Ultimo tango a Roma - prima parte

di
genere
etero

Il giorno aveva un sapore diverso , quella mattina . I primi raggi del sole colpivano i tetti di Roma con piu' pigrizia del solito , sembravano non volerli scaldare ....ed era fredda l' atmosfera tutto intorno a Francesco . Girava smarrito senza una meta . Sua moglie lo aveva lasciato dieci giorni prima , una lite che sembrava come tante e che invece era come una goccia che fa traboccare un vaso di esasperazione , tormenti , gelosie . Non aveva quasi avuto il tempo di realizzarlo , doveva trasferirsi . Non c'era piu' spazio per i rimpianti , la necessita' di sistemare le cose pratiche e di trovare una nuova casa era diventata impellente . Tanto , a casa non avrebbe piu' potuto rimetterci piede . E quel giorno , il primo in cui cercava una nuova dimora , quasi per caso entro' in una sorta di pied a terre in via del Corso . Come tutti i romani e anche molti turisti sanno , via del Corso e' una lunghissima strada piena di palazzi storici che collega piazza Venezia a piazza del Popolo . Il pied a terre era piu' o meno nel cuore della via , vicino a Trinita' dei Monti , ed era una di quelle case un po' oscure e piene di mistero che potrebbero essere state abitate da qualche grande artista " maledetto " del passato : un Byron , un Van Gogh , un Rimbaud ... Un portone verde scuro in ferro battuto con un finestrone in alto , un ingresso con un corridoio dove non filtrava molta luce e che per questo aveva una lampada nera appesa alla parete , con una lampadina che stava li' da chissa' quanto tempo e probabilmente si sarebbe esaurita da un giorno all' altro , per quanto la sua luce era fioca . In fondo al corridoio , un salone immenso , vuoto , con la poca illuminazione che dava un' altra finestra in alto , affacciata sul cortile interno . Si fermo' un istante . Guardava in quel vuoto , Francesco , e pensava ai ricordi lasciati a casa di sua moglie . Guardava .....ed incrocio' gli occhi di Aida , una donna di una decina di anni piu' giovane entrata anche lei in quell' appartamento cosi' particolare , perche' alla ricerca di un punto di appoggio nel cuore di Roma per il suo lavoro di top manager .
La donna era una sorta di dea . Altezza media , bellezza mediterranea in un oceano di capelli neri raccolti con un foulard , due occhi verdi come smeraldi , labbra carnose , seno prorompente che poteva anche esplodere sotto quella camicetta rossa che indossava , insieme a una gonna attillata bianca che fasciava le curve inferiori senza minimamente nasconderle . E due gambe da sogno velate con un paio di calze di nylon color carne .
Aida chiuse la porta e realizzo' che davanti a lei c'era un uomo . Ma non disse niente . Resto' ferma anche lei davanti a Francesco . Soli dentro una stanza , e tutto il mondo fuori , avrebbe detto qualcuno . Si guardarono negli occhi e capirono che il destino aveva scelto per loro , che quella mattina non poteva essere come tutte le altre , che quell'incontro era galeotto molto piu' di quel famoso libro e di chi lo scrisse . Si avvicinarono , le loro labbra si unirono in un bacio passionale , intenso , morbido . Francesco sbottono' il primo bottone della camicetta di Aida , e lei sorrise . Il secondo ,il terzo , il quarto ....la camicetta volo' via . Il reggiseno di pizzo bianco di Aida non era sufficiente a contenere quei seni e a quel punto non aveva piu' importanza : una volta sganciato , volo' via dietro la camicetta . I due perfetti sconosciuti si stavano rapportando come due amanti che si vedono da sempre . La gonna di Aida , i pantaloni e la giacca di Francesco erano gia' per terra . Ora Aida si rivelava in tutto il suo splendore che solo una donna in biancheria intima puo' offrire al suo partner , sconosciuto o meno . Francesco attraverso il collant accarezzo' con le dita quelle mutandine bianche di pizzo che erano l' ultimo velo prima della Femminilita' , quella con la F maiuscola . Finalmente rimasero nudi , i vestiti lasciati sul pavimento facevano da materasso sul pavimento vuoto come la sala . Aida e Francesco vi si adagiarono sopra . Si baciarono reciprocamente su tutto il corpo , si leccarono , si succhiarono ....poi iniziarono a fare l' amore . Lui dentro di lei spingeva , ansimava , godeva ......lei gridava di piacere , impazziva . Sentiva una volutta' e una passione come non provava da tempo . Ad ogni colpo di cazzo di Francesco nella sua vagina umida e pulsante di erotismo i suoi " AHHH " echeggiavano e rimbombavano in quella sala vuota . Non c'era piu' spazio , tempo , limiti , convenzioni ....solo loro due . Continuarono a fare l' amore per molto tempo , poi si addormentarono abbracciati . Al risveglio , la Roma mattutina sonnolenta aveva lasciato il posto al frastuono dei clacson , alle risate dei turisti che animavano il centro , alle attivita' di tutti i giorni . Aida si alzo' e si infilo' le mutandine , poi il collant e via via tutti i vestiti , e per la prima volta rivolse la parola a Francesco :
" Io ho fatto l' amore con te e non so neppure come ti chiami "
" Che importanza ha ? Perche' vuoi saperlo ? E' stato bellissimo proprio per questo . Due sconosciuti che si incontrano per puro caso in un appartamento , si guardano , si spogliano , scopano e non si fanno domande ne' tirano fuori la carta di identita' "
" Ma tu non vuoi sapere nulla di me ? Guarda che non ti direi mica bugie "
" Io me ne frego se quello che dici e' vero o falso , nomi non ne voglio ! "
Aida capi' che era di fronte a una specie di bivio . La scelta piu' facile sarebbe stata quella di andarsene subito via , mollare quella persona focosa ma poco avvezza ai rapporti umani , e dare il vero nome a quell' incontro fugace : un' avventura senza importanza alcuna . Oppure dare un seguito a quella passione e trasformare la stanza da alcova di un momento a sede comune di una relazione , continuando a non sapere nulla ognuno dell' altra . L' idea la spaventava e la eccitava al tempo stesso . Ma decise di seguire il suo istinto :
" Torni qui domani ? "
" Si ,ma voglio continuare a non sapere nulla di te, ne' domani ne' mai "
" Saro' qui domattina " .
scritto il
2025-01-01
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