Che strafiga l'Adalgisa 2
di
Dillinger
genere
corna
La serata nell’appartamentino di Alisa è iniziata con un aperitivo un po’ troppo alcolico e poi gli spaghetti alla puttanesca innaffiati col barbera , per finire i cantucci intinti nel prosecco e un bel caffè corretto whisky, seguito da…un altro whisky.
E dopo tutto ciò, considerando che eravamo entrambi ubriachi, abbiamo…… ecco, sinceramente io non so bene che cosa abbiamo fatto, ho una memoria nebulosa di quella sera. So che mi sono svegliato a letto nudo e non capivo dov’ero. Poi è arrivata Alisa, nuda, con la colazione. Ho chiesto a lei e si ricordava qualcosa, anche se non tutto. Ad esempio ricordava che ad un certo punto io avevo gridato : sei….sei….questa è la numero sei. Forse erano le sei di mattina….mah….comunque io mi sono svegliato a mezzogiorno, stremato.
Conclusione?......ci siamo fidanzati e col passare dei mesi abbiamo scoperto di essere molto innamorati. E’ vero che esiste una bella differenza di età, lei 31 ed io 44 suonati. Anche l’altezza non depone a mio favore , è alta qualche centimetro più di me. Però a lei non importa e mi vuole molto bene. Io sono pazzo di lei, è la mia regina, la amo profondamente, la considero la donna più bella, più attraente che abbia mai conosciuto. Scopiamo due volte al giorno, sabato e domenica anche tre.
Col tempo però sto provando strani sensi di inferiorità verso di lei. Così sexy, ammirata da tutti….io invece….più vecchio, più basso, per niente ricco, insomma un pò mediocre a confronto…..e allora sarò all’altezza di reggere onorevolmente la mia parte nella coppia?....e se lei si stancasse di me, se trovasse altre possibilità, altre proposte più allettanti, se non fosse soddisfatta insomma?….ecco le domande che assorbono il mio pensiero e che mi consumano la testa. Comunque alla fine Alisa ed io abbiamo deciso di sposarci e questo ha fatto di me un uomo felice. Felice ma sempre convinto di essere inferiore e quindi sempre attento a soddisfare i suoi desideri, accontentandola in ogni sua voglia o capriccio.
Ormai siamo sposati e molte persone ci dicono che formiamo una bella coppia…..sarà….ma io credo che sia Alisa a suscitare ammirazione, mi sembra che quelli che ci fanno i complimenti in realtà stiano ammirando solo il culo di mia moglie. Però…..come sono orgoglioso di lei quando camminiamo insieme…..lei con i tacchi da 12 svetta sopra di me a quota 1 e 85 e attira lo sguardo di tutti, uomini e donne. Queste ultime le riservano occhiate colme di invidia oppure di disgusto, a seconda dei casi. Quelle accompagnate da mariti o fidanzati optano di solito per il disgusto….. Io invece mi sento invidiato da tutti e pieno di orgoglio e felicità potendo mostrare al mondo una moglie così affascinante.
Adesso le ho trovato anche un posto di lavoro fisso, non voglio più che dipenda da manager sciupafemmine e degenerati. Fa l’impiegata nello studio legale Lo Brocco - Clemenza, ma solo al mattino. Nel pomeriggio è libera di svolgere alcune delle attività che ama, come modella, hostess, indossatrice eccetera, ma senza ansia o necessità, fa solo quello che le piace scegliendo tra quello che le offrono. D’altra parte molti la cercano per queste attività di immagine….e dove la trovano, dico io, una donna così attraente e con quel portamento?....
L’avvocato Lo Brocco, che di nome si chiama Arturo, la stima molto, pare. Vorrebbe averla in studio a tempo pieno ma io mi sono opposto, voglio che Alisa sia felice e possa svagarsi con altre attività più consone al suo temperamento e al suo fisico. Comunque questo avvocato la chiama spesso al telefono anche di pomeriggio o la sera. Boh….ha sempre qualche cosa da chiedere o da comunicare….per lavoro, ovviamente. Però….a volte mi chiedo se non si sia preso una cottarella per mia moglie, non sarebbe così strano anche se lui è sposato con tre figli. Magari anche gli abiti succinti che Alisa indossa al lavoro lo potrebbero intrigare. Ma lei ha tutto il diritto di vestire così, è bella ed è giusto che si mostri e faccia valere l’impatto del suo fisico, insomma….valorizzandosi. Io lo trovo naturale e mi piace così. Non sono geloso, non posso permettermelo. Posso solo incoraggiarla ad esibire il suo fascino e a favorirla in tutto perché sia contenta. Lei è nata femmina da ammirare. Se lavora in un ufficio non può vestirsi da ammuffita segretaria. Che si faccia vedere, si faccia valere….le guardano le gambe?....benissimo, e quando mai le potevano vedere due gambe così?...le sbirciano nella scollatura?....beati loro, vedranno qual’è lo stato dell’arte delle tette femminili.
“Avvocato, mi ha chiamata?”
“si Alisa, domani c’è l’udienza per la ditta Caccialepre ma l’avvocato Clemenza è a letto con la febbre e lo devo sostituire. Tu hai per caso i suoi appunti?”
“si, ma sono un po’ incasinati, se vuole glieli posso spiegare, ho seguito tutta la pratica”
“bene, allora oggi pomeriggio lo facciamo”
“ma avvocato, lei lo sa che io non ci sono mai nel pomeriggio”
“ah…già….nel pomeriggio non ci sei. Beh….ho un’idea….se ti invitassi a cena stasera potremmo parlare della Caccialepre e magari anche di qualcos’altro”
“ma scusi avvocato, lei non cena con sua moglie la sera?”
“si, ma mia moglie è andata una settimana all’isola d’Elna con sua sorella”
“ho capito, però….andare a cana noi due da soli….ecco, non mi sembra corretto. Sono sposata e….insomma, non mi pare il caso”
“e allora?....per una cena di lavoro non devi mica fare divorzio. E avanti…”
“guardi avvocato, magari posso chiedere a mio marito se si può fare, però non le garantisco”
Ritornata a casa Alisa mi ha spiegato la richiesta di Arturo.
“idea…..e se tu dicessi all’avvocato di venire a cena da noi?....così tutto si sistemerebbe e potrete anche parlare di lavoro, io intanto dopo cena posso guardare la tv”
Alla fine l’avvocato Lo Brocco è venuto a casa. Io avevo preparato una cenetta semplicissima, pasta al pomodoro e sogliola al forno. Abbiamo cenato allegramente, Arturo è simpatico ed è anche un bell’uomo. Alisa era contenta e sembrava eccitata. Forse perché l’ha emozionava avere in casa il suo datore di lavoro…il suo capo, insomma. Era giusto, avevo fatto bene ad invitarlo. Finita la cena ho servito il caffè e ho messo la bottiglia di Courvoisier sul tavolino di fronte al divano, poi ho lasciato che parlassero del loro lavoro e mi sono appartato in un’altra stanza. Sentivo che ridevano e mi è venuto il dubbio che avessero bevuto un po’ troppo. Infatti ho potuto constatare che la bottiglia del cognac era drasticamente calata di livello….
“allora?....avete concluso la conversazione di lavoro?”
“si, Carletto. E’ stata una cosa rapida, Alisa mi ha spiegato la pratica velocemente e molto bene. Adesso stiamo scherzando un po’. Devo dire che tua moglie è molto brava, Carletto. E se mi permetti, anche molto affascinante. Sei un uomo fortunato, se l’avessi conosciuta prima magari me la sarei sposata io….che ne dici Alisa?”
“chi lo sa?....però non è andata così….in compenso lei può avermi in ufficio tutte le mattine. Non le basta?”
“Le belle donne non bastano mai….in ufficio poi non posso farle la corte ma adesso invece si…..se tuo marito permette, si intende…”
“per me fai pure, avvocato. Se Alisa vuole divertirsi con te, lo può senz’altro fare”
“divertirsi con me?....che cosa intendi, Carletto?”
“ecco….intendevo…..intendevo….insomma, magari lei si diverte perché tu cerchi di farle la corte, sei impacciato, così lei si diverte del tuo imbarazzo. Ecco cosa intendevo…..credo…..”
“ah…..così intendevi, quindi?”
“sentite , non dovete farmi il terzo grado. Ridete pure e divertitevi. Io dico che sono contento se Alisa si diverte. Poi, fate voi. Anzi, se mi scusate io vorrei seguire una partita di calcio in tv. Vi dispiace se vi lascio soli a parlare….e….a divertirvi?”
Avevo fatto la frittata, non so cosa mi aveva preso. Non mi capivo. Era come se avessi dato il permesso ad Arturo di saltare addosso a mia moglie….incredibile. Chissà se lui aveva inteso così?....non lo sapevo ma lo temevo. Lo temevo?....o forse….magari….lo desideravo? Ma no, io voglio solo che Alisa sia contenta, che si diverta. Beh….e chi dice che lei non si voglia divertire magari portandosi a letto Arturo?....può essere?....voi che ne dite?....
Mi sono macerato in questi pensieri per mezz’ora, non li sentivo più ridere, e nemmeno parlare. Ad un tratto un pensiero si è fatto strada prepotente nel mio cervello….pazzesco….avevo capito…..ne ero terrorizzato….eppure la verità era ormai emersa. Lo desideravo.....io lo desideravo.....volevo che Alisa si concedesse a qiell'uomo. Capivo che questo desiderio, estremamente torbido e trasgressivo, mi dominava e sopraffaceva la mia volontà. Scoprivo anche che mi stavo eccitando…e non poco. Avevo il cazzo eretto, durissimo. Desideravo il corpo di mia moglie ma in un modo diverso.
Poi Alisa mi ha raggiunto.
“Carletto, ma cosa succede? Ho capito bene quello che hai detto?”
“credo di si, Alisa. Non chiedermi spiegazioni, non ne ho. Non so cosa mi succede. Io voglio solo che tu sia contenta. Mi sembra che tu desideri quest’uomo. Lui è pazzo di te, si capisce bene. Vuole scoparti, Alisa. Se vuoi fallo, tesoro, godi anche tu e non ci pensare. Secondo me ne hai diritto”
“dici sul serio, Carletto? Vuoi che vada a letto con Arturo?”
“si”
“e tu?....vuoi venire a guardare?....o magari fare le cose in tre? Fammi capire cosa vuoi, amore. Anch’io ti vorrei accontentare, capisci?”
“allora segui il tuo istinto, tesoro. Soddisfa la tua voglia, godi, fai sesso con lui. Per me va bene”
“e tu?.....se intuisco bene vuoi che io e Arturo scopiamo e poi, quando lui se ne va, vuoi scoparmi anche tu? E’ questo che vuoi?..”
“si….beh…non esattamente. Ecco….mi piacerebbe che vuoi due scopate…ma vorrei che lui ti venisse dentro….e poi, subito dopo….guarda che è molto trasgressivo quello che ti chiedo….vorrei che tu venissi da me ancora nuda e piena per scoparti ancora calda di lui. In un’altra stanza però. Vorrei condividerti con lui e godere del fatto che ti ha appena posseduta come se tu fossi sua moglie. Senti il mio cazzo come è duro, Alisa…..ti prego, fallo…..mi scoppia la testa per il desiderio”
“certo che da te non me l’aspettavo, Carletto. È davvero una bella porcheria.”
“si, lo è. E credo che potrebbe eccitare molto anche te. Ti piace Arturo, l’ho capito e so che lo desideri. Vorrei constatare se ho ragione….posso sentire se sei bagnata?”
“mah….forse un po’….sentendo queste fantasie erotiche…..”
“ecco, fammi toccare le mutande…..si…si….sei fradicia tesoro. La figa non mente e lo sai anche tu. Credo che tu sia pronta per l’azione. Portalo in camera nostra, è più trasgressivo. Fagli assaporare la mela prima di lasciare che la morda…..fagli annusare la preda, fallo macerare di desiderio e poi stroncalo rapidamente perché possa gustare il piacere più devastante che un uomo possa mai provare con una femmina tripla A quale tu sei. Quando, appena dopo, ti sdraierai nuda contro il mio corpo, io potrò depositare il mio piacere liquido mischiandolo a quello del tuo amante, condividendo così la vostra trasgressione e godendo del piacere assoluto che entrambi avrete appena assaporato. Condividere moglie, godimento e trasgressione sarà per me il massimo dell’erotismo”
Ero nella cameretta da pochi minuti, attanagliato dall’ansia. Sapevo che mia moglie
Alisa e Arturo si trovavano nella camera da letto. Il mio intento era di aspettare
finchè l’adulterio si fosse compiuto, proprio nella nostra stanza, sopra il nostro letto matrimoniale. Capivo che stavo subendo l’effetto di qualcosa di sbagliato che frullava nella mia testa, ma nello stesso tempo ne percepivo la forza. Sapevo che non potevo combattere quell’insano desiderio. Potevo soltanto arrendermi ad esso. Gettare la moglie che amavo e desideravo tra le braccia di un altro era una trasgressione forte, ripugnante, disgustosa. E io pur di soddisfare questo insano desiderio che facevo? Cercavo giustificazioni giudicandomi inferiore, inadeguato, non all’altezza di una donna troppo bella e desiderabile….già….volevo convincermi che lei desiderasse avere, almeno occasionalmente, un vero uomo, un maschio alfa capace davvero di soddisfarla sessualmente. Beh….ci ero quasi riuscito, ma in quel momento capivo che la mia convinzione di inferiorità era un alibi, una resa di fronte al potentissimo desiderio trasgressivo che albergava nel mio cervello.
Dalla stanza matrimoniale adiacente provenivano rumori inconfondibili. Tonfi, risa, gemiti, strilli, suoni di voci concitate, urli. Ero sdraiato nudo sul letto nella stanza in penombra. Quando i rumori sono finalmente cessati ho sentito i battiti del mio cuore aumentare. Poi si è aperta la porta e l’immagine di una donna nuda si è stagliata nella luce un po’ fioca del corridoio.
Alisa si è sdraiata di fianco a me, in silenzio.
“hai fatto, tesoro?”
“si”
Ho abbracciato il corpo nudo di mia moglie ed ho sentito il contatto della pelle sudata. L’ho accarezzata sulla schiena, i seni, il viso. Percepivo un odore diverso su di lei….. l’ho baciata per sentire il sapore delle sue labbra prima e della lingua poi. Era diverso, strano, la bocca odorava di…non so…qualcosa di forte, pungente…..già…era odore di maschio….sperma, senza dubbio. Qui ho avuto il primo impilso erotico travolgente. Ho slinguato mia moglie a fondo e lungamente per incorporare nella mia lingua tutto il residuo possibile della semenza del suo amante. Nel frattempo il mio cazzo era come impazzito….era duro come l’acciaio e svettava impaziente. Ho dovuto afferrare una mano di Alisa e portarla sul cazzo, impostando un movimento alternato che lei ha subito continuato.
Quindi sono sceso sulle grosse tette di mia moglie e ho leccato la pelle umida e odorosa di saliva maschile. Mentre Alisa proseguiva con la lenta sega, la mia mano è scesa ad accarezzare le pelle delle sue cosce carnose, fino ad arrivare all’incrocio. Ho trattenuto il respiro con il cuore impazzito allorchè il palmo della mia mano si è posato al centro del suo inguine…….Alisa ha sussultato e un leggero gemito è uscito dalla sua bocca. C’era sperma gocciolante sull’interno coscia, sui peli e su tutto il contorno delle labbra, appiccicoso e ancora caldo di figa.
“Sali sopra tesoro”
“ma Carletto….vuoi scopare?”
“certo amore, forza, mettiti sopra”
“ma tesoro….sono piena…”
“lo so….ti voglio così, ancora calda di lui”
Alisa, rassegnata, si è posizionata a cavallo ed io ho immerso con facilità il mio cazzo durissimo in quel mare di liquidi….per lo più sborra calda ma anche fluidi vaginali abbondanti, frutto di ripetuti orgasmi di entrambi gli amanti.
“quante volte è venuto?”
“due”
“nella figa?”
“la prima volta in bocca e l’altra in figa”
“hai goduto?”
“si…..sette….forse otto volte”
“è soddisfatto?”
“ha goduto molto ma è supereccitato. Gli ho detto che dovevo venire da te ma ha insistito perché ritorni da lui il prima possibile. Insomma….mi vorrebbe dare un altro colpo…”
“tu ne hai voglia ancora?”
“mah…..ho goduto molto…è vero….certo che mi ha piuttosto erotizzata e mi sento….non so come spiegarmi…”
“hai voglia di sottoporti a un’altra seduta di monta?”
“forse….credo che potrei godere ancora e lui sarebbe più contento”
“ti ha messo sotto per scoparti?”
“si”
“allora dopo puoi tornare da lui e farti prendere da dietro, a pecora. Fatti impregnare ancora”
“però….Carletto….con tutta questa sborra dentro….lo sai che mi potrebbe ingravidare, vero?”
“in teoria è possibile, però sino ad ora ti ho scopata due volte al giorno e non sei rimasta gravida. Dovesse succedere, non importa, anzi….io desidero un figlio. Anche tu, mi pare. E quindi, nel caso, sarebbe figlio nostro…..figlio tuo senz’altro. E quindi anche mio perché tu sei mia. Adesso infatti ti voglio riempire….mischiare il mio seme con quello del tuo amante. E poi se tu ci restassi, come potresti dire che è figlio suo?....sarebbe poco probabile, non credi?”
“non lo so….mi sembra che il discorso non fili tanto….”
“beh….non importa amore. E poi non essere così pignola, sii più permissiva, apri la mente….come faccio io. Adesso però pensa a farmi godere, ti voglio inseminare e inzupparti la figa fino a farla traboccare. Ti desidero da morire…..ti amo, sei mia Alisa….”
“si tesoro….monta la tua mogliettina…..aaaahhhh….aaaaaahhh……che bello…..aaaaaahhhhhh……sei durissimo amore….aaaaaaahhhhh…….scopami forte……lo so, sono un po’ troia…….ma ti desidero anch’io……scopa la tua puttana Carletto…….vengo, sai?.......aaaaaaahhhh……vengo…vengo…….che godimento…….aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh”
Sentirla godere in questo modo ha fatto aprire le porte della mia libidine. Spingendo dentro il suo canaletto della fecondazione, già completamente infarcito della sborra del suo amante, il mio piacere ha raggiunto l’apice. La figa era scivolosa e il mio cazzo andava facilmente a fine corsa sbattendo contro l’utero…..erotismo e perversione dominavano il mio cervello. Mai avevo provato un tale godimento, così ho sentito arrivare l’orgasmo più devastante della mia vita. Ho perso vista e udito, nonché la percezione del mio corpo. La mia mente è esplosa in un piacere purissimo e schizzando a più non posso dentro l’utero di mia moglie ho provato la sensazione di essermi fuso con lei…..i nostri due corpi erano diventati uno solo. Questo era veramente possedere una donna, finalmente lo avevo provato.
“Adesso vai Alisa, il tuo amante ti sta aspettando, non farlo attendere troppo. Fammi sentire i tuoi gemiti di piacere, grida il tuo orgasmo. Io starò qui ad ascoltarti, magari getterò ancora un po’ di semenza….sempre che ne abbia avanzata qualche goccia”
Nei giorni seguenti l’avvocato si era dimostrato completamente perso per mia moglie. Era evidente che fosse cotto di lei….in ufficio la mangiava con gli occhi e cercava continuamente di toccarla, strusciando il suo corpo appena possibile. Lei mi ha telefonato più volte chiederdo cosa doveva fare. Le ho suggerito di non respingerlo ma di contenere un po’ la sua eccitazione. Qualche palpata sotto la gonna poteva andare bene, ma facendo attenzione a non essere visti. Se poi lui fosse stato incontenibile, per calmarlo avrebbe potuto fargli un pompino con ingoio….ma discretamente e a porte chiuse. Per scopare ne avremmo riparlato…..chissà….si poteva fare un bis a casa nostra, magari avrei anche potuto assistere e….perchè no?....anche partecipare. In fin dei conti……….
……la figa era mia…..
CONTINUA
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E dopo tutto ciò, considerando che eravamo entrambi ubriachi, abbiamo…… ecco, sinceramente io non so bene che cosa abbiamo fatto, ho una memoria nebulosa di quella sera. So che mi sono svegliato a letto nudo e non capivo dov’ero. Poi è arrivata Alisa, nuda, con la colazione. Ho chiesto a lei e si ricordava qualcosa, anche se non tutto. Ad esempio ricordava che ad un certo punto io avevo gridato : sei….sei….questa è la numero sei. Forse erano le sei di mattina….mah….comunque io mi sono svegliato a mezzogiorno, stremato.
Conclusione?......ci siamo fidanzati e col passare dei mesi abbiamo scoperto di essere molto innamorati. E’ vero che esiste una bella differenza di età, lei 31 ed io 44 suonati. Anche l’altezza non depone a mio favore , è alta qualche centimetro più di me. Però a lei non importa e mi vuole molto bene. Io sono pazzo di lei, è la mia regina, la amo profondamente, la considero la donna più bella, più attraente che abbia mai conosciuto. Scopiamo due volte al giorno, sabato e domenica anche tre.
Col tempo però sto provando strani sensi di inferiorità verso di lei. Così sexy, ammirata da tutti….io invece….più vecchio, più basso, per niente ricco, insomma un pò mediocre a confronto…..e allora sarò all’altezza di reggere onorevolmente la mia parte nella coppia?....e se lei si stancasse di me, se trovasse altre possibilità, altre proposte più allettanti, se non fosse soddisfatta insomma?….ecco le domande che assorbono il mio pensiero e che mi consumano la testa. Comunque alla fine Alisa ed io abbiamo deciso di sposarci e questo ha fatto di me un uomo felice. Felice ma sempre convinto di essere inferiore e quindi sempre attento a soddisfare i suoi desideri, accontentandola in ogni sua voglia o capriccio.
Ormai siamo sposati e molte persone ci dicono che formiamo una bella coppia…..sarà….ma io credo che sia Alisa a suscitare ammirazione, mi sembra che quelli che ci fanno i complimenti in realtà stiano ammirando solo il culo di mia moglie. Però…..come sono orgoglioso di lei quando camminiamo insieme…..lei con i tacchi da 12 svetta sopra di me a quota 1 e 85 e attira lo sguardo di tutti, uomini e donne. Queste ultime le riservano occhiate colme di invidia oppure di disgusto, a seconda dei casi. Quelle accompagnate da mariti o fidanzati optano di solito per il disgusto….. Io invece mi sento invidiato da tutti e pieno di orgoglio e felicità potendo mostrare al mondo una moglie così affascinante.
Adesso le ho trovato anche un posto di lavoro fisso, non voglio più che dipenda da manager sciupafemmine e degenerati. Fa l’impiegata nello studio legale Lo Brocco - Clemenza, ma solo al mattino. Nel pomeriggio è libera di svolgere alcune delle attività che ama, come modella, hostess, indossatrice eccetera, ma senza ansia o necessità, fa solo quello che le piace scegliendo tra quello che le offrono. D’altra parte molti la cercano per queste attività di immagine….e dove la trovano, dico io, una donna così attraente e con quel portamento?....
L’avvocato Lo Brocco, che di nome si chiama Arturo, la stima molto, pare. Vorrebbe averla in studio a tempo pieno ma io mi sono opposto, voglio che Alisa sia felice e possa svagarsi con altre attività più consone al suo temperamento e al suo fisico. Comunque questo avvocato la chiama spesso al telefono anche di pomeriggio o la sera. Boh….ha sempre qualche cosa da chiedere o da comunicare….per lavoro, ovviamente. Però….a volte mi chiedo se non si sia preso una cottarella per mia moglie, non sarebbe così strano anche se lui è sposato con tre figli. Magari anche gli abiti succinti che Alisa indossa al lavoro lo potrebbero intrigare. Ma lei ha tutto il diritto di vestire così, è bella ed è giusto che si mostri e faccia valere l’impatto del suo fisico, insomma….valorizzandosi. Io lo trovo naturale e mi piace così. Non sono geloso, non posso permettermelo. Posso solo incoraggiarla ad esibire il suo fascino e a favorirla in tutto perché sia contenta. Lei è nata femmina da ammirare. Se lavora in un ufficio non può vestirsi da ammuffita segretaria. Che si faccia vedere, si faccia valere….le guardano le gambe?....benissimo, e quando mai le potevano vedere due gambe così?...le sbirciano nella scollatura?....beati loro, vedranno qual’è lo stato dell’arte delle tette femminili.
“Avvocato, mi ha chiamata?”
“si Alisa, domani c’è l’udienza per la ditta Caccialepre ma l’avvocato Clemenza è a letto con la febbre e lo devo sostituire. Tu hai per caso i suoi appunti?”
“si, ma sono un po’ incasinati, se vuole glieli posso spiegare, ho seguito tutta la pratica”
“bene, allora oggi pomeriggio lo facciamo”
“ma avvocato, lei lo sa che io non ci sono mai nel pomeriggio”
“ah…già….nel pomeriggio non ci sei. Beh….ho un’idea….se ti invitassi a cena stasera potremmo parlare della Caccialepre e magari anche di qualcos’altro”
“ma scusi avvocato, lei non cena con sua moglie la sera?”
“si, ma mia moglie è andata una settimana all’isola d’Elna con sua sorella”
“ho capito, però….andare a cana noi due da soli….ecco, non mi sembra corretto. Sono sposata e….insomma, non mi pare il caso”
“e allora?....per una cena di lavoro non devi mica fare divorzio. E avanti…”
“guardi avvocato, magari posso chiedere a mio marito se si può fare, però non le garantisco”
Ritornata a casa Alisa mi ha spiegato la richiesta di Arturo.
“idea…..e se tu dicessi all’avvocato di venire a cena da noi?....così tutto si sistemerebbe e potrete anche parlare di lavoro, io intanto dopo cena posso guardare la tv”
Alla fine l’avvocato Lo Brocco è venuto a casa. Io avevo preparato una cenetta semplicissima, pasta al pomodoro e sogliola al forno. Abbiamo cenato allegramente, Arturo è simpatico ed è anche un bell’uomo. Alisa era contenta e sembrava eccitata. Forse perché l’ha emozionava avere in casa il suo datore di lavoro…il suo capo, insomma. Era giusto, avevo fatto bene ad invitarlo. Finita la cena ho servito il caffè e ho messo la bottiglia di Courvoisier sul tavolino di fronte al divano, poi ho lasciato che parlassero del loro lavoro e mi sono appartato in un’altra stanza. Sentivo che ridevano e mi è venuto il dubbio che avessero bevuto un po’ troppo. Infatti ho potuto constatare che la bottiglia del cognac era drasticamente calata di livello….
“allora?....avete concluso la conversazione di lavoro?”
“si, Carletto. E’ stata una cosa rapida, Alisa mi ha spiegato la pratica velocemente e molto bene. Adesso stiamo scherzando un po’. Devo dire che tua moglie è molto brava, Carletto. E se mi permetti, anche molto affascinante. Sei un uomo fortunato, se l’avessi conosciuta prima magari me la sarei sposata io….che ne dici Alisa?”
“chi lo sa?....però non è andata così….in compenso lei può avermi in ufficio tutte le mattine. Non le basta?”
“Le belle donne non bastano mai….in ufficio poi non posso farle la corte ma adesso invece si…..se tuo marito permette, si intende…”
“per me fai pure, avvocato. Se Alisa vuole divertirsi con te, lo può senz’altro fare”
“divertirsi con me?....che cosa intendi, Carletto?”
“ecco….intendevo…..intendevo….insomma, magari lei si diverte perché tu cerchi di farle la corte, sei impacciato, così lei si diverte del tuo imbarazzo. Ecco cosa intendevo…..credo…..”
“ah…..così intendevi, quindi?”
“sentite , non dovete farmi il terzo grado. Ridete pure e divertitevi. Io dico che sono contento se Alisa si diverte. Poi, fate voi. Anzi, se mi scusate io vorrei seguire una partita di calcio in tv. Vi dispiace se vi lascio soli a parlare….e….a divertirvi?”
Avevo fatto la frittata, non so cosa mi aveva preso. Non mi capivo. Era come se avessi dato il permesso ad Arturo di saltare addosso a mia moglie….incredibile. Chissà se lui aveva inteso così?....non lo sapevo ma lo temevo. Lo temevo?....o forse….magari….lo desideravo? Ma no, io voglio solo che Alisa sia contenta, che si diverta. Beh….e chi dice che lei non si voglia divertire magari portandosi a letto Arturo?....può essere?....voi che ne dite?....
Mi sono macerato in questi pensieri per mezz’ora, non li sentivo più ridere, e nemmeno parlare. Ad un tratto un pensiero si è fatto strada prepotente nel mio cervello….pazzesco….avevo capito…..ne ero terrorizzato….eppure la verità era ormai emersa. Lo desideravo.....io lo desideravo.....volevo che Alisa si concedesse a qiell'uomo. Capivo che questo desiderio, estremamente torbido e trasgressivo, mi dominava e sopraffaceva la mia volontà. Scoprivo anche che mi stavo eccitando…e non poco. Avevo il cazzo eretto, durissimo. Desideravo il corpo di mia moglie ma in un modo diverso.
Poi Alisa mi ha raggiunto.
“Carletto, ma cosa succede? Ho capito bene quello che hai detto?”
“credo di si, Alisa. Non chiedermi spiegazioni, non ne ho. Non so cosa mi succede. Io voglio solo che tu sia contenta. Mi sembra che tu desideri quest’uomo. Lui è pazzo di te, si capisce bene. Vuole scoparti, Alisa. Se vuoi fallo, tesoro, godi anche tu e non ci pensare. Secondo me ne hai diritto”
“dici sul serio, Carletto? Vuoi che vada a letto con Arturo?”
“si”
“e tu?....vuoi venire a guardare?....o magari fare le cose in tre? Fammi capire cosa vuoi, amore. Anch’io ti vorrei accontentare, capisci?”
“allora segui il tuo istinto, tesoro. Soddisfa la tua voglia, godi, fai sesso con lui. Per me va bene”
“e tu?.....se intuisco bene vuoi che io e Arturo scopiamo e poi, quando lui se ne va, vuoi scoparmi anche tu? E’ questo che vuoi?..”
“si….beh…non esattamente. Ecco….mi piacerebbe che vuoi due scopate…ma vorrei che lui ti venisse dentro….e poi, subito dopo….guarda che è molto trasgressivo quello che ti chiedo….vorrei che tu venissi da me ancora nuda e piena per scoparti ancora calda di lui. In un’altra stanza però. Vorrei condividerti con lui e godere del fatto che ti ha appena posseduta come se tu fossi sua moglie. Senti il mio cazzo come è duro, Alisa…..ti prego, fallo…..mi scoppia la testa per il desiderio”
“certo che da te non me l’aspettavo, Carletto. È davvero una bella porcheria.”
“si, lo è. E credo che potrebbe eccitare molto anche te. Ti piace Arturo, l’ho capito e so che lo desideri. Vorrei constatare se ho ragione….posso sentire se sei bagnata?”
“mah….forse un po’….sentendo queste fantasie erotiche…..”
“ecco, fammi toccare le mutande…..si…si….sei fradicia tesoro. La figa non mente e lo sai anche tu. Credo che tu sia pronta per l’azione. Portalo in camera nostra, è più trasgressivo. Fagli assaporare la mela prima di lasciare che la morda…..fagli annusare la preda, fallo macerare di desiderio e poi stroncalo rapidamente perché possa gustare il piacere più devastante che un uomo possa mai provare con una femmina tripla A quale tu sei. Quando, appena dopo, ti sdraierai nuda contro il mio corpo, io potrò depositare il mio piacere liquido mischiandolo a quello del tuo amante, condividendo così la vostra trasgressione e godendo del piacere assoluto che entrambi avrete appena assaporato. Condividere moglie, godimento e trasgressione sarà per me il massimo dell’erotismo”
Ero nella cameretta da pochi minuti, attanagliato dall’ansia. Sapevo che mia moglie
Alisa e Arturo si trovavano nella camera da letto. Il mio intento era di aspettare
finchè l’adulterio si fosse compiuto, proprio nella nostra stanza, sopra il nostro letto matrimoniale. Capivo che stavo subendo l’effetto di qualcosa di sbagliato che frullava nella mia testa, ma nello stesso tempo ne percepivo la forza. Sapevo che non potevo combattere quell’insano desiderio. Potevo soltanto arrendermi ad esso. Gettare la moglie che amavo e desideravo tra le braccia di un altro era una trasgressione forte, ripugnante, disgustosa. E io pur di soddisfare questo insano desiderio che facevo? Cercavo giustificazioni giudicandomi inferiore, inadeguato, non all’altezza di una donna troppo bella e desiderabile….già….volevo convincermi che lei desiderasse avere, almeno occasionalmente, un vero uomo, un maschio alfa capace davvero di soddisfarla sessualmente. Beh….ci ero quasi riuscito, ma in quel momento capivo che la mia convinzione di inferiorità era un alibi, una resa di fronte al potentissimo desiderio trasgressivo che albergava nel mio cervello.
Dalla stanza matrimoniale adiacente provenivano rumori inconfondibili. Tonfi, risa, gemiti, strilli, suoni di voci concitate, urli. Ero sdraiato nudo sul letto nella stanza in penombra. Quando i rumori sono finalmente cessati ho sentito i battiti del mio cuore aumentare. Poi si è aperta la porta e l’immagine di una donna nuda si è stagliata nella luce un po’ fioca del corridoio.
Alisa si è sdraiata di fianco a me, in silenzio.
“hai fatto, tesoro?”
“si”
Ho abbracciato il corpo nudo di mia moglie ed ho sentito il contatto della pelle sudata. L’ho accarezzata sulla schiena, i seni, il viso. Percepivo un odore diverso su di lei….. l’ho baciata per sentire il sapore delle sue labbra prima e della lingua poi. Era diverso, strano, la bocca odorava di…non so…qualcosa di forte, pungente…..già…era odore di maschio….sperma, senza dubbio. Qui ho avuto il primo impilso erotico travolgente. Ho slinguato mia moglie a fondo e lungamente per incorporare nella mia lingua tutto il residuo possibile della semenza del suo amante. Nel frattempo il mio cazzo era come impazzito….era duro come l’acciaio e svettava impaziente. Ho dovuto afferrare una mano di Alisa e portarla sul cazzo, impostando un movimento alternato che lei ha subito continuato.
Quindi sono sceso sulle grosse tette di mia moglie e ho leccato la pelle umida e odorosa di saliva maschile. Mentre Alisa proseguiva con la lenta sega, la mia mano è scesa ad accarezzare le pelle delle sue cosce carnose, fino ad arrivare all’incrocio. Ho trattenuto il respiro con il cuore impazzito allorchè il palmo della mia mano si è posato al centro del suo inguine…….Alisa ha sussultato e un leggero gemito è uscito dalla sua bocca. C’era sperma gocciolante sull’interno coscia, sui peli e su tutto il contorno delle labbra, appiccicoso e ancora caldo di figa.
“Sali sopra tesoro”
“ma Carletto….vuoi scopare?”
“certo amore, forza, mettiti sopra”
“ma tesoro….sono piena…”
“lo so….ti voglio così, ancora calda di lui”
Alisa, rassegnata, si è posizionata a cavallo ed io ho immerso con facilità il mio cazzo durissimo in quel mare di liquidi….per lo più sborra calda ma anche fluidi vaginali abbondanti, frutto di ripetuti orgasmi di entrambi gli amanti.
“quante volte è venuto?”
“due”
“nella figa?”
“la prima volta in bocca e l’altra in figa”
“hai goduto?”
“si…..sette….forse otto volte”
“è soddisfatto?”
“ha goduto molto ma è supereccitato. Gli ho detto che dovevo venire da te ma ha insistito perché ritorni da lui il prima possibile. Insomma….mi vorrebbe dare un altro colpo…”
“tu ne hai voglia ancora?”
“mah…..ho goduto molto…è vero….certo che mi ha piuttosto erotizzata e mi sento….non so come spiegarmi…”
“hai voglia di sottoporti a un’altra seduta di monta?”
“forse….credo che potrei godere ancora e lui sarebbe più contento”
“ti ha messo sotto per scoparti?”
“si”
“allora dopo puoi tornare da lui e farti prendere da dietro, a pecora. Fatti impregnare ancora”
“però….Carletto….con tutta questa sborra dentro….lo sai che mi potrebbe ingravidare, vero?”
“in teoria è possibile, però sino ad ora ti ho scopata due volte al giorno e non sei rimasta gravida. Dovesse succedere, non importa, anzi….io desidero un figlio. Anche tu, mi pare. E quindi, nel caso, sarebbe figlio nostro…..figlio tuo senz’altro. E quindi anche mio perché tu sei mia. Adesso infatti ti voglio riempire….mischiare il mio seme con quello del tuo amante. E poi se tu ci restassi, come potresti dire che è figlio suo?....sarebbe poco probabile, non credi?”
“non lo so….mi sembra che il discorso non fili tanto….”
“beh….non importa amore. E poi non essere così pignola, sii più permissiva, apri la mente….come faccio io. Adesso però pensa a farmi godere, ti voglio inseminare e inzupparti la figa fino a farla traboccare. Ti desidero da morire…..ti amo, sei mia Alisa….”
“si tesoro….monta la tua mogliettina…..aaaahhhh….aaaaaahhh……che bello…..aaaaaahhhhhh……sei durissimo amore….aaaaaaahhhhh…….scopami forte……lo so, sono un po’ troia…….ma ti desidero anch’io……scopa la tua puttana Carletto…….vengo, sai?.......aaaaaaahhhh……vengo…vengo…….che godimento…….aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh”
Sentirla godere in questo modo ha fatto aprire le porte della mia libidine. Spingendo dentro il suo canaletto della fecondazione, già completamente infarcito della sborra del suo amante, il mio piacere ha raggiunto l’apice. La figa era scivolosa e il mio cazzo andava facilmente a fine corsa sbattendo contro l’utero…..erotismo e perversione dominavano il mio cervello. Mai avevo provato un tale godimento, così ho sentito arrivare l’orgasmo più devastante della mia vita. Ho perso vista e udito, nonché la percezione del mio corpo. La mia mente è esplosa in un piacere purissimo e schizzando a più non posso dentro l’utero di mia moglie ho provato la sensazione di essermi fuso con lei…..i nostri due corpi erano diventati uno solo. Questo era veramente possedere una donna, finalmente lo avevo provato.
“Adesso vai Alisa, il tuo amante ti sta aspettando, non farlo attendere troppo. Fammi sentire i tuoi gemiti di piacere, grida il tuo orgasmo. Io starò qui ad ascoltarti, magari getterò ancora un po’ di semenza….sempre che ne abbia avanzata qualche goccia”
Nei giorni seguenti l’avvocato si era dimostrato completamente perso per mia moglie. Era evidente che fosse cotto di lei….in ufficio la mangiava con gli occhi e cercava continuamente di toccarla, strusciando il suo corpo appena possibile. Lei mi ha telefonato più volte chiederdo cosa doveva fare. Le ho suggerito di non respingerlo ma di contenere un po’ la sua eccitazione. Qualche palpata sotto la gonna poteva andare bene, ma facendo attenzione a non essere visti. Se poi lui fosse stato incontenibile, per calmarlo avrebbe potuto fargli un pompino con ingoio….ma discretamente e a porte chiuse. Per scopare ne avremmo riparlato…..chissà….si poteva fare un bis a casa nostra, magari avrei anche potuto assistere e….perchè no?....anche partecipare. In fin dei conti……….
……la figa era mia…..
CONTINUA
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