Diana, mamma ubbidiente. La cena aziendale.
di
Billo
genere
dominazione
La serata era finita, tutti a casa, e Diana era ancora ricoperta di sborra e piscio, ultima pisciata quella di sua figlia e Padrona Giulia, che le ordinò:” ora basta, smettila con sta cretinata di cacarti addosso, sei una Troia lurida, lavati bene e vieni a letto, ti metto una crema rinfrescante sulle chiappe e poi dormi con me, sbrigati!!” Diana ubbidi’ felice, si lavò per bene e raggiunse a letto Giulia, che intanto inviava le foto e i video della serata a Sabrina.
Sabrina guardò tutto e rispose a Giulia:” grazie tesoro, sei una stella, di a quella puttanona di tua madre che la aspetto in negozio per darle ciò che si merita, ciao amore!!”
Diana sorrise leggendo il messaggio, diede il barattolo della crema alla figlia, che la spalmò massaggiandole il culo arrossato dalle botte, poi si baciarono a lungo sulla bocca e dormirono beate.
Il giorno dopo con calma Diana arrivò in negozio, senza slip e con un plug anale piccolo nel culo, salutò brusca le 3 commesse, e preparò il caffè per lei e Sabrina, la commessa Padrona.
Nello stanzino del caffè Sabrina mollò uno schiaffo in faccia a Diana e la baciò sulla bocca, la fece inginocchiare e le fece leccare i piedi e le scarpe...” sai che ti dovrò punire per le porcate che hai fatto ieri sera, vero?! Tu lo sai !!” Diana:” certo Padrona, assolutamente, tutto ciò che deciderai tu!! “
La giornata iniziò e le altre due commesse si scambiarono sguardi molto espliciti, perché i caffè nello stanzino erano ormai decifrati e letti come qualcosa di losco, di porco, di perverso...
Passò più di una settimana di solito tran tran quotidiano, tra Giulia e Sabrina messaggi di affetto e sintonia, Diana sempre al centro del dialogo, ma tutto molto tranquillamente, tra le tante altre cose da fare.
Dopo una decina di giorni, da una chiacchierata con le commesse, Diana, nonostante la sua innata antipatia spocchiosa, buttò la’ un invito a cena alle 3 commesse:” ragazze, le vendite vanno bene, gli obiettivi sono raggiungibili, la prossima settimana vi porto a cena fuori, e se non vi rilassate troppo fisseremo anche dei premi aggiuntivi per fine anno! “
Le due commesse Paola e Anna furono contente, la stronza non era poi tanto stronza, e Sabrina inviò un messaggio privato a Diana sul cellulare:” brava la puttana, bellissima idea, poi te lo do io un bel premio, nel culo, vacca e maiala!!!”
Diana fu molto felice del messaggio, Giulia fu informata, e così via, come al solito.
La cena fu fissata per una sera dopo altri 4 giorni, ristorante molto carino e intimo, le 4 donne eleganti e allegre, chiacchiere e sorrisi, Diana faceva complimenti, esortazioni, e suggerimenti alle “sue” ragazze.
Mangiato e bevuto, Sabrina aveva spesso toccato Diana ( senza slip ) sotto al tavolo, mettendole una mano fra le gambe, sentendola bagnata, e la manovra aveva eccitato molto Diana e non era sfuggita alle due Anna e Paola, e dopo un po’ proprio Paola disse con imprudenza:” Diana, ti ringraziamo per la bellissima serata, e per i premi che ci hai promesso, ma io devo chiederti una cosa da un po’ di tempo, a rischio che tu incazzi, e mi licenzi: ma qualche volta un caffè nello stanzino con te me lo posso prendere anche io?? Sai, a me piacerebbe proprio tanto...ma proprio gli stessi caffè che pendete con Sabrina”
Diana arrossì e non sapeva che cosa dire, se doveva incazzarsi, metterla sullo scherzo, o che altro fare, ma in quel momento preciso Sabrina mise il suo cellulare sul tavolo e apri’ video in cui Diana le leccava i piedi, poi la fica, e ingoiava uno sputo.
Anna e Paola avevano capito da tempo, ma vedere la scena reale fece loro un grande effetto, e Sabrina disse piano:” adesso Diana per dimostrarvi quanto vi apprezza vi lecca entrambe, andrete in bagno e lei vi lecca la fregna e anche il buco del culo, guardate un po’ qua!! “ ed apri’ due video in cui la serva leccava di tutto a Giulia, e prendeva schiaffi e sputi, sculacciate e legnate sotto ai piedi.
Sabrina prese Diana da un capezzolo, tirò e strinse forte, la fece alzare e la mandò al bagno, e poi le due commesse la seguirono, Sabrina disse loro: “ oh ragazze, la troia ha rotto i coglioni per anni, ma da oggi in poi la musica cambia, questa va domata e dominata come una cagna, non le dobbiamo risparmiare NIENTE!! Chiaro ??”
In bagno in ginocchio Diana era assolutamente pronta a subire ancora, non aveva nessuna intenzione di ribellarsi, non gliene fregava proprio più un cazzo, voleva solo vedere dove poteva arrivare, e dove potevano arrivare tutti coloro che si sarebbero divertiti con lei usandola e abusandola.
Paola la prese a schiaffi subito, Anna tirò su la gonna e giù le mutandine e le disse:” leccamela, stronza! Fatti perdonare tutte le volte che mi hai maltratta “ Diana lecco’ ubbidiente, poi Paola si fece leccare da Diana il culo, e Diana leccava una e masturbava l’altra alternandole, e riuscì a farle godere in 10 minuti, aspettando di poter fare di più e meglio.
Bussarono alla porta del bagno, e dovettero uscire, ma la serata e la situazione dovevano continuare, e Diana pagò il conto, uscirono insieme, e già in macchina, mentre Sabrina guidava, sul sedile posteriore in tre si pomiciava e si limonava duro, baci, sputi, schiaffi volavano e Diana gridava e gemeva, mezza nuda, le mani delle due commesse nella fica e nel culo, i capezzoli strizzati...Anna e Paola sembravano impazzite, due diavolesse, si vendicavano di torti e angherie subite negli anni, ma Diana senza fare una piega prendeva e accettava tutto sussurrando: “ si, sssii, ancora, si, datemene ancora, vi prego in faccia, in bocca....ancora aaahahia ssiiii cazzo!! Ancora daiii !!” Era eccitata bagnata e arrapata, venne e schizzò e sburrò in macchina, e nel frattempo erano arrivate davanti al negozio, dove ognuna aveva la sua auto parcheggiata.
La serata non poteva finire così, ma era tardi, che fare? L’eccitazione era oltre ogni limite, ma Sabrina decise per tutte:” la puttana ha goduto, voi due ragazzine pure, io no ma non fa niente, ma ora sapete con che zoccola abbiamo a che fare, quindi da domani la musica in negozio cambia, chiaro per tutte??”
Le tre risposero:” si Sabrina, chiarissimo, a domani allora, ma tu non vuoi godere?”
Sabrina “ via, filate a casa, brutte porche!!”
Tutte risero felici, partirono verso le rispettive case, Sabrina inviò un messaggio a Giulia raccontandole la serata...che era solo l’inizio di altre avventure.
Sabrina guardò tutto e rispose a Giulia:” grazie tesoro, sei una stella, di a quella puttanona di tua madre che la aspetto in negozio per darle ciò che si merita, ciao amore!!”
Diana sorrise leggendo il messaggio, diede il barattolo della crema alla figlia, che la spalmò massaggiandole il culo arrossato dalle botte, poi si baciarono a lungo sulla bocca e dormirono beate.
Il giorno dopo con calma Diana arrivò in negozio, senza slip e con un plug anale piccolo nel culo, salutò brusca le 3 commesse, e preparò il caffè per lei e Sabrina, la commessa Padrona.
Nello stanzino del caffè Sabrina mollò uno schiaffo in faccia a Diana e la baciò sulla bocca, la fece inginocchiare e le fece leccare i piedi e le scarpe...” sai che ti dovrò punire per le porcate che hai fatto ieri sera, vero?! Tu lo sai !!” Diana:” certo Padrona, assolutamente, tutto ciò che deciderai tu!! “
La giornata iniziò e le altre due commesse si scambiarono sguardi molto espliciti, perché i caffè nello stanzino erano ormai decifrati e letti come qualcosa di losco, di porco, di perverso...
Passò più di una settimana di solito tran tran quotidiano, tra Giulia e Sabrina messaggi di affetto e sintonia, Diana sempre al centro del dialogo, ma tutto molto tranquillamente, tra le tante altre cose da fare.
Dopo una decina di giorni, da una chiacchierata con le commesse, Diana, nonostante la sua innata antipatia spocchiosa, buttò la’ un invito a cena alle 3 commesse:” ragazze, le vendite vanno bene, gli obiettivi sono raggiungibili, la prossima settimana vi porto a cena fuori, e se non vi rilassate troppo fisseremo anche dei premi aggiuntivi per fine anno! “
Le due commesse Paola e Anna furono contente, la stronza non era poi tanto stronza, e Sabrina inviò un messaggio privato a Diana sul cellulare:” brava la puttana, bellissima idea, poi te lo do io un bel premio, nel culo, vacca e maiala!!!”
Diana fu molto felice del messaggio, Giulia fu informata, e così via, come al solito.
La cena fu fissata per una sera dopo altri 4 giorni, ristorante molto carino e intimo, le 4 donne eleganti e allegre, chiacchiere e sorrisi, Diana faceva complimenti, esortazioni, e suggerimenti alle “sue” ragazze.
Mangiato e bevuto, Sabrina aveva spesso toccato Diana ( senza slip ) sotto al tavolo, mettendole una mano fra le gambe, sentendola bagnata, e la manovra aveva eccitato molto Diana e non era sfuggita alle due Anna e Paola, e dopo un po’ proprio Paola disse con imprudenza:” Diana, ti ringraziamo per la bellissima serata, e per i premi che ci hai promesso, ma io devo chiederti una cosa da un po’ di tempo, a rischio che tu incazzi, e mi licenzi: ma qualche volta un caffè nello stanzino con te me lo posso prendere anche io?? Sai, a me piacerebbe proprio tanto...ma proprio gli stessi caffè che pendete con Sabrina”
Diana arrossì e non sapeva che cosa dire, se doveva incazzarsi, metterla sullo scherzo, o che altro fare, ma in quel momento preciso Sabrina mise il suo cellulare sul tavolo e apri’ video in cui Diana le leccava i piedi, poi la fica, e ingoiava uno sputo.
Anna e Paola avevano capito da tempo, ma vedere la scena reale fece loro un grande effetto, e Sabrina disse piano:” adesso Diana per dimostrarvi quanto vi apprezza vi lecca entrambe, andrete in bagno e lei vi lecca la fregna e anche il buco del culo, guardate un po’ qua!! “ ed apri’ due video in cui la serva leccava di tutto a Giulia, e prendeva schiaffi e sputi, sculacciate e legnate sotto ai piedi.
Sabrina prese Diana da un capezzolo, tirò e strinse forte, la fece alzare e la mandò al bagno, e poi le due commesse la seguirono, Sabrina disse loro: “ oh ragazze, la troia ha rotto i coglioni per anni, ma da oggi in poi la musica cambia, questa va domata e dominata come una cagna, non le dobbiamo risparmiare NIENTE!! Chiaro ??”
In bagno in ginocchio Diana era assolutamente pronta a subire ancora, non aveva nessuna intenzione di ribellarsi, non gliene fregava proprio più un cazzo, voleva solo vedere dove poteva arrivare, e dove potevano arrivare tutti coloro che si sarebbero divertiti con lei usandola e abusandola.
Paola la prese a schiaffi subito, Anna tirò su la gonna e giù le mutandine e le disse:” leccamela, stronza! Fatti perdonare tutte le volte che mi hai maltratta “ Diana lecco’ ubbidiente, poi Paola si fece leccare da Diana il culo, e Diana leccava una e masturbava l’altra alternandole, e riuscì a farle godere in 10 minuti, aspettando di poter fare di più e meglio.
Bussarono alla porta del bagno, e dovettero uscire, ma la serata e la situazione dovevano continuare, e Diana pagò il conto, uscirono insieme, e già in macchina, mentre Sabrina guidava, sul sedile posteriore in tre si pomiciava e si limonava duro, baci, sputi, schiaffi volavano e Diana gridava e gemeva, mezza nuda, le mani delle due commesse nella fica e nel culo, i capezzoli strizzati...Anna e Paola sembravano impazzite, due diavolesse, si vendicavano di torti e angherie subite negli anni, ma Diana senza fare una piega prendeva e accettava tutto sussurrando: “ si, sssii, ancora, si, datemene ancora, vi prego in faccia, in bocca....ancora aaahahia ssiiii cazzo!! Ancora daiii !!” Era eccitata bagnata e arrapata, venne e schizzò e sburrò in macchina, e nel frattempo erano arrivate davanti al negozio, dove ognuna aveva la sua auto parcheggiata.
La serata non poteva finire così, ma era tardi, che fare? L’eccitazione era oltre ogni limite, ma Sabrina decise per tutte:” la puttana ha goduto, voi due ragazzine pure, io no ma non fa niente, ma ora sapete con che zoccola abbiamo a che fare, quindi da domani la musica in negozio cambia, chiaro per tutte??”
Le tre risposero:” si Sabrina, chiarissimo, a domani allora, ma tu non vuoi godere?”
Sabrina “ via, filate a casa, brutte porche!!”
Tutte risero felici, partirono verso le rispettive case, Sabrina inviò un messaggio a Giulia raccontandole la serata...che era solo l’inizio di altre avventure.
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