Sabina, la mia vacca tettona – Parte I: Sabato 27 luglio - La preparazione della prima monta di gruppo

di
genere
dominazione

una camicia bianca di cotone. Sotto di essa le tue grandi tettone sono libere, senza reggiseno, sostenute soltanto dall’aderentissimo tessuto della camicia; i primi 3 bottoni sono slacciati e il tuo splendido decollete emerge prorompente. Il quarto bottone pare potersi strappare da un momento all’altro tanto la camicia è tesa dal tuo seno prorompente. I capezzoli si vedono spingere attraverso il tessuto e le grandi aureole rosa si intravedono in trasparenza. Al collo una collana che termina con un ciondolo d’argento appuntito a forma di fulmine che pende sino all’inizio dell’incavo tra i tuoi morbidi seni.
La camicia scende e in parte entra nei tuoi pantaloncini corti bianchi e anch’essi strettissimi e di cotone aderentissimo elasticizzato sul tuo meraviglioso sedere. Sotto non hai niente, sei anche depilata, e dal davanti si vede il profilo della tua fica disegnato dai pantaloncini. Da essi prorompono le tue cosce, le tue gambe robuste sino ai tuoi piedi che indossano degli infradito mozzafiato. Ad una caviglia, così come ad un polso, un sottile braccialetto pieno di piccoli ciondoli di perline.
Sei semplicemente una bomba di sesso.

Eppure non sei completamente a tuo agio. Lo stai facendo per me che cammino al tuo fianco e sei combattuta tra il disagio provocato in te dagli sguardi e dai bisbiglii dei maschi che incontriamo, evidentemente rappresentativi dei loro pensieri e della eccitazione che provochi, e il piacere di soddisfarmi e di piacere, di sentirti desiderata.

Non ti è mai piaciuto essere considerata come un oggetto da sesso da parte degli uomini. D’altra parte il corpo che ti ritrovi fa di te una vera e propria bomba di sesso e eccitazione; ad alcuni puoi anche non piacere ma emani sesso da ogni poro. Sei molto robusta ma non grassa, piuttosto soda. Hai due spalle da nuotatrice, molto larghe e due tettone da sballo, una sesta straripante. Capezzoli grossi con grandi aureole. Poi un culo favoloso con due chiappe prominenti e sode. Due gambe robuste e due piedi da favola. Un donnone si potrebbe dire. Ultimamente poi sei dimagrita e hai ridotto la pancia che avevi e questo evidenzia ancor di più le tue curve prorompenti, soprattutto le tettone.
E poi il viso, con due occhi bellissimi, i più bei occhi che abbia mai incontrato che ti trapassano da parte a parte. Il mento, un mento prominente che non chiede altro che di essere baciato e mordicchiato.
I capelli rossi, sono liberi e selvaggi.
Poi la pelle, che dire della pelle; è indescrivibile, morbida, posso solo dire che emana sesso da ogni poro.
Il tuo sapore, il tuo odore, il tuo fiato, la tua voce … tutto è quanto di più sexy vi sia. Se non fossi così robusta per me saresti miss universo.
Puoi sembrare a prima vista un po’ grassa (e in passato lo sei anche stata di più) e quindi teoricamente non piaci agli uomini che adorano le magre, ma anche ad essi provochi eccitazione per le tue forme prorompenti.
Si questo tuo corpo prorompente che emana sesso a volte ti fa sentire limitata perchè nasconde al primo impatto la donna che è in te, una meravigliosa persona che ho avuto la fortuna di incontrare, di apprezzare, di stimare e … di amare e di essere amato.

A me piaci totalmente, e tu lo sai, e mi piace annegare completamente nel Sesso che prorompe da te, mi piace esaltarlo al massimo e impazzire di te.
Tu ti lasci andare per me a tutto in privato ma in pubblico non sei a tuo agio. Vestirti così solo per me lo fai con gioia, ma andare in giro a farti mostrare in pubblico vestita come una porca emanando sesso è tutta un altra cosa.

Però io lo desidero e in fondo anche il tuo disagio ha un suo lato eccitante. Tu sei mia e in certi momenti la cosa più bella è soddisfarmi sino nei più reconditi desideri svelando a entrambi i nostri aspetti più nascosti, primitivi e animali, donandoti totalmente a me, totalmente alla mia mercè, totalmente in balia del mio amore e delle mie voglie più sfrenate e selvagge, dolci e oscene allo stesso tempo.

Stiamo camminando sul lungomare e mi diverto ad imbarazzarti ancora di più dandoti a volte delle prolungate palpate sul tuo fantastico fondoschiena. Mi fulmini con lo sguardo ma sotto sotto sei divertita anche tu e oscilli sempre più verso il lasciarti andare.

Io, un bel quarantenne, dieci anni più di te, che con te ho scoperto i miei lati più nascosti e primordiali con te al centro di ogni mia attenzione. Mi piace possederti in tutti i modi, sentirti mia, orgoglioso e fiero di averti. E per questo mi piace esibirti e … non solo:)
Sono definito un bel ragazzo, forse ho l’aria un po’ da intellettuale, più robusto che magro, alto 1.75 contro i tuoi 1.70, assatanato di sesso. I miei punti di forza sono gli occhi penetranti e selvaggi, le mani e, a detta di tutte le donne, uno splendido culo. E ho un cazzo meraviglioso di cui tu sei totalmente schiava.

Cammino al tuo fianco, camicia blu, senza cravatta, e jeans non attillati ma che comunque non riescono a nascondere la mia eccitazione, scarpe chiuse.
Mentre camminiamo in mezzo agli sguardi stupiti ed eccitati dei passanti ti sussurro nell’orecchio frasi come
– “…quanto sei figa…”,
– “…lo vedi come ti guardano…”,
– “…ti amo…”,
– “…sei proprio eccitante…”,
– “…sto male dalla voglia di fotterti…”,
e così via.

Coll’andare del tempo della nostra relazione avevi iniziato a cedere e a lasciarti andare sempre più anche verso i miei desideri più osceni. Avevo più volte fantasticato di farti possedere animalescamente da più uomini ma ti eri sempre rifiutata. Questo era l’ultimo limite non ancora valicato.
Ti avevo iniziata al rapporto anale con grande gioia e soddisfazione, poi alle sessioni sadomaso con le tue tettone al centro di ogni attenzione e tortura, sino ad arrivare anche al pissing. Una delle cose che mi faceva impazzire era portarti a cena fuori, vestita in modo eccitante e con le mutande con un cazzo interno che con un telecomando facevo vibrare a mio piacimento dandoti piacere e imbarazzo …

Non ti avevo ancora mai messo nella situazione di essere in mezzo a molti maschi, per la quasi certezza che avresti rifiutato, non ti sentivo ancora pronta. D’altra parte però desideravo sempre più, tra i miei desideri più perversi, quello di violentarti e farti violentare, tra l’altro anche tua fantasia, e quindi cosa di meglio di qualcosa per cui non sei ancora pronta? Mah:)

Camminiamo sino ad una gelateria sulla spiaggia dove ci sediamo a prendere un gelato. Ti osservo mentre lo lecchi, hai gli occhi truccati e le labbra di un bel colore rosso … ho voglia di leccarti le macchie di gelato su tali labbra e … ti do’ un bellissimo bacio per pulirti la bocca dalla crema … e mangiarmi anche un po’ del tuo gelato:)

Parliamo del più e del meno ma si vede lontano un miglio che ardi dal desiderio di sapere che cosa ho architettato ma non lo chiedi, sapendo che non avresti risposta.

Avevamo passato la notte a far sesso e avevi goduto come non mai con un fallo di gomma nel culo e io che ti scopavo furiosamente aggrappandomi con forza alle tue tettone; mentre stavi per venire avevi urlato
– “… siiii fammi male adesso, mordimi, sono tua, fai di me tutto quello che vuoi …“,
cercando di dimenarti come un ossessa.
L’incredibile eccitazione fece venire anche me e mentre godevamo selvaggiamente insieme ti gridavo, stringendo con forza le tue tette e strizzandone i capezzoli all’inverosimile,
– “…ti voglio fa possedere brutalmente da maschi pazzi di te…totalmente in loro balia…“
e tu urlavi in risposta
– “… siiii, tutto, tutto quello che vuoi, siii …“
Beh finalmente pensai, dopo tutto questo tempo! Anche se era stata forse solo l’intensità di un momento per me il dado era tratto. Mentre eravamo distesi, appagati, uno a fianco all’altro ti dissi come ti volevo vestita oggi e che saresti stata alla mercè dei miei desideri, qualunque essi fossero. Tu chiedevi cosa volevo fare ma io ti risposi che avrei fatto qualsiasi cosa avessi desiderato in quel momento, qualsiasi cosa di te.
Potevi tirarti indietro semplicemente non vestendoti come ti avevo chiesto.
Il giorno dopo, subito dopo pranzo uscii a fare una passeggiata e rientrai un ora dopo curioso e eccitato di vedere se ti eri vestita come richiesto. Ebbene si, eri una autentica bomba-sexy, esattamente come volevo io!
– “Usciamo”
dissi guardandoti dritto negli occhi, e anche tu sapevi che ormai sarebbe stato difficile tirarti indietro. Sotto sotto speravi che tutto si sarebbe risolto in una passeggiata esibizionistica, come altre volte.

Ed eccoci qui a gustare un gelato in mezzo agli sguardi delle persone intorno a noi. Almeno il 90% dei maschi intorno ti guarda visibilmente scossi e eccitati in attesa di nuovi scorci delle tue genorosissime forme mentre il 100% delle donne intorno prova invidia ed è pronta a mollare un ceffone al rispettivo compagno.

– “Sai“,
ti dico,
– “qui intorno ci sono alcuni che conoscerai, non sai chi sono, ma loro ti stanno guardando“
E’ effettivamente difficile fare una selezione dato che in modo più o meno furtivo, in modo più o meno volgare tutti ti guardano tanto sei bella, eccitante e provocante.

Circa due ore prima mentre ero uscito da solo a fare la passeggiata avevo telefonato separatamente a 3 miei amici, che tu non avevi mai conosciuto, cui avevo già parlato di te dicendogli di prepararsi con gente di loro fiducia e assolutamente sani all’evento (su questo non vi erano problemi perchè nell’eventualità che potesse avvenire avevano già fatto una preselezione sanitaria nelle loro conoscenze).
Anche io non sapevo quanti fossero perchè non sapevo ciascuno dei miei amici quante persone avrebbe portato.
I miei 3 amici non erano stati scelti a caso; erano coloro tra i miei conoscenti cui tu piacevi di più. Erano pazzi per le tettone e le donne in carne, e sicuramente avevano selezionato a loro volta solo maschi potenzialmente pazzi di te.
Le regole che avevo dato erano chiarissime: poteva partecipare solo chi, vedendoti adesso nella passeggiata, avesse avuto difficoltà a trattenere l’eccitazione, cioè solo chi era assolutamente e totalmente eccitato da te. E, al mio ok, potevano farti qualsiasi cosa volessero nel modo più animale, brutale e selvaggio volessero, secondo i loro istinti più bestiali e primitivi purchè assolutamente senza alcuna forma di danno al tuo corpo. Al mio eventuale intervento avrebbero dovuto fermarsi e andarsene; lo stesso qualora tu avessi pronunciato una parola concordata, parola che era “EPSILON”. Tra me e me, mentre osservo i miei amici seduti nei tavoli vicini, sto pensando se dirtela o meno la parola concordata

Due tavoli alla nostra sinistra c’è Giovanni, seduto insieme ad altri due uomini. Stanno visibilmente commentando tra loro le tue forme prorompenti. Giovanni era sempre stato desideroso di te, e ai miei racconti di quello che facevamo e di quello che desideravo fare si eccitava come una bestia. Gli avevo anche fatto vedere tue foto ed eri proprio il suo tipo di femmina. Mi aveva raccontato che a volte si era masturbato pensando a te dopo averti sognato molto focosamente. Ha circa 35 anni, un passato da pugile amatoriale e un fisico molto robusto. Alto all’incirca come me ha il capo completamente pelato e, a differenza di me, è sul petto molto poco peloso, quasi completamente glabro come piace a te. I due seduti con lui, apparentemente entrambi quarantenni, sono più alti, circa 1 metro e ottanta, uno anch’esso con la testa pelata mentre l’altro con capelli corti neri. Il pelato molto robusto, fisico da culturista quasi, mentre l’altro piuttosto grassottello con un po’ di pancetta. Il culturista ha anche una piccola cicatrice sulla guancia.

Tre tavoli alla nostra destra ci sono Antonio e un altro uomo. Anche loro stanno visibilmente osservandoti e entrambi, di soppiatto, stanno accarezzandosi la patta; evidentemente gli fai già un effetto incontenibile. Antonio, anche lui un fanatico delle donne prosperose, è un cinquantenne che avevo conosciuto nel lavoro. Imprenditore come me, nelle cene di affari che talvolta facevamo degeneravamo spesso con lui nel fantasticare di te al centro delle attenzioni di maschi furiosamente arrapati. I suoi gusti sono molto simili ai miei. Addirittura una volta era venuto da me con proposte concrete per organizzare una vera e propria gang bang per te avendo lui un gruppo di amici appassionati di queste cose che partecipavano abitualmente a sessioni con una femmina al centro delle loro attenzioni.
Antonio è alto circa come te, di corporatura normale con una evidente pancetta. Stempiato e con viso spigoloso sembra un satiro. L’uomo seduto al suo fianco sembra più giovane, forse un quarantacinquenne. E’ piuttosto alto, almeno 1 metro e ottantacinque e molto robusto. Nero di capelli, tagliati a spazzola, pare in piena forma fisica.
Al tavolo al loro fianco ci sono poi 4 cinquantenni, decisamente robusti, tutti di altezza simile, tra 1metro e settanta e 1 metro e settantacinque, che chiacchierano rumorosamente tra loro osservandoti volgarmente senza ritegno. Hanno l’aria da teppisti cresciuti, tutti con tatuaggi, uno con gli orecchini, paiono scaricatori di porto o muratori. Chissà, mi chiedo eccitato, se fanno parte del gruppo di Antonio.

Non c’è invece il terzo dei miei amici, Bruno. Ma è giusto che non ci sia. Bruno è il proprietario di una bellissima villa sul lungomare, proprio di fronte a questa gelateria. E me lo immagino all’interno della villa ad allestire la stanza per te, dato il poco preavviso che gli ho dato. Lui è un albergatore benestante (ha almeno 3 alberghi in località turistiche oltre a tutta una serie di altre attività), separato con tre figli. Lo avevo conosciuto in quanto cliente della mia azienda. Ha circa 55 anni, tarchiato e panciuto, ed era un autentico perverso assatanato. Ovviamente ha i miei stessi gusti in fatto di femmine e non vedeva l’ora di soddisfare con te i suoi desideri più nascosti, in particolare, come mi aveva raccontato una volta con imbarazzo, relativamente all’abuso totale delle tue tettone. Nella sua villa organizzava spesso festini e orge e ha tutte le attrezzature per il sesso immagginabili ed inimmagginabili.
Ha un grande salone con un lettone al centro e vari divani e divanetti intorno, con un angolo minibar. Tutta la stanza è ricolma di telecamere e all’uopo inserisce nella sala anche i vari strumenti di piacere. In questa sala vi è una intera parete a specchio che separa da una stanza isolata dove non solo si può vedere attraverso il “falso” specchio tutto quello che avviene nel salone ma vi è anche tutta una serie di monitor che riproducono quello che riprendono le singole telecamere disposte non solo nel salone ma anche in tutte le stanze della villa. Tale vera e propria “control room” della perversione è insonorizzata rispetto alle altre stanze ed ha una decina di poltrone dove poter assistere agli spettacoli. Tale stanza è chiamata da Bruno “lo sborratoio” con chiaro riferimento al suo uso sostanziale. Ad essa si accede attraverso una porta anonima situata nello studiolo di Bruno.
Quando gli avevo telefonato qualche ora prima aveva fatto i salti di gioia ed era corso, mentre ancora parlavamo al telefono, in villa per prepararla. Mi diceva che voleva fornire a tutti i partecipanti viagra per far si che la mia femmina fosse posseduta continuamente sino all’esaurimento di ogni minima energia.
Non so se ai tavoli intorno a noi ci siano amici di Bruno, ma un sospetto lo ho. Infatti una sua passione sportiva è il football americano ed è il presidente della principale squadra della nostra regione. Due tavoli sono occupati da 5 autentici bestioni, molto giovani, direi 20/25enni, che possono benissimo essere i piloni della sua squadra di football. Due di loro si accarezzano la patta e tutti insieme parlano sottovoce ma senza ombra di dubbio parlano di te. Tra l’altro quattro di questi ci hanno seguito lungo tutta la passeggiata. Due di essi inoltre sono di colore.
I neri sono con i capelli rapati a zero mentre i tre bianchi sono in versione capellone, tutti e 3 biondi. Tutti sono alti circa un metro e ottanta e fa letteralmente impressione la robustezza delle loro spalle.

Tutti i tavoli sono occcupati e c’è tantissima altra gente che ti osserva ma non li associo ai miei amici.

Tu sei visibilmente compiaciuta dello sconvolgimento che stai provocando ma allo stesso tempo sei imbarazzata e nervosa per quello che potrebbe accadere. Non sai fin dove mi potrei spingere e non sai come tu potresti reagire. Ma proprio questo rende tutto ancora più intrigante.

Ti guardi attorno con circospezione perchè allo stesso tempo ti vergogni della situazione in cui sei; ma lo stesso ti guardi intorno per cercare di capire che cosa sto architettando.
Avvicinandomi al tuo viso, guardandoti profondamente negli occhi ti soffio sulle labbra e ti chiedo:
– “chi ti piace di più tra i presenti? Chi ti eccita di più? Se proprio devi da chi ti faresti fottere selvaggiamente?“
E tu senza guardarti intorno, dimostrando di essere già entrata nel gioco, con un seducente sorriso beffardo rispondi immediatamene:
– “quel gruppetto di ragazzi dietro di noi …“
riferendosi a quelli del football americano
– “… hanno un fisico decisamente eccitante e mi danno l’aria di saper fottere come piace a me: con foga e violenza. Ho pensato ai loro cazzi che mi sfondano la fica con forza e brutalità“

Allora, assolutamente turbato e con il cazzo in fiamme, mi avvicino al tuo orecchio e, mentre con una mano sotto il tavolo ti accarezzo le cosce, ti sussurro all’orecchio, dopo avertelo dolcemente baciato e leccato:
– “sai quanto mi ecciti e sai quanto ti desidero e sai che ti desidero totalmente con tutto me stesso nel bene e nel male delle mie voglie, senza alcun limite. Ora ti alzerai e, vedi quella villa?, attraversi la strada, sculettando ti prego, e suoni al campanello del portone. Vedrai che il cancello si aprirà, è automatico. Entra, percorri il vialetto e spingi lentamente la porta di ingresso che troverai già aperta. Poi entra lentamente, voglio vederti bene entrare e poi …“
faccio una pausa e continuo
– “… e poi lasciati andare totalmente, totalmente, sappi solo che io ti guarderò e anche se forse non mi vedrai sarò sempre li vicino a te dall’inizio alla fine, e sappi che più ti lasci andare, più sarai porca e troia più io sarò felice …“
un altra pausa e poi continuo
– “… sarai usata senza ritegno … senza alcun ritegno … se raggiungi un limite e proprio non ce la fai più c’è una parola concordata: EPSILON. Dilla e tutto si interromperà. Spero di non sentirtela mai pronunciare ormai. Non aver alcuna paura perchè io sarò li ed è tutto, ma proprio tutto, sotto il mio controllo“.

Sei rimasta senza fiato, mi guardi persa e tremi leggermente, mai ti ho visto così scossa, così agitata. Il gioco va oltre, probabilmente molto oltre, le tue aspettative. Hai la pelle d’oca. Io anche.
Senza attendere ti do un passionale bacio sulla bocca, volgarmente ti palpo una tetta, mi alzo e ti dico dolcemente, ma allo stesso tempo in modo deciso e un po’ autoritario:
– “adesso vado a pagare il conto, quando torno vorrei vederti già incamminata verso la villa, voglio guardare il tuo culo eccitante che va a farmi godere, amore. Ah dimenticavo: mentre vai verso la villa assolutamente NON DEVI MAI, PER NESSUN MOTIVO, DICO MAI voltarti indietro, neanche quando entrerai. TI AMO FOLLEMENTE, MIA TROIA“.
Sono le 17.15 di sabato 27 luglio, il sole splende nel cielo azzurro solcato da gabbiani festanti, saranno almeno 30 gradi in spiaggia, l’aria è umida, c’è però un po’ di brezza che rinfresca e tutto sembra sospeso mentre mi volto e vado verso la cassa della gelateria a pagare. E mi sento il cazzo esplodere nei jeans.

C’è uno davanti a me alla cassa e devo aspettare. Non mi volto indietro per vedere cosa fai, se vai, non voglio darti alcun appiglio. E pregusto la scena. Finalmente il mio turno, pago, prendo il resto e mi volto col respiro sospeso “ci sarai o non ci sarai?”. Sei li, ancora li, seduta. Per un attimo ho un moto di delusione ma solo per un attimo, perchè tu ti alzi, guardandomi fisso negli occhi, uno sguardo indescrivibile, d’amore, di sfida, di paura, di eccitazione, di te. Appari fiera della tua sensualità, la esponi, respiri profondamente facendo esplodere ulteriormente le tue tettone, per un attimo temo che salti il bottone della camicetta, ti passi la lingua languidamente lentamente sulle tue labbra rosse, ti volti e ti avvi per la spiaggia … sculettando verso la villa, seguita dagli sguardi eccitati ed estasiati di tutti.

Mi sento quasi svenire dalla gioia, dalla eccitazione, dalla voglia, dall’amore di te.

I vari uomini, proprio quelli da me identificati, si alzano dai loro tavoli e iniziano a seguirti tranne Giovanni, Antonio, e un biondo dei giocatori di football che vengono alla cassa a pagare.

Li aspetto prima di seguirti anch’io. Ti vedo e non ti vedo in quanto alle tue spalle ci sono 11 maschi eccitati che ti seguono (i due amici di Giovanni, il tipo che era al tavolo di Antonio insieme ai 4 brutti ceffi del tavolo a fianco, i 4 giocatori di football). Tu non ti volti, ma sicuramente li percepisci alle tue spalle e senti i loro commenti. Mi sembra di notare, ma non ne sono certo, che qualche mano viene poggiata su tuo sedere. Arrivi al cancello della villa e suoni il campanello, il portone si apre elettronicamente, entri, mentre i maschi dietro di te non ti seguono, ma a tua insaputa girano intorno alla villa ed entrano da una entrata secondaria (da dove poi entreremo anche noi).

Arrivi alla porta di ingresso che, come ti avevo detto, è socchiusa. Non senti più nessuno dietro a te, da un lato speri che sia stata tutta una finta, il solito esibizionismo un po’ estremo del tuo uomo, dall’altro hai voglia di andare fino in fondo per il tuo maschio; ti batte forte il cuore e sei agitata ma vai avanti. Spingi la porta e intravedi un corridoio scuro illuminato solo dalla luce che proviene dall’esterno, dalla porta che stai aprendo. Entri sospirando, oltrepassi la porta. Una voce, calda e ferma, alle tue spalle ti dice
– “Fermati e non ti muovere“.
Hai un soprassalto mentre la porta viene chiusa alle tue spalle e piombi nell’oscurità prima che i tuoi occhi si abituino.
– “il tuo uomo ordina che tu sia bendata“,
dice la voce alle tue spalle, e senti un corpo che ti sfiora dietro di te, mettendosi completamente aderente alla tua schiena e al tuo sedere. Le sue mani ti bendano e mentre fanno questo non puoi fare a meno di sentire la protuberanza di lui appoggiata sul tuo didietro. Non appena bendata lui ti soffia sul collo, ti sussurra
– “sei bellissima“
e ti da un leggero bacio sempre sul collo, poi ti prende per i fianchi e ti spinge leggermente in avanti per farti avanzare lungo il corridoio guidandoti da dietro con le sue mani dicendoti
– “andiamo, ti porto dal tuo uomo“.

[PS: per commenti federicoesabina@hotmail.it oppure federicoesabina.wixsite.com/sabina]
scritto il
2024-07-17
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