La coppia - secondo incontro - parte 1°
di
RackHammer
genere
trio
Dalla serata del primo incontro mi contattano diverse volte, ma per lo più per farmi sapere come avevano trovato un negozio di cui avevo parlato, informarsi per qualcosa che avevano sentito o cose simili.
Non sapevo se sperare o non in un invito da loro. L'idea di ripetere l'esperienza mi eccitava e in un certo verso spaventava un po'. Comunque non mi sembrava il caso di tirare fuori l'argomento, quindi evitai ogni accenno e lascia passare il tempo.
Passato un mesetto però mi invitarono ad andare a trovarli. Sempre di sabato, ma questa volta nel primo pomeriggio, io proposi le 15 e accettarono.
Il sabato mi presentai da loro come deciso. Ad accogliermi alla porta fu lui e dopo una stretta di mano mi accompagnò in salotto.
Notai subito che avevano modificato la posizione dei mobili.
La poltrona era stata messa ad angolo con il divano e davanti a loro era stato aggiunto un tavolino su cui era posata una bottiglia di vino e tre bicchieri.
«Carino il tavolino. E' nuovo?» sinceramente mi interessava più la posizione della poltrona, cosi era molto vicino a dove si erano messi a giocare la volta precedente..
«Si, lo abbiamo preso qualche giorno dopo l'ultima volta che ci siamo visti. il giorno dopo abbiamo dovuto recuperare i bicchieri di vino da sotto il divano.. e uno si era anche rotto..» si mise a ridere. A pensarci bene anch'io alla fine avevo appoggiato il mio a terra, vicino alla poltrona.
«Prima che arrivi lei volevo dirti che abbiamo apprezzato molto il tuo atteggiamento in questo periodo.» vedendo la mia perplessità si affretto a spiegare
«Non sei il primo a cui chiediamo di partecipare ai nostri giochi.. non tanti eh.. sei.. il quarto.. ma gli altri dopo la prima volta iniziavano a chiedere di ripetere l'esperienza.. anche in modo insistente.. o a fare proposte a lei.. Comunque tu invece hai pazientato e non hai cercato di metterci fretta.. anche il modo in cui ci tratti non è cambiato e lo apprezziamo entrambi.»
«Probabilmente è solo una questione di carattere.. non è che non mi sarebbe piaciuto ripetere l'esperienza il prima possibile, ma solo non mi sembrava il caso.. di parlarne.. e anche riguardo l'atteggiamento verso di voi.. non credo che sia uguale a prima.. io..» scossi la testa.. no, che non lo era.. cavolo il solo pensare alla sua lei mi eccitava da matti.. ma non potevo mica dirglielo.. quindi troncai la frase lì.
Non so se lui intuì qualcosa o interpretò in un altro, ma mi appoggiò una mano sulla spalla
«Non ci pensare troppo. Per noi l'importante è quello che fai e come lo fai. Dai siediti e beviamoci un bicchierino» quindi mi accomodai sulla poltrona mentre lui riempiva tre bicchieri.
In quel momento lei entrò nella stanza.
«Scusate il ritardo.» doveva essere uscita da poco dalla doccia.. aveva i capelli ancora umidi e indossava un accappatoio verde chiaro, chiuso in vita con la cintura. Ad ogni passo si potevano ammirare le sue gambe e anche sul petto era rimasto leggermente aperto mostrando la curva dei seni.
Raggiunto il divano si sedette accano a lui, poi girandosi verso di me, si appoggiò con la schiena contro di lui e mi sorrise maliziosamente..
«Caro guarda.. ha un rigonfiamento nei pantaloni. Avrà qualcosa in tasca?»
«No tesoro, e che tu gli fai questo effetto.» io arrossii e loro risero
«Oh, davvero?» allungò una gamba e con la punta del piede mi accarezzo la gamba.. mi sentì avvampare e il mio membro premette fastidiosamente dentro i pantaloni.. allontanò il piede e rise..
«Caro, caro.. il rigonfiamento si è mosso..» e rise ancora
Lui le prese una mano e se la portò all'inguine.
«Che ne dici di prestare attenzione anche al mio?» lei gli sorrise e iniziò ad accarezzarlo da sopra i pantaloni. Lui si chinò a baciarla e nel frattempo fece scivolare una mano nell'accappatoio sul suo seno.. l'accappatoio iniziò ad aprirsi scoprendone una spalla e il seno che lui stava stimolando.. potevo vedere le sue dita giocare con il suo capezzolo.. le loro labbra si separarono e lei si voltò a guardarmi.. mi sorrise.. con il piede tornò a stuzzicarmi.. poi voltandosi verso di lui, inizia ad armeggiare con i suoi pantaloni finché non glielo tira fuori e inizia a passarci sopra la lingua.. mentre la ammiro dedicarsi a lui provai una certa invidia.. avrei voluto sentire quella lingua sul mio membro.. lei mi guarda.. mi sorride e lo prende in bocca..
Mi viene caldo e inizio a sudare.. mi ritrovo a farmi aria agitando la camicia..
«Tesoro, l'atmosfera si è scaldata tanto che il nostro ospite inizia a risentirne.. che dici se si spoglia un po' anche lui?»
«Ok, ma giusto un po'..» poi si rivolge a me.. «Se vuoi puoi toglierti la camicia.»
io mi sbottono la camicia, ma non la tolgo.. mi limito a sfilarla dai pantaloni e ad aprirla.. non ho un gran fisico quindi mi sento un po' in imbarazzo anche così.
Lei si alza.. lascia scivolare a terra l'accappatoio e poi, appoggiandosi alle gambe di lui, si piega tornando a giocare con il membro di lui.. io mi ritrovo con la visione del suo culo proprio davanti a me.. posso vedere bene anche la sua invitante intimità.. vorrei tanto leccargliela.. apro un pò le gambe nel tentativo di dare sollievo al mio membro eccitato.. Lui mi da un occhiata e poi sorridendo si rivolge a Lei..
«Cara.. così lo stai mandando in crisi.. guarda.. non riesce più a tenerlo nei pantaloni.»
Lei si volta a guardarmi e ridacchia..
«Ops.. scusa.. » mi sorride
«..che dici tesoro, gli diamo il permesso?» lui annuisce e lei si rivolge a me..
«Liberalo pure» e mi fà l'occhiolino.
io non esito, mi sbottono e con sollievo lo tiro fuori.. Lei ridacchia..
«Caro, guarda come era eccitato.. Secondo te quanto può resistere ancora?» nel parlare lei si alza e la vedo portarsi la mano alla sua intimità
«Forse qualche minuto..» lei resta a pensare un attimo poi mi si avvicina.. si piega verso di me appoggiandosi ai braccioli della poltrona su cui sono seduto..
«Amore.. scopami così dai.. voglio vederlo impazzire di desiderio mentre mi scopi..» lui si alza e si porta dietro di lei.. la penetra.. lei geme, mi guarda e sorride..
«Sii.. guardami godere.. dai.. segati per me.. ahh..»
inizio a segarmi.. guardo il suo seno muoversi ad ogni spinta di lui.. i nostri sguardi si incrociano.. si passa la lingua sulle labbra.. mi sorride.. geme.. guarda il mio membro..
«Stai godendo anche tu vero? vorresti scoparmi?» io mi sento come ubriaco
«Sii.. ti vorrei.. da impazzire..» lei ride..
«Sentito caro? Mi vuole da impazzire.. ahh.. mi desidera.. gode con noi.. aahh..»
Andiamo avanti così ma la situazione è troppo per me.. non resisto per molto.. mi sfugge un gemito e vengo.. il mio seme raggiunge il suo seno..
«Aah.. è venuto.. è venuto.. sii.. per me.. su di me.. anch'io.. ahh..»
la vedo inarcarsi.. ha un orgasmo.. la braccia le cedono e mi cade addosso.. manca poco che cada anche lui, ma per fortuna riesce a mantenersi in piedi.. ma il suo membro esce da lei e le viene sulla schiena..
Sento il calore del corpo di lei contro il mio.. i suoi seni contro il mio petto.. non so che fare quindi resto immobile.. restiamo così per un tempo indefinito, poi lei porta le braccia intorno al mio collo e mi da un bacio sulla guancia.. sospira e lentamente si tira su.
Rimessasi in piedi si esamina il petto.. fa per toccarsi la schiena.. poi guarda prima me e dopo lui..
«Mi avete imbrattata per bene.. ora mi tocca fare un altra doccia..» ridendo recupera l'accappatoio da terra ed esce dalla stanza.
Io e lui ci guardiamo e scoppiamo a ridere, dopo di che mi alzo..
Non sapevo se sperare o non in un invito da loro. L'idea di ripetere l'esperienza mi eccitava e in un certo verso spaventava un po'. Comunque non mi sembrava il caso di tirare fuori l'argomento, quindi evitai ogni accenno e lascia passare il tempo.
Passato un mesetto però mi invitarono ad andare a trovarli. Sempre di sabato, ma questa volta nel primo pomeriggio, io proposi le 15 e accettarono.
Il sabato mi presentai da loro come deciso. Ad accogliermi alla porta fu lui e dopo una stretta di mano mi accompagnò in salotto.
Notai subito che avevano modificato la posizione dei mobili.
La poltrona era stata messa ad angolo con il divano e davanti a loro era stato aggiunto un tavolino su cui era posata una bottiglia di vino e tre bicchieri.
«Carino il tavolino. E' nuovo?» sinceramente mi interessava più la posizione della poltrona, cosi era molto vicino a dove si erano messi a giocare la volta precedente..
«Si, lo abbiamo preso qualche giorno dopo l'ultima volta che ci siamo visti. il giorno dopo abbiamo dovuto recuperare i bicchieri di vino da sotto il divano.. e uno si era anche rotto..» si mise a ridere. A pensarci bene anch'io alla fine avevo appoggiato il mio a terra, vicino alla poltrona.
«Prima che arrivi lei volevo dirti che abbiamo apprezzato molto il tuo atteggiamento in questo periodo.» vedendo la mia perplessità si affretto a spiegare
«Non sei il primo a cui chiediamo di partecipare ai nostri giochi.. non tanti eh.. sei.. il quarto.. ma gli altri dopo la prima volta iniziavano a chiedere di ripetere l'esperienza.. anche in modo insistente.. o a fare proposte a lei.. Comunque tu invece hai pazientato e non hai cercato di metterci fretta.. anche il modo in cui ci tratti non è cambiato e lo apprezziamo entrambi.»
«Probabilmente è solo una questione di carattere.. non è che non mi sarebbe piaciuto ripetere l'esperienza il prima possibile, ma solo non mi sembrava il caso.. di parlarne.. e anche riguardo l'atteggiamento verso di voi.. non credo che sia uguale a prima.. io..» scossi la testa.. no, che non lo era.. cavolo il solo pensare alla sua lei mi eccitava da matti.. ma non potevo mica dirglielo.. quindi troncai la frase lì.
Non so se lui intuì qualcosa o interpretò in un altro, ma mi appoggiò una mano sulla spalla
«Non ci pensare troppo. Per noi l'importante è quello che fai e come lo fai. Dai siediti e beviamoci un bicchierino» quindi mi accomodai sulla poltrona mentre lui riempiva tre bicchieri.
In quel momento lei entrò nella stanza.
«Scusate il ritardo.» doveva essere uscita da poco dalla doccia.. aveva i capelli ancora umidi e indossava un accappatoio verde chiaro, chiuso in vita con la cintura. Ad ogni passo si potevano ammirare le sue gambe e anche sul petto era rimasto leggermente aperto mostrando la curva dei seni.
Raggiunto il divano si sedette accano a lui, poi girandosi verso di me, si appoggiò con la schiena contro di lui e mi sorrise maliziosamente..
«Caro guarda.. ha un rigonfiamento nei pantaloni. Avrà qualcosa in tasca?»
«No tesoro, e che tu gli fai questo effetto.» io arrossii e loro risero
«Oh, davvero?» allungò una gamba e con la punta del piede mi accarezzo la gamba.. mi sentì avvampare e il mio membro premette fastidiosamente dentro i pantaloni.. allontanò il piede e rise..
«Caro, caro.. il rigonfiamento si è mosso..» e rise ancora
Lui le prese una mano e se la portò all'inguine.
«Che ne dici di prestare attenzione anche al mio?» lei gli sorrise e iniziò ad accarezzarlo da sopra i pantaloni. Lui si chinò a baciarla e nel frattempo fece scivolare una mano nell'accappatoio sul suo seno.. l'accappatoio iniziò ad aprirsi scoprendone una spalla e il seno che lui stava stimolando.. potevo vedere le sue dita giocare con il suo capezzolo.. le loro labbra si separarono e lei si voltò a guardarmi.. mi sorrise.. con il piede tornò a stuzzicarmi.. poi voltandosi verso di lui, inizia ad armeggiare con i suoi pantaloni finché non glielo tira fuori e inizia a passarci sopra la lingua.. mentre la ammiro dedicarsi a lui provai una certa invidia.. avrei voluto sentire quella lingua sul mio membro.. lei mi guarda.. mi sorride e lo prende in bocca..
Mi viene caldo e inizio a sudare.. mi ritrovo a farmi aria agitando la camicia..
«Tesoro, l'atmosfera si è scaldata tanto che il nostro ospite inizia a risentirne.. che dici se si spoglia un po' anche lui?»
«Ok, ma giusto un po'..» poi si rivolge a me.. «Se vuoi puoi toglierti la camicia.»
io mi sbottono la camicia, ma non la tolgo.. mi limito a sfilarla dai pantaloni e ad aprirla.. non ho un gran fisico quindi mi sento un po' in imbarazzo anche così.
Lei si alza.. lascia scivolare a terra l'accappatoio e poi, appoggiandosi alle gambe di lui, si piega tornando a giocare con il membro di lui.. io mi ritrovo con la visione del suo culo proprio davanti a me.. posso vedere bene anche la sua invitante intimità.. vorrei tanto leccargliela.. apro un pò le gambe nel tentativo di dare sollievo al mio membro eccitato.. Lui mi da un occhiata e poi sorridendo si rivolge a Lei..
«Cara.. così lo stai mandando in crisi.. guarda.. non riesce più a tenerlo nei pantaloni.»
Lei si volta a guardarmi e ridacchia..
«Ops.. scusa.. » mi sorride
«..che dici tesoro, gli diamo il permesso?» lui annuisce e lei si rivolge a me..
«Liberalo pure» e mi fà l'occhiolino.
io non esito, mi sbottono e con sollievo lo tiro fuori.. Lei ridacchia..
«Caro, guarda come era eccitato.. Secondo te quanto può resistere ancora?» nel parlare lei si alza e la vedo portarsi la mano alla sua intimità
«Forse qualche minuto..» lei resta a pensare un attimo poi mi si avvicina.. si piega verso di me appoggiandosi ai braccioli della poltrona su cui sono seduto..
«Amore.. scopami così dai.. voglio vederlo impazzire di desiderio mentre mi scopi..» lui si alza e si porta dietro di lei.. la penetra.. lei geme, mi guarda e sorride..
«Sii.. guardami godere.. dai.. segati per me.. ahh..»
inizio a segarmi.. guardo il suo seno muoversi ad ogni spinta di lui.. i nostri sguardi si incrociano.. si passa la lingua sulle labbra.. mi sorride.. geme.. guarda il mio membro..
«Stai godendo anche tu vero? vorresti scoparmi?» io mi sento come ubriaco
«Sii.. ti vorrei.. da impazzire..» lei ride..
«Sentito caro? Mi vuole da impazzire.. ahh.. mi desidera.. gode con noi.. aahh..»
Andiamo avanti così ma la situazione è troppo per me.. non resisto per molto.. mi sfugge un gemito e vengo.. il mio seme raggiunge il suo seno..
«Aah.. è venuto.. è venuto.. sii.. per me.. su di me.. anch'io.. ahh..»
la vedo inarcarsi.. ha un orgasmo.. la braccia le cedono e mi cade addosso.. manca poco che cada anche lui, ma per fortuna riesce a mantenersi in piedi.. ma il suo membro esce da lei e le viene sulla schiena..
Sento il calore del corpo di lei contro il mio.. i suoi seni contro il mio petto.. non so che fare quindi resto immobile.. restiamo così per un tempo indefinito, poi lei porta le braccia intorno al mio collo e mi da un bacio sulla guancia.. sospira e lentamente si tira su.
Rimessasi in piedi si esamina il petto.. fa per toccarsi la schiena.. poi guarda prima me e dopo lui..
«Mi avete imbrattata per bene.. ora mi tocca fare un altra doccia..» ridendo recupera l'accappatoio da terra ed esce dalla stanza.
Io e lui ci guardiamo e scoppiamo a ridere, dopo di che mi alzo..
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