Sesso proibito durante la grande guerra

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Le guerre sono senza dubbio la peggior disgrazia per il genere umano. Esse portano con sé un carico inimmaginabile di morte, distruzione e violenze di ogni genere, tra cui la violenza sessuale, un crimine orribile che non dovrebbe mai essere tollerato, in particolare durante i conflitti. La storia di Hans e Otto, due soldati austriaci durante la Prima Guerra Mondiale, rappresenta un doloroso promemoria degli orrori che le guerre infliggono sulle vite di innumerevoli innocenti, cicatrici indelebili che restano nei cuori e nelle menti delle vittime.

Siamo all’inizio di novembre del 1918. La Prima Guerra Mondiale sta volgendo al termine e l’esercito austro-ungarico, sconfitto, si trova in una situazione tragica. I soldati cercano di tornare a casa, affamati e spaventati, e molti di loro si ritrovano bloccati e disorientati, persi nell’oscurità di colline e valli. In questo contesto, si muovono Hans e Otto. Il primo ha appena 19 anni, una gioventù spezzata da tre mesi di guerra; Otto, invece, è un veterano di 31 anni, segnato nel corpo e nell’anima da esperienze drammatiche.

In quel momento di grande crisi, Hans e Otto decidono di abbandonare le armi, sperando nella clemenza dei nemici. Vanno alla ricerca di un rifugio, cercando di evitare il contatto con le truppe italiane. La loro sopravvivenza dipende dalla loro capacità di mantenere la calma e la prudenza, ma l'inevitabile incontro con l'ignoto rappresentano un grave pericolo.

Domenica 3 novembre 1918: il sole è sorto da un'ora quando i due militari austriaci sono alla ricerca di un luogo sicuro dove poter riposare a turno standosene nascosti. Non hanno un'idea precisa di dove si trovano. Si guardano attorno e notano del fumo uscire dal camino di una casupola isolata, fatta di sasso e con il tetto in legno. Si avvicinarono a carponi e con la massima cautela. Uno dei due, giunto a ridosso del casolare, sbircia all'interno da una finestra e poi fa cenno all'altro che può avvicinarsi.

All'interno scorgono una donna matura, intenta a versare dell'acqua calda presa dal fuoco del camino, in una capiente tinozza. Non è sola, infatti al suo fianco c'è anche una giovane ragazza. Sono Agnese e Margherita, rispettivamente nonna e nipote.

Quest'ultima è girata di spalle, con il suo bel sederino e la sua schiena nuda in primo piano. La giovane ragazza ha un fisico ancora acerbo. I suoi lunghi capelli, castano-rossi, sono stati raccolti in uno chignon per non bagnarli. Appena la nonna ha versato l'acqua calda, Margherita entra nella tinozza sedendo nel fondo. È il suo bagno domenicale.

Le due donne sembrano sole in casa, perciò i due soldati austriaci decidono di entrare. Sorprese da quell'inattesa e indesiderata visita, hanno una reazione diversa. La più spaventata è la ragazza che lancia un grido acuto assumendo un'espressione terrorizzata. Istintivamente copre le sue nudità piegando le ginocchia contro il petto e stringendo le braccia sulle gambe.

Nonna Agnese invece sembra quasi volerli affrontare «Cosa volete? Andatevene subito prima che torni mio marito e mio genero...». In realtà la donna, dimostrando un certo sangue freddo, sta bleffando perchè il marito è morto ed il genero, ovverossia il papà di Margherita, sta combattendo con l'esercito italiano, ma non sa dove.

La comunicazione tra gli austriaci e le donne è difficile, nonostante Otto comprenda qualcosa di italiano. Sono alla ricerca di cibo, Agnese indica loro una polenta che altro non è che la loro principale fonte di sostentamento in un periodo di carestia. I soldati, esultanti per il cibo, si servono avidamente, ingozzandosi di polenta e bevendo il vino dal fiasco trovato sulla mensola. Il clima intorno a loro, nonostante l'angoscia della guerra, si colora di un momento di leggerezza.

Hans, spinto anche dai fumi dell'alcool, decide a fine pasto di spogliarsi per fare un bagno nella tinozza già piena d'acqua calda e si spoglia ignorando completamente le presenze femminili. L'innocente fanciulla non aveva mai visto un ragazzo nudo e proprio per questo spalanca gli occhi sbalordita ed intimorita alla vista di quel membro che penzola, osceno, fra le gambe del giovane militare austriaco.

Intuite le intenzioni dello straniero, Margherita tenta di uscire dalla tinozza mentre lui vi entra, ma viene bloccata e così in quello spazio ristretto i corpi nudi dei due giovani si ritrovano a diretto contatto.

Hans non ci impiega molto ad avere la meglio sulla resistenza opposta dalla adolescente. La sposta di peso facendo in modo che lui sta seduto nel fondo della tinozza e lei sulle sue cosce. Con una lacrimona, che le scende sul viso, Margherita comprende di essere in balìa dell'austriaco che le prende la mano destra e gliela stringe attorno al suo pene muovendola su e giù alcune volte fino a farle comprendere cosa vuole da lei. La ragazza sente quella molle appendice, che stringe in mano, diventare rigida e cambiare d'aspetto, di dimensioni e di forma. Nota che il pene di Hans è diventato più grosso e si è sollevato allungandosi vistosamente.

Il soldato austriaco, con la bocca socchiusa ed un'espressione di piacere dipinta sul viso, si sta godendo quel particolare momento accarezzando il corpo della adolescente nelle zone più erogene. Con la sinistra le stuzzica l'acerbo seno stringendo delicatamente nel palmo le sode tettine di forma conica, contemporaneamente la masturba con il dito medio dell'altra mano al quale imprime un movimento circolare sulla zona del clitoride.

All'improvviso Hans emette un profondo gemito di piacere. Margherita sente pulsare nella mano il pene del giovane soldato, abbassa lo sguardo e vede, sotto al pelo dell'acqua, dei filamenti bianchi uscire dal prepuzio e mescolarsi con l'acqua tiepida contenuta nella tinozza. È venuto.

Agnese tenta di prendere le difese della nipote, ma Otto le assesta un potente sberlone, tale da lasciarle sul viso, ben disegnate, le cinque dita. La donna, stordita, cade sulle assi in legno del pavimento e lui si avventa su di lei immobilizzandola sotto il peso del suo corpo. Le punta alla gola la baionetta, ancora sporca di polenta, per mettere in chiaro le sue intenzioni. Con l'altra mano lo straniero stringe la camicia indossata da Agnese e con un deciso strattone la apre facendo saltare i bottoni.

La donna ha 56 anni ed un fisico generoso, dalle forme morbide. Sotto alla camicia Agnese non porta un reggiseno come le donne dei nostri giorni, ma una specie di top in cotone bianco. Otto è eccitato e lo apre, lacerandolo con la baionetta. Svela così un paio di tette, grosse, molli e bianche come il latte.

Otto vi affonda le dita e le massaggia con un movimento rotatorio. Agnese si lamenta, biascica qualche parola: «Lasciami... Basta… Fermati...», ma è tutto inutile perchè il soldato austriaco è in astinenza da quando lo hanno inviato al fronte. Non ascolta certo le suppliche della anziana donna anzi, prosegue deciso. Le solleva con decisione la gonna lunga e scura e le abbassa i mutandoni bianchi, rivelando il suo pube molto peloso e invitante.

Lo sguardo con cui Otto guarda Agnese esprime tutto il suo desiderio sessuale. Non resiste alla tentazione e abbassa la testa per leccare avidamente il suo sesso. Agnese continua ad emettere qualche lamento di disapprovazione mentre la lingua esperta di Otto esplora la sua vulva umida e calda.

Nel frattempo, lui ha sbottonato i suoi pantaloni e fatto uscire il suo pene già eretto e duro. Con la mano lo guida verso l'ingresso della vagina dove appoggia la punta e, con un unico colpo deciso, la penetra fino in fondo. Agnese emette un grido e lui le tappa la bocca con una mano. Non perde un istante e inizia a pomparla a un ritmo sostenuto. Le generose tette di Agnese ballonzolano sbattendosi fra di loro ad ogni spinta inferta da Otto, mentre lui la penetra sempre più forte.

La vagina della donna, calda e umida, stimola ancora di più il pene del soldato che aumenta il ritmo, facendo oscillare il corpo di Agnese sul pavimento. Lui le toglie la mano dalla bocca e si attacca con entrambe alle tette per il rush finale. Lei geme e grida ad ogni colpo, mentre lui la penetra sempre più a fondo.

Dopo pochi minuti di passione selvaggia, Otto sente il piacere montare dentro di sé. Con un ultimo, potente colpo, riempie la vagina di Agnese con il suo sperma caldo e cremoso. Lei geme, sconvolta dalla furia dello straniero mentre Otto si ritira da lei, lasciandola con lo sperma che cola dalle labbra vulvari.

Il commilitone tenta di fare altrettanto con la giovane ragazza, spalanca la bocca per succhiare avidamente un seno acerbo ospitandolo, quasi tutto, al suo interno. Quindi con la punta della lingua stuzzica il piccolo e turgido capezzolo color rosa. Quello che non si aspetta è la reazione di Margherita, che gli rifila una ginocchiata sui genitali, cogliendolo alla sprovvista.

Alla giovane sono sufficienti quei pochi secondi in cui Hans, dolorante, rimane piegato in due per scappare uscendo dalla porta di casa. «Fick dich, du dreckige Schlampe!» (fottiti brutta puttana) grida l'austriaco a Margherita mentre si infila velocemente i pantaloni per inseguirla all'aperto.

Sembra deciso a prenderla per fargliela pagare. Margherita urlando disperatamente «Aiuto!», corre verso la vicina boscaglia dove spera di potersi nascondere. Il suo inseguitore ha il tempo di rincorrerla per alcune decine di metri prima che il silenzio della vallata venga spezzato dal colpo secco di un Carcano, il fucile in dotazione all'esercito italiano.

Una pattuglia italiana, proveniente dalla boscaglia, ha notato la ragazza, nuda e scioccata, che scappa inseguita da un militare austriaco ed ha aperto il fuoco. Colpito dal proiettile in piena fronte, Hans stramazza al suolo fulminato. I soccorritori cercano di calmare Margherita e la coprono con un loro cappotto prima che rischi uno choc termico.

«Presto, aiutate mia nonna che è bloccata in casa da un soldato nemico» così Margherita supplica i suoi soccorritori. Nel frattempo, Otto ha udito il colpo di fucile immaginando possa essere successo qualcosa al suo compagno d'armi. Preoccupato, si riveste in tutta fretta e si appresta ad uscire dalla casa, ma appena varca l'uscio viene stordito dal calcio di un fucile che lo colpisce in faccia.

I militari italiani gli legano i polsi e lo dichiarano prigioniero di guerra. Lo consegnano al comando affinché venga processato per i suoi crimini, quegli atti di violenza commessi sulle donne italiane.

© SUPERSEX


scritto il
2024-08-03
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