Il suo profumo
di
fabrizio
genere
etero
nell’aria si diffonde un buon profumo che non riesco a identificare… un po’ assomiglia a quell’amore immenso e incondizionato che aveva la torta di mele e cannella che faceva nonna… ma anche alle speranze portate dell’imminente primavera che l’abbondante trito di basilico dava alla pasta col pomodoro di mamma… infine agli intrugli piccanti che cucinavo i miei primi tempi ai fornelli e che raccontavano della rottura della tradizione e dell’esaltazione della libertà…. quel profumo sapeva di tutto questo ma soprattutto sapeva di lei, della sua pelle, del suo corpo, della sua sensualità che si faceva annusare, addentare e gustare…
apro gli occhi e lo sguardo attraversa il piccolo anellino all’ombelico fino al suo volto, gli occhi chiusi, la riccia cornice dei capelli rossi… le labbra del suo sesso umido baciano la mia bocca, e i suoi peli fulvi, imperlati di goccioline di sudore profumato, solleticano le mie narici…
sento il suo peso gravarmi distribuito fra le ginocchia, che mi bloccano le spalle; le natiche che premono sul petto; le caviglie che bloccano i miei fianchi e mi tengono bloccato sotto di lei…
si dondola avanti e indietro, il seno pesante riposa nel palmo della mano mentre si pizzica i capezzoli fra pollice e indice, e ad ogni dondolio le sue labbra di gonfiano e si aprono ad accogliere le mie sempre più profonde dentro sé...
resto passivo e immobilizzato ad assaporare il ritmo del suo movimento, mentre rovescia la testa all’indietro e il suo respiro sale profondo in ampie spirali...
un istante prima di venire spalanca gli occhi verdi nei miei, e mentre mi fissa il suo piacere esce urlando dalle labbra mentre il suo sesso, che ormai ha inghiottito l’intera mia bocca, mi infradicia il volto del suo orgasmo....
un ultimo singulto, un ultimo gemito, poi si affloscia come svuotata, scivolando al mio fianco e appallottolandosi in posizione fetale.
poco alla volta il respiro perde il suo sussultare e torna a regolarizzarsi mentre piccole goccioline di sudore le imperlano la schiena lentigginosa, raggruppandosi in gocce più grosse che non più trattenute ruscellano lungo i fianchi.
mi volto verso di lei e con la lingua raccolgo dalla schiena e bevo ancora del suo profumo.
apro gli occhi e lo sguardo attraversa il piccolo anellino all’ombelico fino al suo volto, gli occhi chiusi, la riccia cornice dei capelli rossi… le labbra del suo sesso umido baciano la mia bocca, e i suoi peli fulvi, imperlati di goccioline di sudore profumato, solleticano le mie narici…
sento il suo peso gravarmi distribuito fra le ginocchia, che mi bloccano le spalle; le natiche che premono sul petto; le caviglie che bloccano i miei fianchi e mi tengono bloccato sotto di lei…
si dondola avanti e indietro, il seno pesante riposa nel palmo della mano mentre si pizzica i capezzoli fra pollice e indice, e ad ogni dondolio le sue labbra di gonfiano e si aprono ad accogliere le mie sempre più profonde dentro sé...
resto passivo e immobilizzato ad assaporare il ritmo del suo movimento, mentre rovescia la testa all’indietro e il suo respiro sale profondo in ampie spirali...
un istante prima di venire spalanca gli occhi verdi nei miei, e mentre mi fissa il suo piacere esce urlando dalle labbra mentre il suo sesso, che ormai ha inghiottito l’intera mia bocca, mi infradicia il volto del suo orgasmo....
un ultimo singulto, un ultimo gemito, poi si affloscia come svuotata, scivolando al mio fianco e appallottolandosi in posizione fetale.
poco alla volta il respiro perde il suo sussultare e torna a regolarizzarsi mentre piccole goccioline di sudore le imperlano la schiena lentigginosa, raggruppandosi in gocce più grosse che non più trattenute ruscellano lungo i fianchi.
mi volto verso di lei e con la lingua raccolgo dalla schiena e bevo ancora del suo profumo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
The show must go onracconto sucessivo
La misura è quella giusta
Commenti dei lettori al racconto erotico