Alla fiera dell'Est per due soldi una 'topina' mio.......

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­____ALLA FIERA DELL'EST, PER DUE SOLDI UNA 'TOPINA' MIO PADRE COMPRO':


... Mio padre ASCANIO, grande truffatore e pessimo giocatore dei vari casinò, avendo dilapidato quasi tutto il patrimonio di mia nonna, la contessa BENEDETTA, era riuscito con la sua, innegabile, classe ad ammaliare mia madre, CASSANDRA. Non serve dire che mia madre era figlia di un noto avvocato romano, ARMANDO, forse uno dei più in 'auge' tra i ricchi e gli arricchiti di tutta Roma.
... Quest'uomo e sua moglie, NICOLETTA, erano devotissimi servitori, di Gesù e tutte le sue peripezie ma "L'ha dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore." come scriveva Matteo 6.21 era la prima regola da tenere a mente, prima il denaro poi semmai tutti gli altri valori. Mio padre, però, scaltro come una faina, aveva fatto credere di possedere un patrimonio di 'prima scelta', anche se in realtà la merce rimasta era solo di 'seconda mano'. Oltre a 'quattro' euro in banca, l'unica cosa che avrebbe ereditato era la grande casa di sua madre,86 anni, che, avvolta nelle nebbie della senilità, campava come fosse una ventenne, la domenica mattina: sballata ancora dagli acidi del sontuoso sabato notte. Insomma mio padre era un morto di fame vestito a festa. Mia madre questo lo sapeva' ma non poteva assolutamente stracciare tutti i 'ricami e merletti', che i suoi genitori si erano tessuti per il loro sfarzoso futuro, e lei, primo chirurgo in un noto ospedale della città non voleva perderci la faccia. Insomma: "Beati i misericordiosi, perché a essi misericordia sarà fatta", come ci ricorda
Matteo 5.7, attendeva speranzosa in un suo cambiamento, in una sua redenzione.

... Quando Ascanio era tornato a casa, da un caccia al cinghiale, dall'Est Europa, era rientrato con poca carne di quei suini selvatici, ma con Katarina, Katrina per tutti, ventunenne dell'Estonia o Lettonia, questo, forse non lo sapeva neanche lei. Era più facile venisse dalla Tettonia, visto la quarta esplosiva, inserita in un corpo da modella, poco più su, due occhi azzurri che il cielo poteva solo invidiare, insomma una gran fica. Allo storcere di tutti i nasi della famiglia, mio padre, candido come un neonato, aveva detto che la nonna aveva bisogno di aiuto, sia fisico che psicologico e quella 'topina' nel suo paese aveva fatto Psicologia e parlava un buon italiano.

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E VENNE IL GATTO CHE SI MANGIO' LA 'TOPINA' (non proprio) :

... "Quando il gatto non c'è i topi ballano", in realtà, il gatto ballava sopra il topo (o topina) mio padre si fotteva beatamente quella ragazza, preso da una nuova compassione per la sua povera e vecchia madre, che adesso andava a trovare spesso. La scaltra contessa, molte volte era lucida, e tutte le nebbie scomparivano sotto il sole dei suoi occhi, e aveva capito tutto, ma anche lei, colta da smaniose e impure voglie del passato, ogni tanto poggiava la sua mano raggrinzita sulla pelosa fica di KATRINA, e lei si faceva masturbare e leccare per qualche extra. La nonna non lo faceva perché era lesbica, ma, credo, per rivedere in quella delicata e pelosa fica, la sua del passato, di quando molti 'tir' avevano attraversato quel buio e caldo tunnel.


______________________E VENNE IL CANE CHE MORSE IL GATTO :

... Un pomeriggio, a metà dicembre , io e KATRINA trafficavamo giù in cantina alla ricerca dei cartoni con gli addobbi natalizi, lei vestita con i leggins grigi, metteva in bella mostra quel rotondo e compatto culo e mi sono eccitato, il rigonfiamento a livello della mio cavallo, non era passato inosservato e guardandomi mi ha sorriso maliziosamente. Era un po' di tempo che non scopavo con LAURA, mia moglie, incazzata con il mondo perché pagavamo una badante che in realtà non ci serviva, ma soprattutto per le fattezze di quella ragazza. Io ero sulla scala per cercare i cartoni giusti, quando ho sentito la sua mano sbottonarmi i jeans, avevo già il cazzo in tiro compresso tra boxer e pantaloni. Quando ha liberato la mia erezione, mi ha fissato negli occhi: ― Proprio imponente, ma cosa succede, la tua bella mogliettina.. niente.. ― e dicendo così ha iniziato a segarmelo con la sua mano calda. Ho accantonato tutti i sensi di colpa, tutte le paure di essere scoperti, quando la sua lingua ha iniziato a giocare con i miei 23 cm leccandomi di gusto la cappella. Ero ancora sulla scala e lei arrivava giusta con la bocca a 'lui', poi, con la mano mi ha tirato indietro la pelle e se l'è messo in bocca ed ha iniziato un dolcissimo pompino. Pensavo di morire, la mia mente non ragionava più, sono sceso dalla scala, gli ho abbassato pantaloncini e perizoma. Aveva un culo divino, scultoreo e preso dall'impeto l'ho penetrata. Lei si è piegata in avanti, ha allargato le gambe appoggiando le mani su un tavolino e ansimava, cercando di trattenere le grida di piacere. Sentivo l'umido e il calore di quella fica e spingevo, a colpi forti e assestati, con le mie dita che gli schiacciavano i capezzoli. Quando ho pensato a quello che stavo facendo, sono venuto: un flash di luce accecante mi ha attraversato le mente, milioni di scintille di colori, nitidi e accesi, scorrevano sotto i miei occhi chiusi. Lei ansimava, ed indietreggiava con il suo culo verso di me, aumentando il mio godere. Strabiliante. ― Bellissimo, altro che...― voleva aggiungere ― tuo padre ― ma si è rivestita ed è salita le scale.
Dopo qualche giorno, ho preso in parte mio padre facendogli capire che sapevo di lui e KATRINA, omettendo, ovviamente, quanto successo in cantina e l'ho catechizzato a dovere, facendomi promettere che non sarebbe più ricapitato.



_________E VENNE IL FUOCO CHE BRUCIO' IL BASTONE CHE PICCHIO' IL CANE :

... Mio padre, imperdonabile combina guai, si era fatto beccare la vigilia ad avere atteggiamenti impudici e immorali, in cucina, mentre passava libidinosamente la sua mano sulle chiappe di KATRINA. Il fuoco di CASSANDRA, mia madre è divampato bruciante ed impetuoso con urla e crisi di pianto verso quel laido marito, e in cerca di alleati ha tirato in mezzo anche mia moglie, che "tra il bastone e la carota" io avrei visto solo il bastone, ossia non avrei più visto la sua fica, completa astinenza, sebbene mi dichiarassi, ingiustamente, accusato.


­_____________________­_E VENNE L'ACQUA CHE SPENSE IL FUOCO :

... E venne il COVID. Le tempeste della vigilia di Natale si stemperarono in nuvoloni che presto avrebbero potuto riformarsi, ma io, temerario e con un desiderio folle di scoparmi di nuovo KATRINA, ho deciso di stare a casa della nonna durante la zona Rossa, con mia moglie, che ancora incazzata dal 24 dicembre mi odiava come non mai. In quei rilassanti giorni, senza lavoro ne moglie, mi facevo fare un pompino la mattina e quando la sera mettevamo a dormire la nonna, la pseudo-badante veniva in camera mia. Abbiamo fatto di tutto, quando ho sondato il suo culo è stato il punto massimo di estasi erotica mai provata nella mia vita. Era stretto, caldo e lubrificato, lei agevolava con il suo corpo ogni mia spinta, eravamo un corpo solo, con la mia mano le stritolavo la clitoride e lei quasi ululava dal godere. La lussuria che ci rendeva complici era fortissima, ci rendeva complici, e quando lo sfinimento ci aveva colto ci abbracciavamo nudi e ci baciavamo, come due giovani morosetti. L'unica cosa che mi tranquillizzava era la sordità di nonna e il suo deambulare non troppo sicuro, aspettava sempre aiuto prima di alzarsi dal letto, il che ci permetteva di scopare in tranquillità.


_______________________E VENNE IL TORO CHE BEVVE L'ACQUA:

... E venne il vaccino che mi ha portato via quell'isola felice e come Enrico IV a Canossa mi sono umiliato e sono tornato da mia moglie che, naturalmente, aveva procrastinato i nostri possibili giochi sessuali a data da destinarsi.


­____________________E VENNE IL MACELLAIO CHE UCCISE IL TORO:

... Una mattina a casa di nonna sono arrivati quelli dell'Ufficio Stranieri, perché KATRINA non aveva voluto far divertire, il lezioso scapolo vicino di casa, e quello stronzo, aveva denunciato la presenza di una badante non in regola. Badante? Faceva tutto tranne che quello in realtà, ma le leggi son leggi e per tenere tutto nascosto a mia madre e a mia moglie, ho pagato la multa, mio padre non aveva neppure i soldi per piangere, "hai voluto la bicicletta, pedala" mi sono detto. KATRINA o veniva regolarizzata o sarebbe tornata al suo paese, entro un mese. Ero disperato.


­___________E L'ANGELO DELLA MORTE, SUL MACELLAIO CHE UCCISE IL TORO :

... La nonna, senza un sintomo era morta nel suo letto, che nemmeno che io e KATRINA avvinghiati nel letto ce ne eravamo accorti. E quindi tutto era tornato a prima che l'uragano KATRINA si imbattesse nelle nostre vite e io stagnavo in un mare piatto.


E INFINE IL SIGNORE, SULL'ANGELO DELLA MORTE, SUL MACELLAIO CHE UCCISE IL TORO :

... Dal notaio, per sapere cosa riportavano nel testamento le volontà di nonna, l'ultima sorpresa: dato il tenore alto di vita che BENEDETTA aveva fatto in passato, la casa era già stata venduta, ad un imprenditore di Frosinone, per un 'bianco e un nero' e mio padre ha pianto più che al funerale.

... Quando passo ogni tanto davanti a quella casa, penso ancora a quella cantina, al nostro primo incontro e non penso più alla canzone di Branduardi, ma a una di Ramazzotti: "Grazie di esistere", perché ne sono certo che: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni agli altri" e Giovanni 13.34 aveva ragione ovunque sarà KATRINA porterà il suo vangelo, dispensando felicità e disperdendo la propria parola, e non solo quella, ai nuovi fortunati che la prenderanno a lavorare.

scritto il
2024-11-13
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