La professoressa Manola 2

di
genere
orge

“E così miei cari professori, sabato partiranno per la gita scolastica le ultime due quinte, cioè quelle che ancora non sono andate in gita causa il loro scarso rendimento. Come accompagnatori ho scelto il nostro bidello Gilberto e la professoressa Manola. La novità però è che verrò anch’io, ci sono elementi poco affidabili tra i maschi di queste quinte, voglio poterli controllare personalmente, prima che facciano dei guai.”
Già….tra questi maschi c’erano infatti anche Rudi e i suoi due compari inseparabili, Bastiano e Peppe. In pratica erano piccoli delinquenti dediti a furtarelli e commercio di canne. Inoltre amavano bullizzare compagni e compagne, molestando anche le ragazze nei bagni della scuola.
La professoressa Manola ormai era diventata schiava del preside e della piccola banda capeggiata da Rudi. Da quando era stata alla loro mercè in presidenza, umiliata, denudata e abusata in tutti i modi, Manola doveva sottostare ai loro comandi, pena la diffusione di foto compromettenti di cui il gruppetto disponeva. Quindi alla gita partecipavano tutti, compreso il bidello che aveva a sua volta usufruito a sazietà del corpo dell’insegnante. Bella e affascinante con quei lunghi capelli biondi, quella bocca sensuale, quei fantastici occhi azzurri….e quelle gambe da puledra abbondantemente esposte sotto le gonne troppo corte che era obbligata ad indossare per ordine del gruppo.

Sul treno, appena partiti, Manola non riusciva a trovare il suo trolley. Eppure l’aveva lasciato accanto agli altri……
“è qui sopra il suo trolley, professoressa. L’abbiamo messo sul portapacchi nel nostro scompartimento” disse Bastiano, seduto insieme ai due compari.
“beh, allora tiratelo giù e ridatemelo, non voglio fare il viaggio con voi, sto con le ragazze della mia classe”
“va bene, prof, ma dovrà prenderlo da sola….vede, noi siamo stanchi perché abbiamo…abbiamo….insomma siamo stanchi e basta”

Manola allora si innalzò in punta di piedi per arrivare ad afferrare il suo bagaglio e così facendo la sua gonna già cortissima le salì fino ai fianchi…..una delizia per i tre bastardi. Manola sentì le mani dei ragazzi scorrere sulle sue gambe nude, sentì che le palpeggiavano avidamente il culo e percepì anche le loro lingue sulla pelle….uno di loro inserì la testa tra le sue cosce ed iniziò a leccare lo slippino, fino ad inzupparlo di saliva.
“bastardi…smettetela…..basta, lasciatemi….”
“signora professoressa, lei ha proprio un bel culo….fortunato suo marito che se lo può godere a letto tutte le sere”
“razza di porci….ridatemi il mio bagaglio o vi faccio passare un guaio”
“uuuuhh……la nostra prof ci sta minacciando……e che cosa ci fai, occhi azzurri, se non ti ridiamo la valigia?”
“farò intervenire il preside”
“mamma mia…..per favore…no…..il preside no….ahahahahahaha……buono quello….”
“bastaaaa…..adesso lasciamola andare. Ridatele il trolley e fatela finita”
“ma Rudi….proprio adesso che viene il bello?....”
“ho detto di ridarle il bagaglio….fine della festa”

Manola si riassettò velocemente l’abitino ed usci dallo scompartimento, trovandosi di fronte Eleonora, una sua alunna di quinta, era la più figa della scuola con il suo attraente fisico curvilineo, due abbodanti tette e i lunghi capelli sciolti. Manola era incantata dalla prorompente bellezza della ragazza e quando la vedeva, le parlava o ascoltava la sua voce, provava un torbido desiderio di baciarla……avrebbe voluto gustare il sapore di quelle labbra turgide, immergere la lingua in quella bocca sensuale ed intrecciarla con la sua……percepiva inoltre che la ragazza era attratta da lei, sentiva che Eleonora si emozionava in sua presenza….la cercava spesso, la guardava con occhi languidi, la desiderava….
“tutto bene, prof?.....ho visto che quei tre balordi l’hanno importunata….vuole che chiami il signor preside?”
“lascia stare il preside, Ele…..ma tu hai visto tutto?”
“beh….si…ho visto abbastanza…insomma…..”
“allora fammi un favore, Ele….non dire niente a nessuno….magari più tardi ti spiegherò….forse. Adesso andiamo a sederci, stiamo vicine io e te”

Arrivati a destinazione, tutti i partecipanti ebbero assegnate le loro camere in albergo e quindi scesero al ristorante per la cena. Il preside sedette a tavola a fianco di Manola, che aveva indossato un abitino rosa molto scollato, oltre che cortissimo.
“brava Manola…..ho visto che hai eseguito l’ordine scritto nel mio messaggio e ti sei vestita come io desidero. Hai messo il completino nero che ti ho consegnato?”
“si, si…..l’ho messo…..”
“così mi piaci, mia bella professoressa troia…..devi obbedire al tuo preside”

Dopo poco, tutti iniziarono a mangiare. Manola presto si accorse che il preside aveva infilato una mano tra le sue gambe e stava risalendo lungo le cosce. Iniziò a palpeggiarla senza ritegno, passando la mano sulla sua pelle liscia e morbida, percorrendo le belle cosce per tutta la lunghezza. Provava un gran piacere nel sentire quella pelle meravigliosa di femmina sotto le sue dita vogliose ed arrivò presto con le dita a strofinare le mutandine. Manola allora ebbe un sussulto…sentiva la figa sollecitata dalla mano impudica dell’uomo….accostò il più possibile il corpo al bordo del tavolo, affinchè nessuno potesse vedere ciò che accadeva di sotto. Il preside continuava a masturbarla attraverso la sottile stoffa e Manola allora capì, con disgusto, che si stava eccitando….le mutandine incominciavano ad inumidirsi ed il suo respiro divenne corto e quasi affannoso. Suo malgrado, la trasgressione di quel palpeggiamento forzato la stava erotizzando….stava per venire, ed infatti di lì a poco non potè trattenere l’orgasmo. Venne, serrando le gambe e stringendo la mano dell’uomo tra le cosce come in una morsa. Il suo corpo sussultò per alcuni istanti, poi d’un tratto Manola ebbe la sensazione di sgonfiarsi e sentì il suo inguine diventare morbido, caldo e bagnato.
“hai goduto, vero puttanella?....ti piace che il tuo preside ti smanetti la figa a tavola, vicino a tutti, colleghi e alunni……sai perché?...perchè sei una troia, quindi adesso devi farmi godere”
Così dicendo, l’uomo portò la mano sui pantaloni, facendo uscire il cazzo bello duro e mettendoglielo in mano. Poi iniziò a muoverle la mano accennando il ritmico movimento che desiderava lei facesse. Manola eseguì l’ordine ed iniziò a smanettare il grosso cazzo, mettendo in traballante movimento anche le sue tette, le quali, ben esposte dalla scollatura profonda, sballottolavano al ritmo della sega. Ipnotizzato dalle tette danzanti, il preside venne con un malcelato gemito, riempiendo di sperma la mano della professoressa. Dopo quattro o cinque getti caldi lei ritirò la mano inbrattata di liquido colante e cercò il tovagliolo per pulirsi.
“ti è piaciuta la mia sborra calda in mano, vero zoccola?.....adesso non ti puoi asciugare. Piano piano devi leccare tutta la mia brodaglia e inghiottirla. Avanti, esegui”

Più tardi Manola in camera sua ripensò a quello che era accaduto al ristorante. Era venuta sotto i laidi palpeggiamenti del preside……quel sessantenne bavoso, pelato e ossessionato dalla figa di belle insegnanti e studentesse puttanelle. Tutti a scuola sapevano quello che faceva in presidenza….lei stessa era stata preda di quel vecchio porco ed anche dei suoi complici. Sapeva anche, però, di aver goduto come una troia in quell’occasione, la sua natura di femmina esplodeva quando veniva eroticamente sollecitata in quel modo trasgressivo…… quella sera al ristorante era stata erotizzata dalla situazione imbarazzante, in mezzo a tutti ma in realtà sola nelle mani di quell’uomo repellente. Masturbata ferocemente dal vecchio aveva goduto come una puttana, aveva goduto nell’essere abusata, usata come un oggetto di piacere. Soffriva l’umiliazione ma ne traeva piacere, la sua volontà veniva meno, si prostrava davanti al maschio dominante, godeva nel concedere le sue grazie all’uomo forte, violento, predatore…..questa era dunque la sua perversione. Doveva prenderne atto.
Quando sentì bussare alla porta andò ad aprire e vide i due uomini…..il preside e Rudi, lo studente bastardo che l’aveva laidamente posseduta in presidenza.

“ciao Manola, volevamo darti la buonanotte. Ci fai entrare?”

Non ci volle molto perché Manola fosse costretta, per ordine del preside, a spogliarsi nuda davanti a loro. Lo fece con un senso di vergogna e di forte umiliazione….una professoressa nuda davanti al suo superiore e ad un alunno. Queste sono cose che fanno le puttane da strada, non le insegnanti. Si diede mentalmente della troia.

“sei bella occhi azzurri, sei sexy, sei figa…..adesso devi farci divertire. Mettiti in ginocchio davanti a noi e da buona troia obbediente aprici la patta dei pantaloni e tira fuori i cazzi da lavorare. Devi farli inturgidire con la manina e la boccuccia, tesoro”
Manola esegui mansueta l’ordine……estrasse e lavorò i due membri dapprima con un abile lavoretto di mani, quindi passò lentamente la lingua su tutta la lunghezza di quei cazzi già barzotti e subito dopo li imboccò a turno, spingendoseli subito fino in fondo alla gola. In meno di un minuto gli attrezzi raggiunsero la massima estensione e i due iniziarono a spingere, forzando l’intensità ed il ritmo della pompa. La scopavano in bocca mugolando di piacere, Manola pompava un cazzo lentamente per farlo arrivare bene in fondo, poi si fermava con le labbra sopra ai coglioni. Quindi riprendeva il movimento aumentando il ritmo……quando arrivava a pompare il cazzo alla massima velocità, lo estraeva di botto ed inghiottiva l’altro…..la doppia pompa alternata faceva impazzire di piacere i due uomini, che presto furono sul punto di godere….
“preside, io non resisto più…..aaaaahhh….tra poco vengo”
“aspetta ancora un attimo, voglio godermi bene questo lavoro di bocca. E tu Manola devi eseguire con precisione ciò che desidero……quando ti do l’ordine, spompina a fondo il cazzo di Rudi, solo con la bocca, senza mano….vai a fondo e succhia forte, deve venirti in bocca. Poi rimani a bocca chiusa e aspetta i miei ordini…….adesso!!”
Manola fece un lavoretto da manuale, con tecnica degna di una consumata puttana. Rudi le venne in bocca con un ringhio terrificante ed imprigionò la testa di Manola contro il suo inguine, affondando entrambe le mani nella folta criniera bionda.
“bene Rudi, ben fatto…..che ne dici Manola?...ti piace farti sbrodolare in bocca?”
“mmmmhhh….aaammmhhh……uuuummhh…”
“ho capito, ti è proprio piaciuto. Contento Rudi?”
“si…si…che troia….aaaaahhhhh…..che godimento……sei proprio una pompinara di gran classe, professoressa…..ho sempre detto che hai una bocca da pompini ed è la pura verità…..”
“è vero, Manola fa le migliori pompe che un uomo possa provare….chissà il maritino come gode a farsi ciucciare il pisello dalla sua mogliettina zoccola….ma adesso vediamo cosa ha catturato la nostra amica con bocca e lingua….apri lentamente la bocca, tesoro e facci vedere il contenuto”

Manola obbediente socchiuse le labbra….allora un piccolo rivoletto di sborra colò dall’angolo della bocca e gocciolò sopra un seno…….ma lei seppe trattenere il liquido abbondante che le imbiancava la lingua e lo mostrò ai due uomini spalancando la bocca.
“bravo Rudi, gran bella sborrata….ne hai di roba dentro i coglioni. Spero che un po’ ti avanzi, perché mi aspetto altro da te. Adesso tu, tesoro, ingoia tutto…avanti…facci vedere”
La donna , con la faccia stravolta dall’intenso lavoro di pompa e i capelli scarmigliati, concluse l’opera inghiottendo con una sola lunga sorsata tutta la semenza calda e odorosa che riempiva la sua bocca.

“conoscendo la nostra ptof, sono certo che si sarà eccitata…..diamo un’occiata tra le sue gambe e vediamo com’è messa”
“si, preside, ha ragione…..guardi, è tutta bagnata…..sta gocciolando…”
“è vero, dobbiamo provvedere Rudi, una donna che gocciola dalla figa per l’eccitazione non può essere trascurata. Un vero maschio deve provvedere a soddisfarla, è una questione di principio che va rispettata. Rudi, sbattila sul letto e falle aprire le cosce”

La figa di Manola, completamente depilata, era davvero bella ed eccitante….era perfetta, una figa di gran classe…..magnifico coronamento al suo fisico di leggiadra puledra da monta.

“che figa stupenda…..posso dare una leccata?”
“va bene, Rudi, comincia pure tu….lecca il suo liquido e insaliva bene tutto…..spingi anche la lingua dentro….falla godere, se lo merita”

Rudi infilò la testa tra le belle cosce e lappò, succhiò, baciò quella figa con grande ardore, traendone piacere e nuovo eccitamento.
“preside, mi è diventato ancora duro….cosa faccio?”
“aspetta, non essere precipitoso, devo baciarla anch’io questa bella patata bollente, non se ne trovano spesso di così eccitanti……..ecco troia, senti che bella slinguata di figa ti regala il tuo preside…”
”aaaahhhhh…..aaaahhhhhh…….basta…..così mi fate impazzire…..aaahhhhh……si…si……leccami…..leccami….non ti fermare…..aaaaahhhhh…..io vengo…..si..si..vengo…….aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh……”

L’prgasmo di Manola, a lungo trattenuto e represso, esplose come una bomba. La ragazza tremò tutta e contrasse le gambe, imprigionando la testa del preside in una morsa feroce…..

“porco…..porco….aaaahhhhh……mi hai fatto sbarellare di godimento……siete due maiali……state approfittando di me perché non riesco a difendermi….”
“stai zitta, zoccola, dovresti ringraziarmi per il perfetto lavoro di lingua che ti ho fatto invece di giocare a fare la vittima…..
Rudi, adesso mettiti nudo e accomodati tra le sue cosce….montala come una cavallina selvaggia…..fammi vedere come sei bravo a domarla…..falle sentire tutto il cazzo in fondo alla figa…….scopala forte, non avere riguardo, voglio sentirla gridare di piacere…..è una femmina calda, vedrai che spettacolo….”

Rudi si fiondò tra le gambe di Manola con impeto ed introdusse il suo cazzo durissimo con un sol colpo in quella figa di burro, ancora intrisa dei liquidi provocati dall’orgasmo. Iniziò a pomparla velocemente con colpi potenti e profondi, che imprimevano al corpo di lei forti e ritmici sussulti. Manola sobbalzava letteralmente sotto i colpi di cazzo inferti dal ragazzo. Il preside, ormai anche lui nudo, cercò di baciarla in bocca ma non riuscì a seguire i rimbalzi della sua testa. Infine l’afferrò per i capelli e la tenne bloccata contro il letto, andando a slinguazzarla in bocca mugolando di piacere.

“preside…..che faccio?....vengo?....non so se resisto ancora per molto….”
“tu vieni quando lo dico io…..adesso rallenta e goditi la figa calda, io intanto mi spupazzo ancora questa sua bocca da troia….”
“allora cerco di resistere ancora qualche minuto….speriamo bene…..”
“bravo, resisti perché adesso viene il bello. Io mi sdraio sul letto a pancia in su e tu Manola salta in sella e inserisci la spina……ecco……così……….bene……..…perfetto.
Adesso tocca a te, Rudi….guarda che devi essere bravo….sali dietro alla tua professoressa e mettiglielo nel culo”

Piuttosto emozionato dall’inusuale situazione, Rudi eseguì l’ordine mettendosi in posizione col cazzo appoggiato al delizioso buchetto ed iniziò l’introduzione, lubrificando bene il suo randello con gli abbondanti liquidi disponibili più sotto, dove peraltro c’era il cazzo del signor preside impalato nella figa.
L’innesto fu da manuale poiché il preside iniziò un lento movimento di dentro e fuori….e nell’attimo in cui il suo cazzo si ritirò, Rudi ne approfittò per trovare lo spazio necessario e sgusciò dentro….questione di mezzo secondo.
Manola emise un gemito soffocato appena percepì la grossa invasione delle sue parti più intime ed ebbe un brivido di paura e di sorpresa. In pochi secondi però riusci ad adattarsi, grazie all’elasticità del suo corpo. Rudi cercò il ritmo giusto con studiata lentezza e precauzione. Il suo cazzo stava stretto nel canaletto di Manola a causa dell’ingombro dell’altro cazzo che lavorava un centimetro più sotto, separato da una sottile parete. Quindi la sua spinta in avanti era piuttosto contrastata e lo sfregamento che ne derivava era forte, ma anche molto godereccio. Il suo cazzo nel culo della donna era come in una morsa e lui ne godeva pienamente. Gustava l’acuto piacere di sentire la cappella farsi strada e sfregare con forza lungo le pareti del budello……le sensazioni che gli arrivavano erano impagabili, molto meglio della figa di una vergine. Ma era anche difficile resistere a lungo senza sborrare. Troppo forte l’impulso erotico di schizzare il seme nel bel culo stretto della sua affascinante insegnante.
Attraverso la sottile separazione che li divideva, il preside sentiva il cazzo di Rudi che pompava lento ma regolare, quindi adattò il suo ritmo lavorando in controspinta, spingendo quando il ragazzo si ritirava, e viceversa. In tal modo poteva evitare l’eccessivo….affollamento delle parti intime, che avrebbe reso meno scorrevole la doppia penetrazione.

“aaahhh….lo sento….davanti e dietro……come sono duri, è incredibile….aaaahhh…mi state spaccando in due….aaaaaahhhhh…….ma io adesso vengo…si, si, adesso vengo……aaaahhhhh…. godo…..non resisto più….è troppo…..aaaahhhh…..vengo….vengo….aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh”
Manola si contrasse imprigionando entrambi i cazzi, bloccandoli. Rimase con la bocca spalancata….l’orgasmo molto potente l’aveva paralizzata, non aveva la forza di urlare, però emise un gemito intenso, a metà tra il puro godimento e l’agonia. Il suo orgasmo fu lungo, era devastata dal piacere. Alla fine si rilassò, permettendo ai due di riprendere la monta. I due cazzi in piena azione lavoravano in perfetta sincronia, ma era necessario coordinare l’epilogo, stabilire chi doveva sborrare e quando.

“signor preside, io non ce la faccio più…..mi dica cosa devo fare”
“pompa, pompa Rudi…..resisti…anch’io sono vicino al traguardo. Facciamo così….prima vieni tu e schizzi tutto nel culo. Intanto io mi ritirò un po’ per darti spazio e lasciarti arrivare in profondità, ma rimango inserito. Tu appena hai finito di fare i tuoi comodi, lo estrai e io lo immergo subito fino ai coglioni e mi facci un bello spruzzo a pressione nell’utero di questa troia”
Così disse il preside….e così fu fatto.
“Adesso, Rudi..…sborra!!”
Rudi urlò il suo godimento riempiendo il fantastico culo della bionda e poi, pian piano, il suo urlo si trasformò in una serie di rantoli di piacere….finchè, terminato il suo sconvolgente orgasmo, si ritirò in buon ordine. L’altro uomo era ormai pronto e ruggì il suo devastante piacere nell’imbottire di sborra caldissima la figa accogliente della professoressa Manola. La quale, terminata la doppia monta, era stremata, colava brodaglia bianca da entrambi i buchi, offrendo ai due maschi una visione di spettacolare erotismo. Allora i due uomini andarono entrambi a baciarla, bocca e tette, a turno.

SEGUE

Se vuoi commentare scrivi a Dillinger a questo indirizzo :
maverick.shot@libero.it





scritto il
2022-11-11
8 . 2 K
visite
1
voti
valutazione
9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Le occasioni erotiche di Manola

racconto sucessivo

La professoressa Manola 3
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.