Il letto di Manola
di
Dillinger
genere
tradimenti
“Allora è tutto chiaro, tesoro?.....il raduno del WWF finisce domenica sera, lunedi mattina sono a casa. In fin dei conti ti lascio solo per due giorni….ma domenica dovrebbe passare Max a trovarti, so che è nei paraggi per lavoro e ho voluto chiedergli di farti un po’ di compagnia. Nel caso ti servisse qualcosa….non si sa mai, è sempre meglio avere un amico disponibile per ogni evenienza. E poi magari ti fai un bel giretto sulla sua porsche. Lo so che ti piace e che non vedi l’ora, furbetta”
“non vedo l’ora di fare che?”
“ma di fare un giro in porsche……e che altro se no?.....
Comunque domani, cioè sabato, vengono gli operai a consegnare la nuova libreria. Ricordati che non devono fare solo il trasporto, sarebbe troppo comodo scaricare e lasciare con un palmo di naso la mia mogliettina. La devono montare. La libreria, ovviamente. Spero proprio che facciano un lavoro come si deve, completo e ben eseguito, insomma….che tu ne rimanga pienamente soddisfatta. Ma ricordati che se c’è qualche intoppo, se non si comportano bene, se non montano bene qualche parte, tu mi devi chiamare al telefono, così ci parlo io e metto tutto a posto. Hai capito, Manola?”
“si Alfredo, stai tranquillo, ho capito bene, anzi benissimo. Ma dimmi una cosa, cos’è questo improvviso interesse per il WWF e la campagna di difesa del lupo stanziale marchigiano ? Non ti è mai interessato nulla degli animali selvatici..”
“beh….sai…..si impara sempre qualcosa, io ne approfitto per socializzare, conoscere gente nuova e nello stesso tempo fare una gita, per distrarmi insomma….”
“e se venissi anch’io?...”
“ahh…..tu ti annoieresti…….c’è gente di una certa età…..e poi a te, del lupo marchigiano, che ti frega? Hai la tua scuola, i tuoi alunni….il tuo preside….insomma, hai altri interessi a cui pensare e a cui dedicarti anima e corpo”
Questo è stato l’inizio del racconto che Manola mi ha fatto stamane quando sono arrivato a casa sua. Era in uno stato di ansiosa eccitazione e man mano che mi riferiva gli eventi del giorno prima, capivo che per lei il sabato appena trascorso era stato uno dei più intensi e sconvolgenti della sua vita. Non che in passato le siano mancate occasioni altrettanto movimentate, ma questa volta la ragazza sembrava davvero fuori di se e mentre parlava le scendeva qualche lacrima e le sue parole erano spesso interrotte da qualche singhiozzo…..
“oh, Max…….per fortuna sei arrivato tu. Dovevo pur sfogarmi con qualcuno e raccontare cosa mi è successo…..almeno tu potrai aiutarmi a ritornare in me….a calmarmi….a rassicurarmi. Ed aiutarmi anche a pensare cosa racconterò domani a mio marito quando tornerà a casa”
“si…si, Manola….certo, io ti aiuterò, ma solo se vai avanti e mi racconti tutto….io ancora non ci ho capito niente. Vedo che sei sconvolta, ma perché?....che ti è successo?”
“che è successo?......di tutto Max….proprio di tutto….e quel tutto è iniziato quando ieri è suonato il campanello d’ingresso……..”
drrrrrrrrrrrrrrrr drrrrrrrrrrrrrrr “chi è?” “buongiorno, trasporti Panzoni. Dobbiamo consegnare una libreria” “ora apro, salite pure”
Un po’ diffidente ho guardato dallo spioncino. Vedevo solo un uomo robusto con una pancia enorme. Poi, rassegnata, ho aperto la porta. Erano in due, il secondo operaio era un tipo da taverna malfamata per scaricatori di porto…..sulla sessantina, orribile e piuttosto sdentato, in più puzzava di alcool da fare schifo. Ognuno portava uno scatolone molto grande. Quello con la pancia portava in spalla anche delle piantane di metallo.
“lei è la professoressa Manola, vero?”
“bravo, sono proprio io”
“suo marito Alfredo mi ha raccomandato di fare un buon lavoro, così potrà avere a disposizione tanto spazio per i suoi libri. Mi ha detto anche di fare con calma e di prestare attenzione al montaggio perché sua moglie deve restare soddisfatta del lavoro”
“allora senta, perché non cominciate subito a darvi da fare?......io non ho tutta la giornata per starvi appresso”
“ehi, Ezechiele, hai sentito la prpfessoressa?.....diamoci una mossa allora…”
“va bene, Purio…..apriamo le scatole”
“Ho capito bene?...lei si chiama Purio?”
“per gli amici…..il mio nome sarebbe Pampurio…….Pampurio Panzoni. E questo è il mio aiutante Ezechiele”
“ah……Ezechiele Lupo?”
“nossignora, Ezechiele Villanacci, per servirla, Lele per gli amici”
“bene, allora poiché non siamo amici, signor Villano, cominci a togliere gli scatoloni dal mio tappeto persiano”
“Villanacci, prego……ma mi chiami pure Lele”
“d’accordo, ma ora lei e il signor Panzone dovreste….”
“Panzoni, signora….Panzoni. Per lei però va bene Pampurio, anzi Purio”
“allora Pampurio detto Purio, lei e il suo amico Villano, cioè….Lele, mi sembra, seguitemi così vi mostro dove dovete fare il montaggio”
Dopo un’ora la libreria era sistemata, allora ho chiesto ai due tizi se gradivano un caffè o qualcos’altro da bere.
“ce l’ha una bottiglia di champagne, signora professoressa?”
“lo champagne?....ma vuole scherzare?.....non è mica capodanno, se volete ho una bottiglia già aperta di frizzantino”
“beh…..non è il massimo ma ci accontenteremo, vero Lele?”
“io avrei preferito qualcosa di più adatto all’occasione. La professoressa Manola magari ci vuole ringraziare per l’ottimo lavoro……almeno un buon cognac….”
“e va bene…..vedo se ho del cognac, però questa non è un’osteria…..”
“no, ma dobbiamo festeggiare la libreria nuova. Suo marito sarebbe d’accordo, credo. Anzi, porti tre bicchieri, così può brindare anche lei”
Anche se la bottiglia di brandy era piena, dopo una ventina di minuti di brindisi ti assicuro che era vuota. I due ubriaconi se l’erano scolata, prima bevendo nel bicchiere e poi a canna. Il problema è che hanno costretto anche me a bere, almeno tre….se non quattro calici di liquore.
“sai professoressa……hai davvero due belle gambe. I tuoi scolaretti passeranno il tempo a sbirciarle invece di ascoltare quel che dici. Perché non ci fai vedere meglio le tue cosce?.....i tuoi ragazzini e tuo marito si….e noi no?.....ma dai….non è giusto”
Purio aveva appena parlato quando ho sentito due manacce che da dietro mi hanno tirato su la gonna fino ai fianchi. Poi ho sentito che Lele mi abbrancava il sedere da dietro ed ho percepito la puzza del suo respiro……è venuto a baciarmi sul collo e a leccarmi le orecchie e la faccia. Non ti dico lo schifo…..puzzava di aglio, tabacco e alcool….mi veniva da vomitare. Ma non c’è limite al peggio….dopo avermi ben bene impastato il culo, mi è venuto davanti per baciarmi in bocca. Io ho cercato di divincolarmi per evitare quella bocca maleodorante e coi denti marci ma lui mi ha afferrato la testa e ha cercato di forzare le mie labbra. Io le tenevo ben serrate, allora mi ha stretto forte il naso con le dita finoa che, per non soffocare, ho aperto tra le labbra uno spiraglio in cui lui ha lestamente infilato la lingua, facendomi spalancare la bocca. Ho provato a scuotere la testa per liberarmi, ma….niente, mi ha slinguazzata a suo piacimento, mugolando di piacere e costringendomi a subire, oltre al puzzo, anche il sapore ripugnante della sua bocca. Stavo quasi per svenire quando lui, dopo aver abbassato la lampo del mio vestitino, ha mollato la mia bocca e afferrando la stoffa già arrotolata sui fianchi, mi ha sfilato il vestito sopra la testa, lasciandomi in slippino e reggiseno.
“non c’è che dire, Manola….sei una gran figa……vero Purio?...”
“senz’altro……una bella mogliettina bionda con gli occhi azzurri…..beato il maritino che se la spupazza nel letto matrimoniale…”
A questo punto avrei voluto mettermi a gridare e buttare fuori di casa quei due bastardi degenerati, ma la lingua mi si era come impastata…..sarà per il sapore di marciume della lingua di quel porco….o anche per l’effetto del brandy che mi avevano fatto trangugiare…..fatto sta che ero come paralizzata. Non che la cosa sia una gran novità, intendiamoci….mi è capitato altre volte, diciamo spesso. I suprusi erotici da parte dei maschi prepotenti hanno su di me un effetto paralizzante. Se sono brilla ovviamente l’effetto viene addirittura amplificato dall’alcool e allora veramente divento una bambola nelle mani di chi mi prevarica sessualmente. Sono comunque riuscita, con un certo sforzo e con la lingua impastata, a piazzare qualche timida frase di reazione….
“ma che fate?.....lo sapete che sono sposata…non potete comportarvi così”
“ahahahahahh……si, tesoro, ma i mariti devono pur essere cornificati qualche volta, soprattutto se sono sposati con una mogliettina così tiracazzo e succulenta come te….diciamo che fa parte del gioco. Vuoi una moglie sexy e attraente?....allora non meravigliarti se qualcuno te la chiava…..e neppure se lei ci trova gusto. E in questo caso sono convinto che tu, sotto sotto, non stai più nella pelle per la voglia di cazzo. Scommettiamo che noi due, anche se non bellissimi e non più giovanissimi, riusciamo a far venir fuori la puttanella che vive dentro di te?....e che tiriamo fuori dalla tua bocca tutte le voglie inconfessabili che hai represso nel tuo cervellino?....
“bastardi…..lasciatemi stare se no racconto tutto a mio marito”
A questo punto, Max, non mi aspettavo davvero che si ammazzassero dalle risate per quasi un quarto d’ora….
“no…no…ti prego signora professoressa, non dire niente a tuo marito….ahahahahahahaahahahahahahahahah………c’è il caso che poi voglia vendicare il suo onore infangato….ahahahahahahahahahahaha……e che ci venga a cercare per farci pagare caro l’affronto fatto a lui e alla sua mogliettina pura e casta…..ahahahahahahahahahahahahahahaha……”
Alla fine hanno smesso di ridere per passare a cose più serie…..Lele mi ha slacciato il reggiseno e ha liberato le tette che ha iniziato ad impastare restandomi dietro, mentre Purio mi ha sfilato lo slippino dai piedi ed è venuto a leccarmi tra le cosce con la sua lingua rugosa. Ero nuda in scarpe e tacchi…..inerte.
“adesso andiamo a vedere la camera da letto, Manola. Sono curioso di vedere la stanza dove il tuo Alfredo ti ingroppa tutte le sere. Non è buona cosa fare le porcherie nel salotto…..meglio usare il letto matrimoniale, come si conviene a una buona sposa”
Poco dopo ero stesa sul letto alla mercè dei due uomini, i quali si sono rapidamente denudati esponendo alla mia vista i corpi pelosi e i loro attributi. Purio mostrava una pancia immensa sotto la quale un cazzo di medie dimensioni penzolava mollemente, invisibile ai suoi occhi. Lele era piuttosto curvo, muscoloso ma con la pelle flaccida. Il suo cazzo era grande e lungo, come pure i suoi coglioni che oscillavano e sbattevano tra le sue cosce mentre si muoveva.
“ecco, Manola, ora sarai a tuo agio tra le lenzuola matrimoniali. Io mi sdraio dalla parte di tuo marito e tu vieni a fare il tuo dovere di mogliettina. Come vedi, ho il cazzo molle, quindi datti da fare per rinvigorirlo….con la bocca, si intende”
Come un automa ho obbedito a Purio e sono andata a posizionarmi davanti al suo cazzo repellente. Ho iniziato a leccarlo e ad afferrarlo con le labbra, lentamente e con cautela…..
“avanti, coraggio….lo devi pompare….tu sai bene come si fa. E se non te lo ricordi ti insegno io una nuova tecnica. Io attorciglio i tuoi riccioli biondi attorno alla mia mano e così mi faccio una salda impugnatura che può governare i movimenti della tua testa. Tu apri la bocca….prendi il cazzo fino in gola e non pensi più a niente. Faccio tutto io, mi faccio una bella sega con la tua bocca, tu devi solo lasciarti comandare e assecondare i movimenti che imprimo alla tua testa. Posso fare un bel su e giù lento e quando mi piace posso accelerare il movimento. Tu esegui solo l’ordine. Tieni la bocca aperta ma le labbra devono scorrere sull’asta e la lingua deve massaggiare tutto il cazzo. Quando decido di venire, ti blocco la testa e resto conficcato dentro, ricordati che devi bere tutto mentre ti schizzo in gola. Forza allora, facci vedere quanto sei troia”
Inutile dire che questo lavoro di bocca è stato davvero impegnativo, fisicamente e mentalmente. Era un atto di sottomissione assoluta, la mia volontà non contava, ero un oggetto di piacere, l’uomo eseguiva una specie di inconsueta masturbazione con la mia bocca…..o forse la mia bocca faceva le funzioni di una figa….non so….so solo che l’atto era permeato da un erotismo perverso ma forte, devastante, venivo stuprata in bocca e la mia sessualità era umiliata, non contavo nulla, ero schiava assoluta del maschio dominante. Questa potrebbe essere percepita solo come violenza da una donna….ma io sentivo prorompere nella mia testa un piacere intriso di perversione e di atavico erotismo…..ero la donna che trae piacere nell’essere completamente posseduta dall’uomo. Quasi non ci credevo quando me ne sono accorta…….al di fuori della mia volontà, avevo posizionato una mano tra le cosce e mi stavo masturbando alacremente…..aggiungevo la stimolazione del clitoride a quella che l’erotismo perverso della situazione stava effettuando sul mio cervello. Se sono venuta?.....vorrai dire quante volte sono venuta. Almeno tre volte, che io ricordi, poiché ero sconvolta dal piacere.
“adesso è bello duro, mia dolce sposa, chi fa le veci di tuo marito, cioè io, sta godendo molto per la tua boccuccia da troia. Si….si…..succhia bene con labbra e lingua…..io ti muovo come piace a me……comando io, mia bella puttana…aaahhhh……….aaaaahhhhh”
Il momento più caldo della situazione è stato comunque quando ho subito una fortissima spinta in avanti e ho sentito la mia figa violentemente riempita con un improvviso quanto potente colpo di cazzo……cioè il cazzo asinino di Lele, che duro come il marmo ha sfondato da dietro l’ingresso della mia vagina senza preavviso o cautela alcuna. Fortunatamente gli orgasmi già goduti mi avevano abbondantemente lubrificata, altrimenti la mossa sarebbe stata assai dolorosa. Riempita fino all’utero da questo grosso attrezzo, sentivo il mio corpo completamente posseduto ed in preda al piacere. Allora, togliendomi di forza dalla bocca il cazzo che la martellava instancabile, ho potuto ascoltare, quasi allibita, le mie stesse parole…..
“aaaaaaaaaaaaaahhhhhhh…..aaaaahhhhhh……..si, razza di maiali degenerati, spaccatemi in due, voglio essere tutta riempita……più forte….voglio essere una puttana….trattatemi come una zoccola raccattata per strada e sfondatemi tutta…..dopo però mi dovete pagare, perché la mia tariffa comprende bocca e figa……per quattro soldi vi potete scopare e riempire una vera moglie troia………aaaaahhhh……..come godo…..aaaaahhhhhh”
Certo, quelle frasi erano forti e i due, anche se vecchi porci e puttanieri di lungo corso, sono rimasti colpiti da questa mia improvvisa esternazione e si sono eccitati al massimo. Purio ha ripreso la mia bocca ed ha iniziato una serie velocissima di affondi spingendomi il cazzo durissimo fino alla gola, finchè dopo una serie interminabile di profondissime immersioni, ha inchiodato la mia testa sul suo inguine ed in quel momento, gemendo forte ha sparato non meno di sei o sette schizzi lunghi e abbondanti. Non potevo scegliere….soffocare o inghiottire……
Ho bevuto velocemente tutto quello sperma caldo, vischioso e maleodorante, sperando di non vomitare. Poi finalmente sono uscita da quella morsa per inspirare rumorosamente una lunga boccata di ossigeno. Anche il compare era rimasto tramortito dalla mia esternazione verbale e dopo aver rallentato un poco la monta, ha ripreso pian piano il ritmo di trotto, quindi di galoppo, fino a cavalcare furiosamente e senza controllo tra le mie cosce con quel randello tremendo. Ormai era scomposto, il suo culo martellava indemoniato ma iniziava a sbandare sui due lati.
“senti che cazzo duro, bella moglie porca, professoressa dei miei coglioni…..e poi lungo come quello di un asino…… questo sì che è un cazzo vero, dillo a tuo marito che il suo cazzetto fa ridere in confronto a questo bel randello. Godi, puttana….voglio sentire i tuoi urli quando questa bestia ti arriva in fondo a spaccarti la figa…..avanti…..grida…..anzi, se vuoi ti aiuto io a farti schizzare anche il cervello….ecco, vediamo se ti piace prenderlo anche nel buco stretto”
“no….no….fermo….aaaahhhh…..aaaahhhh……aaaaaaaaaaaaaaaahhhhh……..sei pazzo, mi stai sfondando……aaaaahhhhh…..ma così mi ammazzi……aaaahhhh”
”le puttane da strada come te possono sopportare nel culo anche un cazzo da bestia come il mio, perciò goditi questa supercavalcata….non è roba da tutti i giorni….grida e godi, troia…..godi e grida tutto il tuo piacere, l’hai detto tu che vuoi essere trattata come una zoccola raccattata per strada, quindi adesso devi subire il trattamento speciale riservato alle troie più luride, quelle che si scopano nei cessi, in piedi contro il muro che puzza di piscio. Stai tranquilla che dopo ti pago quello che meriti….dieci euro e un pacchetto di nazionali senza filtro. Le vacche come te non prendono di più”
“tu sei un pazzo bastardo…..mi costringi a venire con la violenza….aaaahhhh……aaaaahhhhh……ma io adesso godo, porco maiale schifoso…..godo…..aaaahhhhhh……come ti permetti vecchio degenerato…..trattare così un’insegnante, per di più sposata….ma cosa dirà mio marito……aaaaaahhhhh…..aaaaaaaahaahhhhh…..”
“a quel cornuto rottinculo di tuo marito racconta bene come si scopa un moglie, spiegagli come si fa godere una vera vacca da monta come te…..se ti ha sposata, adesso ti deve soddisfare. Certo ci vogliono gli attributi giusti e lui di certo non li ha. Ci può provare il cornuto, ma con poche speranze, anzi nessuna……dovrai rivolgerti a qualche buon chiavatore come me, che ti spacchi culo e figa e ti riempia la pancia con mezzo litro di sbroda bollente. Questo tu hai bisogno, troia……”
“ecco, adesso vengo, lurido maiale…..ma cazzo….se almeno stavi zitto, invece di dire quelle porcate…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh……aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh……aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh”
Poi un grido raccapricciante, simile ad un urlo di agonia, al raglio di un animale colpito a morte, ha riempito la stanza, arrivando forse alle orecchie di tutto il vicinato. Ma credo senza forse. In quell’istante il suo cazzo si è come inchiodato dentro la mia pancia, infilato nel mio culo. Ho sentito una pressione interna e un senso di forte calore invadere la mia intimità. Il cazzo pulsava come una pompa idraulica ed ha continuato fino a che, pian piano, la pressione è diminuita e il calore si è riversato fuori. Sentivo poche gocce a cazzo ancora inserito…..poi quando finalmente l’ha estratto, è uscito un torrente di sborra ancora calda che, colando in due separati rivoli lungo le mie gambe, sono andati a riversarsi sulle mie candide lenzuola matrimoniali.
“scusa Manola, ti ho un po’ sporcato il lettone…..sai com’è….succede. Speriamo che tuo marito non sia troppo permaloso. In fin dei conti, se le lavi, le lenzuola tornano come nuove, come pure anche la figa e il culo della mogliettina….ahahahahahahahaha”
Insomma, Max, hai capito cosa mi è capitato?....ma non è finita qui….
“si….si….per capire ho…ca…pito….ma…..la…storia….è….è….un po’….come…dire?....un po’….forte….e…ecco….”
“Max !!.... ma che fai?.....ti stai facendo una sega……non capisco”
“no, cioè, insomma Manola….tu non devi capire…tu adesso me lo devi solo succhiare…ecco….prendimi il cazzo in bocca…….così……ecco…….si…….così……..così….. ma io non posso resistere……Manola……aaahhh….Manola…..aaaaaaaaahhhhhhh……
vengo…….vengo……aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh……….”
“cazzo, Max, mi hai sborrato in bocca…..possibile che non ti puoi trattenere?....ma insomma……”
“scusa, Manola, è stato un attimo di eccitazione irresistibile, ho perso il controllo…..adesso però sto meglio, vai pure avanti…….”
SEGUE
Se vuoi commentare scrivi a Dillinger a questo indirizzo :
maverick.shot@libero.it
“non vedo l’ora di fare che?”
“ma di fare un giro in porsche……e che altro se no?.....
Comunque domani, cioè sabato, vengono gli operai a consegnare la nuova libreria. Ricordati che non devono fare solo il trasporto, sarebbe troppo comodo scaricare e lasciare con un palmo di naso la mia mogliettina. La devono montare. La libreria, ovviamente. Spero proprio che facciano un lavoro come si deve, completo e ben eseguito, insomma….che tu ne rimanga pienamente soddisfatta. Ma ricordati che se c’è qualche intoppo, se non si comportano bene, se non montano bene qualche parte, tu mi devi chiamare al telefono, così ci parlo io e metto tutto a posto. Hai capito, Manola?”
“si Alfredo, stai tranquillo, ho capito bene, anzi benissimo. Ma dimmi una cosa, cos’è questo improvviso interesse per il WWF e la campagna di difesa del lupo stanziale marchigiano ? Non ti è mai interessato nulla degli animali selvatici..”
“beh….sai…..si impara sempre qualcosa, io ne approfitto per socializzare, conoscere gente nuova e nello stesso tempo fare una gita, per distrarmi insomma….”
“e se venissi anch’io?...”
“ahh…..tu ti annoieresti…….c’è gente di una certa età…..e poi a te, del lupo marchigiano, che ti frega? Hai la tua scuola, i tuoi alunni….il tuo preside….insomma, hai altri interessi a cui pensare e a cui dedicarti anima e corpo”
Questo è stato l’inizio del racconto che Manola mi ha fatto stamane quando sono arrivato a casa sua. Era in uno stato di ansiosa eccitazione e man mano che mi riferiva gli eventi del giorno prima, capivo che per lei il sabato appena trascorso era stato uno dei più intensi e sconvolgenti della sua vita. Non che in passato le siano mancate occasioni altrettanto movimentate, ma questa volta la ragazza sembrava davvero fuori di se e mentre parlava le scendeva qualche lacrima e le sue parole erano spesso interrotte da qualche singhiozzo…..
“oh, Max…….per fortuna sei arrivato tu. Dovevo pur sfogarmi con qualcuno e raccontare cosa mi è successo…..almeno tu potrai aiutarmi a ritornare in me….a calmarmi….a rassicurarmi. Ed aiutarmi anche a pensare cosa racconterò domani a mio marito quando tornerà a casa”
“si…si, Manola….certo, io ti aiuterò, ma solo se vai avanti e mi racconti tutto….io ancora non ci ho capito niente. Vedo che sei sconvolta, ma perché?....che ti è successo?”
“che è successo?......di tutto Max….proprio di tutto….e quel tutto è iniziato quando ieri è suonato il campanello d’ingresso……..”
drrrrrrrrrrrrrrrr drrrrrrrrrrrrrrr “chi è?” “buongiorno, trasporti Panzoni. Dobbiamo consegnare una libreria” “ora apro, salite pure”
Un po’ diffidente ho guardato dallo spioncino. Vedevo solo un uomo robusto con una pancia enorme. Poi, rassegnata, ho aperto la porta. Erano in due, il secondo operaio era un tipo da taverna malfamata per scaricatori di porto…..sulla sessantina, orribile e piuttosto sdentato, in più puzzava di alcool da fare schifo. Ognuno portava uno scatolone molto grande. Quello con la pancia portava in spalla anche delle piantane di metallo.
“lei è la professoressa Manola, vero?”
“bravo, sono proprio io”
“suo marito Alfredo mi ha raccomandato di fare un buon lavoro, così potrà avere a disposizione tanto spazio per i suoi libri. Mi ha detto anche di fare con calma e di prestare attenzione al montaggio perché sua moglie deve restare soddisfatta del lavoro”
“allora senta, perché non cominciate subito a darvi da fare?......io non ho tutta la giornata per starvi appresso”
“ehi, Ezechiele, hai sentito la prpfessoressa?.....diamoci una mossa allora…”
“va bene, Purio…..apriamo le scatole”
“Ho capito bene?...lei si chiama Purio?”
“per gli amici…..il mio nome sarebbe Pampurio…….Pampurio Panzoni. E questo è il mio aiutante Ezechiele”
“ah……Ezechiele Lupo?”
“nossignora, Ezechiele Villanacci, per servirla, Lele per gli amici”
“bene, allora poiché non siamo amici, signor Villano, cominci a togliere gli scatoloni dal mio tappeto persiano”
“Villanacci, prego……ma mi chiami pure Lele”
“d’accordo, ma ora lei e il signor Panzone dovreste….”
“Panzoni, signora….Panzoni. Per lei però va bene Pampurio, anzi Purio”
“allora Pampurio detto Purio, lei e il suo amico Villano, cioè….Lele, mi sembra, seguitemi così vi mostro dove dovete fare il montaggio”
Dopo un’ora la libreria era sistemata, allora ho chiesto ai due tizi se gradivano un caffè o qualcos’altro da bere.
“ce l’ha una bottiglia di champagne, signora professoressa?”
“lo champagne?....ma vuole scherzare?.....non è mica capodanno, se volete ho una bottiglia già aperta di frizzantino”
“beh…..non è il massimo ma ci accontenteremo, vero Lele?”
“io avrei preferito qualcosa di più adatto all’occasione. La professoressa Manola magari ci vuole ringraziare per l’ottimo lavoro……almeno un buon cognac….”
“e va bene…..vedo se ho del cognac, però questa non è un’osteria…..”
“no, ma dobbiamo festeggiare la libreria nuova. Suo marito sarebbe d’accordo, credo. Anzi, porti tre bicchieri, così può brindare anche lei”
Anche se la bottiglia di brandy era piena, dopo una ventina di minuti di brindisi ti assicuro che era vuota. I due ubriaconi se l’erano scolata, prima bevendo nel bicchiere e poi a canna. Il problema è che hanno costretto anche me a bere, almeno tre….se non quattro calici di liquore.
“sai professoressa……hai davvero due belle gambe. I tuoi scolaretti passeranno il tempo a sbirciarle invece di ascoltare quel che dici. Perché non ci fai vedere meglio le tue cosce?.....i tuoi ragazzini e tuo marito si….e noi no?.....ma dai….non è giusto”
Purio aveva appena parlato quando ho sentito due manacce che da dietro mi hanno tirato su la gonna fino ai fianchi. Poi ho sentito che Lele mi abbrancava il sedere da dietro ed ho percepito la puzza del suo respiro……è venuto a baciarmi sul collo e a leccarmi le orecchie e la faccia. Non ti dico lo schifo…..puzzava di aglio, tabacco e alcool….mi veniva da vomitare. Ma non c’è limite al peggio….dopo avermi ben bene impastato il culo, mi è venuto davanti per baciarmi in bocca. Io ho cercato di divincolarmi per evitare quella bocca maleodorante e coi denti marci ma lui mi ha afferrato la testa e ha cercato di forzare le mie labbra. Io le tenevo ben serrate, allora mi ha stretto forte il naso con le dita finoa che, per non soffocare, ho aperto tra le labbra uno spiraglio in cui lui ha lestamente infilato la lingua, facendomi spalancare la bocca. Ho provato a scuotere la testa per liberarmi, ma….niente, mi ha slinguazzata a suo piacimento, mugolando di piacere e costringendomi a subire, oltre al puzzo, anche il sapore ripugnante della sua bocca. Stavo quasi per svenire quando lui, dopo aver abbassato la lampo del mio vestitino, ha mollato la mia bocca e afferrando la stoffa già arrotolata sui fianchi, mi ha sfilato il vestito sopra la testa, lasciandomi in slippino e reggiseno.
“non c’è che dire, Manola….sei una gran figa……vero Purio?...”
“senz’altro……una bella mogliettina bionda con gli occhi azzurri…..beato il maritino che se la spupazza nel letto matrimoniale…”
A questo punto avrei voluto mettermi a gridare e buttare fuori di casa quei due bastardi degenerati, ma la lingua mi si era come impastata…..sarà per il sapore di marciume della lingua di quel porco….o anche per l’effetto del brandy che mi avevano fatto trangugiare…..fatto sta che ero come paralizzata. Non che la cosa sia una gran novità, intendiamoci….mi è capitato altre volte, diciamo spesso. I suprusi erotici da parte dei maschi prepotenti hanno su di me un effetto paralizzante. Se sono brilla ovviamente l’effetto viene addirittura amplificato dall’alcool e allora veramente divento una bambola nelle mani di chi mi prevarica sessualmente. Sono comunque riuscita, con un certo sforzo e con la lingua impastata, a piazzare qualche timida frase di reazione….
“ma che fate?.....lo sapete che sono sposata…non potete comportarvi così”
“ahahahahahh……si, tesoro, ma i mariti devono pur essere cornificati qualche volta, soprattutto se sono sposati con una mogliettina così tiracazzo e succulenta come te….diciamo che fa parte del gioco. Vuoi una moglie sexy e attraente?....allora non meravigliarti se qualcuno te la chiava…..e neppure se lei ci trova gusto. E in questo caso sono convinto che tu, sotto sotto, non stai più nella pelle per la voglia di cazzo. Scommettiamo che noi due, anche se non bellissimi e non più giovanissimi, riusciamo a far venir fuori la puttanella che vive dentro di te?....e che tiriamo fuori dalla tua bocca tutte le voglie inconfessabili che hai represso nel tuo cervellino?....
“bastardi…..lasciatemi stare se no racconto tutto a mio marito”
A questo punto, Max, non mi aspettavo davvero che si ammazzassero dalle risate per quasi un quarto d’ora….
“no…no…ti prego signora professoressa, non dire niente a tuo marito….ahahahahahahaahahahahahahahahah………c’è il caso che poi voglia vendicare il suo onore infangato….ahahahahahahahahahahaha……e che ci venga a cercare per farci pagare caro l’affronto fatto a lui e alla sua mogliettina pura e casta…..ahahahahahahahahahahahahahahaha……”
Alla fine hanno smesso di ridere per passare a cose più serie…..Lele mi ha slacciato il reggiseno e ha liberato le tette che ha iniziato ad impastare restandomi dietro, mentre Purio mi ha sfilato lo slippino dai piedi ed è venuto a leccarmi tra le cosce con la sua lingua rugosa. Ero nuda in scarpe e tacchi…..inerte.
“adesso andiamo a vedere la camera da letto, Manola. Sono curioso di vedere la stanza dove il tuo Alfredo ti ingroppa tutte le sere. Non è buona cosa fare le porcherie nel salotto…..meglio usare il letto matrimoniale, come si conviene a una buona sposa”
Poco dopo ero stesa sul letto alla mercè dei due uomini, i quali si sono rapidamente denudati esponendo alla mia vista i corpi pelosi e i loro attributi. Purio mostrava una pancia immensa sotto la quale un cazzo di medie dimensioni penzolava mollemente, invisibile ai suoi occhi. Lele era piuttosto curvo, muscoloso ma con la pelle flaccida. Il suo cazzo era grande e lungo, come pure i suoi coglioni che oscillavano e sbattevano tra le sue cosce mentre si muoveva.
“ecco, Manola, ora sarai a tuo agio tra le lenzuola matrimoniali. Io mi sdraio dalla parte di tuo marito e tu vieni a fare il tuo dovere di mogliettina. Come vedi, ho il cazzo molle, quindi datti da fare per rinvigorirlo….con la bocca, si intende”
Come un automa ho obbedito a Purio e sono andata a posizionarmi davanti al suo cazzo repellente. Ho iniziato a leccarlo e ad afferrarlo con le labbra, lentamente e con cautela…..
“avanti, coraggio….lo devi pompare….tu sai bene come si fa. E se non te lo ricordi ti insegno io una nuova tecnica. Io attorciglio i tuoi riccioli biondi attorno alla mia mano e così mi faccio una salda impugnatura che può governare i movimenti della tua testa. Tu apri la bocca….prendi il cazzo fino in gola e non pensi più a niente. Faccio tutto io, mi faccio una bella sega con la tua bocca, tu devi solo lasciarti comandare e assecondare i movimenti che imprimo alla tua testa. Posso fare un bel su e giù lento e quando mi piace posso accelerare il movimento. Tu esegui solo l’ordine. Tieni la bocca aperta ma le labbra devono scorrere sull’asta e la lingua deve massaggiare tutto il cazzo. Quando decido di venire, ti blocco la testa e resto conficcato dentro, ricordati che devi bere tutto mentre ti schizzo in gola. Forza allora, facci vedere quanto sei troia”
Inutile dire che questo lavoro di bocca è stato davvero impegnativo, fisicamente e mentalmente. Era un atto di sottomissione assoluta, la mia volontà non contava, ero un oggetto di piacere, l’uomo eseguiva una specie di inconsueta masturbazione con la mia bocca…..o forse la mia bocca faceva le funzioni di una figa….non so….so solo che l’atto era permeato da un erotismo perverso ma forte, devastante, venivo stuprata in bocca e la mia sessualità era umiliata, non contavo nulla, ero schiava assoluta del maschio dominante. Questa potrebbe essere percepita solo come violenza da una donna….ma io sentivo prorompere nella mia testa un piacere intriso di perversione e di atavico erotismo…..ero la donna che trae piacere nell’essere completamente posseduta dall’uomo. Quasi non ci credevo quando me ne sono accorta…….al di fuori della mia volontà, avevo posizionato una mano tra le cosce e mi stavo masturbando alacremente…..aggiungevo la stimolazione del clitoride a quella che l’erotismo perverso della situazione stava effettuando sul mio cervello. Se sono venuta?.....vorrai dire quante volte sono venuta. Almeno tre volte, che io ricordi, poiché ero sconvolta dal piacere.
“adesso è bello duro, mia dolce sposa, chi fa le veci di tuo marito, cioè io, sta godendo molto per la tua boccuccia da troia. Si….si…..succhia bene con labbra e lingua…..io ti muovo come piace a me……comando io, mia bella puttana…aaahhhh……….aaaaahhhhh”
Il momento più caldo della situazione è stato comunque quando ho subito una fortissima spinta in avanti e ho sentito la mia figa violentemente riempita con un improvviso quanto potente colpo di cazzo……cioè il cazzo asinino di Lele, che duro come il marmo ha sfondato da dietro l’ingresso della mia vagina senza preavviso o cautela alcuna. Fortunatamente gli orgasmi già goduti mi avevano abbondantemente lubrificata, altrimenti la mossa sarebbe stata assai dolorosa. Riempita fino all’utero da questo grosso attrezzo, sentivo il mio corpo completamente posseduto ed in preda al piacere. Allora, togliendomi di forza dalla bocca il cazzo che la martellava instancabile, ho potuto ascoltare, quasi allibita, le mie stesse parole…..
“aaaaaaaaaaaaaahhhhhhh…..aaaaahhhhhh……..si, razza di maiali degenerati, spaccatemi in due, voglio essere tutta riempita……più forte….voglio essere una puttana….trattatemi come una zoccola raccattata per strada e sfondatemi tutta…..dopo però mi dovete pagare, perché la mia tariffa comprende bocca e figa……per quattro soldi vi potete scopare e riempire una vera moglie troia………aaaaahhhh……..come godo…..aaaaahhhhhh”
Certo, quelle frasi erano forti e i due, anche se vecchi porci e puttanieri di lungo corso, sono rimasti colpiti da questa mia improvvisa esternazione e si sono eccitati al massimo. Purio ha ripreso la mia bocca ed ha iniziato una serie velocissima di affondi spingendomi il cazzo durissimo fino alla gola, finchè dopo una serie interminabile di profondissime immersioni, ha inchiodato la mia testa sul suo inguine ed in quel momento, gemendo forte ha sparato non meno di sei o sette schizzi lunghi e abbondanti. Non potevo scegliere….soffocare o inghiottire……
Ho bevuto velocemente tutto quello sperma caldo, vischioso e maleodorante, sperando di non vomitare. Poi finalmente sono uscita da quella morsa per inspirare rumorosamente una lunga boccata di ossigeno. Anche il compare era rimasto tramortito dalla mia esternazione verbale e dopo aver rallentato un poco la monta, ha ripreso pian piano il ritmo di trotto, quindi di galoppo, fino a cavalcare furiosamente e senza controllo tra le mie cosce con quel randello tremendo. Ormai era scomposto, il suo culo martellava indemoniato ma iniziava a sbandare sui due lati.
“senti che cazzo duro, bella moglie porca, professoressa dei miei coglioni…..e poi lungo come quello di un asino…… questo sì che è un cazzo vero, dillo a tuo marito che il suo cazzetto fa ridere in confronto a questo bel randello. Godi, puttana….voglio sentire i tuoi urli quando questa bestia ti arriva in fondo a spaccarti la figa…..avanti…..grida…..anzi, se vuoi ti aiuto io a farti schizzare anche il cervello….ecco, vediamo se ti piace prenderlo anche nel buco stretto”
“no….no….fermo….aaaahhhh…..aaaahhhh……aaaaaaaaaaaaaaaahhhhh……..sei pazzo, mi stai sfondando……aaaaahhhhh…..ma così mi ammazzi……aaaahhhh”
”le puttane da strada come te possono sopportare nel culo anche un cazzo da bestia come il mio, perciò goditi questa supercavalcata….non è roba da tutti i giorni….grida e godi, troia…..godi e grida tutto il tuo piacere, l’hai detto tu che vuoi essere trattata come una zoccola raccattata per strada, quindi adesso devi subire il trattamento speciale riservato alle troie più luride, quelle che si scopano nei cessi, in piedi contro il muro che puzza di piscio. Stai tranquilla che dopo ti pago quello che meriti….dieci euro e un pacchetto di nazionali senza filtro. Le vacche come te non prendono di più”
“tu sei un pazzo bastardo…..mi costringi a venire con la violenza….aaaahhhh……aaaaahhhhh……ma io adesso godo, porco maiale schifoso…..godo…..aaaahhhhhh……come ti permetti vecchio degenerato…..trattare così un’insegnante, per di più sposata….ma cosa dirà mio marito……aaaaaahhhhh…..aaaaaaaahaahhhhh…..”
“a quel cornuto rottinculo di tuo marito racconta bene come si scopa un moglie, spiegagli come si fa godere una vera vacca da monta come te…..se ti ha sposata, adesso ti deve soddisfare. Certo ci vogliono gli attributi giusti e lui di certo non li ha. Ci può provare il cornuto, ma con poche speranze, anzi nessuna……dovrai rivolgerti a qualche buon chiavatore come me, che ti spacchi culo e figa e ti riempia la pancia con mezzo litro di sbroda bollente. Questo tu hai bisogno, troia……”
“ecco, adesso vengo, lurido maiale…..ma cazzo….se almeno stavi zitto, invece di dire quelle porcate…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh……aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh……aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh”
Poi un grido raccapricciante, simile ad un urlo di agonia, al raglio di un animale colpito a morte, ha riempito la stanza, arrivando forse alle orecchie di tutto il vicinato. Ma credo senza forse. In quell’istante il suo cazzo si è come inchiodato dentro la mia pancia, infilato nel mio culo. Ho sentito una pressione interna e un senso di forte calore invadere la mia intimità. Il cazzo pulsava come una pompa idraulica ed ha continuato fino a che, pian piano, la pressione è diminuita e il calore si è riversato fuori. Sentivo poche gocce a cazzo ancora inserito…..poi quando finalmente l’ha estratto, è uscito un torrente di sborra ancora calda che, colando in due separati rivoli lungo le mie gambe, sono andati a riversarsi sulle mie candide lenzuola matrimoniali.
“scusa Manola, ti ho un po’ sporcato il lettone…..sai com’è….succede. Speriamo che tuo marito non sia troppo permaloso. In fin dei conti, se le lavi, le lenzuola tornano come nuove, come pure anche la figa e il culo della mogliettina….ahahahahahahahaha”
Insomma, Max, hai capito cosa mi è capitato?....ma non è finita qui….
“si….si….per capire ho…ca…pito….ma…..la…storia….è….è….un po’….come…dire?....un po’….forte….e…ecco….”
“Max !!.... ma che fai?.....ti stai facendo una sega……non capisco”
“no, cioè, insomma Manola….tu non devi capire…tu adesso me lo devi solo succhiare…ecco….prendimi il cazzo in bocca…….così……ecco…….si…….così……..così….. ma io non posso resistere……Manola……aaahhh….Manola…..aaaaaaaaahhhhhhh……
vengo…….vengo……aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh……….”
“cazzo, Max, mi hai sborrato in bocca…..possibile che non ti puoi trattenere?....ma insomma……”
“scusa, Manola, è stato un attimo di eccitazione irresistibile, ho perso il controllo…..adesso però sto meglio, vai pure avanti…….”
SEGUE
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