La vicina - parte 1
di
Falanghinas
genere
etero
Da qualche anno, sono tornato ad abitare nel mio paese di origine. Ormai a Milano non avevo più nulla di mio e la mia attività professionale, potevo tranquillamente svolgere dove desideravo.
Così, dopo la fine della mia ultima relazione, feci il gran passo di tornarmene al sud.
Trovai un grazioso appartamento in fitto a condizioni ragionevoli, già arredato di tutto punto e iniziai la mia routine giornaliera. D'altronde gran parte della giornata la passavo per strada e casa era appunto il luogo della pace quando rientravo.
Ah, io sono marco ed ho quasi 50 anni seppur me ne diano molti di meno. Ringrazio la genetica dei miei genitori.
Tante cose piacevoli in questo appartamentino, tranne l'affaccio interno a ridosso di un altro fabbricato, dove purtroppo ero costretto a stendere la biancheria ad asciugare e ad ascoltare le urla scomposte di una famiglia poco scolarizzata.
Dopo qualche settimana però notai anche un piacevolissimo particolare. Oltre alla famiglia poco ortodossa, praticamente difronte alla mia vista c'era anche una graziosa famigliola, molto giovane, la cui mogliettina era davvero molto intrigante.
Mora, riccia, un fisico tonico, soprattutto la parte inferiore.
Insomma, non tutto era negativo.
Caso volle, dopo qualche mese in quella nuova realtà, ci fu una serata con un maltempo fortissimo ed imprevisto.
Il rumore della pioggia mi colse mentre ero sul divano a guardare una partita, praticamente solo con i pantaloncini del pigiama addosso, al che mi precipitati sul balcone a rientrare la biancheria da poco stesa. Mentre tutto questo accadeva, uscì sul balcone anche la bella ricciolina difronte che con grande affanno rientrava anche lei la biancheria, con indosso anch'essa un pigiama.
Allungai rapidamente un buonasera, al quale risponde anche essa frettolosamente.
La pioggia impediva una qualsivoglia forma di discussione tra noi, ma favoriva le mie fantasie, bagnando pesantemente il suo pigiama che bagnato, iniziava ad aderire al suo corpo, mostrandone le forme.
Fu un attimo che i suoi capezzoli risultassero turgidamente visibili e seppur quella vista fu fugace, il mio cazzo iniziò a pulsare e indurirsi come non mai.
La vicina probabilmente comprese ciò che stava accadendo ed accelerò le sue operazioni, per cui da signore quale sono, nonostante l'eccitazione di quella vista, raccolsi le ultime cose e rinnovando il saluto rientrai in casa.
Da quella sera il pensiero di vederla sotto di me a gemere di piacere divenne quasi un chiodo fisso, ma praticamente non ci furono altre occasioni di incontro sul balcone. Forse l'avevo intimidita ed iniziai quasi a dimenticare l'accaduto.
Se non che, una sera mentre facevo la doccia, intravedo dalla fessura della finestra una presenza sul balcone di fronte. Inizialmente percepii un movimento, poi nulla, come se tutto fosse scomparso. Uscii dalla doccia e compresi. In pratica dal balcone di fronte, se avevo la finestra aperto o semi aperta, si vedeva praticamente lo specchio del bagno xhe rifletteva l'immagine della doccia, ma allo stesso tempo rifletteva l'immagine di fronte. E lei era proprio lì in quel momento, ferma, con le luci spente a scrutare in quel riflesso.
Feci cadere l'accappatoio e mi allontanai dallo specchio dopo qualche secondo.
Spensi la luce in bagno e mi allontanai a vedere dall'altra finestra cosa accadesse difronte.
Nascosto dietro la tenda feci in tempo a vederla rientrare in casa.
Quindi la ricciolina era curiosa?
Avrebbe avuto pane per i suoi denti.
La sera successiva lasciai la finestra praticamente aperta, compreso il box doccia e non mi avvolsi nell'accappatoio ed ecco che mentre ero difronte allo specchio, mi appare la sua sagoma nel buio.
Presi un asciugamano e lentamente iniziai ad asciugarmi facendo attenzione a lasciare quanto più tempo possibile il cazzo in bella vista.
Lei pensando di non essere vista rimaneva li ferma a guardare.
La cosa si ripetè per qualche giorno, fin quando una sera decisi di fare una mossa azzardata.
Tornato a casa, con le luci spente, uscii sul balcone e le lanciai un biglietto appallottolato dove avevo scritto "se ti piace ciò che vedi, sappi che la cosa è reciproca. Potremmo vederci in maniera più intensa se vuoi. Ciao, Marco".
Rientrato in casa rapidamente, accesi la luce in bagno, lasciando la finestra aperta, ma mi nascosi dietro la tendina per vedere quando sarebbe uscita.
Passarono giusto qualche minuto ed eccola. Probabilmente a quell'ora era sola in casa. La vedo silenziosamente uscire, sempre nel buio e andare a posizionarsi dove poteva scrutarmi.
Iniziai a vedere che si sorgeva, segno che non vedeva nulla, ovviamente io non ero in doccia e quasi freneticamente iniziò a muoversi sul balcone finché probabilmente vide la palla di carta e si chinò a prenderla. Vidi che la apri e mi dicessi in bagno dove rapidamente mi spogliai e mi posi davanti allo specchio.
Il suo sguardo si spostò dal biglietto a me, diede uno sguardo e corse via in casa sua.
Ora c'erano solo 2 possibilità.
O sarebbe finito il gioco o alternativamente ci sarebbe stata una evoluzione.
Continua
Così, dopo la fine della mia ultima relazione, feci il gran passo di tornarmene al sud.
Trovai un grazioso appartamento in fitto a condizioni ragionevoli, già arredato di tutto punto e iniziai la mia routine giornaliera. D'altronde gran parte della giornata la passavo per strada e casa era appunto il luogo della pace quando rientravo.
Ah, io sono marco ed ho quasi 50 anni seppur me ne diano molti di meno. Ringrazio la genetica dei miei genitori.
Tante cose piacevoli in questo appartamentino, tranne l'affaccio interno a ridosso di un altro fabbricato, dove purtroppo ero costretto a stendere la biancheria ad asciugare e ad ascoltare le urla scomposte di una famiglia poco scolarizzata.
Dopo qualche settimana però notai anche un piacevolissimo particolare. Oltre alla famiglia poco ortodossa, praticamente difronte alla mia vista c'era anche una graziosa famigliola, molto giovane, la cui mogliettina era davvero molto intrigante.
Mora, riccia, un fisico tonico, soprattutto la parte inferiore.
Insomma, non tutto era negativo.
Caso volle, dopo qualche mese in quella nuova realtà, ci fu una serata con un maltempo fortissimo ed imprevisto.
Il rumore della pioggia mi colse mentre ero sul divano a guardare una partita, praticamente solo con i pantaloncini del pigiama addosso, al che mi precipitati sul balcone a rientrare la biancheria da poco stesa. Mentre tutto questo accadeva, uscì sul balcone anche la bella ricciolina difronte che con grande affanno rientrava anche lei la biancheria, con indosso anch'essa un pigiama.
Allungai rapidamente un buonasera, al quale risponde anche essa frettolosamente.
La pioggia impediva una qualsivoglia forma di discussione tra noi, ma favoriva le mie fantasie, bagnando pesantemente il suo pigiama che bagnato, iniziava ad aderire al suo corpo, mostrandone le forme.
Fu un attimo che i suoi capezzoli risultassero turgidamente visibili e seppur quella vista fu fugace, il mio cazzo iniziò a pulsare e indurirsi come non mai.
La vicina probabilmente comprese ciò che stava accadendo ed accelerò le sue operazioni, per cui da signore quale sono, nonostante l'eccitazione di quella vista, raccolsi le ultime cose e rinnovando il saluto rientrai in casa.
Da quella sera il pensiero di vederla sotto di me a gemere di piacere divenne quasi un chiodo fisso, ma praticamente non ci furono altre occasioni di incontro sul balcone. Forse l'avevo intimidita ed iniziai quasi a dimenticare l'accaduto.
Se non che, una sera mentre facevo la doccia, intravedo dalla fessura della finestra una presenza sul balcone di fronte. Inizialmente percepii un movimento, poi nulla, come se tutto fosse scomparso. Uscii dalla doccia e compresi. In pratica dal balcone di fronte, se avevo la finestra aperto o semi aperta, si vedeva praticamente lo specchio del bagno xhe rifletteva l'immagine della doccia, ma allo stesso tempo rifletteva l'immagine di fronte. E lei era proprio lì in quel momento, ferma, con le luci spente a scrutare in quel riflesso.
Feci cadere l'accappatoio e mi allontanai dallo specchio dopo qualche secondo.
Spensi la luce in bagno e mi allontanai a vedere dall'altra finestra cosa accadesse difronte.
Nascosto dietro la tenda feci in tempo a vederla rientrare in casa.
Quindi la ricciolina era curiosa?
Avrebbe avuto pane per i suoi denti.
La sera successiva lasciai la finestra praticamente aperta, compreso il box doccia e non mi avvolsi nell'accappatoio ed ecco che mentre ero difronte allo specchio, mi appare la sua sagoma nel buio.
Presi un asciugamano e lentamente iniziai ad asciugarmi facendo attenzione a lasciare quanto più tempo possibile il cazzo in bella vista.
Lei pensando di non essere vista rimaneva li ferma a guardare.
La cosa si ripetè per qualche giorno, fin quando una sera decisi di fare una mossa azzardata.
Tornato a casa, con le luci spente, uscii sul balcone e le lanciai un biglietto appallottolato dove avevo scritto "se ti piace ciò che vedi, sappi che la cosa è reciproca. Potremmo vederci in maniera più intensa se vuoi. Ciao, Marco".
Rientrato in casa rapidamente, accesi la luce in bagno, lasciando la finestra aperta, ma mi nascosi dietro la tendina per vedere quando sarebbe uscita.
Passarono giusto qualche minuto ed eccola. Probabilmente a quell'ora era sola in casa. La vedo silenziosamente uscire, sempre nel buio e andare a posizionarsi dove poteva scrutarmi.
Iniziai a vedere che si sorgeva, segno che non vedeva nulla, ovviamente io non ero in doccia e quasi freneticamente iniziò a muoversi sul balcone finché probabilmente vide la palla di carta e si chinò a prenderla. Vidi che la apri e mi dicessi in bagno dove rapidamente mi spogliai e mi posi davanti allo specchio.
Il suo sguardo si spostò dal biglietto a me, diede uno sguardo e corse via in casa sua.
Ora c'erano solo 2 possibilità.
O sarebbe finito il gioco o alternativamente ci sarebbe stata una evoluzione.
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