Seghe a pagamento
di
Supersex
genere
prime esperienze
Quel giorno, Sara non ha voglia di andare a scuola. Preoccupata da una possibile interrogazione, si lascia convincere da Giulia a trascorrere una mattinata alternativa, lontana dall'aula. Una scelta che riflette il suo attuale disinteresse per lo studio, ormai spento, influenzata anche dalle nuove amicizie, come quella di Giulia, che la spingono verso avventure pericolose o illusioni di facile guadagno.
Le due ragazze trascorrono un'ora vagabondando in centro città, prima di dirigersi ai giardini pubblici, un luogo vasto, ricco di alberi e giochi per i bambini. Ci sono panchine disseminate qua e là, al mattino alcune sono occupate da mamme con neonati e altre da anziani e pensionati.
Tra questi ultimi, uno in particolare cattura l'attenzione di Giulia: un uomo ben vestito, elegante e solitario che sta leggendo il giornale su una panchina. Dopo averlo osservato, ritiene che sia il tipo giusto per il "battesimo" di Sara. Le spiega cosa deve fare, incoraggiandola a mantenere la calma e a credere nel buon esito della situazione.
Le ragazze si separano: Giulia si allontana mentre Sara, dopo un attimo di esitazione, si avvicina all'anziano signore sedendosi accanto a lui.
«Buongiorno», dice Sara timidamente.
«Buongiorno signorina», risponde l'uomo dai capelli bianchi con un sorriso gentile.
«Mi chiamo Luigi».
«Piacere, io sono Sara».
Luigi è felice di poter dialogare con qualcuno. Conduce una vita solitaria, ecco perché la loro conversazione, in breve, fluisce in modo naturale e rilassato. L'anziano inizia a raccontare di sé, del suo passato e della sua amata moglie, morta qualche anno prima. Le sue parole scorrono lentamente, intervallate da profondi sospiri. Poi coinvolge nella discussione la nuova amica:
«Niente scuola oggi?», chiede «C'è forse uno sciopero?»
Lei sorride. «No, oggi non ho voglia di andarci».
Luigi annuisce comprensivo. «A volte abbiamo tutti bisogno di una pausa dalla routine»
«E cosa fai quando non vai a scuola?»
«Trovo sempre qualcosa da fare, ci guadagno anche qualche soldino»
«Non sarai mica una ragazza che spaccia, vero? Non sembrerebbe...»
«No, non faccio certe cose»
A quel punto il pensionato sempre più incuriosito le chiede:
«Ma, allora… Cosa fai per guadagnare i soldini di cui parli?»
«Ti interessa proprio saperlo?»
«Sì, sei riuscita a incuriosirmi...»
Sara prende coraggio e, ostentando la tranquillità che in quel momento le manca, a bassa voce risponde alla curiosità dell'anziano lasciandolo di stucco. «Seghe... Faccio seghe agli uomini per denaro». Il pensionato rimane in silenzio per qualche istante, poi superato lo stupore iniziale chiede a Sara la sua età, e lei risponde «diciotto», anche se lui sembra un po' scettico sulla sua sincerità.
«Se sganci un cinquantone ti do una dimostrazione pratica», propone Sara all'anziano, con un sorriso malizioso, approfittando del momento che le sembra propizio. «50 Euro? Non sei proprio economica» risponde lui in bilico tra il serio ed il faceto. «Non sono tanti... Quando la trovi una mano così giovane e delicata come la mia?».
Luigi è tentato dal concedersi una parentesi di piacere che gli manca da tempo immemore. Ma un dubbio lo attanaglia: è la paura di essere scoperto in atteggiamenti equivoci con una giovane ragazza che lo ha adescato nel parco. Alla fine il desiderio ha il sopravvento e la paura si affievolisce.
«Va bene», afferma con un filo di voce, «vada per i cinquanta, però mi fai vedere anche le tette...». «Solo un'occhiata», precisa lei «guardare e non toccare… E i soldi li voglio in anticipo». La richiesta di Sara si basa sul consiglio di Giulia che le ha spiegato come comportarsi.
Sara invita Luigi a spostarsi: «Troviamo un posto più tranquillo, senza il passaggio continuo di persone». I due si incamminano in una zona del parco in salita, circondata dalla vegetazione, e trovano una panchina isolata dove poter sedersi e starsene appartati. Una scelta già fatta da qualcun altro che ha lascito a terra il preservativo usato prima di andarsene.
L'anziano sbottona l'impermeabile ed estrae il portafoglio dalla tasca interna. Presa una banconota da 50 Euro, la consegna nelle mani della ragazza. Sara la mette al sicuro nella tasca dei suoi jeans, poi apre e allarga il piumino facendo scorrere la cerniera verso il basso.
Si guarda intorno per assicurarsi che non ci siano passanti nelle vicinanze. Per un istante si ferma a riflettere, dubbiosa. È la prima volta che si ritrova nella situazione di mostrare il seno a uno sconosciuto in un luogo pubblico.
Superato quel comprensibile momento di indecisione, Sara solleva la felpa che indossa scoprendo la pancia piatta e liscia ed il piercing all'ombelico. Giunta all'altezza del petto, infila le punte delle dita sotto al reggiseno sportivo e lo solleva assieme alla felpa, fino a scoprire i seni che escono allo scoperto ballonzolando.
L'agitazione interiore di Luigi è palpabile, il suo cuore batte forte nel petto e un senso di eccitazione lo pervade. Non riesce a distogliere lo sguardo da quel seno, così giovane e sodo, impreziosito dalle piccole areole scure, poste in rilievo. Al centro di queste i capezzoli che si sono inturgiditi per il freddo quando li ha scoperti.
Sara abbassa la felpa e la sua mano, nascosta dall'impermeabile aperto di Luigi, si sposta sulla patta per sbottonare i pantaloni dell'anziano. Di seguito si fa strada nelle mutande, di cotone bianco, trovando il pene ancora molle. Lo massaggia delicatamente con due sole dita viste le modeste dimensione di quel membro.
«Rilassati e goditi questo momento» è l'invito di Sara. Sollecitato con le dita il pene rimane moscio. Lei ha poca esperienza in materia e comincia a ritenere veritiera la convinzione che gli uomini, superata una certa età, non siano più in grado di avere delle erezioni. «Prova con la bocca...» le suggerisce Luigi.
Lei non cosa fare e si trova in difficoltà. E' schifata al solo pensiero di mettere in bocca il pene di un anziano. «Chissà quale sapore avrà?» si chiede preoccupata. «E se non sono in grado di farglielo rizzare? È capace di chiedermi la restituzione del denaro...»
Facendo appello a tutta la sua autoconvinzione, Sara china la testa tra le gambe di Luigi, pinza il pene con due dita e lo portò alla bocca facendolo entrare. Vedendola impacciata la incoraggia: «Tienilo stretto fra le labbra e succhialo muovendo la testa avanti e indietro.
Di lì a breve il pene dell'anziano comincia a cambiare d'aspetto aumentando le misure della circonferenza e della lunghezza. Sara lo sente allungarsi ed ingrossarsi in bocca. È un piacere per entrambi: Luigi rantola emettendo dei suoni simili a dei lamenti, Sara avverte le pulsazioni del clitoride e la sua zona intima è tutta bagnata.
Il pene dell'anziano si è trasformato, passando dai 6, 7 centimetri da moscio ai 15 centimetri in erezione. Luigi non prova un piacere simile da diverso tempo e tenta di farlo durare il più a lungo possibile. Prossimo all'orgasmo la avvisa: «Sto per venire...». Sara lo sfila dalla bocca e, stringendolo tra le dita, lo masturba lentamente.
Luigi, oramai vicino al punto di non ritorno, osserva la mano delicata della ragazza, che ha le unghie smaltate di un color melanzana, muoversi su e giù lungo l'asta del pene scoprendo il glande che è gonfio e bagnato dal liquido preseminale.
Un tremore improvviso scuote il suo corpo, emettendo un sordo grugnito comincia ad eiaculare. Lo sperma non esce a spruzzo, ma cola lungo l'asta del pene imbrattando le dita e il dorso della mano di Sara. Mentre lui riprende fiato, Sara trova dei fazzolettini nella tasca del giubbotto, con questi pulisce le dita prima di congedarsi salutando il suo primo "cliente".
Nei giorni successivi Luigi ritorna alla solita panchina dove, d'abitudine, si siede per leggere il giornale. Dentro di lui cova la speranza di incontrare quella ragazza che gli ha risvegliato i pruriti del sesso, anche solo per scambiare quattro chiacchiere, ma non la vedrà più.
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Le due ragazze trascorrono un'ora vagabondando in centro città, prima di dirigersi ai giardini pubblici, un luogo vasto, ricco di alberi e giochi per i bambini. Ci sono panchine disseminate qua e là, al mattino alcune sono occupate da mamme con neonati e altre da anziani e pensionati.
Tra questi ultimi, uno in particolare cattura l'attenzione di Giulia: un uomo ben vestito, elegante e solitario che sta leggendo il giornale su una panchina. Dopo averlo osservato, ritiene che sia il tipo giusto per il "battesimo" di Sara. Le spiega cosa deve fare, incoraggiandola a mantenere la calma e a credere nel buon esito della situazione.
Le ragazze si separano: Giulia si allontana mentre Sara, dopo un attimo di esitazione, si avvicina all'anziano signore sedendosi accanto a lui.
«Buongiorno», dice Sara timidamente.
«Buongiorno signorina», risponde l'uomo dai capelli bianchi con un sorriso gentile.
«Mi chiamo Luigi».
«Piacere, io sono Sara».
Luigi è felice di poter dialogare con qualcuno. Conduce una vita solitaria, ecco perché la loro conversazione, in breve, fluisce in modo naturale e rilassato. L'anziano inizia a raccontare di sé, del suo passato e della sua amata moglie, morta qualche anno prima. Le sue parole scorrono lentamente, intervallate da profondi sospiri. Poi coinvolge nella discussione la nuova amica:
«Niente scuola oggi?», chiede «C'è forse uno sciopero?»
Lei sorride. «No, oggi non ho voglia di andarci».
Luigi annuisce comprensivo. «A volte abbiamo tutti bisogno di una pausa dalla routine»
«E cosa fai quando non vai a scuola?»
«Trovo sempre qualcosa da fare, ci guadagno anche qualche soldino»
«Non sarai mica una ragazza che spaccia, vero? Non sembrerebbe...»
«No, non faccio certe cose»
A quel punto il pensionato sempre più incuriosito le chiede:
«Ma, allora… Cosa fai per guadagnare i soldini di cui parli?»
«Ti interessa proprio saperlo?»
«Sì, sei riuscita a incuriosirmi...»
Sara prende coraggio e, ostentando la tranquillità che in quel momento le manca, a bassa voce risponde alla curiosità dell'anziano lasciandolo di stucco. «Seghe... Faccio seghe agli uomini per denaro». Il pensionato rimane in silenzio per qualche istante, poi superato lo stupore iniziale chiede a Sara la sua età, e lei risponde «diciotto», anche se lui sembra un po' scettico sulla sua sincerità.
«Se sganci un cinquantone ti do una dimostrazione pratica», propone Sara all'anziano, con un sorriso malizioso, approfittando del momento che le sembra propizio. «50 Euro? Non sei proprio economica» risponde lui in bilico tra il serio ed il faceto. «Non sono tanti... Quando la trovi una mano così giovane e delicata come la mia?».
Luigi è tentato dal concedersi una parentesi di piacere che gli manca da tempo immemore. Ma un dubbio lo attanaglia: è la paura di essere scoperto in atteggiamenti equivoci con una giovane ragazza che lo ha adescato nel parco. Alla fine il desiderio ha il sopravvento e la paura si affievolisce.
«Va bene», afferma con un filo di voce, «vada per i cinquanta, però mi fai vedere anche le tette...». «Solo un'occhiata», precisa lei «guardare e non toccare… E i soldi li voglio in anticipo». La richiesta di Sara si basa sul consiglio di Giulia che le ha spiegato come comportarsi.
Sara invita Luigi a spostarsi: «Troviamo un posto più tranquillo, senza il passaggio continuo di persone». I due si incamminano in una zona del parco in salita, circondata dalla vegetazione, e trovano una panchina isolata dove poter sedersi e starsene appartati. Una scelta già fatta da qualcun altro che ha lascito a terra il preservativo usato prima di andarsene.
L'anziano sbottona l'impermeabile ed estrae il portafoglio dalla tasca interna. Presa una banconota da 50 Euro, la consegna nelle mani della ragazza. Sara la mette al sicuro nella tasca dei suoi jeans, poi apre e allarga il piumino facendo scorrere la cerniera verso il basso.
Si guarda intorno per assicurarsi che non ci siano passanti nelle vicinanze. Per un istante si ferma a riflettere, dubbiosa. È la prima volta che si ritrova nella situazione di mostrare il seno a uno sconosciuto in un luogo pubblico.
Superato quel comprensibile momento di indecisione, Sara solleva la felpa che indossa scoprendo la pancia piatta e liscia ed il piercing all'ombelico. Giunta all'altezza del petto, infila le punte delle dita sotto al reggiseno sportivo e lo solleva assieme alla felpa, fino a scoprire i seni che escono allo scoperto ballonzolando.
L'agitazione interiore di Luigi è palpabile, il suo cuore batte forte nel petto e un senso di eccitazione lo pervade. Non riesce a distogliere lo sguardo da quel seno, così giovane e sodo, impreziosito dalle piccole areole scure, poste in rilievo. Al centro di queste i capezzoli che si sono inturgiditi per il freddo quando li ha scoperti.
Sara abbassa la felpa e la sua mano, nascosta dall'impermeabile aperto di Luigi, si sposta sulla patta per sbottonare i pantaloni dell'anziano. Di seguito si fa strada nelle mutande, di cotone bianco, trovando il pene ancora molle. Lo massaggia delicatamente con due sole dita viste le modeste dimensione di quel membro.
«Rilassati e goditi questo momento» è l'invito di Sara. Sollecitato con le dita il pene rimane moscio. Lei ha poca esperienza in materia e comincia a ritenere veritiera la convinzione che gli uomini, superata una certa età, non siano più in grado di avere delle erezioni. «Prova con la bocca...» le suggerisce Luigi.
Lei non cosa fare e si trova in difficoltà. E' schifata al solo pensiero di mettere in bocca il pene di un anziano. «Chissà quale sapore avrà?» si chiede preoccupata. «E se non sono in grado di farglielo rizzare? È capace di chiedermi la restituzione del denaro...»
Facendo appello a tutta la sua autoconvinzione, Sara china la testa tra le gambe di Luigi, pinza il pene con due dita e lo portò alla bocca facendolo entrare. Vedendola impacciata la incoraggia: «Tienilo stretto fra le labbra e succhialo muovendo la testa avanti e indietro.
Di lì a breve il pene dell'anziano comincia a cambiare d'aspetto aumentando le misure della circonferenza e della lunghezza. Sara lo sente allungarsi ed ingrossarsi in bocca. È un piacere per entrambi: Luigi rantola emettendo dei suoni simili a dei lamenti, Sara avverte le pulsazioni del clitoride e la sua zona intima è tutta bagnata.
Il pene dell'anziano si è trasformato, passando dai 6, 7 centimetri da moscio ai 15 centimetri in erezione. Luigi non prova un piacere simile da diverso tempo e tenta di farlo durare il più a lungo possibile. Prossimo all'orgasmo la avvisa: «Sto per venire...». Sara lo sfila dalla bocca e, stringendolo tra le dita, lo masturba lentamente.
Luigi, oramai vicino al punto di non ritorno, osserva la mano delicata della ragazza, che ha le unghie smaltate di un color melanzana, muoversi su e giù lungo l'asta del pene scoprendo il glande che è gonfio e bagnato dal liquido preseminale.
Un tremore improvviso scuote il suo corpo, emettendo un sordo grugnito comincia ad eiaculare. Lo sperma non esce a spruzzo, ma cola lungo l'asta del pene imbrattando le dita e il dorso della mano di Sara. Mentre lui riprende fiato, Sara trova dei fazzolettini nella tasca del giubbotto, con questi pulisce le dita prima di congedarsi salutando il suo primo "cliente".
Nei giorni successivi Luigi ritorna alla solita panchina dove, d'abitudine, si siede per leggere il giornale. Dentro di lui cova la speranza di incontrare quella ragazza che gli ha risvegliato i pruriti del sesso, anche solo per scambiare quattro chiacchiere, ma non la vedrà più.
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