Rapite

di
genere
etero

Sara e Ilaria vennero fatte scendere dal furgone, seminude e con il corpo dolorante entrarono nella vecchia casa spinte dai 5 uomini che avevano abusato di loro, all’interno 2 donne vecchie e grasse le presero in consegna, sembravano zingare, le portarono in un'altra stanza dove, per terra, una grande vasca in metallo piena d’acqua fumante le accolse, una delle due donne dette loro del sapone e due spugne ordinandogli di lavarsi bene e a fondo, quando ebbero fatto vennero tenute in piedi su un tappeto mentre le due donne le asciugavano insistendo molto sulle loro parti intime, parlando tra di loro in una lingua che non capivano e ridacchiando ogni tanto, quindi dovettero indossare una specie di camicia da notte e portarono loro una scodella con una specie di minestrone che, sedute sul tappeto consumarono affamate, tutte e due avevano dolori dappertutto ma, soprattutto alla pancia e alla vagina da poco deflorata, dopo aver mangiato vennero accompagnate in un'altra stanza dove d’era un letto matrimoniale di ferro battuto sul quale, videro, stava dormendo un'altra ragazza, probabilmente quella che avevano rapito quattro giorni prima e di cui avevano sentito parlare, le donne uscirono dalla stanza che venne chiusa a chiave non c’erano finestre, non potevano scappare e poi non sapevano neppure dov’erano, si stesero sul letto abbracciandosi e piansero insieme pensando a quanto gli era successo ed ai genitori che, sicuramente, le stavano cercando preoccupati, si addormentarono così, sfinite e tremanti.
Si svegliarono perché qualcuno le stava scuotendo, era l’altra ragazza, disse loro di chiamarsi Sonia, di avere 18 anni e raccontò di essere stata rapita mentre andava a prendere l’autobus per tornate a casa, le ragazze confermarono di essere state rapite con le stesse modalità, anche lei raccontò di essere stata stuprata ma, a differenza loro non era vergine anche se non aveva molta esperienza aveva già fatto sesso con il suo fidanzato e tutte e tre si chiesero cosa sarebbe stato di loro.
Quando la chiave girò nella serratura si strinsero tra di loro, erano le due donne che portavano tre tazze di latte caldo con del pane che le ragazze consumarono avidamente, poi vennero portate nella prima stanza , quella nella quale si trovavano ancora i 5 uomini, che le salutarono e le informarono che sarebbero rimaste in quella casa ancora per tre giorni, poi sarebbero state trasferite, mentre parlavano entrò un sesto uomo, questa volta di colore, col fisico massiccio e completamente calvo, Sara provò a chiedere dove le avrebbero portate e cosa sarebbe stato di loro ma una sberla, tiratale da una delle due donne , la zittì.
Sara e Ilaria vennero riportate in camera mentre Sonia rimase nella stanza, lei era alta un metro e sessanta, capelli castani lunghi e ondulati, occhi nocciola, un bell’incarnato, pesava 49 kg con un bel seno, venne fatta spogliare, il nuovo arrivato le girò intorno palpandole il seno, le grandi labbra ed il culetto al quale dette anche una sberla, l’uomo disse qualcosa in francese e tirò fuori dal portafoglio un mazzetto di banconote che una delle donne arraffò e contò, 1000 euro. Sonia venne fatta inginocchiare, il negro la prese per i capelli e le ordinò di tirargli giù la cerniera e prendergli in mano l’uccello, un po’ tremante lo fece, lui con una mano la teneva per i capelli e con l’altra impugnò il suo cazzo color ebano e glielo strofinò sulle labbra poi le ordinò di tirare fuori la lingua e fece lo stesso con quella, poi cominciò a spingerle la cappella in bocca adesso doveva leccare e succhiare, ogni tanto lo spingeva più giù in gola ritirandolo pieno di saliva, ad un certo punto la fece alzare e mettere a pecorina su uno dei divani mettendole una mano, da dietro, tra le gambe accarezzandole la figa ed allargandole, poi cominciò a leccarle sia la fighetta che il buchino del sedere, lei, probabilmente non voleva, ma il suo corpo reagiva autonomamente e si bagnò, lui prese i suoi umori con un dito e con quello le forzò il culetto, lei lanciò un urletto ma lui continuò a leccare e a spingere ruotando il dito nel buchino posteriore, le dita divennero due, lui era eccitatissimo ed il suo cazzo diventato durissimo lo testimoniava, si sistemò meglio dietro di lei e cominciò a forzarle il culetto con la cappella della sua sbarra che sembrava d’acciaio, Sonia si dimenava mentre lui, un centimetro per volta la penetrava e, intanto, le allargava le chiappette, arrivato a metà della lunghezza del suo membro cominciò a muoversi dentro di lei, penetrando, ad ogni colpo, sempre di più, era stretta e a lui piaceva sentirla lamentarsi per il dolore ed agitarsi sotto di lui, gli altri uomini guardavano e sogghignavano mentre lui, dopo averla sverginata continuava a pompare dentro di lei sempre più velocemente fino a quando, con un verso simile ad un grugnito le riempì l’intestino con la sua sborra bollente uscendo poi da lei con un rumore simile a quello dello schiocco di un tappo di una bottiglia.
Sonia si accasciò sul divano ma, subito, altri le furono addosso, sverginarle il culetto toccava al negro, aveva pagato per quello, ma la scena aveva eccitato anche gli altri 5 che a turno o insieme visitarono tutti gli anfratti del corpo della giovane, si trovò impalata con un cazzo nel culetto mentre un altro le scopava la figa ed altri due le porgevano, a turno, il cazzo alla bocca, un quinto si faceva fare una sega e così a rotazione per un tempo che le sembrò interminabile, anche il negro ritornò a godere del suo corpo, orgasmi, comunque, la squassarono più volte e alla fine si ritrovò piena di sborra dentro e fuori, compresi i capelli ma incapace di reggersi in piedi, dovettero portarla nella stanza con la vasca e lavarla le due donne che, dopo averla asciugata spalmarono della crema lenitiva sulle sue parti doloranti e la misero a letto.
Le altre due ragazze si occuparono di lei confortandola e nel contempo preoccupandosi di quello che sarebbe successo a loro, la sera successiva la porta della stanza si aprì di nuovo e Ilaria venne quasi trascinata dalle due megere fuori dalla stanza, Ilaria e Sonia si assomigliavano molto, stessa altezza stesso bell’incarnato, Ilaria però aveva i capelli neri lisci che le arrivavano alla fine della schiena ed anche gli occhi nerissimi, solo il suo seno era un po’ più piccolo, la scena si svolse come il giorno precedente, venne spogliata, il negro le girò intorno palpandola, mise 1000 euro sul tavolo e poi a fece inginocchiare, Ilaria aveva qualche esperienza di sesso orale, a scuola qualche ragazzo era stato gratificato dalla sua bocca senza mai, però, andare oltre, la ragazza pensò che dimostrando la sua abilità il negro sarebbe stato meno violento e si dette parecchio da fare su quell’uccello ebano, arrivò anche a succhiargli lo scroto, vero che lei non aveva mai preso in bocca un cazzo di quelle dimensioni ma, senza raccontarlo in giro, fare i pompini era una cosa che le piaceva molto; i suoi piccoli capezzoli si inturgidirono ed anche lei si bagnò, quando il negro la fece alzare e raggiungere il divano si preparò a soffrire, a differenza di Sonia la fece sdraiare a pancia all’aria, poi le fece raccogliere le gambe e portarle indietro sopra la testa in modo da mostrare ambedue i suoi orefizi, poi sempre con le dita e la lingua la preparò, prima iniziò scopandola e poi dopo una decina di colpi puntò al sederino, solo che in quella posizione fu ancora più dolorosa la penetrazione ed Ilaria non riuscì a trattenere un grido seguito da altri quando lui cominciò a pompare dentro di lei, con le mani si appoggiava alle sue gambe tenendole allargate e spingendole in avanti, mentre spingeva la guardava negli occhi, vedeva la sua sofferenza ed un ghigno apparve sul suo volto, quando si scaricò dentro di lei era ancora in grado di penetrarle la fighetta e finire di scaricarsi nella sua pancia, poi la lasciò agli altri che non aspettavano altro, alla fine Ilaria fece la spessa fine di Sonia e raggiunse le due amiche sul letto.
Sara era perfettamente consapevole che il giorno dopo sarebbe toccato a lei, tutto il giorno successivo non fece che pensarci, a differenza delle altre due non aveva mai avuto nessuna esperienza a parte la masturbazione che, nella sua cameretta, la gratificava da quando aveva 15 anni, lei era più alta delle altre due, circa un metro e settanta, biondissima con degli occhi blu come il cielo in primavera, capelli lunghi e ondulati, 50 kg fisico longilineo con un seno coppa B, gambe lunghe e culetto alto, uno splendore di ragazza, molti ci avevano provato ma nessuno ci era riuscito, quando venne portata nella prima stanza ed il negro la fece spogliare gli venne subito l’acquolina in bocca, prese subito il portafoglio e ne tirò fuori 1000 euro ma uno degli uomini gli disse che per quella ce ne volevano 3000, lui nicchiò un momento poi disse che, però, ci sarebbe stato solo lui, Sara allora venne riportata nella stanza e le due ragazze spostate nella camera delle megere tenute d’occhio costantemente, il negro la raggiunse, questa volta si spogliò completamente, torreggiava su di lei aveva un po’ di pancetta che, però, non bastava a dissimulare l’attrezzo che aveva tra le gambe, si sdraiò sul letto e fece salire Sara sopra di lui in un perfetto 69, lei capì subito e cominciò, timidamente, a prendere in bocca per leccare e succhiare quel cazzo che, presto, sarebbe stato dentro di lei, dal canto suo, lui usava le dita e faceva saettare la lingua, Sara ebbe un primo orgasmo leggero, la cosa lo eccitò ancora di più, il suo uccello svettava verso l’alto come un obelisco, lui la fece girare allargare le gambe e discendere lentamente sul suo scettro, la cappella era appena riuscita ad entrare, dolorosamente, nel buchino del culetto di Sara che respirava forte, come un sub prima dell’immersione in apnea, poi lui, subdolamente, le prese le caviglie e le tirò in avanti facendole perdere l’appoggio, la gravità fece il resto, Sara urlò forte, poi le mancò il respiro, il dolore atroce e quella spada di carne conficcata di colpo dentro di lei, il suo sederino era praticamente appoggiato ai gioielli del negro che incominciò a muoversi inarcando la schiena, le mani a stringere il seno di lei ogni tanto pizzicandole i capezzoli induriti, ecco quello per lui voleva dire inculare una donna, poi vide che la mano di Sara andava ad accarezzare la sua clitoride e quindi capì che ora le piaceva e riprese con ritrovato vigore il suo andirivieni, quando scaricò il suo sperma nell’intestino di Sara questo si mischiò all’orgasmo della ragazza che non si spostò ma rimase con il suo uccello nel sedere e si abbattè su di lui abbracciandolo con tutto il suo corpo ansimando forte, addirittura si baciarono, si accarezzarono e fu Sara a cercare con la mano e la bocca il pene ammorbidito, la voleva , non l’avrebbe ceduta a nessuno, sarebbe stata solo sua, più tardi, la sua fighetta stretta lo accolse con le gambe di lei che cercavano di allacciarsi sulla sua schiena, quando lui venne e fece per uscire da lei furono le sue cosce a trattenerlo, improvvisamente si sorrisero e si baciarono di nuovo, quando al mattino uscì dalla camera gli altri lo guardarono stupiti, uscì dalla casa senza dire una parola, poi rientrò con una borsa in mano la aprì e mise sul tavolo 100000 euro dicendo che le avrebbe comprate tutte e tre seduta stante, intanto Sara aveva parlato con le altre due, sarebbero state libere, avrebbero denunciato tutti tranne il negro che avrebbe detto di averle trovate che vagavano in una strada di campagna e di averle soccorse, dovete essere però nebulose sull’aspetto degli altri uomini, eravamo incappucciate disse loro, ci hanno usato violenza ma non conosciamo il loro aspetto.
Uscirono da quella casa con quella specie di sottoveste e i piedi nudi, salirono sulla Mercedes dell’uomo che si chiamava Rachid e si allontanarono, arrivati sulla statale Rachid si fermò in un distributore di benzina e fece chiamare dalle ragazze la polizia ed i genitori, dopo circa due ore erano tutti riuniti e diretti in ospedale per far visitare le ragazze, Rachid diede la sua versione che collimava perfettamente con quella delle tre ragazze, la polizia fece anche una copia del suo passaporto e lui fu libero di andare con i ringraziamenti di tutte e tre le coppie di genitori.
Sara ,Ilaria e Sonia si diplomarono a pieni voti il loro segreto le aveva unite ancora di più dell’esperienza passata insieme, Sara ottenne dai genitori di poter frequentare l’università a Parigi grazie ad una borsa di studio che aveva “vinto” aveva quasi 19 anni, prima di partire aveva comprato biancheria sexy, sul volo Air France pensava come fosse strana la vita, sarebbe vissuta a Parigi con un uomo di 20 anni più grande di lei che l’aspettava in aeroporto e l’avrebbe portata nel suo attico con vista sulla Tour Eiffel e lei, non vedeva l’ora.
scritto il
2024-10-23
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