I vicini Marocchini
di
FILIPPO
genere
dominazione
Da un anno a questa parte, sono venuti ad abitare, nella palazzina adiacente dei ragazzi Marocchini, lavorano per l'azienda dove lavoro io, dei bravi ragazzi, buoni lavoratori, e persone simpatiche.
Io sono omosessuale, e amo travestirmi, e incontro spesso dei maschi a casa mia, con qui ho regolari rapporti sessuali, amo il cazzo, amo essere dominata, e amo il maschio, come tale, il maschio alpha, cosa che io non sono.
Nei mesi seguenti, più spesso li ho frequentati, a volte a cena, una pizza e tante chiacchiere, e nel frattempo, Alì, il suo nome, mi attraeva, io ho sessant'anni, e lui ventotto, si era stabilito un buon rapporto, sia nel lavoro che fuori.
Ma certamente non mi sbilanciavo, non volevo rovinarmi il nome in azienda, ma una sera, dopo una pizza, i suoi amici erano rientrati a casa, e noi siamo rimasti a chiacchierare sù di una panchina, e i discorsi sono finiti sul sesso, e Alì mi diceva che non trovava da scopare, le donne Italiane erano difficili, e le troie troppo care.
Solo i trav erano a buon mercato, e lui ci andava spesso, gli chiedo se gli piacciono o è solo per sfogarsi, e lui mi dice che gli piacciono, e che da loro, era prassi incularsi trà amici, allora prendo il coraggio, e lo invito per la sera dopo a cena da mè, solo lui, e accetta.
Con il cuore in gola ho passato la giornata lavorativa, e poi a casa ho preparato un pranzetto leggero, , e dopo una bella doccia, e pulizia interna, in camera indosso reggicalze, calze e tacchi, uno slippino sottile, e una vestaglietta corta trasparente, un bel trucco, rossetto, e parrucca, smalto alle unghie e sono pronta.
Alle otto precise Alì suona alla porta, respiro e apro la porta, e appena lui mo vede, chiede scusa, forse ha sbagliato porta, io sorrido, entra pire Alì, lui sgrana gli occhi, ed entra.
Mi mostro, faccio una giravolta, mi faccio ammirare, e poi mi avvicino, e lo bacio, è perso per un attimo, e poi mi stringe a sè, mi palpa il culetto, ma sei una bella figa, lo ringrazio, e lo faccio accomodare e servo la cena.
Per tutta la durata, mentre lo servo, mi tocca e palpa, e io contraccambio, beviamo e parecchio, e alla fine, andiamo in camera mia.
Si spoglia e mi ritrovo un bel cazzo d'ebano davanti alla bocca, non resisto, me lo infilo in gola e lo spompino, fino a bere il suo nettare, ingoio tutto, e poi ci stendiamo.
Ho il cazzo durissimo, lui solleva le gambe e mi chiede di scoparlo, affondo il mio cazzo dentro Alì, e lo scopo e lo riempio di sperma, rimaniamo poi abbracciati e ci baciamo.
Un'oretta dopo, mi stà svangando il culo con il suo cazzone nero, e mi fà godere come non mai.
Rimane a dormire, e alla mattina ripetiamo le nostre inculate, e poi al lavoro.
Alì inizia a frequentare il mio letto, e dopo un mese mi propone di farlo con uno dei suoi amici, accetto, e scopiamo a trè, due cazzi per mè, una vera follia, stupenda.
Dopo due mesi, i trè ragazzi vivono da mè, e io sono la loro donna, preparo la cena, e li soddisfo sessualmente, e me ne sono innamorata, al punto, di accettare di andare in Marocco per una settimana nei panni di Paola, mi presenterà il padre e i fratelli, preparati Paola, papà è un posco.
Io sono omosessuale, e amo travestirmi, e incontro spesso dei maschi a casa mia, con qui ho regolari rapporti sessuali, amo il cazzo, amo essere dominata, e amo il maschio, come tale, il maschio alpha, cosa che io non sono.
Nei mesi seguenti, più spesso li ho frequentati, a volte a cena, una pizza e tante chiacchiere, e nel frattempo, Alì, il suo nome, mi attraeva, io ho sessant'anni, e lui ventotto, si era stabilito un buon rapporto, sia nel lavoro che fuori.
Ma certamente non mi sbilanciavo, non volevo rovinarmi il nome in azienda, ma una sera, dopo una pizza, i suoi amici erano rientrati a casa, e noi siamo rimasti a chiacchierare sù di una panchina, e i discorsi sono finiti sul sesso, e Alì mi diceva che non trovava da scopare, le donne Italiane erano difficili, e le troie troppo care.
Solo i trav erano a buon mercato, e lui ci andava spesso, gli chiedo se gli piacciono o è solo per sfogarsi, e lui mi dice che gli piacciono, e che da loro, era prassi incularsi trà amici, allora prendo il coraggio, e lo invito per la sera dopo a cena da mè, solo lui, e accetta.
Con il cuore in gola ho passato la giornata lavorativa, e poi a casa ho preparato un pranzetto leggero, , e dopo una bella doccia, e pulizia interna, in camera indosso reggicalze, calze e tacchi, uno slippino sottile, e una vestaglietta corta trasparente, un bel trucco, rossetto, e parrucca, smalto alle unghie e sono pronta.
Alle otto precise Alì suona alla porta, respiro e apro la porta, e appena lui mo vede, chiede scusa, forse ha sbagliato porta, io sorrido, entra pire Alì, lui sgrana gli occhi, ed entra.
Mi mostro, faccio una giravolta, mi faccio ammirare, e poi mi avvicino, e lo bacio, è perso per un attimo, e poi mi stringe a sè, mi palpa il culetto, ma sei una bella figa, lo ringrazio, e lo faccio accomodare e servo la cena.
Per tutta la durata, mentre lo servo, mi tocca e palpa, e io contraccambio, beviamo e parecchio, e alla fine, andiamo in camera mia.
Si spoglia e mi ritrovo un bel cazzo d'ebano davanti alla bocca, non resisto, me lo infilo in gola e lo spompino, fino a bere il suo nettare, ingoio tutto, e poi ci stendiamo.
Ho il cazzo durissimo, lui solleva le gambe e mi chiede di scoparlo, affondo il mio cazzo dentro Alì, e lo scopo e lo riempio di sperma, rimaniamo poi abbracciati e ci baciamo.
Un'oretta dopo, mi stà svangando il culo con il suo cazzone nero, e mi fà godere come non mai.
Rimane a dormire, e alla mattina ripetiamo le nostre inculate, e poi al lavoro.
Alì inizia a frequentare il mio letto, e dopo un mese mi propone di farlo con uno dei suoi amici, accetto, e scopiamo a trè, due cazzi per mè, una vera follia, stupenda.
Dopo due mesi, i trè ragazzi vivono da mè, e io sono la loro donna, preparo la cena, e li soddisfo sessualmente, e me ne sono innamorata, al punto, di accettare di andare in Marocco per una settimana nei panni di Paola, mi presenterà il padre e i fratelli, preparati Paola, papà è un posco.
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