Segreti 6 - Dopo la tragedia.. mio figlio!💘
di
Incest 2021
genere
incesti
La fase di studio nei miei confronti, ed i miei atteggiamenti sempre più provocatori in un crescendo in cui il mio amore verso di lui era oramai esplicito e fuori controllo, era andata avanti per molti mesi durante i quali erano evidenti le sue remore a lasciarsi coinvolgere in un rapporto così trasgressivo e scivoloso.
Era oramai chiaro anche a lui che non si trattava del flirt di un'adolescente troppo sviluppata ma di una vero amore precoce ed appassionato con mire molto precise.
Il prof. aveva dunque deciso di allentare i freni ed accettare quel mio corteggiamento così pressante.
D'altra parte, non gli davo davvero tregua e l'ultimo mese andavo da lui vestita in modo provocante, e talvolta, quando potevo, anche osceno.
Quando uscivo da casa, ero vestita come sempre da adolescente seria e studiosa come richiesto dalla scuola, dalla società e dalla mia famiglia.
Andrea oramai sempre più coinvolto e complice, si comportava come un vero vassallo a mia totale disposizione.
Prima di andare dal prof. passavamo dal suo appartamento, non ancora arredato, che i suoi genitori gli avevano comperato per quando si fosse sposato e li mi cambiavo indossando gli indumenti che lui vi custodiva per me.
Indumenti assai sexi talvolta in modo esagerato.
A volte erano fuseaux attillatissimi che si infilavano nello spacco della mia micina e con una t-shirt bianca che metteva in mostra i miei piccoli capezzoli sporgenti sulle tette provocanti e dure come due meloni.
Altre volte, indossavo cortissime minigonne senza mutandine o con striminziti perizoma col filo a scomparsa tra le chiappe e triangolino trasparente davanti che, coi miei movimenti, mostravano tutto ciò che c'era da vedere davanti e di dietro oltre le cosce tornite e sode.
Insomma, dopo alcuni anni di "avvicinamento", avevamo passato alcuni mesi di vero e proprio corteggiamento da parte mia al quale lui aveva smesso di restare indifferente sino all'ultimo mese i cui i suoi toccamenti (Che a cose consolidate avrei capito essere il suo modo delicato ed esperto di praticare i preliminari) mi procuravano brividi di piacere facendomi anche bagnare senza che lui mi toccasse li.
Poi, in un crescendo senza più freni, ci siamo accarezzati le parti intime, ci siano leccati sino a raggiungere un reciproco orgasmo ed infine, come già detto, abbiamo fatto l'amore.
La sua delicatezza nel deflorarmi in modo indolore prima di farmi completamente sua ed il piacere che ne era seguito l'avevo fissato nella mia mente per portarli con me in tutti i momenti più belli o più brutti della mia vita; Un nuovo e definitivo modo esistenziale di affrontare il mondo e le vicende della vita.
Da quel momento, non vi era occasione propizia in cui non facevamo l'amore.
Talvolta, anche a scuola quando tutti erano andati via, mi prendeva direttamente distesa sulla cattedra con una libidine che la pericolosa circostanza, faceva esplodere in modo davvero impetuosa.
Andrea era sempre disponibile ad offrirmi la necessaria copertura ospitandoci sempre più spesso nella sua casa e dopo alcune settimane, per evitare che io fossi importunata dagli altri ragazzi, ci eravamo fidanzati e quando mi aveva presentata anche ai suoi genitori, la gioia del padre e della mamma era tale da aver sin da subito, cominciato a parlare della data del matrimonio.
Avevo da poco compiuto i 18 anni quando ero rimasta incinta.
Naturalmente, per i suoi genitori era stata l'occasione per imporci la data dello sposalizio subito e comunque, prima che si potesse notare la pancia gonfia.
Avevano subito affidato ad un architetto l'incarico di arredare la casa che dopo meno di due mesi era già pronta e disponibile ad accogliere gli sposini.
Non sto neanche a dirti Lulù, che tipo di festa avevano voluto organizzare i suoi genitori per esibire a tutto il parentado ed il loro mondo la "stupenda" sposa che era riuscito a conquistare il loro figlio.
La prima notte di nozze l'avevamo trascorsa in tre ed io, con ancora l'abito da sposa indosso, avevo fatto un pompino a mio marito prima di mandarlo a dormire e dedicare tutta quella notte d'amore all'uomo della mia vita.
Avevamo già progetti di divorzio per formare finalmente insieme, la nostra famiglia.
Non che vivessimo male quella situazione in cui comunque, mio marito Andrea, non esitava a prendersi cura lui stesso del bambino di cui era ufficialmente il padre, lasciandoci il letto matrimoniale libero ogni volta che Saro si fermava a dormire da noi.
Una situazione davvero meravigliosa.
Dopo il liceo, mi ero iscritta all'università nella stessa facoltà di Andrea e ben presto, per via del fatto che fossimo così giovani, già sposati e con un bellissimo bambino, eravamo diventato la mascotte della statale.
Tutto bellissimo!
Avevamo anche già dato la tesi e ci stavamo preparando a festeggiare quando un fulmine pazzesco, aveva sconvolto la mia vita.
Saro stava tornando da una visita ai suoi a Palermo per festeggiare insieme a noi la laurea, quando in un incidente sull'autostrada del sole, aveva perso la vita.
Non puoi capire Lulù ed io non ho parole per spiegarti cosa era diventata la mia vita dopo quell'incidente.
Andrea mi era stato sempre vicino nel tentativo di alleviare il mio dolore e sottrarmi da quella vita che mi aveva trasformata in una vera larva umana.
Il bambino aveva sei anni e neanche il fatto che crescesse bello e sano, riusciva a consolarmi.
Col tempo comunque e con l'aiuto dei miei suoceri, di Andrea e del lavoro che mi dava buone soddisfazioni mi ero ripresa.
A quel punto, avevo anche ricominciato a dedicare a mio figlio quelle attenzioni che gli avevo negato in tutti quegli anni.
Per oltre dieci anni avevo rifiutato ogni avances da altri uomini.
Il mio desiderio ormai spento, veniva raramente soddisfatto dalle carezze e dalla lingua di Andrea che ricambiavo masturbandolo o facendolo godere con la bocca.
Erano passati tanti anni e mio figlio era in procinto di festeggiare la sua maggiore età dei cui festeggiamenti, avevo deciso di occuparmi io stessa.
Devo confessare che non avevo mai realmente osservato mio figlio con quegli occhi ed un giorno, mentre lo guardavo, un bagliore di luce potente come il fulmine che mi aveva cambiato la vita, mi aveva illuminato la mente e stimolato sensazioni e parti di me che credevo di aver perduto per sempre.
Un colpo al cuore, un brivido che mi aveva scosso tutto il corpo, la bocca asciutta ed arsa, una contrazione tra le cosce.. mi ero bagnata!
Dio! Dio mio, davanti ai miei occhi era apparsa improvvisa la visione di Saro, l'amore della mia vita che credevo di aver perduto per sempre!
Era lui.. identico, stesse fattezze, stessi occhi, stessi capelli.. era lui, Saro!
Era Saro reincarnato in nostro figlio.
Per tutto il tempo dei festeggiamenti ero stata preda di un turbamento ed un tremore del corpo che non mi aveva dato tregua al punto che se ne erano accorti sia mio figlio che Andrea.
Con mio figlio naturalmente, non potevo parlare mentre ad Andrea, come un tempo, avevo confidato il mio stato ricevendone come sempre, una complice reazione ed un suggerimento a non lasciarmi scappare l'occasione della festa di nostro figlio.
Era notte fonda quando aiutata da Andrea mi ero preparata come quando dovevo fare l'amore con Saro.
Profumata, depilata e truccata come piaceva a lui, sono andata nella camera di mio figlio e mi ero seduta sul bordo del suo letto con l'abatjour accesa.
Per un tempo infinito l'avevo guardato mangiandolo con gli occhi inebriata dal profumo di maschio della sua pelle e dal suo corpo tonico e vigoroso.
Gli avevo sfiorato il viso con una carezza e poi, con un movimento lieve, gli avevo tolto il lenzuolo di dosso trovandomelo davanti agli occhi completamente nudo.
Abbassandomi poi su di lui, avevo preso a leccarlo proprio li e mentre il suo membro cominciava a reagire ed assumere un turgore virile, mi ero sentita le sue mani tra i capelli mentre con un filo di voce mi aveva detto "Mamma!"
segue
Era oramai chiaro anche a lui che non si trattava del flirt di un'adolescente troppo sviluppata ma di una vero amore precoce ed appassionato con mire molto precise.
Il prof. aveva dunque deciso di allentare i freni ed accettare quel mio corteggiamento così pressante.
D'altra parte, non gli davo davvero tregua e l'ultimo mese andavo da lui vestita in modo provocante, e talvolta, quando potevo, anche osceno.
Quando uscivo da casa, ero vestita come sempre da adolescente seria e studiosa come richiesto dalla scuola, dalla società e dalla mia famiglia.
Andrea oramai sempre più coinvolto e complice, si comportava come un vero vassallo a mia totale disposizione.
Prima di andare dal prof. passavamo dal suo appartamento, non ancora arredato, che i suoi genitori gli avevano comperato per quando si fosse sposato e li mi cambiavo indossando gli indumenti che lui vi custodiva per me.
Indumenti assai sexi talvolta in modo esagerato.
A volte erano fuseaux attillatissimi che si infilavano nello spacco della mia micina e con una t-shirt bianca che metteva in mostra i miei piccoli capezzoli sporgenti sulle tette provocanti e dure come due meloni.
Altre volte, indossavo cortissime minigonne senza mutandine o con striminziti perizoma col filo a scomparsa tra le chiappe e triangolino trasparente davanti che, coi miei movimenti, mostravano tutto ciò che c'era da vedere davanti e di dietro oltre le cosce tornite e sode.
Insomma, dopo alcuni anni di "avvicinamento", avevamo passato alcuni mesi di vero e proprio corteggiamento da parte mia al quale lui aveva smesso di restare indifferente sino all'ultimo mese i cui i suoi toccamenti (Che a cose consolidate avrei capito essere il suo modo delicato ed esperto di praticare i preliminari) mi procuravano brividi di piacere facendomi anche bagnare senza che lui mi toccasse li.
Poi, in un crescendo senza più freni, ci siamo accarezzati le parti intime, ci siano leccati sino a raggiungere un reciproco orgasmo ed infine, come già detto, abbiamo fatto l'amore.
La sua delicatezza nel deflorarmi in modo indolore prima di farmi completamente sua ed il piacere che ne era seguito l'avevo fissato nella mia mente per portarli con me in tutti i momenti più belli o più brutti della mia vita; Un nuovo e definitivo modo esistenziale di affrontare il mondo e le vicende della vita.
Da quel momento, non vi era occasione propizia in cui non facevamo l'amore.
Talvolta, anche a scuola quando tutti erano andati via, mi prendeva direttamente distesa sulla cattedra con una libidine che la pericolosa circostanza, faceva esplodere in modo davvero impetuosa.
Andrea era sempre disponibile ad offrirmi la necessaria copertura ospitandoci sempre più spesso nella sua casa e dopo alcune settimane, per evitare che io fossi importunata dagli altri ragazzi, ci eravamo fidanzati e quando mi aveva presentata anche ai suoi genitori, la gioia del padre e della mamma era tale da aver sin da subito, cominciato a parlare della data del matrimonio.
Avevo da poco compiuto i 18 anni quando ero rimasta incinta.
Naturalmente, per i suoi genitori era stata l'occasione per imporci la data dello sposalizio subito e comunque, prima che si potesse notare la pancia gonfia.
Avevano subito affidato ad un architetto l'incarico di arredare la casa che dopo meno di due mesi era già pronta e disponibile ad accogliere gli sposini.
Non sto neanche a dirti Lulù, che tipo di festa avevano voluto organizzare i suoi genitori per esibire a tutto il parentado ed il loro mondo la "stupenda" sposa che era riuscito a conquistare il loro figlio.
La prima notte di nozze l'avevamo trascorsa in tre ed io, con ancora l'abito da sposa indosso, avevo fatto un pompino a mio marito prima di mandarlo a dormire e dedicare tutta quella notte d'amore all'uomo della mia vita.
Avevamo già progetti di divorzio per formare finalmente insieme, la nostra famiglia.
Non che vivessimo male quella situazione in cui comunque, mio marito Andrea, non esitava a prendersi cura lui stesso del bambino di cui era ufficialmente il padre, lasciandoci il letto matrimoniale libero ogni volta che Saro si fermava a dormire da noi.
Una situazione davvero meravigliosa.
Dopo il liceo, mi ero iscritta all'università nella stessa facoltà di Andrea e ben presto, per via del fatto che fossimo così giovani, già sposati e con un bellissimo bambino, eravamo diventato la mascotte della statale.
Tutto bellissimo!
Avevamo anche già dato la tesi e ci stavamo preparando a festeggiare quando un fulmine pazzesco, aveva sconvolto la mia vita.
Saro stava tornando da una visita ai suoi a Palermo per festeggiare insieme a noi la laurea, quando in un incidente sull'autostrada del sole, aveva perso la vita.
Non puoi capire Lulù ed io non ho parole per spiegarti cosa era diventata la mia vita dopo quell'incidente.
Andrea mi era stato sempre vicino nel tentativo di alleviare il mio dolore e sottrarmi da quella vita che mi aveva trasformata in una vera larva umana.
Il bambino aveva sei anni e neanche il fatto che crescesse bello e sano, riusciva a consolarmi.
Col tempo comunque e con l'aiuto dei miei suoceri, di Andrea e del lavoro che mi dava buone soddisfazioni mi ero ripresa.
A quel punto, avevo anche ricominciato a dedicare a mio figlio quelle attenzioni che gli avevo negato in tutti quegli anni.
Per oltre dieci anni avevo rifiutato ogni avances da altri uomini.
Il mio desiderio ormai spento, veniva raramente soddisfatto dalle carezze e dalla lingua di Andrea che ricambiavo masturbandolo o facendolo godere con la bocca.
Erano passati tanti anni e mio figlio era in procinto di festeggiare la sua maggiore età dei cui festeggiamenti, avevo deciso di occuparmi io stessa.
Devo confessare che non avevo mai realmente osservato mio figlio con quegli occhi ed un giorno, mentre lo guardavo, un bagliore di luce potente come il fulmine che mi aveva cambiato la vita, mi aveva illuminato la mente e stimolato sensazioni e parti di me che credevo di aver perduto per sempre.
Un colpo al cuore, un brivido che mi aveva scosso tutto il corpo, la bocca asciutta ed arsa, una contrazione tra le cosce.. mi ero bagnata!
Dio! Dio mio, davanti ai miei occhi era apparsa improvvisa la visione di Saro, l'amore della mia vita che credevo di aver perduto per sempre!
Era lui.. identico, stesse fattezze, stessi occhi, stessi capelli.. era lui, Saro!
Era Saro reincarnato in nostro figlio.
Per tutto il tempo dei festeggiamenti ero stata preda di un turbamento ed un tremore del corpo che non mi aveva dato tregua al punto che se ne erano accorti sia mio figlio che Andrea.
Con mio figlio naturalmente, non potevo parlare mentre ad Andrea, come un tempo, avevo confidato il mio stato ricevendone come sempre, una complice reazione ed un suggerimento a non lasciarmi scappare l'occasione della festa di nostro figlio.
Era notte fonda quando aiutata da Andrea mi ero preparata come quando dovevo fare l'amore con Saro.
Profumata, depilata e truccata come piaceva a lui, sono andata nella camera di mio figlio e mi ero seduta sul bordo del suo letto con l'abatjour accesa.
Per un tempo infinito l'avevo guardato mangiandolo con gli occhi inebriata dal profumo di maschio della sua pelle e dal suo corpo tonico e vigoroso.
Gli avevo sfiorato il viso con una carezza e poi, con un movimento lieve, gli avevo tolto il lenzuolo di dosso trovandomelo davanti agli occhi completamente nudo.
Abbassandomi poi su di lui, avevo preso a leccarlo proprio li e mentre il suo membro cominciava a reagire ed assumere un turgore virile, mi ero sentita le sue mani tra i capelli mentre con un filo di voce mi aveva detto "Mamma!"
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