Gay per caso

di
genere
gay

Per rinforzare la nostra squadra di calcetto chiesi a Vittorio un ragazzo che studiava nella mia stessa scuola se voleva giocare con noi, accettò anche se per venire a giocare doveva farsi quasi un'ora di pullman, visto che nel campo non c'erano le docce dopo le partite veniva a casa mia a lavarsi, inizialmente non si mostrava mai nudo davanti a me, ma dal giorno in cui mi spogliai restando solo mini tanga che copriva appena il buco del culo notai che incominciò a mostrarsi nudo col suo cazzo in vista dove il mio sguardo spesso cadeva e sicuramente se ne rendeva conto, passò almeno una settimana al che mi chiese se avevo visto il suo tatuaggio, aveva un disegno tribale tatuato nell'interno coscia e per farmelo vedere si avvicinò, era eccitato, forse per essersi avvicinato a me e parte del cazzo saltò fuori dallo slip mentre mi mostrava il tatuaggio, toccalo se vuoi mi disse ed io senza pensarci due volte presi in mano il suo cazzo e lui disse sorridendo, il tatuaggio intendevo ma se vuoi continua pure, diventai rosso come un peperone ma visto che avevo la sua approvazione cominciai a segarlo, io ero seduto sul mio letto e lui si sdraiò al mio fianco per farmi continuare, era la prima volta che prendevo un cazzo in mano e sino ad allora non avevo avuto attenzioni particolari per i ragazzi, ma lui mi piaceva e lo feci venire con la mano. Diventò una routine, anche se gli allenamenti settimanali erano solo 2, il sabato che era il giorno della partita lo accompagnava il padre. Dopo qualche settimana notai il suo sguardo sempre più interessato al mio didietro, le sue voglie erano cambiate ed anche le mie, infatti quando ero solo mi masturbavo pensando al suo cazzo e mi infilavo un dito nel culo e mi facevo un ditalino anale. Desideravo il suo cazzo nel mio culo ma come facevo a farglielo capire, non potevo certo dirli di mettermelo nel culo, ero troppo timido, scelsi di attendere prima o poi qualcosa sarebbe successa. Un giorno mentre li facevo una sega cominciò a toccarmi le natiche commentando su quanto fosse bello il mio culo, dopo che lo feci venire con la mano continuò a toccarmi e per incoraggiarlo mi sdraiai sul letto con la pancia in giù, allora incominciò a cercarmi il buchino prima solo esternamente ma poi lo infilò e lo fece andare su e giù tantissime volte sino a che lo sentìi dire ti voglio scopare, non dissi niente e mi misi alla pecorina offrendoli il mio culetto ancora vergine, sentìi il suo cazzo prima poggiarsi sul mio ano e poi entrare dentro di me, sentivo il suo cazzo che andava su e giù, era una cosa inspiegabilmente bella, sublime, tutti dovrebbero prenderlo nel culo almeno una volta pensai, delle cose belle non bisogna vergognarsi, venne quasi senza rendermene conto. Lo faccemmo ogni volta che potevamo anche 2 volte lo stesso giorno. Ma le cose belle si sa prima o poi finiscono, un giorno prima della solita scopata mi disse quasi sottovoce, mi dispiace ma è meglio se interrompiamo qui, lo invitai a fare l'ultima scopata ma non accettò. Andò via e così finì la prima e ultima esperienza gay della mia vita. Se non lo avessi mai incontrato non credo che avrei vissuto un'esperienza del genere perciò mi ritengo un gay per caso.
scritto il
2024-10-08
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