tutta la frustrazione che aveva per il fatto che non ero riuscito in due anni a metterla incinta, frustrazione che mi aveva sempre con amore nascosto. Avevo paura che ai suoi occhi sarei scaduto come uomo se avessi accettato questo ma lei mi guardava con occhi molto dolci, accarezzandomi il pene.
“non ti renderebbe meno uomo accettare che sia un altro…”
Non sapevo che rispondere.
“scusa per oggi Marika è fidata, non ne va a parlare in giro, volevamo verificare un po’ le tue reazioni, lei dice che tu hai un complesso di inferiorità verso il muratore, che senti un ancestrale paura perché è dentro casa tua e sta vicino alla tua donna, ne hai paura perché lo senti diciamo, più… boh dai è normale, c’è sempre uno più maschio e più virile di te, dovresti accettarlo senza vergognarti che non puoi essere sempre un alfa in ogni situazione. Io ho bisogno di te per crescere il bambino, ti amo, ma c’è bisogno anche di lui se vogliamo che la cosa sia possibile, non voglio che ci sottoponiamo a tutte quelle pratiche complicate per restare incinta, rovinerebbero il nostro rapporto. Io lo confesso, fisicamente sono attratta da lui, sarebbe un ottimo patrimonio genetico per nostro figlio”
Il mio pene durante questo discorso divenne di marmo.
“vedi, il tuo corpo sta già dicendo sì, marika dice che è la tipica eccitazione dalla paura del confronto con un altro maschio, io la trovo una cosa meravigliosa, mi fa sentire che mi desideri e che hai paura di perdermi, lei dice che una parte di te è eccitata dall’idea che il maschio alfa mi prenda, per questo abbiamo fatto quella cosa di metterti a confronto e vedere la reazione, lei aveva previsto che ti saresti ammutolito e che saresti diventato rosso, dice che è la reazione che indica che sei così evoluto da accettarlo, poi guardati” io guardai il mio pene “guarda come è duro a parlarne”.
Mi arresi e ammisi le mie paure
“si, soffro in confronto, so che è più attraente di me”
Lei mi guardava con dolcezza.
“Paolo ho bisogno che tu me lo dica”
Non so cosa mi prese ma mi stava guidando, sempre tenendo la mano sui miei genitali.
“va bene, è giusto che tu posso farlo con lui, non voglio impedirtelo”
Lei sorrise di un sorriso pieno, mi abbracciò e mi bacio teneramente.
“iniziamo domani, il pomeriggio sei a casa, io mi metterò in topless, per poterlo fare devo vedere che tu davvero lo accetti, devi essere pronto ad accettare il bambino che nascerà, faremo tutto per gradi.”
“ok, tesoro, farò come dici e non mi opporrò”
“bravo tesoro” e mi fece venire tra le sue mani.
Poi ci addormentammo e io avevo proprio l’idea di aver fatto una cazzata.
3
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il bull muratore 1racconto sucessivo
Il bull muratore 4
Commenti dei lettori al racconto erotico